Le dimissioni di Benedetto e il precedente riminese. Itinera ‘succhia soldi’ a tradimento, Moretti (Pdl): Da chiudere. Aeroporto, presto di nuovo voli per la Sicilia. RiminiTerme: altri soci nei guai con la giustizia. Elezioni, la Lega non fa campagna
Il Papa dimesso. IlRestodelCarlino ricorda che il gesto fu anche di un riminese (“DOPO CELESTINO V, reso celebre da Dante, ci fu un altro Papa che abdicò per il bene e la pace della Chiesa e che possiamo considerare quasi riminese: Gregorio XII, al secolo Angelo Correr da Venezia”) e chiede ai parroci come è andata nelle parrocchie il giorno dopo la notizia. “PREOCCUPATI, fiduciosi, bombardati dalle domande dei parrocchiani. Inutile nascondere la sorpresa che ha colto i parroci alla notizia delle dimissioni del Santo Padre. «A chi mi chiede cosa ci sia dietro, rispondo che non c’è proprio nulla», dice don Maurizio Fabbri della parrocchia di San Martino di Riccione. «Non c’è alcuna dietrologia. E’ stata una scelta difficile, quella del Papa, ma coerente con quanto sostenuto in passato, quando da cardinale vicino a Giovanni Paolo II, ammise la possibilità di dimissioni del Papa. E’ stato un grande gesto di umiltà». E adesso cosa succederà? La domanda rivolta ai parroci è incalzante. «Ci si affida allo Spirito Santo, e non è un modo di dire»”, (pp.4-5).
LaVocediRomagna ha intervistato l’arcivescovo riminese Claudio Maria Celli, famoso per aver portato il Papa su twitter. “La Chiesa doveva capire come instaurare un dialogo con questa realtà originata dalle nuove tecnologie. La sfida è stata raccolta con entusiasmo a partire dalla creazione di un canale vaticano su Youtube. Una scelta a volte criticata... Le nuove tecnologie non sono più uno strumento ma sono un ambiente di vita. Un ambiente in cui le persone di cinque continenti abitano. E le reti sociali sono abitate da centinaia di milioni di persone. Solo in Facebook ci sono più di un miliardo di account. La domanda che Benedetto si è posto è stata come fare arrivare la parola di Dio in questo ambiente. Ha sentito profondamente il bisogno di annunciare e di essere presente dove le persone sono presenti. La metà dei messaggi sul profilo Twitter del Papa è negativa, come ha reagito? Anche Gesù era ridicolizzato e offeso”, ma non (p.4).
Sempre sulla Voce (p.5) il ricordo di Giovanni Paolo Ramonda dell’associazione Papa Giovanni XXIII. “Un grazie di cuore, grande, da parte di tutti i piccoli e i poveri che si sono sentiti amati, stimati, conosciuti, da questa presenza esile silenziosa preziosa, però è stata una guida sicura. Noi preghiamo per lui, lo abbiamo affidato ieri alla Madonna di Lourdes e affidiamo questo tempo della Chiesa a Maria. Come è stato nel Cenacolo quando doveva scendere lo Spirito Santo, noi le affidiamo la Chiesa in questi giorni in cui lo Spirito Santo attraverso i Cardinali sceglierà il nuovo Pontefice. Come ci insegnava don Oreste, tutto è Grazia e quindi un grazie di cuore a Benedetto”.
Il CorriereRomagna ritorna sulle parole del vescovo Lambiasi e sul suo ricordo della visita ad limina della scorsa settimana (p.5). Ieri congedandosi dai capitani reggenti anche Luigi Negri vescovo di San Marino, che dal 3 marzo lascerà il Montefeltro, per l’arcidiocesi di Ferrara, ha nuovamente ricordato Benedetto XVI.
Itinera. “E’ UN ‘BARACCONE’ che, solo negli ultimi due anni, ha costretto il Comune di Rimini a tirar fuori altri 260mila euro (oltre a quelli già stanziati come contributo) per sanare i debiti. Per il 2013 il deficit di Itinera, il centro internazionale di studi turistici di Rimini, dovrebbe ridursi a ‘soli’ 36mila euro. Ma «che senso ha portare avanti un ente pubblico che fa formazione agli operatori privati, quando l’ente ogni anno accumula simili debiti?», si sono chiesti ieri consiglieri di maggioranza e minoranza…Anche per Samuele Zerbini, consigliere Pd, «così com’è Itinera non serve a nulla. O la vendiamo o la chiudiamo»”, ilCarlino (p.7).
