GIORNALAIO 05.06.2013

Mercoledì, 05 Giugno 2013

giornalaioFallimento Aeradria. Ciclabile, Totti: E’ sicura. Ma il blog Cicloimprese fa le sue osservazioni. Economia, turismo vs industria

 

Aeradria, istanza di fallimento.NON SONO stati i creditori ma la Procura, a chiedere il fallimento di Aeradria. Era nell’aria, e l’altro giorno al ‘Fellini’ sono arrivate le notifiche del Tribunale che ha fissato l’udienza al 20 giugno.Una richiesta ‘annunciata’, quella del pm Gemma Gualdi che coordina l’inchiesta della Guardia di finanza sul ‘buco nero’ dell’aeroporto di Miramare, e che non ha sorpreso i soci. «L’istanza della Procura è in linea con i provvedimenti che hanno portato a non ammettere il concordato», spiega Provincia, Comune, Camera di commercio e Fiera. Per gli inquirenti non ci sono dubbi, la società che gestisce il Fellini non ha più i ‘numeri’ per continuare a gestire l’aeroporto, i debiti sono troppo grossi e secondo loro può soltanto peggiorare. A questo punto, quella di Aeradria diventa una corsa contro il tempo per trovare i soldi della salvezza”, ilRestodelCarlino (p.7).
La salvezza dell’aeroporto non passa per la salvezza di Aeradria. Per la Procura di Rimini, che ha chiesto il fallimento della società che gestisce lo scalo, è semmai vero il contrario: poiché le perdite sono pesanti e destinate ad aumentare nel tempo con il crescere del passivo, considerata l’impossibilità dell’attuale conduzione di mettere mano al portafogli per pagare i creditori o fare investimenti, ogni accanimento terapeutico sarebbe in realtà controproducente proprio per il “Fellini”… In violazione degli articoli 218 e 219 della legge fallimentare sull’accesso al credito, nel mirino è finito il finanziamento da un milione e duecentomila euro del dicembre 2011, ottenuto dalla Carim, in anticipazione di crediti inesistenti e in assenza di adeguate garanzie, concesso grazie alle lettere di “patronage” sottoscritte dal sindaco Andrea Gnassi e dal presidente della Provincia Stefano Vitali (in assenza delle relative delibere) e dal presidente di Rimini Fiera Lorenzo Cagnoni… Nell’istanza di fallimento, infine, si fa riferimento anche al l’erosione del residuo capitale sociale; tanto per chiarire da parecchio tempo, ormai, Aeradria non è più in grado di adempiere alle minimali obbligazioni”, CorriereRomagna (p.3).
Tra appena due settimane, il 20 giugno appunto, la sezione fallimentare del Tribunale di Rimini dovrà decidere se dichiarare il tracollo della società oppure concedere altro tempo ai vertici, ammesso che nel frattempo gli amministratori di Aeradria si facciano avanti con un nuovo piano che fornisca le garanzie e le risorse per soddisfare i creditori. Nel vecchio piano presentato insieme alla procedura di concordato in continuità, già dichiarata inammissibile dallo stesso Tribunale (lo scorso 17 maggio), Aeradria proponeva un rientro dal 15% al 19% tra crediti privilegiati e non, entro il 2016. Soluzione rispedita al mittente. Con questi presupposti, ha valutato il Tribunale, per Aeradria riprendersi è impossibile, sia perché lo stato di insolvenza è tale che le perdite accumulate nel 2012 hanno eroso quello che rimane dei 3 milioni di capitale sociale, sia perché vi sarebbero già oltre 1 milione e 500mila euro di decreti ingiuntivi notificati alla società prima della richiesta di concordato in continuità”, LaVocediRomagna (p.11).

 
Ciclabile, il comune difende l’opera. “«IL NUOVO lungomare ha ridotto notevolmente la pericolosità rispetto al passato, e ciò vale sia per auto e moto, che per biciclette e pedoni. Ed è perfettamente a norma di legge». Parola di Massimo Totti, direttore Mobilità del Comune di Rimini. Più sicuro? «Aver portato tutto a senso unico, e col limite a 30 orari, aumenta la sicurezza. Ti godi la passeggiata in auto, senza fretta: sono criteri europei. Per far viaggiare piano le auto, devi ridurre gli spazi. Per le bici l’aumento di sicurezza è innegabile, a fronte del Far West precedente». Che la pista sia a norma l’abbiamo scritto. Ma le associazioni dei ciclisti parlano di rischio, e auspicano che la ciclabile gialla venga alzata a livello del marciapiede lato mare, realizzando un cordolo protettivo dalle possibili ‘invasioni’ delle auto. «Il nostro progetto inizialmente lo prevedeva. Avevamo chiesto finanziamenti alla Regione. L’innalzamento della ciclabile gialla, comprese le spese per rifare le fogne, sarebbe costato sui 3 milioni di euro. La Regione ce ne ha dati molti meno. Il tutto è costato sui 450mila euro. Se in futuro si troveranno le risorse si potrà allargare il marciapiede»”, ilCarlino (p.6).
Una serie di interessanti osservazioni viene da “cicloimprese.blogspot.it”. Nei giorni scorsi una delegazione ha testato il nuovo percorso, questo il responso del sopralluogo. Il fatto che finalmente i ciclisti possono spostarsi sul lungomare con una corsia preferenziale è ritenuto un elemento non trascurabile perché di conseguenza non devono più utilizzare la carreggiata stradale. A creare problemi è però la pavimentazione scabra gialla, definita piuttosto scomoda da percorrere con mezzi performanti a due ruote. Effettivamente sono in diversi tra gli abituali utenti della pista a porre la questione, c’è anche chi obietta un maggior consumo dei copertoni; in ogni caso non manca chi sostiene che la pavimentazione finisca con il rallentare la pedalata. I due sensi di marcia, si legge poi nel blog, sono poco funzionali. Diversa pavimentazione, diversa quota, diverso concept, pessimo livello progettuale”, LaVoce (p.16).


