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Sensoli (5Stelle): a Rimini troppo spazio ai privati

Venerdì, 03 Febbraio 2017

“Gnassi ? Sta proseguendo sui temi della sua campagna elettorale. Parla solo del Teatro Galli e di piazza Malatesta. Invece sono altri i problemi urgenti della città. Uno di questi è l’esternalizzazione dei asili che preoccupa molto i genitori, mentre il sindaco si è sottratto ad ogni confronto”.

Parola di Raffaella Sensoli, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, da qualche giorno anche capogruppo in virtù della norma interna che vuole la rotazione degli incarichi. Fra un anno rientrerà nei ranghi di consigliere semplice. Folgorata nel 2010 dal verbo grillino (“Ho ascoltato Beppe nel 2010 in piazza Cavour e mi hanno affascinato i suoi principi”), alle regionali del 2014 è stata eletta con 1.066 preferenze. Fino al mese scorso era socia di una società che si occupa di marketing bancario, adesso il suo unico mestiere è la politica. Non c’è contraddizione con la battaglia pentastellata contro la casta? “No, assolutamente. Noi siamo contro i politici a vita, che restano incollati alle poltrone, e abbiamo il vincolo dei due mandati. Quando avrò esaurito il mio mandato, mi cercherò un nuovo lavoro”.

Torniamo dunque alle scuole comunali esternalizzate: sono dunque queste il principale problema di Rimini?

“E’ certamente uno dei più importanti. Bisogna tutelare i bambini, perché sono il nostro futuro”.

Perché voi del Movimento 5 Stelle sostenete che la scuola deve essere solo pubblica, nel senso di comunale o statale?

“Noi diciamo che deve essere preferibilmente pubblica, mentre a Rimini si va nella direzione opposta dando largo spazio ai privati. La scuola deve essere pubblica perché solo l’ente pubblico può garantire l’universalità del servizio. Dicono che il privato gestisce meglio, però vediamo che ci sono cooperative che applicano contratti penalizzanti per i loro dipendenti e questo inevitabilmente si traduce in una minore qualità del servizio”.

Avete individuato la vostra bestia nera nelle cooperative e continuate a battere su questo chiodo, però l’appalto l’ha vinto il Ceis…

“Sì, ma la questione non cambia. C’è una tendenza a dare tutto ai privati, mentre a livello legislativo di parla di integrazione fra pubblico e privato. Non c’è integrazione se una parte prevale sull’altra. Avviene così anche nei servizi socio-sanitari: si privilegiano cooperative e società che hanno scopo di lucro”.

Dal suo punto di osservazione, quali altri problemi vede per Rimini?

“Mi pare che l’amministrazione badi a rifare il trucco alla città senza affrontare le vere malattie. Abbiamo un turismo ingessato, con la Bolkestein che rischia di travolgere i nostri operatori. Abbiamo non solo infiltrazioni, ma un vero e proprio radicamento della malavita organizzata nelle nostre imprese turistiche. Tre alberghi chiusi la scorsa estate dalel forze dell’ordine non sono certo una bella publicità per la Riviera. Abbiamo un Trc che già ci è costato cento milioni di euro, non si sa quando entrare in funzione e quando mai riuscirà a ripagarsi. Quei soldi potevano essere investiti per rendere più fluida la viabilità a Rimini”.

A questo non ha pensato il Fila Diritto di Gnassi?

“Va bene fare le rotonde ed eliminare qualche semaforo, anche se ancora manca l’intervento più necessario quello dell’incrocio con via Montescudo. Serve una politica di potenziamento del trasporto pubblico, dove invece abbiamo bilanci societari tutti da verificare. C’è da capire quanto questi buchi dipendano dal Trc”.

E invece come se la passano i 5 Stelle a Rimini?

“Si sta ricominciando. Siamo tornati a fare i gazebo in piazza, gli incontri, le assemblee. Stiamo preparando il futuro. Vogliamo essere pronti nel caso di dovesse tornare a votare a breve per gli sviluppi del caso Aeradria”.

O magari perché Gnassi si candida in Parlamento?

“Non lo so, noi siamo contrari a comportamenti come quello della Petitti che ha cambiato tre poltrone in quattro anni. Quando si è eletti, bisogna portare a termine il proprio mandato”.

Gnassi ha avuto l’autostrada libera per la vostra mancanza sulla scheda elettorale. Chi ha sbagliato?

“Abbiamo sbagliato un po’ tutti. Però è inutile rivangare il passato e fare del gossip. Mi interessa andare avanti e parlare dei problemi della città”.

Quando si tornerà a votare, presto o tardi, sarete presenti?

“Me lo auguro. Ma faccio fatica a dare una risposta precisa. Noi non abbiamo una struttura partitica e io sono solo una eletta in consiglio regionale. Conservo il rapporto con i gruppi presenti sul territorio, ma non conosco tutte le loro dinamiche!.

Mi pare che siate rimasti in pochi…

“Qualcuno se ne é andato. È legittimo se non si riconosceva più nei principi del Movimento. Ma si fa avanti. Guardi a Cattolica: sembravamo quelli che facevano soli i banchetti in piazza ed ora stiamo amministrando”.

Bene o male?

“Siamo molto contenti di questa esperienza. Certo è dura prendere in mano una città dopo settant’anni di governo che non ha guardato agli interessi dei cittadini. Non è semplice”.

Vi ha penalizzato la defezione dell’eurodeputato Marco Affronte?

“Mi dispiace perché è una persona brava, competente, molto impegnata. Purtroppo lui ha fatto la sua scelta che non condivido. Se non si riconosce più nel Movimento, dovrebbe dimettersi, non passare ad un altro partito”.

E del caso di Virginia Raggi a Roma cosa pesa? Adesso è spuntata anche la grana della polizza vita a sua insaputa?

“Mi sembra palese che si parli di Roma con un accanimento strumentale e nulla si dice della Appendino che risulta il sindaco più amato d’Italia. Delle vicende di Roma non so, noto solo un certo accanimento”.


Le vostre foto

Rimini by @lisaram, foto vincitrice del 15 febbraio

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