Lettere. Versari sullo sciopero Federfarma

Mercoledì, 28 Marzo 2012

2

Lettere. Versari sullo sciopero Federfarma

Egregio Direttore,


nei comunicati diffusi i giorni scorsi la posizione di Federfarma è sintetizzata in una lamentazione per un mancato ricavo a causa di un accordo non rispettato dall'Asl, ma la questione è molto più articolata.


Lo sciopero che Federfarma Rimini ha indetto è a tutela della nostra professionalità. Noi vogliamo continuare a svolgere al meglio il nostro lavoro di distribuzione del farmaco e consiglio sul suo utilizzo, non farcelo portare via da altri soggetti. La ASL ha bisogno di risparmiare e ha messo in atto la distribuzione diretta dei farmaci. Fu siglato nel 2009 un accordo regionale che quantizzava la distribuzione diretta di farmaci da parte dell' ASL, quantità che non ha rispettato. Ciò comporta per le farmacie una perdita di ricavi. Ma non è detto che sia tutto risparmio per l'ASL. Perché se è vero che comprando direttamente i farmaci spende meno, la ASL deve poi aggiungere i costi della distribuzione (personale appositamente assunto), i costi dell'utilizzo dei locali dei vari punti di distribuzione nella provincia e, non ultimo, pare che parte dei risparmi se ne vada nei premi ai dirigenti e ai medici. La distribuzione diretta è subita dai pazienti che sono costretti ad andare a ritirare i farmaci solo con appuntamento e dopo lunghe attese presso i punti di consegna.

Se non fosse perché vengono consegnati farmaci per tre mesi di cura e non viene fatto pagare alcun tiket i pazienti non andrebbero. Noi in farmacia siamo obbligati a far pagare i tiket per i farmaci erogati in convenzione col Servizio sanitario regionale, anzi dall’ottobre 2011 se ne sono aggiunti dei nuovi a carico del paziente e i medici, di fatto, non prescrivono oltre il mese di terapia. Se non è concorrenza sleale questa!
E' sempre stato così, chi ha il potere (l'ASL) detta le regole e poi si permette di violarle. Tonini parla di privilegi normativi ed irride il problema delle farmacie della Valmarecchia. Ma se è vero che le farmacie di città hanno visto ridursi "un po’" i ricavi (con probabili ricadute sulla occupazione) le farmacie rurali, il cui fatturato è strettamente legato alla distribuzione dei farmaci mutualistici, sono veramente in difficoltà. Il sistema farmacia come lo conosciamo ora vicino a casa, sempre disponibile, spesso aperta anche di notte e la domenica, che ha tutti i farmaci richiesti o che li reperisce in mezza giornata, che dedica tempo e spiegazioni al paziente, potrebbe sparire. Spesso ci si accorge di un bene solo quando viene a mancare.


dott. Roberto Versari
direttore farmacia Versari, Rimini