GIORNALAIO 19.6.2013

Mercoledì, 19 Giugno 2013

giornalaioMaggioranza e Pd divisi sul bilancio a Rimini. Sicurezza, le segnalazioni della municipale e le osservazioni di cittadini e categorie. Spiagge, petizione per i campi da basket. Il trc depotenzia la stazione. Scm, c’è un accordo per gli esuberi

 

Bilancio bocciato in commissione a Rimini. Il sindaco non l’ha presa bene. “Raccontano di averlo sentito imprecare come mai prima. Il sindaco Andrea Gnassi si è precipitato in commissione non appena saputo come si stavano mettendo le cose. Giusto in tempo per acciuffare Savio Galvani (FdS) e ricordargli - con toni inequivocabili - che sul bilancio non si scherza. Ma comunque sia troppo tardi per cambiare un risultato senza precedenti. Con cinque voti contrari (Pdl, Lega, M5S e Sel-Fc), cinque voti favorevoli (Pd) e due astenuti (con Galvani anche Stefano Brunori, Idv), la delibera sul bilancio di previsione 2013 - insieme al pluriennale 2013/2015 e ai relativi investimenti, documenti chiave per l’amministrazione - va in consiglio con tanto di parere negativo”, LaVocediRomagna (p.13). “«Mai successo niente del genere - fa notare Gioenzo Renzi (FdI) - E dire che questa maggioranza, rispetto alla precedente, quando al governo c’era il sindaco Ravaioli, è nata con una base numerica più allargata. I mal di pancia, come i distinguo, tra l’altro sono più diffusi di quel che appare. Le relazioni sono sempre più sfilacciate». Secondo Renzi gran parte della colpa è da imputare proprio all’atteggiamento del primo cittadino: «E’ come se non avesse rispetto per il ruolo delle commissioni e del consiglio comunale. Già le sedute vengono convocate in maniera schizofrenica, come è successo ad esempio per la delibera con oggetto l’ultima variante al Piano regolatore generale. In più il sindaco spesso manca o arriva in ritardo. Però poi puntualmente l’amministrazione si riempie la bocca con Comune aperto al confronto. In realtà Gnassi non solo non ascolta i consiglieri, ma nemmeno i cittadini. E a quanto pare neanche le organizzazioni sindacali»”.
“Sul documento, in cui si decidono le strategie economiche di Rimini, si erano già create diverse contrapposizioni. Venute a galla proprio ieri, quando è arrivata una bocciatura con il voto contro dei cinque consiglieri di opposizione ma anche di Savio Galvani (Fds), Stefano Brunori (Idv) della maggioranza; decisive anche le astensioni di Giovanni Pironi (Pd), uscito prima del voto, e di Bertino Astolfi (Rimini per Rimini) che non si è proprio presentato. Un colpo durissimo che la giunta ha cercato fino all’ultimo di schivare. Ma la privatizzazione dei servizi educativi e la non stabilizzazione delle sedici maestre precarie dei nidi Bruco Verde e Cerchio Magico di Viserba non è andata giù né a Galvani né a Brunori. Il loro “ostruzionismo” è arrivato secondo previsione, insomma. Decisamente più inaspettato è invece stata l’uscita di Pironi prima del voto.I suoi scontri con la giunta erano emersi già in aprile quando non aveva votato la famosa delibera per il taglio del cemento al Prg. E proprio l’urbanistica e altre scelte sulla città hanno creato la frattura tra il consigliere di maggioranza. Che ha picchiato duro anche ieri in commissione con accuse pesanti, «la ruota panoramica è da zingari», venendo richiamato dal presidente Samuele Zerbini”, CorriereRomagna (p.3).
