GIORNALAIO 21.10.2013

Lunedì, 21 Ottobre 2013

giornalaioAeroporto, parla il nuovo direttore di Aeradria. Teatro Galli, partono oggi i lavori. Europa, il no di San Marino 

 

Aeroporto. "Il nuovo consiglio di amministrazione (nominato tenendo conto di quella che secondo il piano presentato al tribunale dovrebbe essere la compagine futura, a maggioranza privata, di Aeradria) su questo fronte ha già mandato messaggi di discontinuità con il passato. I contratti di consulenza, ad esempio, non sono stati riconfermati. Tra questi anche quello, ad esempio, a Marcella Bondoni. Il neo direttore Paolo Trapani, nominato poche settimane fa (con l'ok del commissario giudiziale Santini, lo stesso che ha prodotto la relazione pesantemente negativa sulla gestione dell'aeroporto), incontrando sabato la stampa, ha affermato a chiare lettere che tra gli obiettivi, se il tribunale darà l'ok ad andare avanti, vi è quello del "contenimento dei costi del lavoro". Trapani si è detto convinto che l'aeroporto "Fellini" possa avere le carte in regola per andare avanti, con la nuova gestione. Il caso dello scalo riminese, infatti, è diverso da quello, ad esempio, di Forlì. Quando il "Ridolfi" è fallito, infatti, non vi erano praticamente più voli. Il "Fellini" invece continua a funzionare e a fatturare milioni di euro (11 ad oggi)", NuovoQuotidiano (p.3).

 
Teatro Galli. "Si parte. Prenderà il via oggi il primo stralcio di interventi veri e propri di ristrutturazione e recupero del Teatro Galli, così come previsto dalla scheda di progetto approvata dalla giunta comunale lo scorso 24 settembre che, tra le altre cose, prevede di anticipare l’utilizzo di parte della struttura prima che si possa ufficialmente inaugurare. Per la fine del 2014, se non ci saranno intoppi, Rimini avrà dunque a disposizione un contenitore culturale adatto ad ospitare più eventi grazie al restauro e alla rifunzionalizzazione del foyer e con la creazione di un’area museale visitabile", NQ (p.5).


Europa, referendum a San Marino. "SAREBBERO serviti 10.657 voti per richiedere l’adesione di San Marino all’Unione Europea. Ne sono arrivati soltanto 6.733 (50,28%) e la Repubblica rimanda così l’appuntamento con l’Ue. Quorum non raggiunto per 3.924 sì, anche se vincono i voti favorevoli per un pugno di preferenze con i no che sono stati 6.657 (49,72%). In prima serata inizia lo scrutinio delle schede e già dalle proiezioni iniziali il risultato sull’Europa appare scritto. La partita è più interessante quando si parla del secondo quesito referendario, quello che chiamava i sammarinesi ad esprimersi per allacciare gli stipendi all’inflazione, in caso di vacanza contrattuale, il referendum ‘salva stipendi’. ANCHE in questo caso il quorum non viene raggiunto, anche se il sì è stato scelto da 10.025 (73,12%), in netta maggioranza rispetto al no (3.685 per il 26,88%) con soli 632 sì mancanti per raggiungere il quorum (571 le schede bianche e 141 quelle nulle)", ilRestodelCarlino (p.2).