Recupero e conversione del patrimonio, nuovo Rue verso il consiglio comunale

Lunedì, 22 Febbraio 2021

(Rimini) Si è concluso questa mattina in terza commissione consiliare l’iter per l’approvazione definitiva della variante al Rue, il Regolamento urbanistico edilizio del comune di Rimini, che, dopo aver recepito le controdeduzioni alle osservazioni presentate dai privati e dalla Provincia, arriva all’ultimo step procedurale, l’esame del Consiglio Comunale. Iniziato il 1 febbraio scorso, dopo sette sedute la Commissione ha concluso l’analisi delle controdeduzioni, approvando dunque il testo che a marzo arriverà all’ultimo voto del Consiglio Comunale per il via libera definitivo.   

“Ringrazio il presidente della commissione e i consiglieri che hanno partecipato ai lavori della commissione per il grande lavoro svolto finora e per la disponibilità – sottolinea l’assessore alla Gestione del territorio Roberta Frisoni – permettendoci di velocizzare l’analisi delle controdeduzioni e quindi di arrivare tempestivamente in consiglio. Uno spirito che sono certa ci accompagnerà anche in questo ‘ultimo miglio’ che dobbiamo affrontare, consapevoli che mai come in questa eccezionale fase storica abbiamo l’urgenza di mettere a disposizione dei cittadini e dei professionisti uno strumento di pianificazione urbanistica fondamentale, integrato con le più recenti normative nazionali e regionali, capace di interpretare gli stravolgimenti in corso e aggiornato rispetto alle necessità di cittadini e ordini professionali”.   

Con l’aggiornamento del Rue si mira a favorire il recupero del patrimonio edilizio esistente sul principio dello sviluppo sostenibile, evitando il consumo di nuovo territorio. Sono previsti quattro step di premialità costruttive (5% - 10% - 15% - 20% applicabili alla superficie complessiva), a cui si può sommare un ulteriore 10 % di incremento in caso di miglioramento igienico, sismico e adeguamento alle norme sul superamento delle barriere architettoniche. Gli incentivi interesseranno anche l’ambito turistico, con parametri graduali dal 5% al 20% per chi interviene con opere di recupero e riqualificazione energetica e una maggiore flessibilità per la destinazione d’uso, con un’attenzione alla tutela e valorizzazione delle aree di prima fascia. Sempre sul comparto turistico si favorirà la conversione di alberghi dismessi in servizi e dotazioni e servizi per il turismo, mentre per il centro storico si procederà con una più chiara definizione degli interventi edilizi per destinazioni residenziali e commerciali. Misure che consentono ad esempio la realizzazione di parcheggi interrati o che rendono più flessibili gli interventi sulle sagome esterne e sulle aperture. Sarà ampliata la gamma delle destinazioni d’uso ammessi con particolare attenzione al settore del commercio.     

Anche in zona agricola l’obiettivo è di implementare la riqualificazione energetica con l’introduzione di meccanismi per incentivare il recupero di manufatti esistenti. Ci sarà la possibilità anche di aumentare il numero di unità immobiliari, senza aumentare i volumi, ma grazie al frazionamento.