GIORNALAIO 30.04.2013

Martedì, 30 Aprile 2013

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Assemblea Carim, esposto di un azionista contro il vecchio cda


“SE LA CARIM era «così solida» perché è stata commissariata? E perché «né la Fondazione prima» né il nuovo cda della banca hanno avviato un’azione legale e risarcitoria contro gli ex amministratori della Carim? I piccoli risparmiatori che hanno perso ciascuno decine - e in alcuni casi centinaia - di migliaia di euro a causa delle perdite dell’istituto di credito (187,7 milioni tra gennaio 2010 e ottobre 2012), vogliono delle risposte. Pur di averle c’è chi come l’ex comandante della Guardia di finanza di Rimini, il generale Enrico Cecchi, ha deciso di portare la banca in tribunale”, ilRestodelCarlino (p.7). “Il generale adombra dubbi sui bilanci e sulla gestione della banca prima del commissariamento. «Ho presentato, tramite il mio legale Alessandro Catrani, un esposto querela alla Procura», annuncia in sala ai vertici Carim, tra gli applausi degli oltre cento azionisti in sala”.
“Di fronte all’acclamata azione di responsabilità il presidente di Banca Carim Sido Bonfatti ha deciso «pur non essendo troppo pertinente farlo in questa assemblea» di dare le sue spiegazioni. E il no è motivato «da un problema tecnico e da uno sostanziale». Il bilancio nel mirino «è stato approvato da Bankitalia e non dai soci Carim. L’azione di responsabilità spettava ai commissari e se hanno deciso di non agire, questa assemblea non è legittimata ad andare in senso contrario». Accusato da Cecchi di fare come Ponzio Pilato, l’avvocato Bonfatti ricorda la sua posizione: «Il commissario Carollo per oltre due anni ha effettuato approfondite verifiche ma non ha trovato riscontri all’azione di responsabilità. Una posizione condivisibile. Ma certo non applaudo all’operato del vecchio cda che ha ottenuto risultati deludenti e fortemente negativi». Il presidente ha spiegato che «gli ex amministratori sono stati revocati dal loro incarico senza indennizzo, anzi hanno subìto sanzioni per 900mila euro; ma di malversazione non è stata trovata traccia. Mancano i presupposti per procedere e ottenere un ragionevole successo, inoltre l’azione ha un costo. Così si alimentano solo le polemiche: noi del nuovo cda non ci prestiamo a questo gioco»”, CorriereRomagna (p.9).
“Quanto al quadro economico e patrimoniale, in apertura il direttore Mocchi ha spiegato come il calo di tutti gli indicatori, dalla raccolta, agli impieghi al problema dei crediti deteriorati, abbiamo portato a far scendere a -6,3 milioni i fondi di riserva. Il patrimonio netto è però aumentato di circa 10 milioni rispetto al bilancio chiuso dai commissari al 30 settembre 2012. Il Tier 1, il principale indice patrimoniale, è di 8,50%. La chiusura d'esercizio in utile di 612mila euro che saranno tutti destinati ai fondi di riserva”, NuovoQuotidiano (p.9).


La Festa dei lavoratori. “Domani è il Primo maggio, festa dei lavoratori . Cgil, Cisl e Uil organizzano un’iniziativa dal titolo “Priorità lavoro”: ore 9.30 all’Arco d’Augusto. Partecipano sindacalisti, sono stati invitati rappresentanti delle istituzioni e delle imprese. Ieri mattina Cgil (Graziano Urbinati), Cisl (Massimo Fossati) e Uil (Giuseppina Morolli) hanno posto l’accento sul dramma della crisi. I numeri sono eloquenti. La provincia di Rimini nel 2012 ha una forza lavoro di 146.050 unità: 134.352 occupati e 11.698 in cerca di occupazione. Le imprese sono 35.731: in calo di 168, 93 quelle fallite (più 28 per cento), mentre 308 imprese edili sono sparite nel primo semestre del 2012 (più 7,3). Il tasso di disoccupazione è del 9,8 per cento (più 1,7), 15,8 fra i giovani (più 4), mentre sono 5.100 quelli che il lavoro non lo cercano nemmeno più: gli scoraggiati. Nel 2012 la cassa integrazione è salita del 31,7 per cento (è come se 4.835 persone stessero a casa), 2.470 sono stati i lavoratori in mobilità. I dati dei primi tre mesi del 2013 non sono migliori: cassa integrazione a più 333 per cento”, Corriere (p.8).
Crescono gli stagionali. “Sono state in tutto 12.300 le domande di Mini Aspi presentate e liquidate tra gennaio e marzo all'Inps di Rimini (in media si tratta di circa 1.000 euro a lavoratore)”, NQ (p.5).