Alcune pietre dello scandalo. Astolfi chiede le dimissioni di Emma Petitti. “MEGLIO AL MARE con la nipotina che in consiglio a discutere di bilancio. Ieri Bertino Astolfi, il consigliere di ‘Rimini per Rimini’, non si è presentato in commissione, e la sua assenza si è fatta notare subito. «Ma non è stata un’assenza strategica. Dovevo occuparmi di mia nipote, gli altri lo sanno». Insomma, non era un’assenza strategica? «No, affatto. Se poi volete sapere se ho qualche mal di pancia anch’io sul bilancio, come altri colleghi di maggioranza, allora sì, lo ammetto, e il sindaco lo sa. Ma poi con una limonata passa tutto...». Ma lei il bilancio, la settimana prossima, lo voterà o no? «Io lo voto, però dopo il 27 giugno (quando il bilancio sarà discusso in consiglio) serve una bella ‘registratina’, alla maggioranza, alla giunta, ma soprattutto al partito»”, ilRestodelCarlino (p.3). “SAVIO GALVANI prova a minimizzare. «Ci sono questioni, non insormontabili, da risolvere. Ma non siamo noi i traditori. Piuttosto il Pd pensi a garantire la maggioranza in aula, visto che sempre più spesso non ci riesce». Il consigliere di Federazioni della sinistra ieri, insieme a Stefano Brunori (Idv), è stato uno dei due esponenti di maggioranza ad astenersi sul bilancio.
Galvani, le vostre perplessità non sono esclusivamente sul bilancio. Darete ancora fiducia a Gnassi? «Oggi ci sarà una riunione di maggioranza, vedremo di chiarirci. Ma, ripeto, noi siamo fedeli a quelle che erano le linee di mandato sulla maggioranza. La battaglia sulla gestione degli asili nido, la richiesta di stabilizzare le maestre precarie, il piano per le emergenze abitative sono interventi che chiediamo da mesi»”.
In fatto di bilancio, ieri l’assessore Gian Luca Brasini ha risposto alle critiche dei sindacati. “noi, a questo confronto ci abbiamo creduto tanto da recepire in larga parte le indicazioni avanzate dalle organizzazioni sindacali (presentate con un documento nel febbraio 2013) in merito all’equità, non arretramento sui servizi sociali erogati, riduzione del carico fiscale, lotta all’evasione, riduzione Imu sugli immobili produttivi, contenimento addizionale Irpef (a Rimini la più bassa in Emilia Romagna tra i comuni capoluogo)“. Tutti risultati raggiunti secondo l’assessore “nonostante„ i 18 milioni di euro di risorse cancellate dallo Stato“. A Brasini poi non sono andati giù nemmeno i giudizi a suo dire estemporanei, e anche superficiali, nei confronti di quei 29.000 riminesi con reddito sotto i 15.000 euro “che – spiega l’assessore - grazie alle scelte di questa amministrazione saranno esentati dall’Irpef. Una fascia più in difficoltà, a cui l’amministrazione ha prestato attenzione, dove, certo, possono annidarsi anche sacche d’evasione ma che, come abbiamo già dimostrato dati alla mano, riguarda per l’80% dipendenti e pensionati”, NuovoQuotidiano (p.3).


