04_04_2012 | IMPRENDITORI CONTRO GLI ATTI VANDALICI. A RICCIONE SI RITROVA IL COMITATO PER IL RESTAURO DEL BUSTO DI KAROL WOJTYLA

Mercoledì, 04 Aprile 2012

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IMPRENDITORI CONTRO GLI ATTI VANDALICI. A RICCIONE SI RITROVA IL COMITATO PER IL RESTAURO DEL BUSTO DI KAROL WOJTYLA


Insieme per costruire la civitas . A Riccione si ritrova il Comitato per il restauro del busto di Giovanni Paolo secondo, distrutto da vandali la notte di Capodanno. Non è questione da poco. Gli imprenditori riccionesi hanno trovato un punto di coesione per fare cose insieme per il bene della città e confermano la volontà di sostenere il Comune nei lavori per il restauro del busto.


Occasione per raccontare lo spirito di intraprendenza degli imprenditori riccionesi, a seguito della volontà dimostrata dal Comune che già all’epoca dei fatti si disse pronto a ripristinarlo, è stato un incontro - tra gli ospiti anche il sindaco Pironi - organizzato dalla Compagnia delle opere a partire dalla provocazione di Vincenzo Leardini. “La questione non può riguardare la sola amministrazione, ma l’intera comunità cittadina. Titolare una statua ad un pontefice o è espressione di una coscienza comune oppure è pura formalità”.


Le dichiarazioni di Leardini non erano passate inosservate, anzi avevano portato alla formazione di un Comitato formato da varie realtà cittadine, tra cui le parrocchie e la Compagnia delle Opere riccionese. All’inizio l’obiettivo era semplicemente quello di raccogliere una cifra cospicua per poter dare ancora maggiore visibilità e centralità ad una figura della levatura di Karol Wojtyla.


“Ma non è questione del busto di una persona eccezionale, e neppure di una figura religiosa importantissima. In gioco c’è di più”, sostiene Domenico La Gioia, direttore della CdO.


In gioco – continua – c’è una domanda, che credo sia quanto stava al fondo di ciò che disse Leardini. Ci dividiamo su tutto. Il dibattito nella città è connotato da mille occasioni di scontro. Ma c’è qualcosa su cui la città può ritrovarsi unita? Abbiamo ancora punti che riescono a metterci insieme, al di là di ogni, legittima o meno, divisione? Per noi rilanciare l’iniziativa del Comitato per la statua dedicata a Giovanni Paolo II, vuole dire lanciare all’intera città questa domanda. Senza il tentativo di darvi una risposta, diventa impossibile costruire la Civitas. Da questo punto di vista, la cordialità e la disponibilità che si son viste poche sere fa tra chi ha accettato l’invito, è un forte segno di speranza”.