GIORNALAIO 01.05.2013

Mercoledì, 01 Maggio 2013

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Partiti a governo, la guerra dell’imu: ma i sindaci nel 2012 non avevano protestato contro la tassa? Commercianti fuggono dai Malatesta per aprire in centro storico


Se fosse davvero cancellata l’imu nelle tasche dei cittadini del riminese rimarrebbero 13 milioni di euro. Ma i comuni si mettono di traverso. La vogliono tutta per sé. “IMU prima casa cancellata a giugno. Sparisce intanto la prima rata. Risparmio secco di oltre tredici milioni di euro, e prevedibile esultanza per i quasi 340mila abitanti della provincia di Rimini. Che hanno sborsato ben 350 euro ad abitazione a Bellaria (in testa alla classifica provinciale), seguita da Rimini (273 euro) e Riccione (271). Per contro, si tratta di mancati incassi per i 27 Comuni, le cui liquidità sono già ridotte al lumicino, e ora si troveranno davvero alla canna del gas. «Ci fa piacere per i cittadini — attacca l’assessore al Bilancio del Comune di Rimini, Gianluca Brasini — anche se inevitabilmente ciò che esce dalla porta dovrà rientrare dalla finestra, sotto forma di maggiori tasse nazionali (Irpef o Iva) o altre imposte locali, mentre sarebbe opportuno invece ridurre la spesa. Il guaio vero è che ci troveremo a giugno senza liquidità di cassa, visto che anche la Tares è stata congelata. E che l’Imu prima casa era l’unico introito che restava interamente ai comuni. Siamo a maggio, dobbiamo fare il bilancio, e non sappiamo cosa resterà dell’Imu, né se resterà in parte, o come sarà sostituita». Brasini ribadisce: «Invece di tagliare l’Imu, lo Stato la lasci tutta ai Comuni, mentre oggi ne preleva quasi metà di quella sulla seconda casa»”, ilCarlino (p.3).
“C’è chi non voleva credere alle proprie orecchie e ha pensato «all’ennesima polpetta avvelenata». E chi ha tuonato secco: «Ci portano al fallimento, così è lo sfascio». Ma anche chi ha suggerito con sarcasmo: «Se ci tolgono anche questa entrata, devono proporre subito la beatificazione dei sindaci in Italia». Con l’ipotesi di taglio dell’Imu della prima casa, un misto di rabbia e incredulità ha travolto le amministrazioni comunali riminesi, che quei soldi li avevano già previsti a bilancio”, CorriereRomagna (p.5). Ma i sindaci nel 2012 non avevano protestato contro la tassa?


Carim. “Intanto il presidente della Provincia Stefano Vitali interviene sull’esposto presentato contro Banca Carim dal generale della finanza Enrico Cecchi. Nel mirino quei 187 milioni di euro di perdite accumulati d al l ’istituto di credito, causa commissariamento, che spingono Cecchi a dire «non volendo fare alcun paragone ricordo che a Siena (al Monte dei paschi) tintinnano le manette già da tempo». Vitali si schiera con il generale e si domanda: «Se non c’è la politica di mezzo, non c’è interesse a perseguire eventuali reati?»”, Corriere (p.8).


Riminiterme bilancio in attivo, ma la novarese resta ferma. “LA NOVARESE? I lavori ripartiranno (se va bene) nel 2015. Servono quei 15 milioni che oggi la Coop7, che ha fatto ricorso - come tante altre aziende del settore - al concordato di continuità, non ha. L’obiettivo del nuovo consiglio d’amministrazione di Riminiterme, rinnovato ieri dopo le dimissioni del presidente Panciroli e di Baldacci, è riprendere il cantiere dell’ex colonia di Miramare nel giro di un anno e mezzo. Per farlo serviranno nuovi partner e una situazione economica molto più solida per la società, che sul talassoterapico in questi anni ha già investito 10 milioni di euro. SE IL CANTIERE dell’ex colonia è fermo al palo, l’attività di Riminiterme cresce e acquista nuove importanti fette di mercato del settore termale. Il fatturato 2012 si è chiuso con quasi 4 milioni di euro (3.925.400 per la precisione), con un aumento del 20% rispetto ai 3 milioni e 263mila euro incassati nel 2007”, ilCarlino (p.6).
“RiminiTerme vola più alto della crisi e in cinque anni di fatto raddoppia la propria quota sul mercato regionale. Emerge dal bilancio 2012 approvato ieri. Numeri grazie ai quali si fissano nuovi obiettivi: lo sviluppo della Novarese, ancora al palo. L’assemblea dei soci è stata anche l’occasione per un avvicendamento al vertice: il presidente Giovanni Panciroli e il vice Marcello Baldacci si sono dimessi. Panciroli, in particolare, nei mesi scorsi è finito nel mirino di Fabio Pazzaglia (Sel) per di una vicenda giudiziarie con tanto di condanna per corruzione. Risultato: si deve fare da parte. Il presidente non ha mai fatto problemi, spiegando che i soci erano a conoscenza di tutto. Il nuovo presidente è Fabrizio Vezzani. Il cda: Raimondo Montanari, Andrea Filippini, Ivano Fontanesi e Luca Ioli”, Corriere (p.9).


