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Guarda Fellini. Guarda Secchiaroli

Venerdì, 04 Ottobre 2013

6bGuarda Fellini. Guarda Secchiaroli

 

La mostra Fellini at work (inaugurata a Rimini il 14 settembre presso l'openspace NFC, via XX Settembre 32 Rimini, visitabile su prenotazione al 331 4552165 o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) presenta per la prima volta al pubblico riminese una raccolta di fotografie dall’archivio di Tazio Secchiaroli.

 
Il fotografo, attivo a Roma sin dagli anni Cinquanta come fotogiornalista di quotidiano e di agenzia, sul finire del decennio interpreta appieno quel ruolo della fotografia d’assalto iniziando una vera e propria caccia alle celebrità del jet-set nazionale e internazionale. Roma e le sue piazze, Roma e le sue fontane e tutti quei luoghi di ritrovo che così bene sono rappresentate, dalla discesa un po’ alticcia e comunque allegra nella Fontana di Trevi di Anita Ekberg, che pare quasi, aprire il sipario sulla dolce vita romana che deflagrerà, sin dai primi anni sessanta, nelle notti magiche di Via Veneto, blasonati di ogni angolo del mondo e primedonne sono inseguiti da una schiera di fotografi, ribattezzati proprio da Fellini, paparazzi, a caccia di una foto (in mostra anche due fotogrammi realizzati mentre Walter Chiari si accorge di essere seguito dai fotografi e li affronta). Scatti in genere rubati, ma nel caso di Secchiaroli, capaci di diventare scoop fotografici per le maggiori testate di rotocalchi internazionali: raccontando i costumi e gli eccessi della società romana, dei divi del cinema e le mille sfaccettature dei suoi personaggi, in parte fuggono dai flash e in parte si approssimano alla macchina fotografica, certi del portato di notorietà, che l’essere sorpreso e immortalato da quelle foto, comporta.

 
Quello che la mostra racconta è invece e soprattutto l’amicizia scaturita tra Secchiaroli e Fellini, il quale, guarda divertito tutto questo agitarsi di personaggi e i fotografi appostati in cerca di uno scoop, come un fenomeno sociale e di costume, un cuore pulsante dello spaccato di vita romana e vuole il fotografo con sé a Cinecittà per raccontare il dietro le quinte dei suoi film, tra i quali, La dolce vita (dove appunto per la prima volta Fellini un attore-fotografo viene chiamato paparazzo), 8 e1/2, Satyricon , Amarcord.


Ed è qui che Tazio Secchiaroli traduce, quasi cristallizza in immagini il cinema di Fellini. Le foto realizzate sul set, mostrano il regista mentre indica agli attori le movenze delle scene e le recita, come fosse egli stesso attore della sua sceneggiatura, personaggio e capocomico prima ancora che regista. Sono scatti realizzati durante le prove con gli attori, negli uffici, dentro i laboratori di scenografia o nel momento della visione e della registrazione, con l’occhio puntato sulla scena attraverso la macchina da presa, lo spazio dell’attore e del regista, fatto di mestiere e di fatica ma anche d’improvvisazione spontanea e fulminante, che Fellini esprime, con tutto se stesso, facendo parte del suo modo di provocare e riconoscere in tutto quel (neo)realismo surreale e poetico da cui il suo sguardo e la sua mente avevano preso le mosse.


Gli scatti qui presentati sono stati catturati dal reporter con lo spirito fulminante del fotografo pronto a cogliere l’attimo, che qui registra quasi in punta di piedi gli ingranaggi e le pieghe della meravigliosa macchina di Cinecittà, con Fellini mattatore assoluto.
Così, nella disarmante verità del bianco e nero un apparente innocuo reportage, visto da dietro le quinte, ha la forza di svelare il realismo surreale di Fellini, lo sguardo di Federico, tutto il mondo onirico, incantato, sensuale, fanciullesco, tanto ossessivo quanto lieve, che formò Federico Fellini e che il regista tradusse in pellicola, regalando al cinema italiano una nuova dimensione estetica e poetica, fatta di realismo e di amore; dell’incanto di Roma e della straripante giocosità di quegli anni; della provincia italiana (e noi riminesi sappiamo bene con quanto epos compiaciuto, il regista tradusse gli anni della sua infanzia e prima giovinezza in quei personaggi suonati e stralunati, ma carichi di passioni umane, ammirati in Amarcord).


Secchiaroli restituisce qui, il lato della persona Fellini, quello della quotidianità, dei rapporti di lavoro, i gesti, le amicizie, le gag e l’ironia, i luoghi d’incontro e di discussione.
Le foto in mostra firmate dall’autore e corredate di timbri e annotazioni, erano conservate nell’archivio di Tazio Secchiaroli. Dopo essere state selezionate e acquisite dalla galleria Photology di Milano nel 1996, sono ora presentate per la prima volta a Rimini all’agenzia NFC che ha curato anche un catalogo, con una esaustiva ed articolata introduzione di Paola Spinozzi, fondamentale viatico per una seria e rivelatrice contestualizzazione della mostra in corso.
Alessandro La Motta


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Rimini by @lisaram, foto vincitrice del 15 febbraio

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