GIORNALAIO 20.05.2013

Lunedì, 20 Maggio 2013

giornalaioAeradria, Provincia (di traverso alla cordata degli imprenditori) chiama in causa la Camera di commercio. Lungomare Gnassi, vecchi e nuovi casini. Edilizia, l’Ance chiede a Comune atteggiamento ‘costruttivo’

 

C’È UNA CORDATA di imprenditori locali che si candida a salvare l’aeroporto: è quella dei creditori. Banche e imprese del territorio devono avere dal ‘Fellini’ 47 milioni di euro. Ma Aeradria non ha un soldo: è in grado di continuare l’attività solo fino a settembre. E così questo gruppo di aziende, piuttosto che ritrovarsi con un pugno di mosche in mano, è disposto a trasformare i suoi crediti in azioni di una nuova società che, privatizzata e senza debiti, potrebbe rilanciare l’aeroporto. Capofila del progetto è la Cassa di Risparmio di Rimini, l’istituto di credito più esposto nei confronti di Aeradria (9 milioni di debito). Già da tempo in piazza Ferrari si sta lavorando a un piano alternativo a quello del concordato appena bocciato dal Tribunale. Ci sono stati incontri con i creditori, contatti con Mediobanca, Enac, Repubblica di San Marino e società estere specializzate nella gestione di aeroporti. Il prossimo passo è il business plan, lo studio del progetto imprenditoriale. Sarà pronto in settimana. Secondo le prime indiscrezioni prevederebbe una partenza prudente: 2-300mila passeggeri all’anno. Saranno mantenute solo le tratte redditizie e abbandonate quelle in perdita. Se il progetto convincerà i potenziali investitori, si chiederà un altro concordato, stavolta definitivo e su nuove basi. Il consenso di tutti i creditori, infatti, renderebbe molto più facile l’accoglimento della procedura. I crediti saranno trasformati in azioni di una ‘new company’ che verrà privatizzata. Si sta già ragionando su un paio di nomi di advisor importanti”, ilRestodelCarlino (p.3).
A questo punto il problema alla soluzione della vicenda sembra essere la Provincia. “Una ipotesi, però, che in questo momento viene quasi temuta da parte dei principali soci pubblici. Più per le modalità con cui si andrebbe costruendo, che per la sostanza (del resto era stato lo stesso presidente della Provincia Vitali qualche mese fa a convenire sul fatto che i creditori si rendessero disponibili a rilevare quote societarie). Ma il "siluro" sparato da Carim agli inizi di aprile nei confronti di Aeradria e i soci pubblici, per come avevano gestito l'elaborazione del Piano di salvataggio, brucia ancora. Viene letto come una dichiarazione di guerra e quelle di oggi, dunque, come manovre preparatorie di un attacco teso a prendersi l'aeroporto facendo piazza pulita del passato. Quel che è certo è che gli attuali soci qualcosa dovranno inventarsi per tirare fuori dei soldi”, NuovoQuotidiano (p.3).
Secondo il CorriereRomagna (p.5) “la strada è solo una: per salvare Aeradria dal fallimento servono un milione e 645.285 euro. E quei soldi, adesso, li possono mettere sul piatto soltanto la Camera di commercio o Rimini Fiera. Si tratta del “tesoretto” necessario perché la società dell’aeroporto possa essere ammessa al concordato preventivo in continuità. La quota è quella che Provincia e Comune di Rimini si sono impegnati a versare nelle casse della società dei cieli ma che, dopo tre bilanci chiusi in rosso, non possono più mettere di tasca loro. Ma quel milione e 600mila euro basterebbero al tribunale di Rimini per aprire una “porticina” sul futuro dello scalo riminese. Il presidente della Camera di commercio, Manlio Maggioli, non si sbilancia ma non alza muri”.


