GIORNALAIO 26.06.2013

Mercoledì, 26 Giugno 2013

giornalaioMaltempo, danni e rabbia. Carim delle sorprese: Ioli fuori dentro Piccari

 

Maltempo. E’ partita la conta dei danni e la rabbia passa dal web alla realtà. La misura dei riminesi di fronte al sindaco che promette interventi alle fogne “è colma”, scrive ilRestodelCarlino (servizi a pp.3-7). Delle fogne di Rimini parla anche il neo presidente riminese di Romagna acque, Tonino Bernabè, per giustificare la sua nomina indigesta non solo a Forlì-Cesena. “Dopo i disastri di lunedì, i lavori alla rete fognaria di Rimini non sono più procrastinabili. Quanto investirà Romagna Acque? «Parecchio. Aggiungeremo, oltre ai soldi già finanziati per il depuratore di Santa Giustina, altri 30 milioni di investimenti sulle fogne a Rimini». Massima attenzione a Rimini insomma. E’ per questo che l’hanno eletta presidente? «Anche. Il dramma di lunedì ci dimostra, ancora una volta, che i lavori alle fogne sono indispensabili. Ma Romagna acque ha in serbo investimenti anche sulla rete idrica. Col secondo potabilizzatore romagnolo, dietro a Mirabilandia, che produrrà 1.100 metri al secondo (un terzo di Ridracoli) ci sarà più acqua per Ravenna e Forlì, e anche per Rimini che potrà ‘bere’ di più da Ridracoli»”, ilCarlino (p.11). “Ieri, all’assemblea dei soci in cui si votava il cda, il Comune di Forlimpopoli (che spingeva per la rielezione di Arianna Bocchini, come la Provincia di Forlì) ha presentato la mozione per chiedere di rinviare il voto. Una mozione sostenuta da diversi comuni del Forlivese, tra cui Cesenatico, San Mauro, Gatteo, e pure dalla Provincia di Rimini. Il presidente Stefano Vitali, come altri amministratori, non ha affatto gradito le ‘consultazioni’ tra i sindaci di Rimini, Cesena, Forlì e Ravenna che hanno portato alla scelta di Bernabè”.

 
Il sindaco assicura di avere pronti 80 milioni per le fogne, ma intanto lunedì un vero e proprio “inferno d’acqua” ha devastato i negozi del centro e allagato anche il tribunale, CorriereRomagna (pp.2-3-5-6-9-10). Il racconto dei parenti e dei vicini di casa della vittima di Santa Cristina. “Florida Bernabè l’aveva sempre detto ai parenti e ai vicini di casa: «Se arriva l’acqua giù dalla collina mi affoga». La sorte ha voluto che proprio per colpa di una fiumana di acqua e fango perdesse la vita. La donna, 89 anni, lunedì pomeriggio è stata travolta da un’ondata aprendo la porta della sua abitazione al pian terreno in via Santa Cristina, davanti al carcere dei Casetti. Il vicino di casa arrivato per soccorrerla l’ha trovata nel soggiorno a faccia in giù, immersa nell’acqua, e gli è morta praticamente tra le braccia dopo che per un attimo, quando l’ha sollevata, la donna ha riaperto gli occhi”. In spiaggia tutti a fare il bagno nonostante il divieto temporaneo di balneazione, mentre gli albergatori allagati si domandano come mai non siano state aperte prima le paratie.


C’è un fondo per le attività colpite. “The day after. Una faticaccia per tutti. Soccorritori e vittime. Il segno del passaggio del nubifragio non è stato ancora cancellato, anzi la pioggia di ieri pomeriggio ha fatto temere il peggio. In alcune vie della città sembrano scene da terremoto. Merce fuori dai negozi, attività chiuse, viavai di gente disperata. Ed i turisti che, approfittando del dramma, scattano foto ricordo da portare a casa. Via Saffi ieri sembrava una zona di sfollati. Sui marciapiedi c’era di tutto. Conad chiusi, Bar Divina idem e i negozi vicini aperti solo per sistemare ciò che non è stato intaccato dalle acque. Nervi tesi, cresciuti nel pomeriggio quando il cielo si è richiuso aggravando il già pesante bilancio della tragedia. Rispetto alla quale si cerca subito di porre rimedio. Già in occasione del “nevone” 2012 una formula del genere era stata adottata, adesso il presidente provinciale di Confcommercio Gianni Indino rilancia: in accordo con i sindacati Cgil, Cisl e Uil sarà dato un “sostegno al reddito” per le aziende associate e i lavoratori in difficoltà. La centrale di categoria ha creato un fondo con i sindacati, che verrà messo a disposizione su domanda delle realtà colpite dal nubifragio. E non sono poche”, LaVocediRomagna (pp. 11-13). I parlamentari riminesi si apprestano a chiedere lo stato di calamità.


