GIORNALAIO 21.11 2013

Giovedì, 21 Novembre 2013

giornalaioAeradria, oggi nuova (forse ultima) udienza. Asl Romagna, le poltrone. Campi da calcio, le società chiedono l’annullamento del bando

 

Auslona. “Andrea Des Dorides, attuale direttore generale a Ravenna, come nuovo dg. Giulietta Capocasa, attuale direttore generale a Forli, come direttore amministrativo. Marcello Tonini, attuale direttore generale a Rimini, come direttore sanitario. Sarebbe questa la terna di manager che alcuni sindaci dell’area vasta Romagna stanno considerando per la dirigenza della nuova Ausl unica di Romagna, la cui legge regionale stata approvata ieri in assemblea legislativa”, LaVocediRomagna (p.5). Sulla Asl unica si sono espressi anche alcuni politici (o ex) riminesi. “Il consigliere riminese in quota al Pd, Massimo Allegrini, considera il passo verso l’accorpamento "indispensabile. L’unione delle quattro Aziende sanitarie romagnole deve essere votata a un risparmio di servizi che ora sono ridondanti e portare economie vere. Se non si riesce in quest’intento, il fallimento è dietro l’angolo". Ma la qualità dei servizi? "Mi auguro non venga meno. I tagli alla Sanità sembrano ormai imprescindibili. Allo stato dei fatti, non c’è alternativa all’accorpamento". Marco Casadei, capogruppo della Lega al Comune è tranchant: "Più grande è la macchina, più rischia di funzionar male. L’Ausl unica è sostanzialmente un’ulteriore complicazione che scaturisce dalla spending review. Ci sono dei servizi, quali quelli socio-sanitari, che non possono essere delocalizzati. Non mettiamo in dubbio il buon senso dell’amministrazione regionale - continua - ma la razionalizzazione della sanità non si ottiene operando solo dei tagli lineari. Da un lato, non è possibile scialacquare i soldi pubblici, dall’altro non si può nemmeno stringere la cinta sui servizi fondamentali". Più favorevole sembra Savio Galvani di Fds: "All’interno del partito, il dibattito è ancora aperto e se ne discute vivacemente. Personalmente, ritengo sana la tendenza alla verticalizzazione dei risparmi, perché allo stato attuale il rischio concreto è che a pagare gli effetti della spending review siano soltanto i lavoratori che stanno alla base della piramide, per non parlare della qualità dei servizi. Con l’ente unico, perlomeno, vengono rimessi in discussione anche i livelli intermedi"”, LaVoce (p.13).

 
Aeradria, oggi in tribunale nuova (forse ultima) udienza. Intanto le società collegate continuano a fallire, una ad una. Dopo Air tocca a Riviera di Rimini. “Alcuni giorni fa erano stati portati i libri in Tribunale per la messa in liquidazione della società dal presidente di Rdr Eliana Baldelli e ieri, il 20 novembre, è stato dichiarato il fallimento con un buco di 5 milioni di euro e i nuovi guai giudiziari per lo stesso presidente e l’amministratore di Rdr, Massimo Vannucci. Tra l’altro quei cinque milioni di euro di “buco” che, rientrando nel calderone di Aeradria, prima nel bilancio finale avevano il loro peso, ma sicuramente non quanto ne hanno acquistato adesso con il fallimento”, LaVoce (p.15).
“"Senza l'aeroporto per Rimini e provincia sarebbe un disastro", dicono in coro Mauro Gardenghi, segretario della Confartigianato provinciale, Mirco Pari, segretario della Confesercenti provinciale e Patrizia Rinaldis, presidente dell'Associazione Albergatori. La speranza per tutti è dunque che i giudici nelle loro valutazioni tengano conto anche e sopratutto della centralità che lo scalo di Miramare ha per l'economia turistica e non solo del territorio. "Per noi il Fellini rappresenta il presente e più ancora il futuro – sottolinea ad esempio Gardenghi – Trovo ingiusto quindi che un intero territorio debba pagare per colpe e responsabilità che ormai attengono al passato". Per il segretario di Confartigianato ci sono peraltro tutte le condizioni perché il parere del Tribunale possa esprimere oggi parere favorevole al piano di concordato: "Senza l'aeroporto per Rimini e provincia sarebbe un disastro" dicono in coro Mauro Gardenghi, segretario della Confartigianato provinciale, Mirco Pari, segretario della Confesercenti provinciale e Patrizia Rinaldis, presidente dell'Associazione Albergatori. La speranza per tutti è dunque che i giudici nelle loro valutazioni tengano conto anche e sopratutto della centralità che lo scalo di Miramare ha per l'economia turistica e non solo del territorio. "Per noi il Fellini rappresenta il presente e più ancora il futuro – sottolinea ad esempio Gardenghi – Trovo ingiusto quindi che un intero territorio debba pagare per colpe e responsabilità che ormai attengono al passato". Per il segretario di Confartigianato ci sono peraltro tutte le condizioni perché il parere del Tribunale possa esprimere oggi parere favorevole al piano di concordato: "E' stato presentano un buon progetto industriale che ha tutti i requisiti per risollevare le sorti dell'azienda – spiega – Tra i tanti elementi positivi anche il fatto che si stia cercando un partner forte del settore e che il pubblico abbia ridotto sotto il 20% la sua presenza. Insomma non ci troviamo di fronte a un salto nel buio"”, NuovoQuotidiano (p.5).

