27_03_2012 | RIMINI SEMPRE PIU’ ANZIANA E STRANIERA. PRESENTATO IN PROVINCIA IL RAPPORTO DEMOGRAFICO

Martedì, 27 Marzo 2012

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RIMINI SEMPRE PIU’ ANZIANA E STRANIERA. PRESENTATO IN PROVINCIA IL RAPPORTO DEMOGRAFICO


Meno nascite e più famiglie (individuali). Il presidente Stefano Vitali ha presentato oggi in Provincia il rapporto demografico (al 1 gennaio 2012). Rimini, in sintesi, è sempre meno giovane e sempre più straniera, con un tasso di natalità in calo mediamente del 6,8 per cento.


Primo dato: sono 332mila e 71 i residenti nella Provincia di Rimini. Di questi il 48,3 per cento maschi e il 51,7 per cento femmine, con una crescita rispetto all’anno precedente, di 2.827 unità ovvero dello 0,9 per cento.


L’incremento – precisa subito Vitali - è dovuto alla sola componente migratoria (italiani e stranieri, ndr) dal momento che la componente naturale registra un segno negativo. Vorrei infatti segnalare che il saldo tra nascite e decessi torna a valori negativi dopo anni di ripresa (dal 2004). Il 2011 rispetto al 2010 ha visto 230 nascite in meno e 59 decessi in più”. La media giornaliera registra 8,2 nascite e 8,3 decessi. In calo sia le nascite italiane (-7%) che straniere (-6,6%).


Secondo dato, dunque: crescono gli stranieri. La popolazione straniera residente in provincia sfiora le 35mila unità (raggiungendo quota 34mila 900 con un incremento di 1.787 unità ovvero del 5,4 per cento), rispetto all’anno precedente. Il 10,5 per cento dei residenti, dunque, non è italiano.


Il 13 per centi dei nuovi nati  – sottolinea l’assessore Yuri Magrini – non ha la cittadinanza (oltre i 4mila 600 neonati). Eppure il tessuto sociale riminese non ha ceduto. Bisogna ringraziare la forte coesione sociale, la grande capacità di ospitalità di questo popolo”.


Il 75 per cento dei cittadini stranieri residenti si concentra nei cinque comuni di costa e, in particolare, il 58 per cento nei solo comuni di Rimini e Riccione. Il 4,4 per cento nei territori dell’alta Valmarecchia. Gli albanesi, pur facendo registrare una riduzione del loro peso percentuale, restano ancora il gruppo più numeroso 23,7 per cento, seguiti dai rumeni 14,3 per cento, ucraini 11,3 per cento, marocchini 5,6 per cento e cinesi 5,8 per cento.


Terzo dato: i riminesi stanno iniziando a invecchiare.
Per la prima volta – nota Vitali – l’indice di non occupati è al di sopra del 53 per cento della popolazione. Dato positivo per un verso perché significa che le aspettative di vita sono molto migliorate. Pensare che siamo stati la provincia più giovane dell’Emilia Romagna”.


Da un lato, infatti, si conferma il recupero della popolazione più giovane (fino a 14 anni) che si sta riportando ai valori registrati agli inizi degli anni ’90 del secolo scorso. Dall’altro riprende, dopo un breve periodo di stazionarietà, la crescita del peso percentuale della popolazione senior (dai 65 anni in su).


Complessivamente i senior (65 anni e oltre) rappresentano il 20,9 per cento della popolazione residente complessiva (essendo loro in 69mila297), mentre gli anziani con 75 anni e oltre il 10,5 per cento (sono in 34mila 878) e gli ultra 80enni rappresentano il 6,4 per cento della popolazione (a quota 21mila 214). Le femmine sfiorano in percentuale il doppio degli uomini. Novantaquattro sono gli ultracentenari (76 femmine e 18 maschi). Il più anziano ha 105 anni.


Trend demografico. Saludecio ha superato la soglia dei 3mila abitanti, mentre sono in calo i comuni nella fascia demografica sotto i mille abitanti. In generale si evidenzia un trend negativo per i comuni dell’alta Valmerecchia, mentre andamento opposto registrano Bellaria e Cattolica. In crescita, tranne Poggio Berni, i comuni nella fascia tra 3 e 5 mila abitanti come in crescita, tranne Novafeltria, i comuni nella fascia tra 5 e 10 mila abitanti e nelle fasce successive.


Le famiglie residenti sono 141mila 288 con un incremento di 1.894 (+1,4%) rispetto all’anno precedente. “Ma non ci si faccia ingannare dal dato – precisa Vitali – perché spesso si tratta di famiglie di una o due persone e non della famiglia come la conosciamo”. Tra i comuni con incremento superiore a quello medio provinciale spiccano in particolare San Clemente (+4,8%), Montecolombo (+4,5%), Saludecio (+3%) e Montescudo (+2,7%).