Il Comune, comunque, la ciclabile del lungomare ce l’ha nel cuore. “Tra gli interventi più urgenti messi in campo dall’Amministrazione comunale, all’indomani del violento temporale che si è abbattuto sulla città, quello che più ha sconcertato chi si trovava a Marina Centro è stato il ripristino delle strisce che delimitano la pista ciclabile. Mentre nelle attività economiche e nelle abitazioni si viveva in un clima da “day after”, con le idrovore spinte al massimo per aspirare i liquami da garage e scantinati, gli operai erano affaccendati per ripristinare l’opera pubblica più controversa della città”, scrive il NuovoQuotidiano (p.4) che chiede in prima attraverso il suo direttore “subito atti eccezionali”. Una bomba d’acqua tutta trasmessa in diretta dai riminesi anche sui social network, con valanghe di commenti e scambi di opinioni tra i pro e i contro Gnassi. Ovviamente quelli arrabbiati stavano per avere la meglio, fino a quando non è nata una pagina a favore del sindaco di Rimini “E’ colpa di Gnassi”, per smontare le accuse rivolte dai riminesi sul web al primo cittadino, NQ (p.9).


Fondazione Carim, il nuovo cda. “QUALCUNO, dopo le nomine di ieri, parla già di Ri-Fondazione. E non soltanto perché tra i nuovi consiglieri d’amministrazione della Fondazione Carim entra un (ex) comunista come Nando Piccari. Insieme a lui, mettono piede a palazzo Buonadrata come membri del cda due donne (non era mai successo), e resta fuori Mauro Ioli. Ma il fatto più eclatante è la nomina di Raffaella Balzi: non solo perché è una donna, ma perché è persona di fiducia della Provincia. La nomina della Balzi insomma dimostra come il disgelo tra la Fondazione Carim e la Provincia stia andando avanti, dopo i primi accordi raggiunti su Aeradria tra l’ente e Banca Carim. I CANDIDATI al cda della Fondazione, votati ieri dal consiglio generale (il ‘parlamentino’ di palazzo Buonadrata) erano otto per sei posti. Ma Antonio Polselli ha subito chiarito di non essere più disponibile, per impegni professionali. Ne restavano dunque solo sette. Il grande escluso è Mauro Ioli”, ilCarlino (p.13). Parla di “svolta storica” il Corriere (p.12). “Soffia il vento di una nuova era nella Fondazione Carim. Contrariamente alle attese, il voto del Consiglio generale ha sovvertito i pronostici e aperto per la prima volta nella storia le porte di Palazzo Buonadrata a due donne”.


Nel consiglio d’amministrazione della Fondazione Carim “volano” gli enti locali, cioè i fiduciari dei partiti politici e dei capi delle amministrazioni. Accanto all’avvocato Massimo Pasquinelli, presidente ancora per almeno due anni (e già segretario della Dc provinciale), siederanno Ferdinando Piccari, a lungo segretario del Partito Comunista Italiano, nonché consigliere e assessore in vari enti locali, Gianluca Spigolon, di estrazione laico-liberale, nel 2001 candidato sindaco della coalizione di centrodestra, Raffaella Balzi, avvocato, scelta nel 2011 da Stefano Vitali (presidente della Provincia) come propria rappresentante nel consiglio generale di palazzo Buonadrata, una non nuova alla politica in quanto già candidata alle elezioni del 2006 per Rimini Riformista… Smentite le attese, almeno in parte, che davano in pole position fra gli altri Antonio Polselli (già presidente di Azione Cattolica ed esponente della lista “Rimini Più”) e Mauro Ioli (di tradizione democristiana). Il punto è che Piccari sarebbe stato eletto su indicazione degli enti locali (Comune e Provincia), la Balzi era già rappresentante della Provincia, ergo: gli enti locali hanno fatto Bingo piazzando due nomine “pesanti”. Non è semplice interpretare il significato di questa circostanza, che comunque non sembra avere precedenti nella storia della Fondazione. Ma sembra di capire che gli accordi intercorsi negli ultimi giorni fra maggioranza laico-cattolica e minoranza, accordi che hanno portato a una votazione “bulgara” lunedì pomeriggio (19 nomine nell’assemblea dei soci, con 48 voti a favore su 51 presenti), adesso sarebbero di nuovo messi in discussione. Ma la partita si trasferisce sulla Banca Carim, che come sappiamo è ora impegnata nel tentativo di privatizzazione di Aeradria. Su questi aspetti, farà comodo alla politica avere due seggi a palazzo Buonadrata”, LaVoce (p.17).