Flussi turistici, l’entroterra è già post covid

Martedì, 06 Febbraio 2024

Secondo i dati Istat gli arrivi e pernottamenti turistici nei Comuni non rivieraschi della Provincia di Rimini sono stati nel 2023 rispettivamente 83.613 e 196.679. Numeri significativi se confrontaticon i dati del 2000, quando gli arrivi furono 13.590 e i pernottamenti 45.163. Da allora i due indicatori sono stati sempre più o meno in crescita, fatta eccezione per il 2020 con il covid. Soprattutto però, fa notare il presidente della provincia di Rimini, Jamil Sadegholvaad, i numeri del 2023 “riportano una crescita complessiva del 4,6 per cento nei pernottamenti rispetto al 2022, ancora più evidente se li si confronta con l’ultimo anno pre pandemico, il 2019, nei confronti del quale il salto in avanti sfiora il 20 per cento”.  Se nel 2019 gli arrivi erano stati 73.962 e i pernottamenti 164.754, già nel 2022 si è registrato il sorpasso con 78.336 arrivi e 187.871 presenze.

“La soglia psicologica delle 200mila presenze è a un passo e, guardandosi indietro ad inizio millennio, salta agli occhi la crescita dell’accoglienza turistica nei paesi della cintura mediana, della Valconca e della Valmarecchia pur con un ‘asterisco statistico’ da segnalare: sino al 2010 il territorio riminese non comprendeva i 7 (ora 9) Comuni, precedentemente nella Provincia di Pesaro Urbino”, spiega Sadegholvaad. 

“In ogni caso la crescita c’è stata e, dopo la pandemia, è chiaramente trainata dal fenomeno delle cosiddette ‘residenze turistiche diffuse’, gli Airbnb e piattaforme analoghe per intenderci, la cui presenza è in sensibile crescita nei paesi dell’entroterra. Il dato però su cui riflettere è però anche un altro: dal punto di vista del ‘peso’ complessivo di arrivi e pernottamenti sul totale della provincia il numero, pur in lieve crescita, continua ad attestarsi su percentuali che viaggiano dal 2 al 2,3 percento”.

Tuttavia, “nessuno pensa, anzi vuole, che le aree interne diventino la costa perché la forza di qui luoghi è proprio il differente contesto naturale e storico. Ma credo vi siano le condizioni per provare, nei prossimi 5 anni, a incrementare quei numeri agendo sulla promozione (devo dire che APT e Visit Romagna su questo stiano facendo un ottimo lavoro, operando su segmenti di mercato in forte espansione, a partire dal bike), sulla valorizzazione del patrimonio storico, artistico, naturale, sugli eventi (cercando anche una migliore sinergia nei calendari perché capita che alcune iniziative si sovrappongano), sugli accordi con i grandi attrattori della costa (IEG e Palazzi dei Congressi), sui collegamenti e su una riflessione più analitica e laica circa il fenomeno degli Airbnb, esploso spontaneamente senza che ancora il tessuto politico ed economico lo abbia ancora bene afferrato nelle sue reali criticità e potenzialità”, conclude Sadegholvaad.