Commercio, fuggono dal centro commerciale per aprire in centro storico. “Una sfida alla crisi del commercio, quella lanciata da Alberto Fabbri e dagli altri imprenditori della cooperativa Rimini commercio due. Costituita nel 2004 per dare vita al centro commerciale I Malatesta (inaugurato nel dicembre del 2005), la cooperativa è decisa ora a vendere i muri degli ultimi negozi ancora posseduti all’Iper, per reinvestirli nelle aperture di nuove attività. Un affare? «Assolutamente sì — dice Fabbri, titolare della Bottega del Caffè e presidente della cooperativa — Con questa operazione torniamo a fare quello che sappiamo fare meglio, i commercianti, e cediamo le ultime unità immobiliare che ancora appartengono alla cooperativa, per poter così rilevare nuove attività sia in centro che al mare. Siamo convinti che ne valga la pena, anche se ci chiediamo che intenzioni abbia l’amministrazione per rilanciare il centro storico, che deve affrontare ogni giorni problemi di difficile soluzione come la penuria dei parcheggi, la difficoltà di accesso, lo spostamento (avvenuto nel corso degli anni) di tutti i servizi. Oramai la gente non è più abituata a venire in centro»”, ilCarlino (p.7).


E’ morto don Sisto Ceccarini, ilCarlino (p.8).


Operazione Mirror. “Decine di imprenditori sono finiti nella rete della banda malavitosa che pretendeva il “pizzo”, minacciando e spesso mettendo in atto veri e propri pestaggi: ne sono convinti i carabinieri che hanno sgominato l’associazione a delinquere di stampo mafioso (finalizzata alla commissione di svariati reati tra cui l’estorsione). Gli arresti dell’operazione denominata Mirror, sono stati complessivamente venti (dodici persone sono andate ai domiciliari) e tra i vari capi di imputazione ci sono anche ricettazione e riciclaggio. A fronte dei cinque casi di estorsione accertati dai militari del nucleo investigativo, che ha condotto l’indagine, si ritiene infatti che a Rimini possano essere ancora molti i casi analoghi”, Corriere (p.3).
“Cinque gli episodi di estorsione accertati, ma il numero potrebbe essere maggiore. Di qui il timore che siano tanti i titolari di attività economiche locali costretti a pagare il “pizzo” alle organizzazioni malavitose e che, per paura di ritorsioni, non abbiano denunciato il tutto alle autorità competenti. «Anche se è difficile fare delle stime sul sommerso – afferma Davide Vittori, vicepresidente del Gruppo Antimafia Pio La Torre - è evidente che gli episodi venuti alla luce siano solo una minima parte di quelli realmente avvenuti. L’operazione condotta dai carabinieri mette in evidenza come non si debba più parlare di infiltrazioni ma di vero e proprio radicamento sul territorio. Le forze dell’ordine hanno però dimostrato grande competenza, di loro ci si può fidare, per questo invitiamo le vittime di questi soprusi a denunciarli senza paura»”, NQ (p.3). Secondo il sindaco di Riccione Massimo Pironi “«occorrono iniziative concrete per reimpadronirci del nostro territorio e lavorare uniti, congiuntamente alle forze dell'ordine ed alla magistratura, per rinforzare gli argini e contrastare questo fiume che vuole dilagare sul lavoro dei nostri padri e sul futuro dei nostri figli. Non possiamo permettere che venga travolto quanto abbiamo costruito sin qui». «Per una cultura della legalità – continua - occorrono interventi decisi per favorire l'occupazione e favorire il credito. Dobbiamo resistere alle ammalianti sirene del denaro facile»”.