Metromare, arrivati solo 4 bus su 9 acquistati. Non ancora fissati i test dell'Ustif

Martedì, 19 Gennaio 2021

L'arrivo del primo mezzo nel luglio scorso L'arrivo del primo mezzo nel luglio scorso

Il Metromare che arriva a Cattolica, il Metromare ch si prolunga fino a Viserba. Tutto bene, ma la prima tratta, quella fra Riccione e Rimini, costata più di 100 milioni, quando entra in funzione con i bus elettrici acquistati in Belgio? A luglio, si ricorderà, era finalmente arrivato, con mesi di ritardo, il primo mezzo, ed era stato detto, da Pmr, Comune e Provincia di Rimini, che nel giro di poche settimane sarebbero arrivati tutti gli altri e che, dopo le opportune verifiche, avrebbero cominciato a circolare. Siamo a gennaio 2021 e di bus fino ad oggi ne sono arrivati solo quattro su nove acquistati. E gli altri? “Con il ritmo di uno alla settimana, presto arriveranno anche gli altri cinque”, assicura il presidente di Pmr, Stefano Giannini. Vedremo. In ogni caso non basta che arrivino i mezzi, occorre che gli stessi ricevano il nulla osta dell’Ustif (Ufficio speciale trasporti a impianti fissi), l’ufficio ministeriale che deve accertare la sicurezza dei mezzi. I bus saranno sottoposti ad un stress test che potrà comportare anche la rottura di qualche pezzo che poi dovrà essere ripristinato. Un’operazione non proprio velocissima. La data di questi stress test non è ancora fissata, del resto ancora non ci sono i bus. È stata solo deciso il luogo dove saranno eseguiti, non al deposito di Start ma nell’officina della NGV Bus di Reggio Emilia. In estate saranno finalmente in circolazione? “In estate sicuramente, spero anche prima”, risponde Giannini.

Intano continua la linea sperimentale con i bus di vecchio tipo. La linea sperimentale del Metromare è partita nel novembre 2019 ed è andata avanti fino a inizio marzo 2020: in questo periodo il numero medio dei passeggeri giornalieri è stato di 1.060, con un picco nel periodo tra il 30 dicembre e il 6 gennaio quando sono stati raggiunti anche i 2.250 passeggeri al giorno.

Il servizio, interrotto a marzo per l’emergenza Covid, è tornato a funzionare dal 25 luglio, con corse anche in orario notturno. Risulta che tra fine luglio e fine agosto, quindi nel mese centrale dell’estate, siano salite sul Metromare mediamente 1.684 persone al giorno. Nella media ci sta anche il picco registrato il 19 agosto con 2.750 passeggeri.

Come valutare questi dati? A prima vista sono certamente molto distanti dalla previsione di 20.000 passeggeri quotidiani stimati dal programma di esercizio approvato dal CIPE. Certamente bisogna tener conto che si tratta di un servizio sperimentale, non completo, ma la distanza è comunque ampia.

Un altro dato è che nel mese di agosto la linea 11 dl filobus ha avuto una media di 3.000 passeggeri al giorno, quasi il dopo di quelli saliti sul Metromare. Nei progetti iniziali il Metromare doveva andare a sostituire la linea 11 ma pare che questo obiettivo sia difficile da raggiungere. La società Pmr e le altre autorità pubbliche hanno commentato dicendo che il Metromare ha intercettato un pubblico aggiuntivo, che prima non utilizzava un mezzo pubblico per spostarsi fra Rimini e Riccione. Resta aperta la domanda sul futuro della linea 11, sul quale fino a oggi non è stata detta una parola definitiva.

Intanto però è esplosa la moltiplicazione dei Metromare. Il primo “figlio” ad essere generato è il percorso dalla stazione Fs di Rimini alla Fiera. Probabilmente la tratta più attesa, specialmente dalle strutture ricettive della zona sud che così possono ambire a conquistare una maggiore fetta del mercato delle presenze fieristiche (sperando che l’emergenza Covid sia presto superata e i padiglioni della fiera tornino ad animarsi). Nel 2020 è stato approvato dal Ministero il decreto 185 che dispone un finanziamento di 49 milioni a copertura dell’intero costo della tratta. È in corso la progettazione esecutiva, poi bisognerà indire le gare di appalto: le disposizioni ministeriali vogliono che i cantieri debbano essere aperti il 1 gennaio 2023.

Nei progetti originari, il trasporto rapido di costa doveva raggiungere anche Cattolica, con la seconda tratta dalla stazione di Riccione fino all’ex colonia Le Navi. Ma la tratta nascerà con un “buco” perché il Comune di Riccione non ha aderito all’accordo. Il bus exquicity partirà dalle Navi di Cattolica e, con sette fermate intermedie, proseguirà su corsia esclusiva fino a Misano Brasile. Il tragitto tra Misano e Cattolica durerà meno di dieci minuti, per arrivare a Riccione, con il tratto promiscuo, ce ne vorranno 23. L’investimento previsto è di 34 milioni di euro. Nello stesso giorno in cui partitiva la richiesta di finanziamento a Roma, Riccione ha inviato al Ministero una sua idea progettuale per il tratto Riccione. Non proprio un bell’esempio di coesione territoriale. Impossibile giungere ad un accordo? Le due parti ovviamente si rimbalzano l’accusa di chiusura e indisponibilità. Si sa del resto come l’argomento Trc a Riccione sia sensibile, anzi incandescente.

L’ultimo “figlio” del trasporto rapido costiero è il progetto presentato dal Comune di Rimini: una nuova bretella di 4,3 chilometri che arriverà fino a Viserba. Alle Celle, nel percorso che porta fino alla Fiera, partirà la nuova diramazione per Viserba. Sono previste sette fermate: Sacramora; Cimitero; Ceccaroni; Elvis Presley; Centro studi; Viserba FS; Beltramini. Con la fermata Centro Studi si va a servire quello che è ormai diventato il principale polo scolastico di Rimini, la fermata Beltramini è invece a poche centinaia di metri dalla sede della nuova piscina comunale. La nuova bretella del Metromare avrà comunque la funzione principale di collegare velocemente la zona sud e la zona nord di Rimini. Costi preventivati almeno 38 milioni di euro. Tempi di realizzazione difficili da stabilire, visto che il complesso iter procedurale è appena partito.