LAVORO, CRESCE IL NUMERO DEGLI INFORTUNI 'ROSA'. A RIMINI E PROVINCIA L’INCREMENTO DAL 2009 E’ DEL 5,1 PER CENTO. NEL 2010 DUE GLI INCIDENTI MORTALI

Mercoledì, 07 Marzo 2012

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LAVORO, CRESCE IL NUMERO DEGLI INFORTUNI 'ROSA'. A RIMINI E PROVINCIA L’INCREMENTO  DAL 2009 E’ DEL 5,1 PER CENTO. NEL 2010 DUE GLI INCIDENTI MORTALI


Nel 2010 si sono registrate 2.841 vittime donne di infortuni sul lavoro. Nel 2009 gli infcidenti sono stati 2.702 . E’ l’agricoltura il settore più a rischio con 56 infortuni nel 2009 e 70 nel 2010

Tra il 2009 e il 2010 in provincia di Rimini due donne hanno perso la vita lavorando. Nel 2010 si sono registrate 2.841 vittime donne di infortuni sul lavoro (di cui 190 stradali e 597 in itinere, ovvero nel percorso da casa a lavoro e viceversa) vale a dire un incremento del 5,1 per cento rispetto al 2009, anno in cui gli infortuni sono stati 2.702 (163 a causa di incidenti stradali, 527 in itinere). E’ l’agricoltura il settore più a rischio. Qui il dislivello tra 2009 e 2010 sale al 18,6 per cento con i 56 infortuni del 2009 e i 70 del 2010 (nessuno mortale). Più o meno allineata al dato la crescita degli infortuni nei settori dell’industria e servizi e tra i dipendenti statali. E’, tuttavia, nell’industria che nel 2010 di sono verificati, ahimè, i due incidenti mortali.


In occasione della Festa della Donna, l'Associazione nazionale tra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro ha presentato, fornendo dati Inail anche locali, il secondo rapporto "Donne, lavoro e disabilità: tra sicurezza e qualità della vita". A fronte di questi dati Anmil si fa promotrice di una proposta di legge che favorisca l'inserimento delle donne nel mondo del lavoro e annulli gli svantaggi come quello legato alla doppia discriminazione rispetto all'inserimento lavorativo (donna-disabile).


“I punti di forza della proposta di legge - si legge nella nota di Anmil - di iniziativa delle senatrici Silvana Amati e Ombretta Colli, sono rappresentati principalmente: dal diritto a prestazioni di assistenza psicologica adeguate; dal favorire la conciliazione tra il doppio ruolo donna e lavoratrice in casa e fuori casa, al fine di evitare lo stress che è causa di infortuni in itinere e domestici; dalla previsione di risarcimenti più adeguati”.