GIORNALAIO 11.09.2013

Mercoledì, 11 Settembre 2013

giornalaioBalneare: i turisti non ci sono, ma la stagione terminerà in ottobre. Aeradria, sbarcati al Fellini 320mila passeggeri tra gennaio e luglio. Alberghi: cento sono in vendita, ma nessuno li vuole. Fellini, la casa dei suoi nonni è ormai da demolire

 

La stagione balneare andrà avanti fino al 6 ottobre come da ordinanza regionale (il servizio di salvamento, invece, terminerà domenica prossima). C'è chi si domanda che senso abbia. “I turisti scarseggiano, non so che senso abbia - afferma Giorgio Mussoni, presidente dei bagnini di Oasi Confartigianato - andare avanti fino a ottobre. Con l’inizio delle scuole previsto per domani al nord, non sarà semplice risollevare una stagione estiva altalenante. A giugno, a causa delle pessime condizioni climatiche, si è lavorato quasi nulla, così come i primi dieci giorni di luglio. Dal 12 fino all’inizio di agosto ci siamo salvati, per poi affrontare nella prima settimana di agosto un altro periodo di magra. Da lì fino a fine mese, invece, è andata bene, come di prassi, del resto. Il bilancio finale è quindi striminzito, difficilmente otterremo degli utili. Purtroppo sono state rispettate le attese: continuiamo a stringere i denti, sperando che le istituzioni ci mettano nelle condizioni per competere alla pari con gli altri. Un esempio? Siamo l’unica categoria a dover pagare il 21% di Iva contro il 6% di Francia e Spagna”, LaVocediRomagna (p.9). "C’è stato un buon numero di presenze e Rimini è ancora una meta richiesta, tuttavia molti alberghi hanno chiuso l’8 settembre e altri sono stati addirittura messi in vendita. L’inizio delle scuole di certo non aiuta a prolungare la stagione", dice Patrizia Rinaldis.
Gli alberghi sono in vendita, ma nessuno li vuole. "OLTRE cento alberghi in vendita. Anzi in svendita, a dare una sbirciata ai prezzi delle agenzie immobiliari. Il solo sito ‘Trovacasa.net’ annovera ben 7 pagine web di annunci (per un totale di 99 alberghi), sul mercato in provincia di Rimini. Ce n’è per tutti i gusti e le tasche. Un 3 stelle a Marebello con 26 camere «ristrutturato nel 2007» a 1,7 milioni; un 3 stelle a Marina centro con 70 camere a 50 metri dal lungomare (prezzo non indicato); sempre 3 stelle a Riccione, 50 stanze: 1,95 milioni; 4 stelle e 80 camere «nella zona più elegante di Rimini, a pochi passi dal centro» (prezzo non indicato); 900mila euro per un albergo «anni Sessanta» di 21 stanze a Rimini. E così via, da Bellaria a Cattolica. «Davvero cento alberghi in vendita?», si sorprende la presidente Aia Patrizia Rinaldis. «Del resto — continua — la situazione nostra è una pentola a pressione. Prezzi stracciati, remuneratività al minimo, costi sempre più alti, aiuti per la riqualificazione che non arrivano». «Gli hotel in vendita in riviera ci sono sempre stati — dice Gianfranco Nini, titolare di Mediazioni Immobiliari alberghiere di Riccione —. Il fatto è che ora, nonostante il valore ridotto del 20-30% su tre anni fa, non si vende niente. Non c’è mercato. Neppure per gli hotel in posizioni buone con tante camere. Le banche hanno chiuso i rubinetti, i lavori antincendio sono caduti nell’anno peggiore, la crisi c’è. Le strutture in 3a e 4a linea non hanno valore, sono fuori mercato. Rimini poi ha bloccato tutto, impedendo la riconversione in residenziale»", ilRestodelCarlino (p.3).


Abusivi. "“Il problema degli abusivi non si risolve certo riducendo la zona di libero transito, soprattutto non deve essere un pretesto per modificare l’assetto della spiaggia a vantaggio della propria categoria”. Questa la dura replica del presidente della Cooperativa noleggiatori natanti di Rimini Giorgio Fabbri a quanto affermato lunedì, sulle colonne del Nuovo Quotidiano, dal presidente della Cooperativa bagnini di Rimini Sud Mauro Vanni che aveva rilanciato l’ipotesi di una drastica riduzione della zona (dagli attuali 20 metri a 5) in modo da limitare nel concreto lo spazio a disposizione del commercio non autorizzato", NuovoQuotidiano (p.7).


Aeradria. "Secondo i dati pubblicati online da Assoaeroporti il bilancio di uno dei due mesi di punta della stagione turistica si chiude con un totale di 78.706 passeggeri, toccando così quota - 28,9% sui numeri che si erano registrati lo scorso anno. Si tratta di passeggeri internazionali, gli unici ormai in transito dallo scalo romagnolo dopo la sforbiciata a quelle tratte nazionali non più sostenibili per la società di gestione Aeradria. In calo anche i movimenti (831), in flessione del 33,4% rispetto allo stesso periodo del 2012. Sempre in luglio diminuisce in riviera anche il traffico cargo, che non va oltre le 64,3 tonnellate (-40,4% rispetto al 2012) anche se, nel raffronto su tutto il 2013, il dato è positivo (+31,4% in sette mesi). Complessivamente quindi, da gennaio a luglio i passeggeri al “Fellini” risultano 319.361, a fronte di un obiettivo annuo di circa 600mila, legato a doppio filo alla domanda di concordato in continuità", LaVoce (p.9).

