Borgo San Giuliano, sabato riapre Vecchi

Venerdì, 02 Dicembre 2022

(Rimini) Sabato 3 dicembre 2022 Rimini ritrova una delle sue pietre miliari: in viale Tiberio riapre i battenti il Bar Pasticceria Vecchi, che riannoda i fili di una storia lunga 172 anni intrecciata con quella della città e dei suoi protagonisti più cari. Nuova proprietà, i piedi ancorati nella tradizione dei grandi Caffè europei e un respiro cosmopolita fatto di prodotti di eccellenza dall’Italia e da oltre confine, senza abbandonare la strada maestra fatta di identità, territorio, riminesità. Restauro e acura dell'architetto Barbara Vannucchi. Un locale che parla dialetto – non a caso la società “cooperativa” che lo ha rilevato si chiama La Cremma, la crema della nonna – ma dialoga col mondo attraverso atmosfere e proposte di qualità ed eccellenza dalla colazione al whisky del dopo cena.

Nella storia d’Italia c’è una storia nella storia, quella dei luoghi di ritrovo, delle osterie, delle taverne, delle corti, dei circoli. Nel XVIII secolo, sulla spinta dell’Illuminismo, la necessità di diffondere le nuove conquiste e il nuovo sapere portò a un proliferare di momenti di confronto pubblici: in tutta Europa intellettuali, uomini di cultura e una nuova borghesia che inizia ad affermarsi iniziarono quindi a ritrovarsi nei Caffè, che diventano luoghi di incontro e di relazione, trasversali e aperti, dove nascono idee, progetti, amicizie.
E’ in tale panorama di fermento che a metà del XIX secolo nasce la “Ditta Fratelli Vecchi, Casa fondata nel 1850”, riportata nel biglietto da visita: una cartolina degli anni ‘20 che riproduce il locale e le sue vetrine. Sono anni di grande vivacità - un 800 riminese e cosmopolita - in cui da un’intuizione dei Conti Baldini viene costruito il Teatro Galli, in cui arrivano i primi stabilimenti balneari, in cui sorge il Kursaal.

Questi 172 anni sono stati scanditi da quattro epoche legate ad altrettante famiglie cittadine. La famiglia Vecchi che ha scritto le prime pagine di storia, quella del mitico cuoco-pasticcere Ciro Brunori, che entrò in ditta giovanissimo, si nutrì fin da subito della scuola di cucina italiana, diventò l’erede naturale e consolidò la storia e la tradizione della pasticceria portandola a braccetto dalla fine dell‘800 al Dopoguerra. Qui ne raccolse il testimone la famiglia Dovesi-Bettiol e infine quella di Oriano Barbieri e Michela Paci, che ha condotto Vecchi per 40 anni curandone il trasferimento dalla sede originaria di Piazza Cavour a quella di Viale Tiberio 7 e accompagnando la transizione alla nuova società-“cooperativa” La Cremma che vede insieme diversi soci di storia e tradizione riminese.