GIORNALAIO 21.03.2013

Giovedì, 21 Marzo 2013

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Urbanistica bloccata, commissari sempre più vicini ai cavilli del Comune. Turismo, Gnassi vuole i cinesi, ad ogni costo. Biogas, a Coriano niente pollina


Urbanistica bloccata, in vista commissario anche per Santa Giustina, CorriereRomagna (p.7). “Un giudice incaricato dalla Provincia, chiamato a dire sì o no. Domani scade il tempo per la nomina del commissario di via Secchiano (4.800 metri quadrati di residenziale). Ieri invece è stata protocollata la richiesta di commissario ad acta anche per Santa Giustina. Mentre lunedì era stato il turno delle Celle. Qualcuno crede che la Provincia resterà a guardare? L’assessore alla pianificazione Vincenzo Mirra, spiega. «La Provincia, sull’iter del commissario ad acta, ha un compito preciso e non discrezionale indicato dalla legge che è appunto la nomina del commissario entro i termini stabiliti. Tocca poi a questa figura terza entrare nel merito delle questioni sollevate»”. La maggioranza in Comune continua ad essere divisa. Capofila dell’opposizione urbanistica nel Pd al sindaco è Giovanni Pironi. “"Quei piani – conferma - sono stati approvati, non si torna indietro. Le regole non si possono cambiare durante il gioco". Dunque inutile chiedere come sarà il suo voto in consiglio comunale. Pironi pone però un altro problema: "Questi – dichiara - sono solo i primi cinque piani che ci sono arrivati. In Comune, fermi, ce ne sono altri e noi saremo chiamati a decidere". In tanti fanno i conti con quelli che potrebbero essere i danni da risarcire nel caso in cui i privati, dopo la bocciatura dei piani, si rivolgessero a un tribunale amministrativo. "Non voglio trovarmi in causa per dieci anni con i cittadini che mi hanno votato", chiarisce subito Pironi”, NuovoQuotidiano (p.7).


Nonostante l’indagine di Trademark, “IL COMUNE di Rimini ci crede moltissimo, nel turismo cinese. E il viaggio di Gnassi, prima a Yanghzou (città gemellata con Rimini) e poi a Pechino, è servito proprio a ‘posizionare’ la Riviera, facendola conoscere meglio a tour operator, addetti ai lavori in campo turistico e soprattutto al grande pubblico”, ilRestodelCarlino (p.4). “Difficile resistere alla tentazione: Andrea Gnassi, dalla Cina con furore. In questi giorni il sindaco si trova in Oriente, ospite della tv di Stato con diffusione in tutto il mondo. L’obiettivo è quello di promuovere la riviera delle vacanze, in un mercato che nei prossimi anni potrebbe diventare leader”, Corriere (p.11). Nel dettaglio, “Il sindaco Gnassi è in questi giorni a Pechino per partecipare alla registrazione del programma “City to City 1 to 1”, il popolare talk show della rete Cctv4 che mette a confronto – in 45 minuti di trasmissione - due città, una cinese e l’altra straniera, per promuoverne insieme il turismo e la cultura. E’ la prima volta che “City to City 1 to 1” dà così ampio spazio a una città italiana e Rimini è stata scelta come emblema delle vacanze per gli italiani, sintesi dell’Italian Style”, NQ (p.5).


Sul fronte dei russi “ANCONA strappa un volo da Mosca al ‘Fellini’? E Rimini risponde alla concorrenza marchigiana con cinque nuove destinazioni dalla Russia. Cinque nuove città che ancora non erano collegate al ‘Fellini’ con un volo diretto, e che andranno così a rinfoltire i collegamenti dell’aeroporto di Miramare, che ormai si sta specializzando sul mercato russo. Oggi verrà chiuso il contratto al Mitt, la fiera internazionale del turismo di Mosca”, ilCarlino (p.4).


Gli anziani, invece, abbandoneranno Rimini se non saranno esentati dalla tassa di soggiorno. “«CARO SINDACO Gnassi, se è davvero intenzionato a far pagare la tassa di soggiorno anche ai turisti sopra i 65 anni, sappia che non verremo più in vacanza a Rimini, anche se a malincuore». L’AMARO SFOGO arriva dritto dritto dal presidente del Club delle tre età di Mantova, Luciano Tonelli. Che ha invano scritto più volte a palazzo Garampi, per sapere se l’amministrazione ha intenzione di esentare i turisti anziani dalla tassa di soggirono, o quanto meno far pagare loro di meno”, ilCarlino (p.6).


