Scrivi qui la tua mail
e premi Invio per ricevere gratuitamente ogni mattina la nostra rassegna stampa

Piscina, nessuno sa perché vuole farla e gestirla il Comune da solo

Martedì, 04 Febbraio 2014

8bPiscina, nessuno sa perché vuole farla e gestirla il Comune da solo

 

Era una sorta di ultimo appello il comunicato firmato dal presidente provinciale della Cna Fabrizio Moretti e dal segretario comunale Davide Ortalli, un estremo tentativo per cercare di capire se le porte del dialogo erano ancora aperte o definitivamente chiuse. «Temo siano chiuse – spiega Ortalli – Il Comune ha convocato una riunione con tutte le associazioni sportive e il Garden non è stato invitato».
Il tema è quello della piscina (il progetto Acquarena) che l’amministrazione comunale vorrebbe realizzare nei terreni della Fiera vicino al Palacongressi. Cna è intervenuta per dire che non si capisce la necessità dell’ennesimo investimento pubblico quando c’è un privato, il Garden Sporting Center, disposto a pagarlo di tasca propria e in convenzione con il Comune. «Siamo intervenuti perché il Garden è il nostro socio, ma pensiamo che il suo interesse in questo caso sia l’interesse dell’intera collettività», puntualizza Ortalli.
Le ragioni di buon senso sembra essere tutte quelle sostenute dalla Cna e dal Garden. La società sportiva realizza un impianto avvalendosi del diritto di superficie, con una convenzione si stabilisce non solo che dopo un determinato numero di anni l’impianto passa al Comune ma anche le regole della gestione che deve essere aperta a tutti. Il Garden avrebbe inoltre la possibilità di realizzare una piscina da 50 metri mentre quella che il Comune pensa di costruire sarebbe la solita 25 metri. Inoltre si verrebbe a creare l’assurda situazione di due impianti a pochi metri uno dall’altro, una concorrenza ravvicinata che rischia di danneggiare entrambi.
E allora perché il Comune insiste sull’investimento pubblico? «Questo non l’abbiamo capito. Dicono che loro sono per l’investimento pubblico. È una scelta strategica, di principio». Arriveremmo così al paradosso che per far fronte ad un colossale indebitamento che rischia di far saltare Fiera e Palacongressi, il Comune si rimette nella stessa logica. «Sia chiaro – sottolinea Ortalli – noi non siano contro la variante, speriamo anzi che l’amministrazione trovi il modo di valorizzare al massimo quei terreni e così risolvere il problema dei debiti del Palacongressi. È la piscina che in quel contesto è fuori luogo. Quando c’è un privato disposto a realizzare un investimento, non dico di fargli i ponti d’oro ma almeno di prendere in considerazione la proposta, visto come stanno le finanze pubbliche»
Sembra prevalere la vecchia logica che è pubblico solo ciò realizza direttamente l’ente pubblico. «E infatti dopo il nostro comunicato è subito intervenuto Sel per dire che va bene così, la piscina deve farla il Comune. Ma se la piscina la fa il privato, il Comune cercherà di ottenere un progetto condiviso, porrà delle regole sulla gestione, negozierà una convenzione che tuteli l’interesse collettivo».
Il ragionamento non fa una grinza, ma sembra non trovare ascolto a Palazzo Garampi. Ortalli segnala infine un altro rischio: «Una piscina nel contesto dell’impianto del Garden può avere una compatibilità economica. Un impianto isolato rischia la rimessa. Magari dopo qualche anno la società di gestione è costretta a lasciare perché i conti non tornano. È già successo in qualche Comune vicino».


Le vostre foto

Rimini by @lisaram, foto vincitrice del 15 febbraio

#bgRimini

Le nostre città con gli occhi di chi le vive. Voi scattate e taggate, noi pubblichiamo. Tutto alla maniera di Instagram