GIORNALAIO 28.05.2013

Martedì, 28 Maggio 2013

giornalaioAeradria, la maggioranza in Provincia chiede concordato ai soci. Amministrative, a Gemmano vince il Pd. Rimini, la neonata ciclabile del lungomare è già tutta da rifare

 

Aeradria “in crisi e aeroporto “Federico Fellini” da salvare. La Provincia fa quadrato e chiede all’assemblea dei soci di mettere nero su bianco una nuova ipotesi di concordato di continuità. E’ quando emerge dal vertice di maggioranza, terminato ieri sera… Quasi un paio d’ore di confronto e alla fine è stata raggiunta una posizione che al più presto sarà racchiusa in un documento ufficiale. Tutti gli intervenuti hanno rimarcato come l’obiettivo sia quello di salvare l’aeroporto. Le ragioni sono molteplici, a partire dall’indotto generato sul territorio e quindi dall’importanza per un’area che vive in particolare di turismo”, CorriereRomagna (p.9).
La Carim faccia la banca e non pensi a prendere, con gli altri creditori, la maggioranza di Aeradria. E’ questo il pensiero emerso, fra altri punti, dal vertice dei gruppi di maggioranza del consiglio provinciale convocato ieri alle 17 in corso d’Augusto dal presidente Vitali. Come esito dell’incontro, oggi è annunciato un documento che riprenderà per sommi capi la stessa presa di posizione uscita la settimana scorsa dai gruppi di maggioranza in Comune. L’idea prevalente rimane sempre quella: cercare di uscire dalle secche con un nuovo concordato, questa volta “senza riserva”, dove la somma di “sopravvivenza” di 1,6 milioni di euro venga tirata fuori da altri soggetti che non siano Provincia e Comune. Infatti, come si ricorderà, le delibere di febbraio che impegnavano Provincia e Holding comunale a questo finanziamento sono andate a sbattere contro l’illegittimità decretata dal Tribunale. Dice Maurizio Nanni, capogruppo dell’Udc in consiglio provinciale: «va presentato un concordato che superi le criticità evidenziate dal Tribunale, quindi in un’ottica di condivisione è necessario che la somma mancante venga presa in carico da chi beneficia direttamente del traffico aeroportuale. Mi riferisco alle piccole imprese, tramite la Camera di Commercio, e al sistema Fiera-Palacongressi. Non a caso la maggioranza al ‘Marconi’ di Bologna è della Camera di Commercio. Ciò non toglie che un’assunzione di responsabilità debba venire anche dai creditori: devono avere i soldi, stiano tranquilli. Ma prima bisogna risolvere il concordato, evitando l’esito peggiore per tutti, cioè il fallimento di Aeradria, e solo dopo si farà un piano strategico che apra alla privatizzazione». Anche Lino Gobbi, capogruppo del Pd, invoca «l’unanimità della maggioranza nel sostenere il presidente Vitali e nell’insistere sulla nuova proposta di concordato»”, LaVocediRomagna (p.20)
Ed è guerra tra Rimini e Ancona sui voli russi. “UNO SCONTRO ad alta quota, nel quale in ballo ci sono milioni di euro. Il direttore dell’aeroporto di Ancona, Marco Morriale, assicurava ieri sulle nostre pagine che l’Aerdorica (la società di gestione dello scalo marchigiano) non intende fare la corsa su Rimini, «perché per noi sarebbe il tracollo. Non ripeteremo gli errori del ‘Fellini’. I voli che fa Rimini hanno costi esorbitanti, non ce li possiamo permettere». Ma da Aeradria non ci stanno. «Facile parlare in questo modo, quando c’è la Regione Marche che sta investendo pesantemente con i contributi per i voli», attaccano da Rimini. Il volo per Mosca ‘scippato’ da Ancona è «un caso esemplare. L’aeroporto delle Marche ha offerto qualcosa come 14mila euro per ogni volo che atterra ad Ancona: è un importo superiore ben cinque volte a quello che spendevamo a Rimini per quel collegamento. Vero: Aerdorica ha inserito nel contratto alcune clausole migliorative, da quello che ci risulta, rispetto al nostro. Ma resta pur sempre una somma molto alta»”, ilRestodelCarlino (p.9).

 
Elezioni a Gemmano vince il Pd. “Staccoli, distanziato di venti punti, non l’ha presa bene: «Sono deluso, non mi aspettavo un distacco simile. Venti preferenze sì, 130 voti no. Le previsioni erano ben altre. C’è stata parte dell’elettorato di centrodestra che ha preferito Santi. Non saprei, c’è gente che si fa comprare per un camion di ghiaia. Alla fine gli elettori hanno scelto un sindaco che verrà in municipio se va bene un paio di volte la settimana. E come assessore finirà che ci ritroveremo il vecchio sindaco Ferri». Ma non è il miracolo del Pd. Nel 2009, Luciano Colombari per il centrosinistra ottenne 368 voti, uno in più di quanti ne ha ottenuto Santi, ma venne battuto da Edda Negri che arrivò a 412 (52%)”, ilCarlino (p.5) con intervista al nuovo sindaco Riziero Santi.
“Seconda la lista con candidato sindaco Alessandro Staccoli (nella foto) “Cambiamo Gemmano” con 233 voti, il 34,57%, seguito dal cardiologo Fiorenzo Brighi, 49 voti il 7,27%, di “Noi per la Romagna”; fanalino di coda Filippo Giorgi di “Gemmano Futura” con 25 voti, il 3,71%. Riziero Santi ha avuto a suo favore il fatto che la sua lista (pur essendo tutte delle civiche) era l’unica sostenuta dal centrosinistra su un totale di 4, quindi non ha dovuto dividere i propri voti”, LaVoce (p.7).