 
Lavoro. "Ci sono ultracinquantenni e persino qualche over sessanta. Ma anche ventenni, magari neo laureati, sebbene il bando preveda come unico requisito il diploma della scuola dell'obbligo, ovvero la terza media, e l'avere esercitato già, per almeno tre mesi, il lavoro di ausiliario del traffico. Vengono da tutta la provincia di Rimini, dal resto della regione, dalle vicine Marche, ma tanti, tantissimi, sono originari del sud Italia. Qualcuno è nato in Germania o in Svizzera, pur avendo cognome italiano. Ma ci sono anche polacchi, bulgari, romeni, cechi (nel senso della Repubblica Ceca ovviamente) e russi. Tutti uniti da un unico obiettivo: quello di conquistare uno dei posti messi in palio dal Comune di Rimini, che dallo scorso anno ha preso in carico la gestione dei parcheggi del centro prima gestiti dall'Agenzia Mobilità e deve quindi garantire il servizio di controllo e sanzioni. Sei posti per 1.343 candidati risultati idonei a sostenere l'esame", NQ (p.3).

 
Città. "Il ponte militare in via Coletti si farà. E’ quanto ha deciso ieri pomeriggio la giunta del Comune di Rimini riunitasi, oltre che per le altre questioni sul tavolo, proprio per trovare una soluzione all’annoso e non più procrastinabile problema della struttura posta sul deviatore del fiume Marecchia che collega San Giuliano e Rivabella. Verrà realizzato un ponte bailey, in metallo, che come l’attuale sarà a doppio senso di marcia e avrà un percorso dedicato a biciclette e pedoni… dovrebbe essere pronto prima della prossima stagione estiva… per l’importo esatto occorrerà naturalmente attendere la fase di progettazione… Una volta realizzato il bailey, il vecchio ponte potrebbe dunque essere restaurato e riaperto alla normale circolazione, utilizzato solamente per il transito di pedoni e biciclette o abbattuto. Dal prossimo 1° ottobre sarà comunque modificata la circolazione. Due le alternative al vaglio dell’amministrazione comunale. La prima è quella che predisporrebbe un senso unico alternato, la seconda quella che stabilirebbe un senso unico di marcia (ad eccezione dei mezzi del Trasporto pubblico locale)", NQ (p.5).

 
Fellini. "Da Venezia a Rimini. Dopo l’anteprima mondiale alla 70esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, Che strano chiamarsi Federico! Scola racconta Fellini debutta domani sera nelle sale e il cinema Settebello si aggiudica la proiezione su Rimini. Il grande cinema batte il suo cuore nel centro storico e questo nuovo film di Ettore Scola sarà presentato agli spettatori da Francesca Fabbri Fellini, nipote del maestro riminese. Per il pubblico che interverrà i titolari del Settebello stanno organizzando un evento nell’evento: la serata inizia alle 20,30 con un rinfresco a buffet, a seguire un’immersione nel film e nel mondo felliniano attraverso le parole di Francesca Fabbri Fellini e alle 21,15 la proiezione nella Sala Rosa", LaVoce (p.10).
"NON C’È PACE per la memoria di Federico Fellini. La Fondazione è chiusa da tempo, e difficilmente riaprirà. E ora si aggiunge anche l’allarme che arriva da Gambettola per la casa dei nonni del grande regista, dove il Maestro trascorreva le sue estati da bambino. L’edificio è in rovina e difficilmente potrà essere recuperato. Sono passati più di 20 anni da quando si è incominciato a parlare di una futura destinazione. Fra le proposte di allora: un museo felliniano, una trattoria oppure un circolo culturale. Nulla è stato fatto e quel vecchio fabbricato in via Soprarigossa da 50 anni disabitato, ed è sempre più in precario stato di conservazione: il tetto è cadente, infissi rotti, crepe nei muri esterni", ilCarlino (p.9). "L’EX SINDACO Daniele Zoffoli (in carica dal 1995 al 2004) lanciò l’idea del recupero di casa Fellini: «Nel piano terra — disse — potrebbe nascere il tempio dei sapori e al piano superiore un museo dedicato alla figura del grande regista, una specie di amarcord felliniano». L’idea sembrava interessante. La stessa Francesca Fabbri, nipote del grande regista, disse: «Sarebbe bello farla diventare il luogo dell’Amarcord dei sapori di Romagna, una specie di osteria-trattoria dove gustare sia i frutti dimenticati che i semplici piatti della cucina romagnola quasi abbandonati». Quelle belle idee non hanno però avuto alcun seguito, la casa Fellini è sempre abbandonata e adesso il suo stato è quello di ‘casa pericolante’ e pare proprio non avere futuro".
Delfinario. "RIUNIONI su riunioni, decine di telefonate e fax tra Rimini e Roma. Ma per ora il Delfinario non sa ancora di che morte morire... Anche ieri i tecnici e la proprietà della struttura hanno incontrato i dirigenti del Comune, per avere una risposta in merito al progetto di ampliamento del Delfinario, che consentirebbe alla struttura di mettersi finalmente in regola e di poter riaprire nel 2015. «Mentre con il ministero dell’Ambiente e con il corpo forestale va avanti un proficuo dialogo, per cercare di trovare una soluzione nel caso non riuscissimo a fare i lavori, con il Comune — attacca Massimiliano Bacillieri, legali dei proprietari del Delfinario di Rimini — il dialogo non c’è proprio. Il sindaco Andrea Gnassi per ora non ci ha mai ricevuto, nonostante i nostri ripetuti appelli per avere un incontro urgente con lui, data la gravità della situazione. E tra i dirigenti del Comune, non c’è nessuno che si prende la responsabilità di darci risposte, in un senso o anche nell’altro»", ilCarlino (p.9).