Urbanistica a Rimini, un pendolo che oscilla tra il tribunale e la bottega. La spending review taglia la paghetta alla Notte rosa. Trc, sembra si possa scendere davvero (a Riccione). Fellini, con la nebbia aerei dirottati su Ancona. Fondazione, arrivano i sei saggi. Fogne, Visintin smentisce ed è smentita
Urbanistica, commissario ad acta per ex Corial e i privati non si fermano qui. “«A questo punto — ribadisce Matteo Cosmi, il consulente a cui il gruppo di imprenditori ha affidato la gestione della delicata partita — useremo ogni strumento per impedire che il nostro progetto venga affossato. C’è grande amarezza, visto che il nostro progetto è arrivato in giunta con tutti i pareri favorevoli. Stiamo parlando, lo ripeto, di un investimento di decine di milioni di euro, che creerà almeno un centinaio di posti di lavoro». Ecco perché anche sull’ex Corial, come già per il piano particolareggiato della famiglia Paesani (altri 5mila metri quadrati di commerciale) alle Celle, è probabile si arrivi a un esposto o a un ricorso al Tar contro il Comune, in caso passi la variante. «Siamo pronti a dare battaglia anche in tribunale», conferma Cosmi”, ilRestodelCarlino (p.7).
“Tra i documenti i commissari avranno anche il parere del consulente legale del Comune per il Psc, Federico Gualandi, che approva la variante, "perché rispetta tutte le condizioni previste dalle norme", ma avvisa: "Non vi è dubbio che è agevole attendersi una fortissima opposizione e un sicuro contenzioso da parte di coloro che vedranno disattese le loro aspettative, con conseguenti richieste di risarcimento danni" . Il legale precisa però che "non si tratta di aspettative qualificate perché la giurisprudenza afferma costantemente che queste sorgono solo a fronte di piani attuativi approvati e convenzionati". Garantisce comunque che "non vi è dubbio, peraltro, che il contenzioso vi sarà e sarà particolarmente agguerrito e cruento". Dunque l'avvertimento è chiaro: il Comune si prepari a una lunga guerra con i proprietari dei trenta piani ancora bloccati negli uffici”, NuovoQuotidiano (p.5).
Intanto, “il Comune trova un alleato anti cemento. Un tandem dettato certo dall’opportunità, ma ora sulla possibile “colata” all’ex Corial vanno in trincea anche le associazioni di categoria. Confesercenti e Confcommercio alzano la voce: la grande distribuzione ha già fatto abbassare centinaia di serrande e uno tsunami da 32mila metri quadrati proprio non serve”, CorriereRomagna (p.5).
Tagli alla paghetta per la Notte rosa. “Lo Stato taglia ancora e quel poco che c’è il turismo deve scordarselo. Addio promozione. L’assegno alla Notte Rosa verrà tagliato, quello alla Moto Gp si salva solo perché c’è un contratto. Ma il prossimo anno scomparirà. Così come la Provincia, che già adesso annuncia una sforbiciata al bilancio dell’Agenzia di marketing e si prepara a spedire «decine di lettere» di disdetta di contributi indirizzate ai Comuni… «La Notte rosa non fa eccezione: negli anni solo la Provincia aveva stanziato fino a 600mila euro di contributo, l’anno scorso sono stati 430 mila e «nel 2013 dovremo di sicuro tagliare ancora», annuncia il presidente”, Corriere (p.7).
Trc, Riccione studia (sembra con profitto) come scendere. “Ciò che premeva sapere a Pironi, assessori e partiti di maggioranza, era se i lacci in materia di finanziamenti pubblici, potessero mettere in discussione non solo il pagamento di eventuali ulteriori spese impreviste per il Trc, ma anche quelle finanziabili con il mutuo già acceso, di 6 milioni di euro. Per farla breve, in municipio non vogliono ‘scucire’ un euro. E se il portafoglio può rimanere sigillato, il prossimo atto, atteso a breve, sarà comunicare ad Agenzia mobilità che Riccione intende salutare la comitiva e uscire dall’accordo di programma. E le penali? L’eventuale danno potrebbero chiederlo le imprese alla stazione appaltante, che in questo caso è Agenzia mobilità, non direttamente al Comune riccionese. Così facendo Pironi & co. lascerebbero la patata bollente del metrò nelle mani di Am e della giunta Gnassi. In municipio credono che la strada sia percorribile e fanno sul serio”, ilCarlino (p.2). A Rimini in molti, anche i 5Stelle pensano che i costi per scendere non siano così proibitivi, visto che fino ad ora si sono spesi soldi soprattutto in consulenze, e comunque i conti non tornano. “Al Movimento 5 stelle i conti del Trc non tornano. Non tornano i soldi che andrebbero pagati in penali, il condizionale per i grillini è d’obbligo, per abbandonare l’opera. E non torna nemmeno il costo di ogni singolo bus. «Un autobus di linea, magari Mercedes, urbano, 18 metri e quattro porte costa circa 520mila euro, il mezzo per il Trc costa 1.9 milioni di euro, perché? Perché si guida da solo, ma a quanto ci risulta a noi mancano i soldi, non gli autisti di autobus. Con una differenza di 1 milione 380mila euro per autobus, a quanti autisti dai lo stipendio e per quanto tempo?»”.