A chiedere con forza e da almeno un anno che su Itinera si facesse chiarezza il consigliere del Pdl, Giuliana Moretti. “«Oggi (ieri) in commissione nessuno riteneva che Itinera, svuotata anche di una mente progettuale e propulsiva, possa generare il risultato» di diventare un punto di riferimento internazionale, come previsto dal Piano strategico. «Allora perché tenere in piedi questa società inutile? La formazione è importante e le risorse sono poche, perché sperperarle per tenere in piedi strumenti inefficaci e non lasciarle a soggetti che nel privato già fanno formazione e hanno idee e progetti?». Risposte? «Il sindaco Andrea Gnassi, con delega al turismo, non è venuto. Nessuno ha saputo rispondere. Nessuna idea, solo contenimento dei costi. Ma nel prossimo bilancio di previsione avremo 115mila euro per ripianare le perdite del 2012»”, Corriere (p.9).
Spiagge in vendita. “«ADESSO basta, vendo tutto e mi ritiro». Frase non insolita se detta da un 80enne dopo una vita di duro lavoro. Fa specie se a pronunciarla è un bagnino di 39 anni, che conduce lo stabilimento balneare 119 - 120, il «Manfro Beach» di Rivazzurra, creato da suo padre 53 anni fa. Andrea Manfroni, e il fratello Marco, hanno già fatto il gran passo, ma non sono i soli. «Altri ci stanno pensando, gli albergatori sono pronti a subentrare», dice Confesercenti. «Crisi del turismo — attacca Andrea Manfroni — aste per le concessioni, Comune che ne inventa una al giorno per buttarci addosso fango e penalizzare la categoria, smontaggio dei servizi, sanzioni, scarsa solidarietà fra colleghi». Cioè? «La mia spiaggia è una delle più grandi di Rimini, ben 80 metri lineari ma non ha dietro un fronte alberghiero in grado di garantire clientela. Fino ai tempi d’oro non c’erano grandi problemi. Con la crisi è diventato un guaio serio». Quindi? «Ho chiesto, da alcuni anni, ai bagnini miei confinanti se mi davano in qualche modo una mano». Risultato? «Nessun aiuto. Noi bagnini ci lamentiamo del Comune, ma siamo i peggiori nemici di noi stessi»”, ilCarlino (p.3). E intanto all’assemblea di Confesercenti “il timore degli operatori è anche che dietro le ‘sparate’ di Biagini (ultima quella sull’Imu per cabine e ombrelloni) ci sia il sindaco Andrea Gnassi. Che non ha mai preso posizione contro il suo assessore (solo una correzione di tiro dell’assessore al Bilancio Gianluca Brasini)”.
“Cabine e ombrelloni che pagano l’Imu hanno fatto il giro d’Italia. Ma la proposta dell’assessore al demanio Roberto Biagini non sembra così improvvisata. Magari il Partito democratico la può reputare inopportuna, dato che fra pochi giorni si vota. Però a Misano Adriatico il tributo già viene applicato”, Corriere (p.11).
Aeroporto. “TORNANO i voli dal ‘Fellini’ alla Sicilia. Persi l’anno scorso i collegamenti per Catania e Palermo, dopo il crac di WindJet, da marzo Rimini avrà di nuovo i voli per la Sicilia grazie alla compagnia svizzera Darwin, la stessa che dal 18 febbraio riprenderà a operare direttamente i collegamenti per Roma (che erano stati affidati, negli ultimi mesi, alla romena Carpatair). Proprio il ritorno della Darwin al ‘Fellini’ permetterà ora di far ripartire i voli per la Sicilia, precisamente a Trapani, via Roma”, ilCarlino (p.7).
“I soci sono in fibrillazione. I creditori (banche e fornitori) sono in fibrillazione. Il mondo politico e quello economico si chiedono con sempre maggiore insistenza: chi salverà Aeradria?… L'esposizione è di 27 milioni di euro. L'appuntamento con il tribunale, per la consegna del piano, è per il 28 febbraio… L'esposizione con le banche si aggirerebbe intorno ai 16 milioni di euro. In testa c'è la Carim: l'esposizione da parte di Aeradria viaggia intorno ai sette milioni di euro”, NuovoQuotidiano (p.7). “Riccione farà la sua parte, l’aumento di capitale ci sarà. Ma ora a chiedere le dimissioni del cda della società di gestione dell’aeroporto è anche la maggioranza”.
