GIORNALAIO 07.10.2013

Lunedì, 07 Ottobre 2013

giornalaioTorriana e Poggio Berni dicono sì alla fusione. Concessioni balneari, vertice Oasi oggi a Rimini. Pd a congresso, si affilano le armi. Pdl, Pizzolante e Miserocchi ancora insieme 

 

E dissero sì. "Si chiamerà Poggio Torriana il Comune unico che nascerà dal 1 gennaio 2014 dopo la fusione di Poggio Berni e Torriana. Così hanno deciso, con percentuali bulgare, i cittadini dei due Comuni della Valmarecchia che ieri si sono espressi attraverso il referendum consultivo sulla fusione e sulla rosa di nomi per il nuovo ente che sarebbe eventualmente nato… Un voto bulgaro. Leggere i dati definitivi del referendum di domenica è come leggere un libro con tutte pagine uguali, tanto è presente una sola parola: Sì. A Poggio Berni gli scrutatori l’hanno dovuta ripetere ad alta voce ben 1104 volte, mentre a Torriana 615. Il risultato è un clamoroso 81,2% a Poggio Berni e uno straordinario 90.8% a Torriana, percentuali bulgare che non lasciano dubbio alcuno su quale fosse la volontà dei cittadini di entrambi i Comuni. Diverso invece il discorso sul quesito numero 2, quello per la scelta del nome tra la rosa di quattro proposti. A Poggio Berni la scelta si è attestata su Poggio Torriana con oltre il 50% delle preferenze, mentre dai “fidanzati” si è giocato fino all’ultimo tra questo e Torriana del Poggio", LaVocediRomagna (p.9).
Secondo Marco Lombardi ha vinto la disinformazione. "«DICIAMOLO chiaramente — attacca ancora Lombardi — Tutta la vicenda della fusione è stata gestita male: i sindaci e il Pd hanno spinto per andare al voto, accelerando i tempi, senza informare a dovere prima i cittadini. C’è stata una forte strumentalizzazione da parte della sinistra, che ha spinto per il sì dando informazioni interessate e parziali senza coinvolgere adeguatamente tutte le forze politiche». Nel Pdl molti consiglieri comunali dei due paesi si sono dichiarati contrari alla fusione, anche se non manca chi, tra i militanti ‘azzurri’, ritiene l’accorpamento dei due comuni una scelta di buon senso", ilRestodelCarlino (p.3).

 
Spiagge, questa mattina assemblea dei balneari in fiera, "“per ascoltare dai protagonisti del tavolo organizzato al Ministero dell’Economia (coordinato dal Sottosegretario Pier Paolo Baretta) il dettaglio della proposta del Governo per superare l’annosa questione relativa alla ‘sdemanializzazione’. Sono stati invitati i parlamentari riminesi Sergio Pizzolante, Emma Petitti e Tiziano Arlotti, oltre all’assessore regionale al turismo Maurizio Melucci. “La soluzione individuata”, spiegano da Oasi, “ovvero procedere alla cessione di una porzione delle aree demaniali e poi di mettere a gara con diritto di prelazione le aree rimanenti, è gradita agli operatori perché innanzitutto salva la peculiarità della nostra offerta turistica nazionale. Ma non basta: troppe volte in passato il rimbalzo delle soluzioni fra Roma e Bruxelles ha prodotto disorientamento e di fatto bloccato ogni investimento sulla spiaggia, a svantaggio dell’intera economia turistica”", LaVoce (p.11).


Pd, corsa alla conquista della segreteria. "Le truppe sono ormai tutte schierate. Quella che manca è solo l'ufficialità delle candidature: c'è tempo fino a venerdì prossimo (11 ottobre) per presentarle. Occorre raccogliere però le firme: il 10% degli iscritti al partito. Ma salvo sorprese dell'ultima ora, a Rimini la sfida per la segreteria provinciale del Partito Democratico dovrebbe essere a due e a giocarla saranno probabilmente l'assessore provinciale all'Agricoltura Juri Magrini (ma si è parlato anche di Fabio Galli o Giorgio Pruccoli, sindaco di Verucchio) e il cattolichino Alessandro Belluzzi (gli altri papabili sono Zerbini, Morolli e Russomanno). L'uno schierato dal comitato che a livello nazionale sostiene la candidatura di Gianni Cuperlo, l'altro dai "renziani". Non esprimeranno invece un candidato i "civatiani"", NuovoQuotidiano (p.3).
"«Eppure i sostenitori di Renzi dimostrano di essere ancorati a vecchie logiche. Tra loro non si vede emergere una sola donna, né tra gli esponenti del comitato, né tra i possibili candidati alla segreteria», tuona Sonia Alvisi, coordinatrice della conferenza delle donne del Pd riminese. Per la Alvisi (che è sostenitrice convinta di Letta, da prima che diventasse premier) quello che sta accadendo nella corrente riminese dei renziani è «un fatto grave. Stanno sbandierando ai quattro venti di essere loro i portatori del rinnovamento nel Pd, ma dove sta il rinnovamento in un gruppo di soli uomini?»", ilCarlino (p.5).


Il Pdl si ricompatta nonostante Raffaele Fitto e nonostante Enrico Letta e Guglielmo Epifani che da Pd vorrebbero dettare la linea al centrodestra. "“Fitto è un carissimo amico ma sbaglia a porre tale questione in questo momento - ha spiegato Pizzolante -. Non possiamo ridurre il tutto a una infinita disputa interna, ciò che adesso conta è lavorare per cercare di risolvere i problemi dei cittadini. Il segnale lanciato da Berlusconi, oltre che essere importante perché ha permesso di ricompattare il partito, va letto proprio in questa direzione. Al di là delle posizioni, che in alcuni momenti possono anche essere differenti, ora la cosa fondamentale è dare risposta alle necessità degli italiani”. Sulla stessa lunghezza d’onda il pensiero di Fabrizio Miserocchi. “Il congresso non rappresenterebbe certo un problema, del resto a livello periferico li abbiamo sempre fatti, ma in questo momento non credo sia la priorità - ha affermato il coordinatore provinciale -. L’essenziale, come ho sempre auspicato sin dall’inizio, è avere scongiurato il rischio di una spaccatura e la formazione di gruppi distinti. E’ normale in un grande movimento come il nostro ci possano essere diversità di vedute ed è importante, attorno a una comune piattaforma di valori, ci sia un confronto. Una scissione, al contrario, avrebbe fatto perdere al partito figure e contributi personali importanti”. Unanime, infine, la replica alle affermazioni del premier Enrico Letta che anche ieri ha sentenziato: “Il Berlusconismo è finito, si è chiusa una fase politica lunga venti anni”. “Faccio mio quanto detto dal segretario Alfano - ha dichiarato Miserocchi -, non accettiamo ingerenze da nessuno, Letta deve pensare al governo e agli italiani”. Ancora più esplicite, circa il ruolo del Cavaliere, le parole di Sergio Pizzolante: “Berlusconi, oltre che essere il collante del centro- destra, rappresenta ancora la maggiore risorsa che abbiamo a disposizione”", NQ (p.3).