Dopo le parole all'assemblea degli industriali lunedì al palas di Maurizio Focchi sul peso dell’industria rispetto al turismo, oggi sul Corriere le reazioni di Patrizia Rinaldis e Aureliano Bonini (p.5). “«Non mi piace scendere alla lista della spesa ma se ci sono costretta mi adeguo - attacca Rinaldis -. E allora voglio ricordare che ogni volta che costruiamo un hotel diamo lavoro all’industria. E che difficilmente gli alberghi vanno a prendere i servizi all’esterno, cosa che invece l’industria fa molto spesso». Il presidente chiude così: «Le battaglia si vincono uniti. Quando facciamo i conti, facciamoli insieme per rendere più ricco tutto il territorio». Secondo Aureliano Bonini presidente di Trademark Italia, azienda da 30 anni leader nelle consulenze del settore turistico «se ci limitiamo ai posti di lavoro a tempo indeterminato, Focchi ha ragione». «Il problema - aggiunge - è che il fatturato del turismo è molto più elevato di quello dell’industria e si stima oltre il 50 per cento di sommerso. Nell’orbita del turismo vanno infatti considerati, oltre agli hotel: trasporti, agenzie di viaggio, appartamenti, residence, ristoranti, pizzerie e tutti i tipi di entertainment. E se pur si lavora in nero e le tutele sono poche, per i riminesi i ricavi sono sangue, denaro vero»”.


Sicurezza, spiega Giuliana Moretti consigliere comunale del Pdl a Rimini che “la Polizia municipale consta di una dotazione di circa 200 unità o forse più, e si trova con un solo comandante. Il consiglio comunale ha da tempo approvato una dotazione comprensiva di un Vice Comandante e posizioni paradirigenziali, stante la necessità operativa del corpo di Polizia Municipale di fare fronte allo stato di bisogno di una città come quella di Rimini, città turistica, fieristica, multietnica, non è avvenuto nulla. Non basta fregiarsi di: essere “città ospitale” ,degli interventi interforze cui partecipano con efficienza, destrezza e capacità operativa i nostri agenti di polizia. Occorre dare seguito, come avviene in altri comuni ad una selezione per nominare dei commissari e all’interno dei quali scegliere un vice-comandante che pare essere più che mai urgente per l’organizzazione del corpo e per la vivibilità cittadina. Occorre un corpo di vigilanza organizzato, una mappatura di competenze per una distribuzione adeguata dei compiti… Purtroppo serpeggiano voci che, poiché gli uomini di una certa sinistra della Polizia Municipale di Rimini, non sono laureati è meglio non procedere alle nomine…”, LaVoce (p.14).


Spiaggia, “nonostante nelle ultime settimane, come deciso dall’assessore al Demanio Roberto Biagini, il Comune si sia attrezzato mediante il prolungamento degli orari di apertura del front office dello Sportello per l’Edilizia per fare fronte alle domande presentate dai bagnini, la situazione sembra essere ancora in alto mare. E così, salvo lettini e ombrelloni, la spiaggia si presenta ancora quasi completamente priva delle attrezzature accessorie”. E così il NuovoQuotidiano (p.5) fa un giro per gli stabilimenti.

 
Piano particolareggiato bocciato, Santa Giustina va al tar. “Lo avevano promesso, e annunciato pochi giorni fa proprio sulle pagine del nostro giornale, e ora dalle parole sono passati ai fatti. Pierangelo Valenti ed Enzo Montanari, due dei privati coinvolti dalla decisione del Consiglio comunale di bocciare tre mesi fa la variante al piano particolareggiato di Santa Giustina, hanno dato incarico allo studio legale bolognese degli avvocati amministrati visti Benedetto e Giacomo Graziosi di depositare al Tar il ricorso contro la delibera in questione”, NQ (p.9).


Trc, a Riccione “ domani si vota la proposta di modifica. Sarà l’assemblea degli iscritti del Pd assieme ai rappresentati dei circoli ad approvare l’ordine del giorno che la segreteria porterà alla loro attenzione. Il documento è già stato redatto dall’amministrazione e visionato dalla maggioranza che è d’accordo quasi all’unanimità. «Siamo ottimisti», afferma il segretario comunale del Pd Alessandro Casadei”, Corriere (p.11).

 
Presentata ieri a Milano la Notte rosa (5 luglio), NQ (p.4).