Lungomare, la pista (non terminata per mancanza di fondi) è già da rifare. “Appena fatta e già consumata. La pista ciclabile sul lungomare si sta corrodendo al passaggio delle auto: gli pneumatici stanno cancellando numerosi tratti rimasti in balia del traffico. Una beffa, un danno: una conseguenza pesante, frutto anche delle abbondanti piogge di questi ultimi giorni e delle feritoie intasate dei tombini, lato marciapiede e dintorni, che creano pozzanghere devastanti per la ghiaia gialla che riveste la corsia dedicata alle bici. Il risultato è un calvario per lunghi segmenti ormai da rifare, che hanno costretto il Comune a rimettere mano per “restaurare” la rivoluzione da piazzale Boscovich a Riccione… Già ieri il sindaco Andrea Gnassi, l’assessore alla Municipale Jamil Sadegholvaad e alcuni dirigenti si sono mossi per fare i primi sopralluoghi e vedere di persona dove intervenire con la massima urgenza. E non solo: nel mirino sono finiti gli spazi per ciclomotori disegnati sui marciapiedi lato monte. Il problema? La pavimentazione, a tratti come montagne russe, che rende impossibile parcheggiare senza ritrovare il mezzo rovesciato un attimo dopo. Un tasto dolente, quest’ultimo, su cui Palazzo Garampi dovrebbe rimediare, con un intervento mirato anche per placare gli animi dei detrattori del restyling sul lungomare. Nessun ripensamento, invece, è previsto per il parcheggio di piazzale Boscovich: metà degli 80 posti sono diventati a pagamento. Il costo per chi andrà nella spiaggia libera questa estate? Con cinque euro e cinquanta si potrà sostare per sei ore. La protesta degli operatori del porto si è già levata. Ma su questa decisione il Comune non ha intenzione di tornare indietro”, Corriere (p.3).


Gite abusive, Fiavet denuncia. “AGENZIE viaggi abusive crescono, quelle regolari annaspano, tra difficoltà finanziarie, chiusure e fallimenti. «Un fenomeno crescente — tuona Giovannino Montanari, presidente provinciale Fiavet, le agenzie di viaggio — che mette in ginocchio e fuori mercato noi regolari. Sporgiamo 2-3 denunce a settimana alla Provincia, che fa quel che può. Ma finché non si cambia la legge regionale, cosa che abbiamo chiesto, aumentando le attuali ridicole sanzioni da 500 euro, non cambierà niente. Basta che un abusivo ne guadagni 1.000 e gli conviene continuare». Nel calderone c’è un po’ di tutto, prosegue Montanari: «Circoli e società sportive, circoli ricreativi e dopolavoristici, centro sociali di giovani e anziani, preti e suore delle parrocchie... E soprattutto alberghi, che vendono i pacchetti con hotel e spiaggia in maniera illecita: non è legale, perlomeno se non si dispone direttamente della spiaggia in questione»”, ilCarlino (p.7).


Referendum scuola Bologna. “La lettura del referendum bolognese si è già consolidata. Fallimento e insignificanza della consultazione, per i contrari dl referendum e un po’ per tutta la stampa nazionale. Del resto il referendum, costato diverse centinaia di migliaia di euro, era solo consultivo. I referendari invece teorizzano di aver vinto, forti del 59 per cento dei consensi (in realtà solo 50 mila a favore su 290 mila aventi diritto al voto, dei quali oltre 200 mila non han partecipato). Ripetono come un mantra che i soldi alle scuole private, consultivo o no che fosse il voto, non vanno dati. Costoro non molleranno facilmente, ma il dato imponente è che il 72 per cento dei bolognesi non è andato a votare e che meno di 2 bolognesi su 10 han detto di voler togliere i fondi comunali alle paritarie. A buon diritto si può sostenere che non può essere una minoranza a dettare l’agenda politica di una città”, LaVoce (p.8).
“A Bologna vincono i sostenitori duri e puri della scuola pubblica e anche in riva all'Adriatico si canta vittoria. Perché la battaglia che si è combattuta a colpi di referendum sotto le due torri, si è riproposta nelle ultime settimane anche a Rimini, seppure in formato ridotto. E' quella nata intorno alle vicende che riguardano i due asili, gestiti dall'Asp Valloni, Cerchio Magico e Bruco Verde (la gestione passerà sotto una cooperativa, e così le maestre). Così, il risultato del referendum bolognese, che ha dato ragione a chi voleva lo stop dei finanziamenti dei contributi comunali alle scuole paritarie, ora fa dire ai consiglieri comunali che hanno sostenuto la battaglia a sostegno delle maestre dei due asili (Stefano Brunori, Idv, Savio Galvani, FdS e Fabio Pazzaglia, Sel-Fare Comune) che «se il Partito Democratico insisterà nella volontà di privatizzare gli asili comunali, allora diventerà necessario promuovere il referendum anche a Rimini»”, NuovoQuotidiano (p.4). “«Sulla scuola prevale ancora l'ideologia veterocomunista» taglia corto il consigliere regionale del Pdl Marco Lombardi…«Coloro che gongolano per il risultato di un referendum che ha interessato solo il 28% dei cittadini – continua Lombardi - si meriterebbero che il Comune felsineo lo considerasse vincolante e non consultivo, creando così le condizioni per lasciare a casa migliaia di bambini e mettendo centinaia di famiglie in grave difficoltà…dovrebbero spiegare non ai "ricchi", ma agli operai che loro dicono di difendere, che non ci sono i posti all'asilo per i loro figli perché non si possono finanziare quelle realtà che fino a ieri con amore, competenza e con costi notevolmente inferiori per lo Stato, hanno accudito i loro bambini»”.