Dopo la pubblicazione lunedì della classifica del Sole24ore, Rimini al secondo posto per insicurezza (con i reati in crescita), ilCarlino (p.6) chiede ai residenti cosa ne pensano.
Molte le segnalazioni arrivate alla municipale. “Alcol dopo la mezzanotte. Controlli agli “asili abusivi”. Ispezioni agli hotel irregolari. Arrivano le segnalazioni da parte di negozianti, genitori e operatori del turismo. Arrivano in quantità industriale, tutti i giorni, ma la polizia ha le mani legate. Almeno la municipale, la sezione amministrativa, quella che da circa un anno sta andando avanti con appena quattro agenti in organico. Un numero esiguo in attesa di rinforzi che non sono ancora arrivati. Da Fipe Confcommercio lanciano l’allarme: «Alcol dopo gli orari consentiti, problema dilagante». E sugli asili, a differenza degli altri anni, non scattano gli accertamenti”, Corriere (p.5).


Spiagge. “Riportiamo la palla a spicchi in riva al mare. E’ quanto chiede a gran voce il “Comitato Basket in spiaggia” che domenica, davanti al Bagno 55, organizzerà una raccolta di firme per sollecitare l’amministrazione comunale a dotare nuovamente le spiagge riminesi dei campi tanto rimpianti. “Sino a dieci anni fa – spiegano in una lettera i rappresentanti del Comitato – il tratto del litorale cittadino che va dal Bagno 3 al Bagno 86 era famoso per la sua somiglianza con le spiagge americane di Fort Lauderadale o di Daytona, dove i campi da basket e di beach volley si alternano con ordine fornendo una magnifica immagine d’insieme di una spiaggia a dimensione di divertimento. Oggi se fai un giro sulla ciclabile dal Bagno 1 sino al 150, al confine di Riccione, non trovi neanche l’ombra di un campo da basket”, NQ (p.7).


Mobilità, “i lavori del Trc, il trasporto rapido di costa, proseguono a pieno ritmo in zona stazione. In questi giorni ha preso il via l’intervento per realizzare l’attraversamento da parte della corsia destinata ai mezzi metropolitani del binario che collega l’Officina locomotive a quelli principali della stazione. Verrà realizzata una sorta di passaggio a livello, con segnalamento tale da bloccare i mezzi del Trc nel caso il binario venga da e per l’Officina sia occupato. Originariamente questa soluzione non era prevista in quanto la corsia del Trc era pensata a mare della ferrovia, con due costosi sottopassi dei binari ed anche l’allargamento del sottopasso di viale Tripoli. Per fare posto alla corsia metropolitana è stato rimosso il binario di manovra lungo la mura dell’officina, un intervento che va a depotenziare la stazione”, LaVoce (p.16).


Esuberi in azienda, “E’ stato raggiunto ieri alla Scm, l’accordo per procedere con i contratti di solidarietà. Una decisione che riguarda ben 1.149 lavoratori di sei stabilimenti arrivata al termine di un incontro fiume, durato circa sette ore (dalle 11 alle 18), fra i sindacati e la proprietà… Alla fine ha prevalso l’idea di dividersi il lavoro (poco) che attualmente l’azienda può garantire. I contratti di solidarietà prevedono un taglio dello stipendio dell’80 per cento delle ore che non vengono lavorate. Qui l’intesa varierà da stabilimento a stabilimento e anche da reparto a reparto. Nell’ipotesi di due settimane a casa e due al lavoro, su uno stipendio medio di 1.500 euro, si stima una perdita di 150 euro in busta paga (pari al 10 per cento). L’accordo dovrà passare ora al vaglio dei lavoratori, con assemblee già fissate in tutti gli stabilimenti. Se tutto fila liscio venerdì 21 giugno, Scm e sindacati si vedranno a Roma (alle 10.30) per mettere nero su bianco l’intesa sui tavoli del ministero dello Sviluppo economico”, Corriere (p.8).


Cultura, LaVoce (p.15) nota che all’assessore del Comune di Rimini Massimo Pulini non piace il fotografo Marco Pesaresi. Ne parla con la sua mamma. “Lui, Pesaresi, non ha bisogno di inchini e presentazioni di rito: riminese, studia a Milano, è alfiere dell’agenzia Contrasto, collabora con le riviste più importanti d’Europa, da Panorama a El Pais, dall’Espresso all’Observer. Non ha paura di penetrare i sobborghi urbani, di Berlino, Calcutta, Taipei, New York; tra i suoi fan, Tiziano Terzani e Francis Ford Coppola. Ma non l’Assessore alla cultura di Rimini, Massimo Pulini, «è una persona gentile ed educata, dice sempre di sì, ma poi non si fa nulla», dice Isa, un po’ rammaricata, il suo compito è «lottare giorno e notte per Marco», da quando il figlio non c’è, da quel ferreo 2001. Qual è il terreno di lotta? Che Rimini non fa nulla per ricordare un cittadino tanto illustre. «Si figuri che recentemente una galleria d’arte svizzera ha comprato una decina di fotografie di Marco da Contrasto. All’estero fanno ciò che a Rimini non vogliono fare»”. In sostanza, per Pesaresi almeno per ore niente mostre in programma al Far.