Infine, sia 5Stelle sia Pdl “sostengono che «se Gnassi blocca lo sviluppo edilizio per l'interesse pubblico, può e deve farlo anche con il Trc»”, NQ (p.3).
Aeroporto. “Basta un po’ di nebbia, e l’aeroporto di Rimini va subito in crisi. E’ successo di nuovo alcuni giorni fa, sabato per la precisione, quando un paio di voli sono stati dirottati da Miramare a Falconara perché la strumentazione di segnalazione della pista non funzionava a dovere. Un episodio su cui ha voluto vederci chiaro ieri anche il Pdl di Riccione. Non è purtroppo la prima volta che avvengono incidenti simili al ‘Fellini’. «La gestione della pista — fanno sapere da Aeradria — è ancora sotto le competenze dell’aeronautica militare. In ogni caso non ci sono stati particolari disagi per i voli dirottati a Falconara». Entro la fine dell’anno tutte le infrastrutture dell’aeroporto passeranno direttamente ad Aeradria, «ci sono già 4 milioni di finanziamento da parte di Enac per fare i lavori che servono alla strumentazione». Prima, però, bisogna evitare che Aeradria fallisca”, ilCarlino (p.8).
“Entro giugno si saprà la sorte di Aeradria e quindi dell'aeroporto Fellini. Lo ha affermato ieri il presidente della Provincia Stefano Vitali, augurandosi che l'operazione di concordato in continuità vada a buon fine. «Anche perché nel caso non andasse in porto, cosa che qualcuno sta tentando di raggiungere, il danno per il territorio sarebbe devastante». Vitali ammonisce: «Ognuno si assumerà poi le proprie responsabilità per ciò che fa». Tuttavia esclude una eventuale richiesta di risarcimenti patrimoniali ai soci. «La escluderei una responsabilità risarcitoria a carico dei soci in caso di fallimento. Se c’è è della società di gestione»”, NQ (p.3).
Fogne, l’assessore Sara Visintin costretta a una lettera di smentite (smentita) sul Corriere (p.11), circa le sue parole ai consiglieri riccionesi qualche sera fa sul fatto che in Comune a Rimini non sia preso in considerazione il progetto dell’architetto riminese Marco Benedettini, molto meno costoso e di più breve realizzazione rispetto al piano di salvaguardia della giunta (ma che prevede l’utilizzo del depuratore di Riccione a servizio di Rimini sud).
L’ora dei saggi, figura sdoganata dal Quirinale qualche giorno fa, scocca anche per la Fondazione Carim. “Per Massimo Pasquinelli & Co, "reduci" dai due anni "terribili" del commissariamento della Banca (di cui la Fondazione continua ad essere l'azionista di maggioranza), nuove partite che si aprono portando con sé il rischio che a riaprirsi siano anche le "anti - che" faide, le contrapposizioni tra correnti: laici o "aureliani" da un lato, cattolici/ciellini dall'altro. Nelle sontuose stanze di Palazzo Buonadrata c'è allora chi ha cominciato a porre l'attenzione sulla necessità di aprire le finestre per fare entrare un po' d'aria nuova. Basta contrapposizioni, la parola d'ordine. Basta decisioni da prendere con il bilancino. Così, nell'affrontare il tema nuovi soci per rimpolpare l'assemblea – che non essendo proprio un consesso dove dominano le nuove generazioni, è rimasta "orfana" di non poche anime nel corso degli anni – si è deciso di tentare una nuova strada: quella del "mandato esplorativo", diciamo così, affidato ad una commissione di sei "saggi" scelti tra i membri dell'assemblea e del consiglio generale e designati dal presidente della Fondazione Massimo Pasquinelli e dal vice Bruno Vernocchi, sentito il parere dell'assemblea. I sei "saggi" sono, in ordine alfabetico, Attilio Battarra, Mauro Gardenghi, Pietro Pasini, Giancarlo Ramberti, Gianluca Spigolon, Alvaro Zavaglia”, NQ (p.7).
Poveri. “L’annuale rapporto sulle povertà, che verrà presentato domani dalla Caritas diocesana, conferma una situazione che nel Riminese si fa sempre più grave. Nel 2012 le persone accolte dai centri di Rimini e di Cattolica sono state 1.016, e i pasti distribuiti dalle tre mense (Rimini, Cattolica, Riccione) sono arrivati a quota 77.350, contro i 62.450 del 2009. Non solo. In base al numero delle persone che si rivolte ai centri di ascolto della Caritas sparsi in tutte le parrocchie (7.025, contro le 6.947 dell’anno prima), per Isabella Mancino, responsabile dell’osservatorio Caritas sulle povertà, si può stimare che «ci siano almeno 18mila persone in forte difficoltà» nella nostra provincia, che vivono in condizioni di indigenza”, ilCarlino (p.4).