 
Campi da calcio, parla Rivazzurra. “Pacassoni invita quindi a prendere esempio da Riccione, dove le strutture sono tutte ben curate proprio perché ogni società ha la gestione del suo campo. «La colpa di tutta questa situazione non è nemmeno dei Delfini, tutt’altro. Il problema lo ha creato il Comune introducendo un monopolio. Che adesso si dica preoccupato, perché rischiano di sparire le società di quartiere, significa che finalmente comincia a capire quello che gli andiamo ripetendo da un anno e mezzo. L’unica soluzione a questo punto sarebbe quella di tirare una riga su questo benedetto bando»”, LaVoce (p.14).


Forza Italia, a Rimini un primo incontro pubblico sabato mattina, NQ (p.3). “In un frangente simile è bene mettere i puntini sulle i. E allora sì, riconoscere che nel consiglio comunale di Rimini il gruppo ex Pdl (ma continuerà probabilmente a chiamarsi così) potrà contare al massimo su uno/due consiglieri "berlusconiani" stante ancora l'indecisione del capogruppo Alessandro Ravaglioli e di Valeria Piccari. Ma la vecchia guardia del partito, a cominciare dal consigliere regionale Marco Lombardi e da un maitre à penser quale Gianni Piacenti, stanno con la nuova Forza Italia. E così il coordinatore provinciale Fabrizio Miserocchi. E così pure i giovani Marino Bindi e Angelo Russo, rispettivamente presidente e coordinatore della Giovane Italia Rimini. A seguire la scelta di Pizzolante (ex socialista) ci sono invece, a sud, il capogruppo in consiglio a Riccione Cosimo Iaia, mentre il "collega" Tirincanti (egli pure ex socialista) sembra intenzionato a seguire Berlusconi. Lo stesso faranno due "pesi massimi" della Giunta Ceccarelli a Bellaria, il vice sindaco Roberto Maggioli e l'assessore Filippo Giorgetti, mentre seguono Alfano le sorelle Domeniconi, Maria Laura (presidente del consiglio comunale) e Marzia. Nel campo berlusconiano vengono dati anche il consigliere di Verucchio Fassetti e di Gemmano Staccoli. Sul fronte del consiglio provinciale, restano con Forza Italia i consiglieri Jean Luis de Carli e Antonio Barboni, Franca Mulazzani sceglie Alfano, mentre Ivan Podeschi non pervenuto (è a New York). Quanto a Claudio di Lorenzo, restato fedele ad Alemanno, è già considerato un outsider”.
Da Facebook torna anche a parlare Sergio Pizzolante tra i fondatori di Nuovo centrodestra. “Riguardo alla propria adesione al centro-destra di Angelino Alfano, "ho trovato una nuova casa", dice, che si colloca in "un filone laico, liberale, riformista e non laicista" e in un "orizzonte cattolico-popolare, non teo-con né clericale". "Forza Italia - per Pizzolante - rischia di trasformarsi nell’incontro tra laicisti e clericali"”, NQ (p.3).


LaVoce pubblica alcune parti della prefazione del vescovo di Rimini al libro “I vescovi di Rimini del secondo millennio”, (p.17).