Sanatoria in spiaggia, il sindaco farà lavorare gli uffici se i bagnini entreranno nel masterplan. Il ministro Passera ha salvato l’aeroporto Fellini. Fogne: tutti vogliono rifare quelle di Rimini (adesso anche il Comune)
Abusi in spiaggia. “AVREBBE chiesto soldi per non ‘vedere’ abusi sulla spiaggia, ormeggi irregolari, infrazioni al codice della navigazione. Accusato di tentata concussione ieri davanti al giudice dell’udienza preliminare Raffaele Tomei, quarantenne napoletano, alla guida dell’Ufficio marittimo della Capitaneria di porto di Bellaria fino allo scorso autunno e ora in forza alla Capitaneria di Pesaro. Secondo la denuncia della cooperativa bagnini bellariese, Tomei avrebbe chiesto un ‘obolo’ di 300 euro a bagnino (quindi circa 27mila euro) per continuare a non sanzionare e a non denunciare i soci della cooperativa. Sarebbero serviti anche «per tenere buoni» i suoi uomini avrebbe detto al presidente della cooperativa, Giorgia Valentini, che è andata a denunciare la tentata concussione”, ilRestodelCarlino (p.3).
Intanto a Rimini il sindaco accetta di patteggiare con i bagnini sulla gestione delle autorizzazioni ambientali. “La stagione estiva non è poi così lontana, soprattutto quando ci sono autorizzazioni da chiedere, pratiche da presentare e un Piano spiaggia che sembra mettere i bastoni fra le ruote. Il Comune incontra gli operatori balneari e mette sul tavolo una task force che faccia chiarezza su quello che sull’arenile può essere montato e come”, spiega il CorriereRomagna (p.5).
“IL SINDACO Gnassi ha assicurato: «farò l’impossibile per venirvi incontro». Postilla: «Purché investiate sulla riqualificazione della spiaggia». Cosa dicono (dopo l’incontro) gli interessati? «La categoria è pronta — attacca Mauro Vanni, presidente della Cooperativa di Rimini sud — abbiamo vari progetti, qualcuno già presentato. Ma per ora la prima urgenza è come sanare l’esistente. E rimontare tutto, sempreché sia possibile, avrà costi notevoli. Comunque innoviamo da tempo: la querelle sulle cose da smontare non esisterebbe se non le avessimo messe per riqualificare. Ma non possiamo investire al buio: finché non sapremo cosa succede con la Bolkestein, come si fa?»”, ilCarlino (p.7).
“I rappresentanti di categoria ostentano una certa soddisfazione, anche se la base continua a ribollire come dimostravano certe prese di posizioni apparse ieri su Facebook che parlavano di un incontro inutile. “Il Comune ha detto che farà alcuni sforzi per tentare, nel rispetto delle leggi, di farci montare in tempo utile tutte o quasi le attrezzature che c’erano” commenta Giorgio Mussoni di Oasi-Confartigianato che non vuole parlare adesso di varianti al Piano spiaggia. «Non mischiamo gli argomenti, servirebbe troppo tempo. Mi pare sia da apprezzare l’impegno dell’amministrazione ad accelerare le pratiche autorizzative». Sulla stessa linea Romeo Nardi, presidente del Consorzio Marina centro di Confesercenti che parla di “incontro costruttivo”. «Sono contento della strada intrapresa - dice -, se quello che ha detto Andrea (Gnassi, ndr) si trasformerà in realtà, allora si avvia un buon percorso. Noi ci siamo e ribadiamo che solo con l’innovazione si può andare avanti, ma servono i permessi»”, LaVocediRomagna (p.11).
