L'estate del coronavirus: pesante incertezza per i parchi della Riviera

Giovedì, 23 Aprile 2020

Si può immaginare la Riviera senza una giornata con la famiglia a Italia in Miniatura? O una vacanza senza un tuffo con gli amici dagli scivoli dell’Aquafan? Si può immaginare, ma non sarebbe stessa cosa. La Riviera dei Parchi è diventata un elemento irrinunciabile dell’offerta turistica di questo lembo di Romagna. Oltre che costituire l’alternativa alla solita giornata sulla spiaggia, i parchi alimentano il turismo escursionistico di una giornata o di un week end che pure ha un certo peso.

Se con il coronavirus il turismo se la sta passando male e gli operatori ancora non sanno se e come potrà essere salvata un briciola di stagione, i parchi tematici e di divertimento corrono il rischio di restare chiusi o di rinviare la riapertura a chissà quando.

“Noi – afferma Patrizia Leardini direttrice dei parchi Costa Edutainment della Riviera e amministratore delegato di Aquafan – stiamo facendo di tutto per poter aprire, ma sui tavoli nazionali è prevalente il pessimismo”. È un settore che ha perso un periodo, la primavera delle gite scolastiche e dei primi week end fuori città, in cui si realizzava una buona fetta del fatturato. Gli incassi si sono ridotti del 100 per cento, mentre taluni costi di gestione sono rimasti inalterati: ad esempio, la cura degli animali a Oltremare o l’energia elettrica delle vasche degli acquari. 

La chiusura per Coronavirus ha bloccato due cantieri che erano aperti, uno a Italia in Miniatura, l’altro ad Aquafan. “Nel parco di Viserba – spiega Leardini - stavamo realizzando un restyling generale per celebrare il cinquantesimo di apertura. Da marzo è fermo tutto e ancora non sappiamo quando potremo riaprire. Servono ancora due mesi di lavori. Se si riapre dopo il 3 maggio, vorrebbe dire che ci resterebbero solo luglio e agosto. A quel punto si dovrebbe valutare, fatti i conti fra costi fissi e minori presenze, se conviene aprire per un periodo limitato o restare chiusi”. Nel parco acquatico di Riccione, invece, era in costruzione un nuovo scivolo destinato ad essere il più alto dell’impianto. Lì magari si può isolare il cantiere e riprendere i lavori dopo l’estate.

La domanda è se con le regole che saranno imposte per la cosiddetta Fase2, che implicheranno comunque il distanziamento sociale, i parchi potranno essere il luogo di divertimento spensierato per cui sono nati. “Abbiamo già pensato ad alcune soluzioni. – assicura Leardini – Ad Aquafan l’acqua è clorata e pertanto disinfettata continuamente. Ci sono già protocolli definiti. Si potrà chiedere, per esempio, che nelle fila per gli acquascivoli stia una persona ogni tre gradini.  Per Italia in Miniatura stiamo pensando a disegnare a terra una guida metrata con l’indicazione dei punti di distanza da una persona all’altra. Per le famiglie che vogliono stare insieme, una coccarda o un braccialetto che le distingua.  Insomma, le soluzioni ci sarebbero…”. Potrà funzionare un parco anche se ci sarà l’obbligo della mascherina per visitatori e personale? Non è che il dispositivo sanitario farà passare la voglia di entrare? “Stiamo anche pensando per i bambini a mascherine sulle quasi stampare il muso di un animale, in modo da trasformarle in un gioco”.

In un parco al coperto, come l’Acquario di Cattolica, tutto può essere più facile e difficile nello stesso tempo: si regolamentano i flussi di entrata, il personale sorveglia che vengano mantenute le necessarie distanze.

Mentre i parchi pensano a tutte le forme per salvare una stagione che si annuncia come la più problematica della loro storia, reclamano da parte del governo interventi volti a facilitare la loro attività.  “Innanzitutto – osserva la direttrice dei parchi Costa Edutainment – che ci si dia la possibilità di riaprire i cantieri. Inoltre che i parchi, anche come codice Ateco, siano ricompresi fra le attività turistiche. Altrimenti siamo esclusi da tutti gli interventi in favore del turismo. Infine, se verrà concesso il bonus vacanze di 500 euro, chiediamo che esso sia spendibile non solo negli alberghi ma in tutte le strutture che compogono l’offerta turistica di un territorio, i ristoranti, i parchi, i taxi. Se i parchi restano chiusi, viene meno quel turismo di una giornata che invece porta molto movimento”. Tanto più se all’inizio della Fase 2, come è stato ventilato, ci si potrà muovere solo all’interno della propria regione.