GIORNALAIO 12.04.2013

Venerdì, 12 Aprile 2013

giornalaio

Variante urbanistica, il consiglio è presente e approva. Ma Pironi la sa lunga. Trc, tra minacce e buoni propositi. Confindustria, nuovi attori nel testa a testa Maggioli-Pesaresi


Variante urbanistica. Fallisce il tentativo di far mancare il numero legale. “Tra le fila della maggioranza mancano solo Massimo Pironi (dissidente Pd, arriverà alle 18,27 annunciando voto contrario) e Bertino Astolfi (Rimini per Rimini, arriverà alle 18,40, voto contrario). Sfumato il ‘golpe’ sul numero legale (previsto dal regolamento) alla spicciolata si riempiono anche le fila di minoranza. Sul fronte opposto ci sono anche Zerbini, Gallo, Brunori e altri consiglieri sul cui voto favorevole non tutti avevano lapidarie certezze. Presente anche Sara Donati (Pd), rientrata dal centro Africa”, ilRestodelCarlino (p.5). “Il dirigente Alberto Fattori spiega che il taglio sarà di 309mila metri quadri. La differenza tra Prg vigente (993mila mq) e Prg variato (684mila). Su 309mila, 77mila mq di residenziale (circa 1.100 appartamenti); 232mila di non residenziale (capannoni, commerciale, artigianale, produttivo). Incandescente la discussione”.
“Le forze in campo fanno pendere ampiamente la bilancia verso l’approvazione. Scontato il non appoggio della minoranza, a parte Sel, la maggioranza fa i conti con i “dissidenti”: Astolfi annuncia di votare no, mentre Pironi, Samuele Zerbini e Stefano Brunori non partecipano al voto”, CorriereRomagna (p.5).
“"Stai buono, stai buonino, che tu a Corpolò ci sei stato un quarto d'ora". Così il consigliere del Pd Giovanni Pironi si è rivolto al sindaco Andrea Gnassi ieri durante il consiglio comunale. Una scena, quasi da Fini contro Berlusconi, che ha riassunto i malumori interni alla maggioranza. Il primo cittadino lo aveva interrotto durante il suo ennesimo show contro la variante generale al Prg. "Le modifiche – ha ripetuto più volte Pironi - le potevamo fare venti mesi fa. Questo dovevamo fare se fossimo stati persone corrette. In campagna elettorale non abbiamo detto che avremmo fatto ciò che stiamo facendo ora". Il sindaco non ha resistito e quindi lo ha subito interrotto: "Altre cose le avrai dette te. Io non sono stato di certo andato a dire che avrei fatto le schede". E' stato uno dei battibecchi che hanno caratterizzato l'accesa seduta di ieri sera”, NuovoQuotidiano (p.5).


Sulla riqualificazione ilCarlino (p.4) intervista l’architetto Paolo Portoghesi. Per lui la criticità è il centro storico, mentre «IL GRATTACIELO di Rimini rappresenta da sempre nell’immaginario qualcosa di negativo. Io credo che dopo l’abbandono dei project di Foster e Nouvel il nuovo corso urbanistico potrebbe essere simbolizzato da un grande restyling del vecchio grattacielo stesso: attraverso interventi non invasivi nè strutturali, che non lo appesantirebbero, e un utilizzo dosato dell’illuminazione, potrebbe trasformarsi in simbolo positivo di Rimini, di modernità e rinascita, con Arco d’Augusto e Ponte di Tiberio».


Non alla tassa di soggiorno. “IN DUECENTO hanno marciato fino alle porte del municipio occupando l’aula del consiglio al grido di «vogliamo vederli in faccia». Per i consiglieri di maggioranza riccionesi che di lì a poco dovevano votare l’introduzione della tassa di soggiorno, non è stata una passeggiata. Ma quello che ieri hanno messo in scena gli albergatori arrivati da tutta la Regione, è un avvertimento «alla classe dirigente di questa regione sulla quale il giudizio non può che essere negativo» ha gridato dal balcone, prima della marcia, Sandro Giorgetti, presidente di Federalberghi. «Sappiano che noi verificheremo i conti pubblici di chi introdurrà la tassa e siamo pronti ad arrivare alle denunce»”, ilRestodelCarlino (p.3). “Sono arrivate a Riccione delegazioni da Piacenza, Modena, Reggio Emilia, Ferrara, Cervia e così via, che si sono unite a riccionesi, misanesi, cattolichini e diversi riminesi. La manifestazione non lascerà strascichi da campanile visto che a marciare in prima linea a fianco del presidente dell’Aia riccionese, Bruno Bianchini, c’era Patrizia Rinaldis, collega riminese”. “Ma la vera ovazione se l’è guadagnata Amedeo Faenza, rappresentante della categoria a Modena, «colui che ha sconfitto la tassa», così lo ha presentato il direttore dell’Aia, Luca Cevoli... A tenere calda la folla anche Giovannino Montanari, presidente Fiavet, con un triplice «vergogna». Poi tutti in marcia con in testa un fuoristrada Hammer bardato con striscioni anti tassa, arrivato da Cesenatico. L’aula del consiglio ha potuto contenere solo una parte del corteo e verso le 19, quando hanno cominciato ad arrivare i consiglieri di maggioranza, sono stati accolti con fischi e urla”.

