GIORNALAIO 16.01.2014

Giovedì, 16 Gennaio 2014

giornalaioPalas sotto inchiesta. Cassa integrazione per i dipendenti di Aeradria. Categorie e associazioni in crisi. FI, i primi club. Alberghi in autogestione

 

“TOCCA AL PALAS. Solo un’indagine ‘conoscitiva’, quella che il pubblico ministero, Gemma Gualdi, ha aperto sull’«astronave», ma comunque un fascicolo a tutti gli effetti che vede come capo di imputazione provvisorio il reato di ricorso abusivo al credito. Nessun indagato, nell’inchiesta della Guardia di finanza, nata sembra da una costola del caso Aeradria. Spulciando nei conti della società che gestiva l’aeroporto, gli inquirenti avrebbero concluso che valeva la pena dare un’occhiata anche a quelli del Palacongressi di Rimini, alla luce, dicono, delle acque burrascose in cui sta navigando in questo momento. Sotto la lente d’osservazione, ci sarebbe soprattutto Rimini Congressi, la società espressione degli enti pubblici, Provincia, Comune e Camera di Commercio. Quella in sostanza che ha trattato con le banche e che si è indebitata fino al collo per costruire il Palas, contraendo il mutuo con Unicredit da 42 milioni di euro (quello con Monte dei Paschi, da 28, è stato preso da Società palazzo congressi, proprietaria dell’immobile)”, ilRestodelCarlino (p.3). “«Apprendo di questa indagine dai giornali — commenta il presidente di Camera di commercio Manlio Maggioli — e già il fatto mi stupisce. Non entro nel merito della questione, per ora. Prima voglio capire bene quali sarebbero i motivi che hanno portato la Procura a indagare. So solo che quando è stata fatta l’operazione per il finanziamento del Palacongressi, a tutti i soci le mosse fatte sono sembrate assolutamente regolari e trasparenti». D’altra parte, aggiunge Maggioli, «il Palas è stato costruito accendendo due mutui, come sanno tutti, e con i contributi dei vari enti soci»”.
Quattro sono le società che si intrecciano nella realizzazione, prima, e gestione, poi, del Palacongressi. Analizziamole partendo dallo studio condotto dall’ex assessore al Bilancio del Comune di Rimini, il commercialista Mario Ferri. La prima è Convention Bureau, la società, presieduta dal commercialista Roberto Berardi, che gestisce il Palas, che nel 2013 ha chiuso il bilancio in rosso, con un deficit di quasi un milione di euro. Poi c’è la Rimini Fiera Spa (detiene il 72 per cento di Convention Bureau) che chiude il 2013 con un calo di fatturato di circa 5 milioni ed un leggero attivo (320 mila euro), ma il Gruppo di cui fa parte ha un bilancio negativo di 1,9 milioni di euro.La società al 31 dicembre 2012 presentava un’esposizione bancaria per più di 36 milioni di euro. Quindi passiamo a La Palazzo dei Congressi Spa, proprietaria dell’immobile, che risulta indebitata con le banche per oltre 29 milioni di euro. Per la costruzione del Palacongressi la società ha acceso con il Monte dei Paschi un mutuo per 28 milioni. Il piano finanziario prevedeva poi che Convention Bureau pagasse un affitto annuo di 1,1 milioni (ma il Cda visti gli andamenti del mercato ha chiesto che venga dimezzato) e che le royalties pagate dagli albergatori fruttassero 1,1 milioni all’anno, mentre nel 2012 si sono fermate a 300 mila euro”, NuovoQuotidiano (p.3).


Il futuro dei dipendenti di Aeradria passerà attraverso la cassa integrazione. La richiesta è arrivata ieri ai sindacati da parte del curatore fallimentare Renato Santini, che al tavolo di confronto per disegnare le strategie dei prossimi mesi ha chiesto un cambio di rotta: passaggio dall’attuale solidarietà alla cassa integrazione straordinaria, che andrà dal 30 al 50 per cento. Obiettivo: maggiore flessibilità di gestione per l’eventuale nuova realtà che potrebbe arrivare a guidare l’aeroporto. E per le buste paga dei circa 70 dipendenti coinvolti il contraccolpo dovrebbe essere attenuato da uno speciale Fondo volo. I rappresentanti sindacali hanno sollevati alcune perplessità”, CorriereRomagna (p.5).


Categorie, associazioni in crisi. “LA CASSA integrazione ripartirà a breve, ma i primi tagli ci sono già stati a fine anno. Alcuni consulenti della Cna, tra cui Alessandro Rapone (che è stato a lungo anche nell’Api, l’associazione delle piccole e medie imprese), si sono visti non rinnovare il contratto di dipendente con l’associazione di categoria. A RAPONE e ad altri è stata prospettata la possibilità di continuare il lavoro con Cna, ma aprendo una partita Iva”, ilCarlino (p.7). “IL PUNTO è che Cna, così come Confartigianato e le altre associazioni di categoria, al pari delle imprese non passano momenti facili. La Cna ha chiuso il 2013 con un fatturato di 12 milioni di euro, «e siamo in equilibrio di bilancio», assicura il direttore Salvatore Bugli. Ma mantenere gli associati diventa sempre più difficile. Nel 2008 gli iscritti a Cna Rimini erano 5.687, nel 2012 sono passati a 5.464, «nel 2013 ci manteniamo abbondantemente sopra i 5mila», continua Bugli”.


Forza Italia. “I TIFOSI del Cavaliere scendono in campo. Sulla carta, saranno almeno 15 i club ‘Forza Silvio’ nella nostra provincia. «Alcuni club li abbiamo già, e gli iscritti sono oltre un centinaio — assicura il consigliere regionale di Forza Italia Marco Lombardi — Contiamo di arrivare a 15 nel giro di poche settimane. Ne avremo tra i 5 e i 6 a Rimini, gli altri a Riccione, Misano, Cattolica, Santarcangelo, Bellaria, Verucchio, San Clemente, Saludecio e Morciano»”, ilCarlino (p.9).


Con la crisi arrivano gli alberghi in autogestione. “L’idea, l’hanno avuta due alberghi della zona: un hotel di Torre Pedrera, 70 posti letto e 21 camere, e uno di San Giuliano mare, 27 camere e 100 posti letto, che hanno affidato il proprio annuncio a un’agenzia viaggi on line marchigiana: offrono l’albergo a gruppi di turisti. Basso il costo: bastano in media 20 euro al giorno a persona per avere la struttura tutta per sé, ma c’è un neo. Chi lo prende, anche se per una sola settimana, dovrà pensare a tutto: dalla gestione della cucina a quella della biancheria”, Corriere (p.3).