Corrado Passera salva l’aeroporto Fellini. Spiega il presidente di Aeradria Massimo Masini che «intanto potremo finalmente ottenere il rinnovo della concessione trentennale dell’aeroporto, per la quale avevamo già avuto il primo ok dal ministero dei Trasporti. Questo ci consentirà di pianificare al meglio i futuri lavori, la gestione delle aree e dei voli. Per noi è un importante punto di partenza. In secondo luogo, il ‘Fellini’ dovrebbe essere tra gli scali che godranno degli investimenti di Roma», ilCarlino (p.4). “La notizia di ieri ha rincarato l'ottimismo del presidente Vitali: «Sono contento del lavoro svolto dal governo e ringrazio pubblicamente il ministro Passera. Ora tocca a noi non perdere questa occasione. Ci hanno riconosciuto anche da Roma che abbiamo una potenzialità enorme, ma dobbiamo fare ancora tanto, a partire dal concordato in continuità che dobbiamo portare a casa. A questo punto l'impegno deve raddoppiare e spero che tutto il territorio si renda conto che stiamo lavorando su un gioiello attuale ma anche potenziale»”, NuovoQuotidiano (p.7). “Il richiamo alla responsabilità ha qualche nome e cognome?”, domanda il Corriere a Vitali. “Lei spesso ad esempio ha chiesto alle categorie di essere più generose. «La Provincia ha il 38 per cento di Aeradria e con il Comune di Rimini superiamo il 50: già questa è una anomalia. Mi auguro di scendere e lasciare spazio ad altri. E la decisione del governo ci dà più forza nella ricerca di privati»”, (p.9).
Fogne. “«SAREMO l’amministrazione delle fogne. L’abbiamo detto, prendendoci dei rischi e anche qualche sberleffo, e lo stiamo facendo». Andrea Gnassi lo sbandiera con orgoglio, elencando i «fatti, non le promesse» di Palazzo Garampi dal 2011 a oggi. Lo fa, il sindaco di Rimini, incalzato dalle polemiche di questi giorni e dalla campagna elettorale che, da Pizzolante e Grillo in poi, ha virato decisamente sull’emergenza fogne. Ricordando tutti gli interventi in essere o che sono in partenza, da San Giuliano al depuratore di Santa Giustina, «per i quali sono stati investite decine di milioni di euro». Fatti, appunto, secondo Gnassi, e non parole” per 50 milioni di euro, ilCarlino (p.6).
Intanto, però c’è chi precisa come il suo fosse “«un appello positivo a tutte le forze politiche in campo e alle amministrazioni locali per lavorare a un provvedimento che potesse portare a risolvere il problema delle fogne a Rimini. Ho notato invece una superficialità e una sottovalutazione evidenti di fronte a un problema gigantesco. Sono rimasto sbalordito sia dalla affermazioni di Gnassi che da quelle di Petitti». A sostenerlo è il deputato uscente, e candidato del Pdl, Sergio Pizzolante”, a lui si deve l’ingresso del tema, ora dominante, in campagna elettorale, NQ (p.9).
“Curioso e interessante il dibattito emerso in questi giorni sul sistema fognario a Rimini. Curioso, perché forze di maggioranza e di opposizione a livello nazionale e locale si rimpallano responsabilità e scoprono in campagna elettorale un problema antico, quando né l’una né l’altra ha fatto nulla per risolverlo pur avendone le possibilità. Interessante, perché può dar vita ad un percorso che porti alla realizzazione a Rimini di un sistema fognario moderno ed efficiente che consenta al mare di svolgere la sua funzione di benessere e salute. La “Scelta Civica per Monti” si rende pertanto disponibile a promuovere un tavolo di lavoro con tutte le forze politiche disponibili per tracciare una road map che porti alla soluzione di un problema, che è nello stesso tempo economico e sanitario”, dice il candidato montiano Walter Pasini, LaVoce (p.15).
Il presidente di RiminiTerme. “HA GIÀ praticamente la valigia in mano Giovanni Panciroli. Il dirigente della Coopsette è pronto a lasciare la presidenza di Riminiterme, dopo la bufera scatenata su di lui da Sel, che ha tirato fuori due vecchie condanne subite da Panciroli per corruzione (non definitive, una è finita poi in prescrizione). «Non ne sapevamo nulla di quelle condanne», assicura Burnazzi”, ilCarlino (p.7).
