GIORNALAIO 22.11.2013

Venerdì, 22 Novembre 2013

giornalaioAeradria, 15milioni di debiti da Ari e RdR. Ca’Baldacci, nuovi fumi e puzze sospette. Ponti, quello di Tiberio non fa parte del patrimonio comunale 

 

Aeradria, slitta nuovamente il verdetto finale e intanto i curatori contano i milioni di buco di Air e Riviera di Rimini. In udienza ieri dopo il legale di Aeradria ha preso la parola “il dottor Giancarlo Ferruccini, curatore fallimentare di RdR (Riviera di Rimini Promotions srl), società “collegata” ad Aeradria per via di rapporti commerciali di fatto e di un sistema amministrativo comune alla società del Fellini, che ha parlato di un “buco” di 7 milioni e mezzo confermato da una perizia effettuata da un professionista di Rimini incaricato dallo stesso Cda di RdR. Sette milioni e mezzo che, dopo il fallimento di RdR, i creditori chiedono ad Aeradria e che quindi pesano sul bilancio già disastroso della società del Fellini”, LaVocediRomagna (p.11).
Se Aeradria intervenendo in tribunale parla di nuovi 5 milioni di euro avuti dalle banche per dare forza alla proposta di concordato, da parte sua la procura che continua parallelamente le sue indagini continua a chiedere il fallimento della società. Il procuratore capo, Paolo Giovagnoli, ha dichiarato: “Ogni volta che un soggetto terzo e indipendente, allora il commissario giudiziale (Renato Santini, ndr) oggi i due curatori fallimentari (Giancarlo Ferruccini, per Rdr, e Andrea Ferri, per Air, ndr), va a vedere le carte e i conti scopre che le affermazioni di Aeradria sono false”, NuovoQuotidiano (p.3).


Biodigestore Ca’Baldacci, ancora nubi e cattivi odori. ““Una nube di polveri e altre sostanze dall'odore sgradevolissimo – racconta Mauro Franceschini, presidente del Comitato Rimini Uptown, che riunisce gli abitanti della zona - provenienti ancora una volta dalla zona dell'impianto gestito da Hera ha invaso vaste aree di Ca' Baldacci, in particolare la parte di abitato vicina al ristorante Della Nonna, suscitando da subito grande preoccupazione da parte dei residenti. Anche perchè come noto questa non è certo il primo caso di emissione so“Una nube di polveri e altre sostanze dall'odore sgradevolissimo – racconta Mauro Franceschini, presidente del Comitato Rimini Uptown, che riunisce gli abitanti della zona - provenienti ancora una volta dalla zona dell'impianto gestito da Hera ha invaso vaste aree di Ca' Baldacci, in particolare la parte di abitato vicina al ristorante Della Nonna, suscitando da subito grande preoccupazione da parte dei residenti. Anche perché come noto questa non è certo il primo caso di emissione sospetta ricollegabile all'attività del biodigestore: tutti ci ricordiamo l'episodio, ancor più grave, di marzo, quando un'altra nube era fuoriuscita, quella volta direttamente dall'impianto, causando addirittura problemi agli occhi e alla gola. Questa volta non crediamo che si tratti come in primavera di emissioni nocive per la salute – diversa è infatti l'origine delle due nubi – ma ugualmente l'episodio è grave. Il puzzo prodotto era insopportabile”, NQ (p.4).


I ponti a Rimini. Dopo le polemiche per il rifacimento del ponte di via Coletti (sia sulla gestione del cantiere e della viabilità nei mesi di lavoro, sia sul tipo di ponte da rifare), arriva una notizia perlomeno curiosa rispetto al più antico ponte della città. “Il “monumentale Ponte di Tiberio” non è “attualmente presente nell’inventario dei beni immobili comunali” come invece lo è sempre stato prima: la frase che ha del clamoroso è della dirigente del patrimonio di palazzo Garampi, la dottoressa Anna Errico che il 7 novembre ha emanato una determina per far rientrare le cose nella normalità. Con l’atto amministrativo, reso pubblico all’albo pretorio dell’ente, il Comune ripara la “svista” di cui non è chiaro chi sia il responsabile”, LaVoce (p.17).

 
Luminarie, a viale Vespucci quest’anno ci rinunciano. “la via dello shopping per eccellenza sul lungomare, viale Vespucci, dove i commercianti non sembrano intenzionati a tirare fuori un solo euro per le tradizionali luminarie di Natale. «Questa la situazione almeno fino a questo momento – spiega Giammaria Zanzini, presidente dell'associazione Nuova Marina Centro - Era stato chiesto in particolare a esercenti e albergatori di mettere sul piatto tra 100 e i 150 euro, ma da questi è arrivato un secco no. Preferiscono infatti utilizzare questi non tantissimi soldi per finanziare gli eventi delle feste, che ritengono più importanti»”, NQ (p.7).


Fondazioni, la proposta di raccordarle acquista adepti. “Oggi le disponibilità finanziarie dell’intero sistema, a partire da quello pubblico per arrivare a quello del privato sociale e delle Fondazioni, si sono significativamente ridotte. Basti pensare alla contrazione di risorse per i Comuni, così come in generale per tutti gli attori del territorio. A fronte di questa situazione, se si vogliono fare progetti di rilievo occorre sommare le disponibilità finanziarie di tutti. Per le Fondazioni significa interrogarsi sulla possibilità di concorrere tutti insieme - Imola compresa - alla realizzazione di determinati obiettivi. Ognuno può e deve continuare a seguire le iniziative locali, ma per avere una voce di peso non si può non pensare di associarsi per le sfide più importanti”, spiega il presidente forlivese Roberto Pinza a LaVoce (p.3).


Asl unica. “Sulla governance dell’Ausl unica i sindaci dei capoluoghi romagnoli si trovano nuovamente in disaccordo. Fatta la legge, ora bisogna scegliere i direttori, ha ragionato qualche amministratore. Ed ecco la mossa di Balzani (Forlì) - che ha proposto il trio Des Dorides, Capocasa e Tonini - lasciando a bocca asciutta Cesena (che ospiterà però la sede dell’Ausl unica) e ha provocato l’ennesimo scontro istituzionale. L’asse Cesena-Ravenna si è ricompattato e una cosa l’ha garantita: il prossimo direttore generale dell’Auslona non sarà scelto tra i quattro attuali. I sindaci Lucchi e Matteucci in primis vorrebbero pescare un big da fuori”, LaVoce (p.5).