(Rimini) Il Comune di Rimini parla di “accoglienza virtuosa”, ma per la Cgil il nuovo progetto che prevere l’inserimento dei profughi nei Civivo per attività di pubblica utilità. “In realtà, oltre a non risolvere i problemi di accoglienza e di integrazione, si lascia sostanzialmente inalterata la situazione e, in più, si continua a confondere lavoro e attività volontaria. Il lavoro, infatti, è tale in presenza di un lavoratore che compie la prestazione lavorativa e di un datore di lavoro che è obbligato a retribuirlo; mentre il volontariato è lo svolgimento di un'attività fatta in modo gratuito e volontario, o l'uno o l’altro”, sostiene Claudia Cicchetti della Cgil.
Insomma, se “in questo modo, pare di capire, il Comune è convinto di fornire una risposta a chi guarda con disapprovazione i giovani profughi che trascorrono il loro tempo inattivi”, questo in realtà per il sindacato non accadrà. “Non è tutto così semplice e risolvibile” e anzi “i richiedenti asilo rischiano di infoltire le fila dei soggetti deboli a rischio di sfruttamento, tema su cui sarebbe necessaria una particolare attenzione da parte di tutte le istituzioni”.