GIORNALAIO 07.03.2013

Giovedì, 07 Marzo 2013

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Indagini attorno al biodigestore di Rimini. Altavelocità, Italo arriverà alla fiera (per ora). Fogne, l’ingegnere non vede bene la vasca Benedettini. Il Comune studia il psc di Firenze


S’indaga sul biodigestore.“LA PROCURA apre un’indagine sull’impianto di Ca' Baldacci. Un fascicolo che non ha né indagati né capi di imputazione (‘fatti non costituenti reato’), ma partito d’ufficio dopo i due esposti arrivati sul tavolo del magistrato e firmati dai residenti della zona. I quali chiedono alla magistratura di verificare se ci siano pericoli per la salute. Il pubblico ministero ha incaricato delle indagini la Guardia Forestale. Gli agenti dovranno accertare se l’impianto è conforme all’autorizzazione della Provincia e se ci siano parametri di inquinamento di cui non è stato tenuto conto e che possono dare fastidio ai residenti”, ilRestodelCarlino (p.9). Dal Comune cercano di correre ai ripari. Il 6 febbraio sindaco, presidente di Provincia e tecnici vari avevano promesso di dare risposte precise, nel giro di due settimane, ai residenti. “Le risposte al comitato contro il biodigestore di Ca’ Baldacci stanno arrivando, per iscritto, entro metà della prossima settimana. La conferma la dà l’assessore all’Ambiente Sara Visintin”, CorriereRomagna (p.3).


Aeradria. “CONTINUA in procura la ‘sfilata’ dei politici, convocati dai magistrati per il caso Aeradria. Ieri mattina è stata la volta di Savio Galvani, della Federazione della sinistra. L’indagine conoscitiva, a cui stanno lavorando il procuratore capo, Paolo Giovagnoli, e il sostituto procuratore, Gemma Gualdi, ha già visto arrivare al terzo piano del Palazzo di giustizia il consigliere Fabio Pazzaglia, l’assessore al bilancio Gianluca Brasini, e l’onorevole Sergio Pizzolante”, ilCarlino (p.10). “L’ammissione al concordato di continuità di Aeradria sotto la lente di ingrandimento della procura che vuole chiarire se la società di gestione dell’aeroporto abbia fatto o meno tutto secondo legge, senza omettere o edulcorare alcun dato”, Corriere (p.11).


Altavelocità. Italo, intanto, fermerà a RiminiFiera. Ieri giornata di rimbalzo di accuse tra Fs e Ntv. “Italo vuole arrivare alla fermata della stazione centrale di Rimini, ma spunta la seconda ipotesi: fermarsi a Rimini Fiera, almeno finché non sarà completato l’innalzamento del marciapiede della stazione di Rimini, necessario per far passare il nuovo treno. Il 9 giugno dovrebbe debuttare a Rimini il treno ad alta velocità della Ntv (Nuovo trasporto viaggiatori), ma, a tutt’oggi, non ci sarebbero le condizioni infrastrutturali (le altezze dei marciapiedi) alla stazione di Rimini necessarie ad accogliere tale servizio. E, in mancanza d’altro, Italo si può fermare a Rimini Fiera. Ma è solo una soluzione transitoria, specifica l’azienda”, Corriere (p.8).


Fogne: si trasformerà nella solita faida ingegneri vs architetti? Intanto, secondo l’ingegnere Riccardo Tenti, della A&B Ambiente srl, ditta ravennate che studia le fogne di Rimini da due anni, il progetto di Benedettini non è fattibile. “Le lacune. «E’ un progetto – spiega l’ingegner Tenti - di cui stento a capire la premessa ingegneristica. Il problema di Rimini è qualificare la balneazione attraverso l’intercettazione delle acque di pioggia, con vasche di laminazione che permettano di avviare le portate di prima pioggia, ovvero quelle inquinate ma compatibili con il processo depurativo e di regolare il deflusso idraulico della residua portata. Ciò al fine di eliminare definitivamente il rischio di scarichi incontrollati». Ora, quale è il problema di questo progetto? «La cosa che più mi lascia perplesso è il tubo scatolare di sette chilometri, una condotta unica che i collettori dei diversi bacini, da posizionarsi sotto la sabbia e quindi sotto la falda salata: significa che ci ritroviamo con più di 2.000 pezzi attaccati da qualcosa come 20.000 giunzioni. Non si possono quindi escludere fenomeni di progressiva abrasione dell’eventuale impermeabilizzazione o cedimenti differenziati dei singoli conci di scatolare con conseguente perdita della tenuta. L’immissione di acqua salina che ciò determina creerebbe grossissimi problemi sulle centrali depurative fino al blocco delle stesse in quanto l’eccesso di salinità compromette inesorabilmente il processo depurativo. Ancora: il tubo da 60.000 metri cubi è in grado di laminare solo un 10% del volume di pioggia complessiva”, Corriere (p.10). Intanto ilCarlino torna sul tubone dell’architetto riminese, (p.5). “Porte aperte , ma Rimini dovrà pagare” è la risposta del sindaco di Riccione, Massimo Pironi, all’idea di Benedettini di far arrivare, per contenere i costi gli scarichi di Rimini sud al depuratore della ‘perla verde’.


Sottopassi infiniti. “VIA PASCOLI affonda. Declassata da una delle zone più animate di Rimini sud a deserto. La chiusura dello storico passaggio a livello e poi la telenovela dei lavori di costruzione del sottopasso ciclopedonale hanno falcidiato le attività commerciali. Ai tanti esercizi chiusi o messi in ginocchio dal ‘muro di Berlino’ della ferrovia, si aggiunge la novità della farmacia Donati-Merlini, che dal 3 dicembre, per arginare l’emorragia di clienti, si è dovuta trasferire sopra la ferrovia. «La farmacia — spiega Luca Donati, che la gestisce con lo zio Gianfranco — era nella parte mare di via Pascoli fin dal 1968. Ci siamo dovuti spostare perché stavamo perdendo tutti i clienti che abitano a monte del ‘muro’ ferroviario, e che costituiscono il grosso del nostro giro d’affari». Ma la notizia che spaventa residenti e commercianti è un’altra: «Parlando con operai e ingegneri di una delle ditte che sta procedendo con i lavori — spiega Gino Tomassoni, l’edicolante di via Pascoli — ci hanno detto che non riusciranno a concludere il lavoro prima dell’estate, come aveva assicurato il Comune. Se andrà bene termineranno entro l’anno. Ma il commercio di via Pascoli è morto. Almeno facessero a doppio senso alternato il sottopasso di via Poerio. Invece niente»”, ilCarlino (p.7).


Crisi edilizia. Matteo Renzi, all’insegna dello slogan volumi zero, da sindaco a Firenze ha già rimesso mano a un psc che non gli andava a genio. Il sindaco di Rimini (ieri promoter per la riviera alla fiera del turismo di Berlino, Corriere p.8)vuole capire come ha fatto. Da qui la spedizione del Comune nella città di Dante “con alcuni dirigenti tra cui quello della Direzione pianificazione e gestione territoriale, Alberto Fattori. In Comune bocche cucite ma a quanto pare risulterebbe un primo intoppo: il Psc di Firenze, a suo tempo, non era del tutto a posto con la richiesta di Valutazione ambientale strategica (Vas), che a Rimini risulta invece essere nel rispetto delle regole. Ma dall’amministrazione sembrano non demordere: il Psc, prima dell’approvazione definitiva che lo rende vigente a tutti gli effetti, può essere azzerato - visto il suo carattere non prescrittivo - e rifatto dall’inizio. Resta da ponderare con quali conseguenze”, Corriere (p.7).