Diverso l’occhio del Corriere. “Erano presenti circa 100 persone, forse qualcuna in più, all’adunata degli albergatori ieri per gridare il loro no all’introduzione della tassa di soggiorno. Non proprio un successone: a Riccione gli alberghi sono 400. Il corteo da piazza Matteotti si è diretto verso la sala del consiglio comunale, in viale Vittorio Emanuele II, dove alle 18,30 era convocata la seduta. All’ordine del giorno la discussione del bilancio 2013, che prevede appunto un introito di 2,7 milioni di euro dall’imposta di soggiorno”, (p.10).


Confindustria. “Nella sfida per la presidenza di Confindustria, che vede contrapposti Paolo Maggioli (amministratore delegato dell’omonimo gruppo editoriale) e Alessandro Pesaresi (titolare dell’azienda di famiglia specializzata in strade e opere pubbliche), cominciano a delinearsi anche gli alleati. SE MAGGIOLI junior può contare sull’appoggio di diversi industriali, e sul forte sostegno del padre, il presidente della Camera di commercio Manlio Maggioli (che ha di fatto spianato la campagna elettorale del figlio, annunciando in anticipo l’addio alla Camera), con Pesaresi si stanno schierando altri personaggi di spicco dell’imprenditoria riminese. Insieme ai costruttori, Pesaresi vanta infatti l’appoggio convinto della famiglia Aureli (Scm), che si è schierata apertamente con lui. Anche perché nella squadra che Pesaresi, in caso di vittoria, porterebbe con sé a Confindustria, c’è Andrea Aureli. Figlio di Adriano”, ilCarlino (p.9).


Trc. “L’amministrazione comunale di Riccione ha comunicato ai firmatari dell’accordo di programma sul Trc, che intende fare le valigie e togliere il disturbo. Lo ha fatto inviato una corposa documentazione vagliata punto per punto dall’avvocato Gianfranco Passalacqua. E gli ingranaggi della diplomazia politica si sono subito mossi tanto che per mercoledì 24 la Provincia ha riunito il tavolo di coordinamento sul metrò”, ilCarlino (p.11). “Riccione non si è limitato a dire “me ne vado”, ma ha anche intenzione di uscire del tutto da ciò che il metrò comporterà. In parole povere, non ne vuole sapere nemmeno della gestione dell’opera e questo mette in discussione anche la partecipazione del comune di Riccione in agenzia mobilità”.
“La tesi che arriva da Regione Emilia Romagna e Provincia di Rimini è piuttosto chiara: chi, tra i consiglieri comunali di Riccione, si assumerà la responsabilità di votare l’uscita dall’accordo di programma per la realizzazione della metropolitana di costa dovrà pagare i danni erariali prodotti di tasca propria. Ovviamente suona come una minaccia. Una minaccia che per il momento non sembra però frenare il sindaco di Riccione Massimo Pironi”, Corriere (p.3).

“Sulla vicenda è intervenuto ieri il consigliere regionale del Pdl Marco Lombardi. “"Leggo con stupore – scrive in una nota – che improvvisamente il Comune di Riccione avrebbe deciso di scendere dal TRC uscendo dall’Accordo di programma firmato nel 2005 assieme Regione, Provincia e Comune di Rimini". Lombardi si dice da un lato "contento, come cittadino, avendo portato avanti fra i primi la battaglia contro il Trc, ma come Consigliere Regionale il comportamento semplicistico del Comune di Riccione sollecita una mia interrogazione al Presidente Errani ed all’Assessore Peri”". Secondo Lombardi "la decisione del Sindaco Pironi, non può che comportare la chiusura definitiva del cantiere del Trc". Infatti, chi si assumerebbe i costi aggiuntivi? Lombardi auspica a questo punto il "blocco definitivo del progetto limitando i danni e suddividendone i costi in maniera equa tra i soggetti economicamente responsabili"”, NQ (p.7).


L’anello di papa Francesco. “L’anello di Papa Francesco porta la firma di un riminese d’adozione: Enrico Manfrini, autore tra l’altro della porta centrale del Duomo di Siena, morto nel 2004 all’età di 87 anni. Jorge Mario Bergoglio nel preferire l’argento al tradizionale oro dell’anello del pescatore, sigillo papale dell’inizio del Pontificato, ha scelto il bozzetto firmato dall’artista quando era ancora in vita raffigurante San Pietro con le chiavi”, Corriere (p.7).