GIORNALAIO 01.07.2013

Lunedì, 01 Luglio 2013

giornalaioUn morto a Rimini per la Molo street parade, si conferma la replica in agosto. Burocrazia e sprechi con comitati e commissioni in Comune. E’ scomparso a Riccione Mario Masi

Molo street parade, il primo morto per droga. “Un 23enne morto e un altro ragazzo ridotto in fin di vita dopo aver trascorso la serata a far festa con gli amici. Gli episodi risalgono alla notte tra sabato e domenica. Entrambi i giovani avevano partecipato alla Molo street parade, la manifestazione sul porto canale. Il fatto più grave, quello costato la vita a Emanuele Manzo, 23enne di Modena, si è consumato quando la festa era finita da circa un paio di ore”, CorriereRomagna (p.1 e p.3, altri servizi pp.6-7). “Intorno alle 2.30 ha accusato un malore e gli amici hanno chiamato un’ambulanza per farlo trasportare in ospedale. Le sue condizioni sono apparse subito gravissime e il ragazzo sarebbe entrato in coma poco dopo l’arrivo all’Infermi. Durante la notte le condizioni sono precipitate e intorno alle 14.30 di ieri i medici ne hanno constatato il decesso. La metanfetamina. Dalle analisi effettuate è risultato che il giovane aveva assunto metanfetamine che quasi certamente hanno contribuito a determinarne la morte. In ogni caso, sarebbe stata disposta l’autopsia per accertare le cause esatte”.
Secondo il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, «ha avuto ragione chi ha detto che Rimini si piega ma non si spezza. Dopo l’inverno fino a ieri e il nubifragio che si è abbattuto sulla nostra città. La Molo Street Parade è un stato un evento straordinario e da Rimini ancora una volta arriva un segnale di fiducia: ci siamo e siamo forti». Inoltre «ha rimesso Rimini sulla scena internazionale delle grandi tendenze fra Ibiza, Cipro, Berlino, Londra, passando per Tomorrowland in Belgio. E’ un turismo che attiva la filiera economica con milioni di indotto»”, LaVocediRomagna (p.8, fotoservizio p.9).
Nonostante l’ordinanza emessa dall’amministrazione comunale che, a tutela dell’incolumità pubblica aveva vietato la somministrazione di bevande in bottiglie di vetro, qualche venditore abusivo ci ha provato ugualmente. I carabinieri di Rimini, in campo con 30 unità (di cui 10 dedicate alla repressione del fenomeno), hanno complessivamente bloccato 10 venditori, tutti di origine campana e di età comprese tra i 28 e i 42 anni, che con dei carrelli in plastica refrigerati da stecche di ghiaccio industriali, si proponevano alle persone che affollavano l ’ area della manifestazione come venditori ambulanti di bibite e birre. Alla fine della serata sono state sequestrate complessivamente 1.000 bottiglie. A carico degli abusivi, per esercizio di commercio ambulante su area pubblica senza la necessaria autorizzazione, sono state elevate sanzioni amministrative per oltre 50.000”, NuovoQuotidiano (p.3).
E ORA si lavora già per il bis. Si perché la serata di sabato ha convinto il Comune e gli operatori ad andare avanti con la Molo street parade. Il secondo appuntamento, già fissato da tempo, è per il 3 agosto con la Carnival street parade. Data ed evento erano già fissati e annunciati da tempo. Si attendeva la serata di sabato per capire se Rimini poteva reggere l’urto di una seconda serata così al porto. Ogni dubbio ora è dissipato, da parte degli organizzatori: il 3 agosto si torna in scena con la seconda parata sul portocanale e il lungomare. Perché sabato «tutto ha funzionato. Il successo è stato evidente, a dimostrazione del fatto che Rimini ha bisogno di eventi così». Ne è convinto anche il sindaco Andrea Gnassi, che il giorno dopo (passate la tensione e le polemiche sul nubifragio) si lancia nell’accorata difesa dell’evento: «Ha avuto ragione chi ha detto che Rimini si piega ma non si spezza. Dopo il maltempo di questi mesi e il nubifragio di lunedì, non ci fosse stato un evento straordinario come la Molo street parade si poteva dire l’idea che la stagione turistica ancora non fosse iniziata. Invece la Molo ha aperto la stagione con un successo di pubblico e immagine». Gnassi parla di 200mila persone, in realtà sono state di meno (120-130mila) ma meglio distribuite”, ilRestodelCarlino (p.2).


Gli sprechi del Comune di Rimini. “Che vita sarebbe la nostra senza la Commissione Consultiva per l’interpello Tributario? Oppure senza il G.T.V., ossia Gruppo Tecnico di Valutazione? Potremmo forse campare, senza il fondamentale apporto della Commissione Comunale per le pari opportunità ? Ovviamente la risposta dei lettori sarà la seguente: ne facciamo volentieri a meno, campiamo lo stesso. Invece l’amministrazione comunale di Rimini la pensa diversamente: per il “raggiungimento dei fini istituzionali”, cioè per amministrare il bene pubblico e quindi anche il nostro bene, palazzo Garampi sente il bisogno di individuare alcuni “organismi collegiali indispensabili”. Tre dei quali sono quelli nominati sopra. Fossero solo tre, il problema non si porrebbe. Invece sono almeno ventiquattro, e allora le cose acquistano una dimensione preoccupante. Il consiglio comunale lo ha deciso con una delibera il 22 giugno scorso (con voto contrario, ma minoritario, di Pdl e FdI, astenuta la Lega). Per una volta diamo la lista per intero: Commissione elettorale comunale, Commissione elettorale circondariale , 1^ Sottocommissione elettorale circondariale , 2^ Sottocommissione elettorale circondariale , Commissione comunale per la formazione degli albi dei giudici popolari di 1^ e 1^/2^ grado, Comitato dei Garanti per il referendum consultivo comunale, Tavoli tecnici per l’assistenza degli alunni portatori di handicap (al plurale, non sappiamo quanti sono), Consigli di Nido e scuola d’infanzia (numero imprecisato), Commissione per la Qualità architettonica e il paesaggio (sulle cui nomine il Comune si è messo contro gli ordini professionali e ha appena perso una costosa causa al Tar, ndr), Conferenza dei Presidenti dei Gruppi Consiliari, Conferenza dei Presidenti delle Commissioni consiliari, Commissioni Consiliari Permanenti (sono cinque), Commissione Comunale per le pari opportunità, Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora C e contro le discriminazioni (CUG), Consiglio (Forum) dei giovani, Consulta comunale dello sport, Commissione Consultiva per l’interpello Tributario , Commissione Comunale di Vigilanza sui locali di pubblico spettacolo, Commissione di collaudo impianti di distribuzione carburanti, Gruppo Tecnico di Valutazione (G.T.V.)”, LaVoce (p.12).


E’ morto a Riccione Mario Masi, ilCarlino (p.6). “LA DOLOROSA notizia della morte di Mario Masi, scomparso nella notte tra sabato e domenica, non ha colto di sorpresa l’ambiente riccionese dei canestri. Lo storico presidente, che aveva compiuto 73 anni lo scorso 7 dicembre, era infatti malato da tempo e le sue apparizioni in palestra si erano fatte sporadiche, occasionali, lui che fra quelle quattro mura, con i suoi ragazzi, si trovava benissimo, così come la sofferenza era sempre più dipinta sul suo volto, nelle sue movenze stanche, affaticate. Un personaggio autentico, Masi, un uomo schietto, che andava dritto al nocciolo della questione senza perdersi in giri di parole, una persona che sapeva farsi volere bene da tutti, proprio per queste sue doti”.