“La Romagna non se l’è filata proprio. Eduardo Eurnekian, magnate argentino di origini armene, sta investendo un po’ dappertutto tranne che negli aeroporti nostrani. Controlla il 49% dello scalo di Trapani, è in trattativa per rilevare il 40% del Sanzio di Ancona, ha fatto di recente un’offerta per entrare nel Marconi di Bologna. E c’è pure chi lo vede dietro all’acquisizione del 14% della Save di Venezia da parte di una società statunitense, circostanza questa che però lui stesso ha smentito. Fatto sta che la Romagna, e i suoi aeroporti in crisi di Rimini e Forlì, l’ha solo sfiorata, perché una volta arrivato dalle Marche sul confine ha tirato dritto lungo la via Emilia fin sotto le Due Torri… Già, ma per fare cosa? Per investire nei concorrenti. A Bologna, innanzitutto, dove di voli per la Russia che hanno fatto perdere mercato a Rimini ne hanno già avviati, e dove la Ryanair è rimasta. E poi - oltre a Genova e Salerno - ad Ancona. Lì Eurnekian vuole entrare per farne il punto di riferimento nella macro-regione adriatica dei traffici con l’est Europa, in particolare con la Russia. Altra amara notizia per Rimini che coi russi ha salvato il suo turismo. Non bastasse, a quanto pare l’arrivo di capitali argentini nelle Marche punta a rilanciare quell’aeroporto da 600mila passeggeri (il Fellini ha chiuso il 2012 attorno agli 800mila) anche sul fronte del trasporto merci e del cargo”, LaVoce (p.11) ne parla con il presidente della Provincia Stefano Vitali.
Treni. L’altavelocità raddoppia: dopo Italo vuole arrivare in riviera anche Trenitalia, Corriere (p.8). “Prima niente, completamente ignorati dall’Alta Velocità: tanto da costringere la capitale delle vacanze ad alzare la voce. E adesso si rischia addirittura un “sovraffollamento” ferroviario. “Italo” di Montezemolo si mette in moto il 9 giugno e “Trenitalia” prepara la contromossa: il condizionale è però necessario. L’annuncio ufficiale è atteso per i prossimi giorni, magari alla Bit. Comunque, il collegamento è tra Milano e Ancona, con tappe a Bologna, Rimini, Pesaro: tutto in due ore e nove minuti”.
Fogne. Incontro tra Comune ed Hera. “Gnassi ha ribadito a Hera quanto sia necessario continuare spediti con la tabella di marcia degli interventi previsti (per un ammontare di 137 milioni di euro). La volontà della giunta è quella di procedere con un attento monitoraggio dello stato dei singoli lavori, seguendone passo dopo passo l’avanzamento. «Un incontro positivo», fanno capire da palazzo Garampi, da cui dovrebbero scaturire nuovi interventi a breve per l’emergenza mare. Si è parlato anche degli effetti della Tares, la nuova tassa sui rifiuti che entra in vigore quest’anno, e del biodigestore di Ca’ Baldacci, messo sott’accusa dai residenti”, ilCarlino (p.9).
Ristrette le sedute del consiglio comunale. “Sono state 29 le sedute del consiglio comunale nel 2012. Dieci in meno rispetto agli ultimi due anni”, NQ (p.9).
Educatori sull’orlo di una crisi di nervi. “«Vedo che i nostri ragazzi, in genere, devono ancora imparare che nella vita ci sono alcune norme da osservare, ad ogni livello, e che l’impulso alla trasgressione va controllato e, a poco a poco, eliminato». Troppe assenze per sfuggire alle interrogazioni e ai compiti in classe. E troppa scioltezza nell'utilizzo in classe, durante l'orario di lezione, di cellulari. Sono queste le ragioni che hanno spinto suor Anna Maria Rossetti, preside del liceo e delle medie delle scuole Maestre Pie di Rimini, a scrivere una lettera ai genitori degli alunni, richiamandoli al loro ruolo educativo. Nella lettera, li si sollecita a essere «intransigenti» su «norme non negoziabili»”, Corriere (p.3).
