GIORNALAIO 14.03.2013

Giovedì, 14 Marzo 2013

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Il papa argentino, vescovo di Roma. Urbanistica, l’impasse sui piani approvati e le responsabilità degli uffici comunali. Flop elettorale, il Pd a Rimini punta il dito sui suoi sindaci


Il papa Francesco. “«VAMOS Francisco, vamos...». Per loro è stato come se l’Argentina avesse vinto di nuovo il Campionato del mondo, come se Maradona fosse tornato in campo. La ‘fumata bianca’ che ha fatto di Jorge Mario Bergoglio il nuovo Papa ha fatto esplodere la gioia delle comunità argentine sparse in Italia. Anche a Rimini si è brindato e festeggiato per Francesco I ieri fino a tardi, nelle case degli argentini che vivono da queste parti. Nessuno di loro avrebbe scommesso su Bergoglio, che fu invece tra i favoriti nel 2005 nel Conclave che elesse poi Ratzinger. Quel Bergoglio che, rivela il presidente del Meeting, Emilia Smurro, «avevamo provato inutilmente a portare qui un paio di volte, nel 2001 e poi nel 2002». Niente da fare: Bergoglio aveva altri impegni. «Lo inviteremo come Papa, magari è la volta buona», si augurano dal Meeting”, ilRestodelCarlino (p.3).
“«Il segno che lo spirito santo c’è è un motivo in più per tornare a fidarsi della Chiesa », così hanno commentato i parroci riminesi nello stupore per l’elezione del nuovo pontefice, tutti pieni di gioia e speranza per il futuro della Chiesa. «Una scelta profetica», dicono i parroci, la scelta del nome, Francesco. «Va’ e ripara la mia chiesa, che come vedi è in rovina», le parole che rivolse il crocifisso al Santo nella chiesetta di San Damiano”, CorriereRomagna (p.3).


Urbanistica. “SONO una quindicina i piani particolareggiati che hanno ultimato i rispettivi iter burocratici, tuttora ‘in sonno’ negli uffici di Palazzo Garampi. Quindi, potenzialmente ricorribili da parte dei diretti interessati, che potrebbero seguire l’esempio di Santa Giustina, evocando lo spettro del Commissario ad Acta. L’impasse ha motivazioni anche nobili: evitare ulteriori colate di cemento su Rimini. Il sindaco Gnassi ne è l’alfiere («la giunta precedente ha ipotecato il territorio per 20 anni», dice Giudici, Pdl) e ne ha fatto parte costitutiva del suo programma di mandato. Ma di mezzo c’è la normativa: è possibile toccare diritti acquisiti? Quel che teme una parte della stessa maggioranza, è una valanga di ricorsi, nonché la chiamata in correo al risarcimento di danni in sede civilistica”, ilCarlino (p.2). “Sono quattro gli interventi urbanistici consistenti che hanno ottenuto le firme di dirigenti (Fattori e Fabbri) e dell’assessore Biagini. Si tratta dei piani di via Borghi a Santa Giustina (circa 100 appartamenti) approvato dopo la minaccia di ricorrere al commissario ad acta. E quello della zona Celle, del quale è stato chiesto l’adeguamento a Masterplan e Psc. Poi il piano di via Marconi e quello di via Secchiano, in zona Padulli (4.600 mq di residenziale). C’è anche l’ex Corial (35mila mq ma di commerciale). In tutto oltre 50mila metri quadri di nuovo edificato, vicini al traguardo. A questi si aggiungono la Variante Curia, che spalmerà mattoni sul territorio, l’accordo di via Portofino (22mila metri quadri), l’ex Corderia, la Murri e un’altra decina di piani”.
E intanto, “il Piano particolareggiato di Santa Giustina torna presto in terza commissione consiliare”, NuovoQuotidiano (p.3).


Pd, si prende tempo sul congresso provinciale. Intanto, “SUL BANCO degli imputati questa volta ci sono finiti loro. Da una parte il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, colpevole di «non dialogare con i cittadini, le associazioni, il mondo del lavoro», secondo Massimo Fusini e altri componenti della direzione provincia Pd presenti alla riunione di martedì. Dall’altra è finito in graticola Massimo Pironi”, ilCarlino (p.7).
È intorno a mezzanotte che prende la parola il primo cittadino riccionese Massimo Pironi: senza mai nominare il Trc, chiarisce la propria posizione sulle linee future da adottare. Tradotto: dare delle diverse priorità agli investimenti. Il motivo lo spiega lo stesso Pironi: opere progettate tanti anni fa bloccano interventi che hanno maggiore urgenza per garantire equilibri di bilancio. E’ la goccia che fa traboccare il vaso. Il sindaco viene bloccato. A intervenire, senza passare per perifrasi, è l’assessore regionale al Turismo Maurizio Melucci. Che punta dritto. «Ti riferisci al Trc?». Pironi esce allo scoperto e conferma. Ed è a quel punto che Melucci indossa l’elmetto e scende in difesa degli 11 chilometri di monorotaia che uniranno in 15 fermate la stazione ferroviaria di Rimini con quella di Riccione. «Sul Trasporto rapido costiero non si torna indietro», sbotta l’assessore regionale, pronto a ricordare come ormai i lavori siano avanti, troppo avanti per pensare di scendere dalla carrozza. E che i soldi, in totale 102 milioni di investimento, siano stati ormai spesi in buon parte. Tutto risolto? Per niente. Ognuno resta sulle proprie posizioni”, Corriere (p.5).


Turismo, Galli contro l’Apt. “L’immagine di Rimini raccontata con le foto della spiaggia e il cane Pecorino a fare da Cicerone tra le cabine. Si può vedere nell’inserto promosso dall’Azienda promozione turistica all’interno del mensile Bell’Italia. Una scelta che dalla Provincia non hanno gradito”, Corriere (p.6). “Come se non bastasse, si accompagna il servizio con un lungo articolo in cui si citano, tra le altre “perle”, Jerry Calà e Alba Parietti con il cult movie Abbronzatissimi. Ma anche il bagnino ospitato nel recente passato in televisione da Antonella Clerici, per un incontrare dopo 37 anni una delle sue conquiste tedesche. Una cifra comunicativa non proprio da web 2.0, insomma”.


I sindacati contro il tavolo anticrisi. “«Basta con i protocolli, servono risposte da subito». I rappresentanti dei sindacati Cgil Cisl e Uil pressano per ottenere più concretezza dal tavolo generale anticrisi presentato martedì dalla prefettura. «Durante la presentazione del tavolo – si legge in una nota firmata dai segretari Graziano Urbinati, Massimo Fossati e Giuseppina Morolli -ci è sembrato di cogliere una certa distanza fra la rappresentazione e la realtà. Ma soprattutto non è stata spesa una parola a difesa di una forza sociale quale quella sindacale che da sola, in questi anni, ha cercato di contrastare gli effetti di questa crisi avanzando proposte, appelli a fare squadra e a mettersi insieme, troppo spesso caduti nel vuoto»”, NQ (p.4).