“Vado retro. Ieri pomeriggio Panciroli ha incontrato il presidente di Rimini Holding, Gabriele Burnazzi, che gli ha spiegato la posizione del Comune, la parte pubblica. Papale papale: non ci sono più le condizioni, meglio fare un passo indietro. Da parte sua Panciroli ha ribadito quello che farà. In sintesi: la presidenza è nella mani dei soci, la prossima assemblea (da convocare) avrà all’ordine del giorno le sue dimissioni, anche se un solo socio dirà sì, Panciroli si farà da parte”, Corriere (p.10).
“Attorno al caso uno strano silenzio. Pochi i commenti, le reazioni ufficiali. Si distingue un “allibito” Savio Galvani (Federazione della sinistra), una delle voci della maggioranza: «Se i fatti non erano noti ai soci di Riminiterme, al tempo in cui venne affidato l’incarico, è opportuno ora provvedere e pretendere la remissione del mandato. Se, invece, come sembra più probabile dalle dichiarazioni, i fatti erano noti, ci sembra un antefatto gravissimo. Si paleserebbe, infatti, una deliberata volontà di sorvolare su fattori rilevanti nella gestione di una società partecipata. Nessuno vuol mettere in discussione il principio di presunzione di innocenza, ma è del tutto evidente che nel caso in questione è prevalente l’obiettivo di tutelare al meglio l’interesse pubblico, anche in ragione dei reati ascritti all’interessato. Le dimissioni subito - chiarisce il consigliere - sono un atto dovuto, un atto che rivendichiamo con determinazione. Ma quello che è evidente a tutti è anche la necessità di modificare radicalmente la modalità di affidamento degli incarichi e di esercitare meglio la funzione di controllo»”, LaVoce (p.13).
Non ci sono delibere per il consiglio. “IL CONSIGLIO comunale batte la fiacca, segnando il record storico (negativo) di sedute, solo 29 nel 2012. La presidente consiliare Donatella Turci (Pd) difende, da bravo avvocato d’ufficio, l’operato dell’amministrazione guidata da Andrea Gnassi. La vicepresidente consiliare, Giuliana Moretti (Pdl) va all’attacco: «Si può e si deve fare molto di più, la città è ferma, dobbiamo aiutarla a ripartire». «La presidenza del consiglio lo convoca — attacca la Turci, Pd — quando ci sono delibere da portare, o richieste da parte dei consiglieri». E’ appunto quello il problema, poche delibere e pochi atti amministrativi”, ilCarlino (p.9).
Tassa di soggiorno, la maggioranza a Riccione torna sui suoi passi. “«L’INTRODUZIONE della tassa di soggiorno non è cosa fatta». Promettono fuochi d’artificio alcuni consiglieri del Pd, pronti a far calare la scure sulle spese della macchina comunale guidata da Pironi. Se il sindaco e la segreteria di partito danno per fatta l’introduzione dell’imposta sulle vacanze, una parte del Pd vuole fare i conti in tasca all’amministrazione e tagliare oltre un milione di euro. «Prima vengano i tagli, solo quando saranno chiari i conti si potrà stabilire l’eventuale necessità della tassa», dice il vicesegretario del Pd, Marco Pallaoro”, ilCarlino (p.11).
Tra i commercianti che l’altro giorno hanno consegnato le chiavi degli esercizi nelle mani del presidente della Provincia, “era tra le più agguerrite”. “Lenny Morichetti, 34 anni, del Caffé Commercio di piazza Ferrari, non è andata per il sottile: «A palazzo Fabbri abbiamo dovuto prendere un vigilantes dopo i furti subiti al bar e le rapine nei negozi» ha protestato. Peccato però che a quel vigilantes da prima dell’estate scorsa gli sia stato dato il benservito. «Eravamo solo tre negozi a pagarlo, dalle 17 alle 22 di sera - spiega Lenny - costava tra i 200 e i 300 euro ad esercizio commerciale ogni mese. Alla fine era troppo». E così addio guardia giurata. «Piazza Ferrari ormai è piena di tossici, di sbandati e di parcheggiatori abusivi; chiedono l’elemosina, infastidiscono clienti e residenti che hanno paura. A volte vengono a fare confusione dentro al bar» racconta”, LaVoce (p.14).