Nuovo lungomare, vecchi e nuovi casini. “Nella prima vera giornata di sole festiva di maggio, Rimini ha potuto valutare il nuovo impatto di auto, bici e motocicli. E l’effetto non è stato dei migliori. Lunghissime file in viale Vespucci con il traffico che si muoveva a passo di lumaca: fra linea 11, trenini, auto e scooter. Una coda unica anche sul lungomare con mezzi costretti a girare al rallentatore. Da un lato la pista ciclabile che restringe la carreggiata, dall’altro i parcheggi a spina di pesce che la “limano” un altro po’. Così le auto in transito sono “in balìa” di chi si trovano davanti e toccare i 30 chilometri orari è una chimera. Ma le “scene” più curiose si sono viste lungo la pista ciclabile. Nei piani del Comune (e a termine di codice della strada) la pista gialla può essere usata in una sola direzione: verso nord, pedalando per il porto. Ma tanti riminesi, ieri, hanno fatto l’opposto con il rischio di provocare incidenti addirittura lungo la ciclabile”, Corriere (p.7).


Crisi edilizia. “«RIMINI ha i prezzi alti perché ha una location richiesta. Molto dipende poi dal prezzo pagato per i lotti sui quali si è andato ad edificare». Taglia subito la testa al toro Ulisse Pesaresi, il presidente dell’Ance della provincia di Rimini. Pesaresi poi fa anche presente che il calo delle compravendite, stimato negli ultimi tre mesi intorno al 28-30 per cento nella nostra provincia, non riguarda gli alloggi nuovi: «Non si vendono gli appartamenti usati, questo sì, ma non ci risulta che gli alloggi nuovi abbiano subito un calo così consistente. Chi compra ora, sa che per i prossimi 20 anni è a posto. Diverso il discorso sugli appartamenti usati. C’è sempre da rimetterci le mani. Resta evidente, comunque, che tutto il settore edilizio è in crisi, non ci nascondiamo di certo». Ed il presidente provinciale dell’associazione costruttori ha una sua ricetta: «In questo momento c’è bisogno che l’amministrazione comunale abbia un atteggiamento costruttivo con le imprese del mio settore. A rischio ci sono tantissime aziende. Negli ultimi quattro anno nella nostra realtà hanno chiuso 180 imprese costruttrici per oltre 1000 persone lasciate a casa. A fine anno, quando saranno terminati i lavori in A14 altri 400 dipendenti si ritroveranno senza un’occupazione»”, ilCarlino (p.2).


VERRANNO denunciati gli attivisti di Forza Nuova che nella notte tra venerdì e sabato hanno imbrattato di liquido rosso una bandiera italiana davanti alla sede del Pd e lasciato manifesti antirazzisti con l’immagine dell’africano che a Roma ha ucciso a picconate tre persone. Nel mirino della polizia anche l’affissione di manifesti omofobi giovedì notte sugli edifici pubblici. I reati che si stanno valutando assieme alla magistratura sono danneggiamento, imbrattamento, minacce, vilipendio alla bandiera e istigazione all’odio razziale”, ilCarlino (p.4).
Forza Nuova sotto inchiesta. Telefonata al responsabile provinciale Mirko Ottaviani per sapere qual è il suo commento. «Anzitutto replico alle dichiarazioni del sindaco che ha parlato di squadracce fasciste e dei Tre Martiri: sono cose del passato, noi piuttosto siamo gli unici a portare avanti le istanze che emergono dall’attualità, dal presente». Fra le ipotesi contro di voi, istigazione all’odio razziale e minacce... «Noi accusati di violenza? Chiedo di abbassare i toni, è palese che la nostra azione è stata non violenta e neanche intimidatoria. Volantinaggi e affissioni di manifesti sono i tipici mezzi di un movimento politico». I vostri volantini erano omofobi? Ad esempio quello sulla perversione? «Tra le frasi c’era ‘Stop eterofobia’, ma non c’era niente contro queste persone. Non riconosciamo degna di patrocinio pubblico la manifestazione che è stata fatta perché siamo per la difesa della famiglia tradizionale. Quanto al volantino sulla perversione, nell’ambito privato ciascuno fa ciò che crede, ma crediamo che non sia opportuno portarlo in piazza. Non riconosciamo queste devianze, e l’omosessualità per noi è una devianza»”, LaVocediRomagna (p.16).

 
Alessandro Giorgetti albergatore e chef, intervista di NQ al presidente regionale di Federalberghi, (p.6).