Avviso di conclusione indagini per Nicola Sanese. “C’è anche il riminese Nicola Sanese - segretario generale della Regione Lombardia, al Pirellone dal 1997 - tra le diciassette persone, tra le quali il governatore uscente della Lombardia Roberto Formigoni, raggiunte dall’avviso di conclusione delle indagini in relazione all’inchiesta sulla fondazione Maugeri. La notifica prelude alla probabile richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dei coinvolti, a vario titolo, nella vicenda. Nel frattempo gli indagati potranno chiedere di essere interrogati di nuovo per chiarire, eventualmente, aspetti che li riguardano”, Corriere (p.10).
RiminiTerme, i nodi continuano a venire al pettine. “Ma Riminiterme in che mani è? Prima il caso che ha scatenato le dimissioni (per ora solo annunciate) del presidente Giovanni Panciroli, di cui si discuterà nel prossimo consiglio comunale del 21 febbraio. Poi Coopsette, socio di maggioranza (suo il 77,6%) che attiva le procedure per il concordato preventivo con riserva alla sezione fallimentare del Tribunale di Reggio Emilia. Come se non bastasse, adesso salta fuori che anche Hidra srl, il principale socio privato (con il 16,4%) di Coopsette in Riminiterme risulta inguaiata in vicende giudiziarie. E chi è Hidra? Di quali guai si tratta? «Hidra è un’azienda di Prato che si occupa del trasporto e dello smaltimento dei fanghi derivanti dagli scavi. La srl, nella persona del suo presidente Stefano Bacci, risulta tra gli indagati nell’inchiesta aperta dalla Procura di Firenze sul sottoattraversamento della Tav toscana - fa notare Fabio Pazzaglia (Sel-Fc), che dopo aver centrato l’obiettivo di portare sui tavoli del consiglio comunale la proposta di una commissione d’inchiesta presenta nuova interrogazione - Secondo gli inquirenti i fanghi estratti dal tunnel della Tav sono stati smaltiti illecitamente trattandoli come rifiuti normali anziché come rifiuti speciali, in quanto inquinati dalle sostanze usate per lo scavo. Tutto questo con lo scopo di aumentare i profitti riducendo i costi di oltre la metà». Non solo. «La Procura contesta a Hidra il reato di stipula di contratti con la società Nodavia, controllata di Coopsette, a prezzi maggiorati rispetto all’effettivo costo. Maggiorazioni che andavano a ricadere sulla Rete Ferroviaria Italiana. L’altra accusa è quella di aver incaricato la società Veca Sud, in odore di camorra, per l’attività materiale di trasporto in discarica», LaVoce (p.15).
Elezioni, il caso Lega. “Tra i vari banchetti politici che nel fine settimana costellano il centro storico, ne avete per caso visto uno con colori verdi? Vi è poi capitato di trovarvi per mano un volantino di un’iniziativa locale della Lega Nord oppure di partecipare a un evento politico del Carroccio in vista del voto di fine mese? E ancora, avete letto di recente interventi di esponenti padani sulle cronache locali? Chiaro che no. Non si è visto o sentito (quasi) nulla; gli esponenti locali della Lega non stanno facendo campagna elettorale, almeno in quel di Rimini. Il motivo? Contrasti interni, frizioni col segretario romagnolo Gianluca Pini, la delusione per un partito in versione maroniana che con lo slogan “Prima il nord” sembra dimenticarsi degli altri territori. Tutte cose che hanno anche contribuito alla chiusura della sede di via Montefeltro. Un esempio su tutti: la candidatura della friulana Sara Papinutto come seconda alla Camera in regione, dopo Pini. Chi è costei? Niente meno che la moglie dell’imprenditore friulano Diego Volpe Pasini, vicino al Mir di Gianpiero Samorì, che con Vittorio Sgarbi aveva presentato una lista per le regionali della Lombardia con il simbolo “Prima il nord” che avrebbe tolto voti al Carroccio… L’unico che si azzarda a dire qualcosa è il consigliere comunale Marco Casadei, che alcuni danno in rotta col partito anche se lui smentisce: «Stiamo attraversando un momento difficile proprio durante una campagna elettorale - spiega - che richiede molte energie e noi adesso a Rimini non siamo in grado di darle. E’ difficile fare la guerra con le fionde quando gli altri hanno i carri armati. Credo che dopo le elezioni ci saranno delle grandi novità». Ma Casadei se ne va? «Resto convintissimo che la chiave per superare questa fase sia il federalismo, non ho dubbi sui valori della Lega. Qualche perplessità ce l’ho sulla gestione dei rapporti interni al partito»”, LaVoce (p.14).