Intanto, a Cattolica si protesta. “«Una follia mettere ora la tassa di soggiorno. Tra una settimana apriamo gli alberghi, cosa diremo ai nostri clienti». Il messaggio arrivato dal sindaco Cecchini nella consulta di martedì sera, e ribadito ieri da Palazzo Mancini, non apre il fianco a fraintendimenti: non si toccano Imu prima casa e addizionale Irpef, ma se si vuole evitare la tassa di soggiorno allora vanno trovate soluzioni alternative, che siano Imu più alta su imprese e negozi con l’aggiunta, se necessario, del contributo volontario. Ma dall’altra parte gli albergatori, che insieme alle altre categorie entro una settimana dovranno fornire una risposta al Comune, sembrano anche loro avere le idee abbastanza chiare”, Corriere (p.15).


Con l’arrivo della Pasqua anche i parchi si apprestano a riaprire i battenti, da Fiabilandia, con i dipendenti in mobilitazione, a Italia in miniatura che per ora resta a Viserba, NQ (p.4).


Biogas. “Cominceranno oggi i lavori della Conferenza dei Servizi, chiamata a valutare (ed eventualmente a concedere l’autorizzazione necessaria) le due proposte dei gestori degli impianti biogas di Santa Giustina e Raibano , che hanno chiesto ad appena un anno dall’inizio dell’attività di cambiare la “dieta” dei rispettivi impianti, utilizzando quindi anche prodotti di origine animale oltre che vegetale. Un’iniziativa che ha scatenato nei giorni scorsi feroci polemiche da parte dei residenti - si teme infatti in questo modo un incremento delle emissioni e conseguentemente dei rischi per la salute - ma anche aspre critiche dal Movimento 5 Stelle. Lo stesso Pd, in particolare quello corianese, ha però manifestato più di una perplessità. E chissà che anche tutto ciò non abbia influito nella decisione che uno dei due privati, la società Biomax gestore dell’impianto di Raibano, avrebbe preso di ritirare, proprio all’ultimo momento quindi, la proposta”, NQ (p.9).


Edilizia pubblica. “STANGATA per milleduecento famiglie congelata dal Comune. Non c’è accordo in giunta sull’entità e i tempi delle rateizzazioni di pagamento da concedere ai cittadini che dovranno versare i conguagli. Non si vogliono penalizzare troppo le famiglie in tempi di crisi. Ma ugualmente risulta difficile stabilire criteri differenziati di pagamento a seconda del reddito e dello stato occupazionale. Per ora solo ipotesi: la minima parla di 100 euro al mese da versare in due anni. Ma non c’è accordo né delibera di giunta. I pagamenti a conguaglio sono imposti da una sentenza, dei primi anni Ottanta, la quale ha stabilito che il prezzo giusto dei terreni, espropriati dal Comune come agricoli per fare i Peep, era quello di area edificabile. Alla fine i Comuni hanno dovuto pagare. Salvo chiedere poi conguagli corposi agli inquilini. A Rimini restano da saldare quelli del Peep V Ausa. Chiusi da tempo (anche 10 anni) i conti dei Peep Marecchiese, Celle, Miramare, Santa Giustina ecc. Cinque milioni di euro complessivi che oltre mille proprietari di case del Peep V Ausa dovranno pagare all’amministrazione comunale. Palazzo Garampi ha ultimato i calcoli dei conguagli da oltre due mesi, spedendo circa 2.200 lettere ad altrettanti residenti, tra proprietari e comproprietari, degli alloggi popolari del più ‘antico’ dei Peep cittadini. LE CIFRE a saldo sono variabili: in media da 1.000 e 4.000 euro. Ciò per il 70-80 per cento dei casi. Circa 800 su 1.200. Con punte sino a 10.000 per le attività commerciali e le case a schiera più grandi e di maggior pregio”, ilCarlino (p.7).


Crisi, le vendite giudiziarie non offrono più solo alberghi, ma anche gestioni di alberghi, il Corriere (p.3). “A rimetterci, poi, non sono solo i creditori privati ma anche lo Stato. Perché a questo poi si deve aggiungere anche l’evasione dei tributi come Iva, Irpef, Inail, Inps mai o quasi pagati, come dimostra anche l’aumento dei pignoramenti a carico di Equitalia . Che però riguardano anche molte altre srl, non solo alberghi, quindi. Solo che una volta che subentra la gestione fallimentare o l’immobile viene messo all’asta c’è ben poco da recuperare e creditori (dipendenti e Stato compresi) restano a bocca asciutta. «Su 100 aziende che chiudono un buon 20% opera in questo modo – spiegano dall’istituto vendite giudiziarie – soprattutto il terziario, servizi alla persona ma anche vigilanza ». E il recupero crediti resta un miraggio: «A fronte di un pignoramento dei beni che portano in cassa 20-50mila euro ci sono dietro milioni di euro di evasione. Senza contare il costo che poi hanno le varie casse integrazioni attivate a carico degli ex dipendenti delle aziende». Per questi, l’unica speranza resta il sussidio statale: a Rimini sono 600 quelli coinvolti nelle procedure di fallimento”.


In maggio le amministrative a Gemmano. I grillini stanno preparando la lista, Corriere (p.15).