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L'elezione del Presidente, il Pd riminese tutto contro Marini

Giovedì, 18 Aprile 2013

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L'elezione del Presidente, il Pd riminese tutto contro Marini


“Dopo una nottata in bianco e col groppo in gola ho votato scheda bianca. Spero che ci si fermi per ripartire insieme nel Pd e con tutta la coalizione”. Il deputato Pd Tiziano Arlotti affida a Facebook il delicato, drammatico, momento che sta vivendo. A Montecitorio sta per finire la prima chiama dei parlamentari per lo scrutinio, segreto, quello della prima votazione per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica italiana. E dentro la cabina ogni deputato si confronterà con la propria coscienza, mentre in rete la sua pagina social è bombardata dagli elettori che non lesinano indicazioni di voto. Indicazioni del tutto fuori dall’accordo delle ultime ore su Franco Marini. Soprattutto se arrivano da elettori e politici riminesi del Pd.


Tra i più accaniti su Facebook c’è l’assessore provinciale al Turismo Fabio Galli, Pd. “Marini dimostri di essere un politico vero e si dichiari INDISPONIBILE ad accettare la candidatura al Quirinale”, scrive sul suo diario. Non da meno il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi. “Marini proposto per il Colle: a quanto pare a Roma hanno perso la bussola del Paese”, analizza sulla sua fanpage ottenendo il pollice verso del suo assessore Nadia Rossi (che spera in una donna) e del renziano cattolichino Alessandro Belluzzi. Belluzzi scrive: “Le difficoltà plastiche nella condivisione della scelta del Presidente della Repubblica nel Pd dimostrano come buona parte della classe dirigente non sia in collegamento con la realtà...forse perché buona parte di questa classe dirigente è ancora abituata a pensare che la base ragioni sulle indicazioni dei giornali di partito o dei fax nelle federazioni...il pensiero unico non esiste più...ora bisogna fare i conti con il confronto dei nuovi mezzi di comunicazione e la caduta del centralismo democratico...non è perché in pochi si chiudono nelle stanze e decidono x altri che può uscire fuori che poi si e tutti in accordo...carissimi quel tempo è finito”.


“Non mi rappresenta sicuramente Marini, ma neanche Rodotà”, è la constatazione del presidente della Provincia Stefano Vitali, che raccoglie l’apprezzamento del riminese consigliere comunale renziano (e dunque prodiano) Samuele Zerbini, uno dei più attivi sui social. “Calma e sangue freddo. Marini o non Marini, Rodotà o non Rodotà, quello che importa è l'Italia. Che non è mai stata negli ultimi cinquant'anni così male. Non siamo la curva dell'uno e dell'altro, e probabilmente, per come si stanno mettendo le cose, ci vorrà qualche votazione in più per eleggere il Presidente. Chi entra Papa spesso esce Cardinale. Calma: l'Italia sta precipitando, a Rimini ogni giorno chiudono due imprese, la disperazione di chi perde il lavoro e non lo trova deve essere il nostro primo pensiero. Tutto il resto deve puntare a questo”, scrive, definendo più avanti “di cartapesta” la candidatura grillina di Rodotà, probabilmente dettata dalla strategia a 5Stelle di dividere i democratici. “Forse non sarebbe meglio tranquillizzarsi tutti, e sapere che si va a eleggere il Presidente della Repubblica, che rappresenta tutta l'Italia? E poi magari guardarsi negli occhi, e ricordare che cos'era l'idea del Pd che abbiamo provato a costruire?”. “Ecco, Rodotà è divenuto il salvatore della Patria. O lui o il diluvio. Avevamo un fenomeno e non ce ne siamo mai accorti”, dice ironicamente. “Complimenti comunque a Grillo. Con questa mossa ha stimolato i sentimenti atavici di parte del Pd, trasformandolo in una bolgia da stadio. E portandolo verso la fine”, constata alla fine il renziano. Più chiaro di così.


Non sono tutti d’accordo con Zerbini. Il diario del deputato Emma Petitti è bersagliato di contenuti di segno opposto. I suoi amici voterebbero tutti per Rodotà. “Emma, ognuno di noi è al lavoro... ma siamo lì a fare il tifo perché qualcosa di nuovo nasca! NO ALLE LARGHE INTESE”. “Fare il patto con Berlusconi per la presidenza della repubblica non ve lo perdonerà nessuno. Pensaci quando scriverai il nome sulla scheda”. “Con la scelta di Marini state frantumando il Pd. Una scelta sciagurata”, scrive il consigliere regionale Thomas Casadei. “Ma il PD sta facendo le prove per estinguersi?”, scrive qualcun altro.
E ancora. “Non capisco questo "cupio dissolvi" del Pd. Bersani fa di tutto per dare ragione a Renzi e a Grillo. C'è Rodotà, laico, di sinistra, difensore della Costituzione”. “Perché Marini ??? Perché fare un favore gratuito al m5s e al Pdl ??! Perché non appoggiare Rodotà ?? Sarebbe la soluzione migliore per tutta la sinistra !”. “Emma, ragionate per favore. Ragionate. Se votate Marini il Pd muore. Ne vale la pena? Cosa impedisce di votare Rodotà?”.


Lei si asterrà (in realtà ha poi sembra abbia votato scheda bianca) in nome di un bene superiore: l’unità. “Ho espresso le mie posizioni critiche sin da ieri sera, votando in assemblea il rinvio della proposta perché non condivido l'accordo su Marini. La ragione è chiara, questa candidatura divide il Pd, la coalizione di centrosinistra e il Paese...nulla contro Franco Marini, ex Presidente del Senato, prestigioso dirigente della Cisl e del movimento sindacale italiano.. Ma il dovere del Pd – del principale partito italiano – è prima di tutto trovare una candidatura che unisca il partito e che tenga unita la nostra coalizione. Per questo la candidatura di Marini per me non va bene e oggi mi asterrò. E per questo, finché siamo in tempo, bisogna fermarsi, cambiare strada. In queste ore ce lo chiede la nostra gente, le donne e gli uomini che danno linfa e forza al Pd. Il Pd è un bene troppo importante, troppo prezioso per l’Italia, per il cambiamento di questo Paese. Non dobbiamo, non possiamo, dividerlo e indebolirlo”. Ovazione.

Ultima modifica il Giovedì, 18 Aprile 2013 17:32

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