17 febbraio
Variante inglese | “Evitiamo il lockdown” | “No alle primarie”
Over 85: 450 già vaccinati, oltre 4mila i prenotati
(Rimini) Anche in Romagna è partita questa mattina la somministrazione del vaccino contro il Covid- 19 ai cittadini dagli 85 anni in su, ovvero quelli nati nel 1936 e negli anni precedenti. Fra i primi ad essere stati vaccinati nelle quattro sedi provinciali (Fiera di Cesena, Pala De Andrè a Ravenna, Fiera di Forlì e Quartiere Fieristico a Rimini ), in un clima di grande emozione, anche tra gli operatori sanitari, sono stati: la signora Elena di 88 anni di Cesena, il signor Augusto, 85 anni, di Rimini, la signora Bianca, 92 anni, di Forlì, la signora Giovanna e suo marito Luciano, ravennati, rispettivamente classe 1930 e 1929. Per tutti loro, sorrisi nascosti dietro le mascherine ma occhi felici per l’emozione grande di ricevere la prima dose di vaccino, un segnale di speranza per tutti.
Le vaccinazioni over 85 in questa prima giornata in Romagna sono state 1.354 così suddivise: 450 a Rimini, 450 a Ravenna, 227 a Cesena e 227 a Forlì. Questa settimana entreranno in funzione anche le quattro sedi distrettuali Hub (Lugo, Faenza, Cattolica in sostituzione per questa settimana della sede di Riccione, Savignano sul Rubicone ) cui si aggiungeranno la settimana successiva le 17 sedi distrettuali di prossimità, individuate e allestite in collaborazione con le Amministrazioni locali, per rispondere alle esigenze dei cittadini che vivono più lontano dai principali centri abitati.
Dopo il boom di richieste registrate ieri nonostante qualche criticità temporanea subito risolta, le prenotazioni per le persone over 85 proseguiranno anche nei prossimi giorni: ad oggi in Romagna ne sono state effettuate 16.715 così suddivise: 3.385 a cesena, 3.001 a Forli, 5.916 a Ravenna e 4.413 a Rimini.
Variante inglese, lo studio della Regione
(Rimini) L’Emilia-Romagna ha concluso il primo studio sulla diffusione della cosiddetta “variante inglese” del Coronavirus: dei 204 campioni su cui è stata effettuata l’analisi, raccolti da Piacenza a Rimini il 4 e 5 febbraio, ne risultano effettivamente positivi alla variante 57, pari al 27,9%. Su 9 campioni (213 era il numero totale di quelli raccolti) non è stato possibile procedere per insufficienza di materiale organico.
La prima analisi dei campioni si era basata sul test inverso, cioè un’indagine molecolare che non riconosce la variante inglese e in caso di esito di negativo indica quindi una verosimile positività, e aveva individuato 66 possibili casi. Dopo questo primo screening si è quindi passati agli esami di sequenziamento del virus, più approfonditi e che possono richiedere fino a 48 ore per ogni batteria di campioni: il risultato finale è stato di 57 casi confermati come variante VOC202012/01, questo il nome scientifico della variante inglese: 22 a Bologna, 4 a Ferrara, 13 a Modena, 8 a Parma, 3 a Reggio Emilia e 7 in Romagna.
L’indagine, avviata a livello nazionale su mandato dell’Istituto Superiore di Sanità, in Emilia-Romagna è stata condotta dall’Unità operativa di microbiologia dell’Ausl della Romagna a Pievesestina di Cesena, diretta dal professor Vittorio Sambri, e dal Laboratorio di analisi del rischio ed epidemiologia genomica della sezione di Parma dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia ed Emilia-Romagna, sotto la guida del dottor Stefano Pongolini; il tutto, in collaborazione con la Regione - servizio Prevenzione collettiva e sanità pubblica - e i Dipartimenti di Sanità pubblica delle Aziende sanitarie territoriali. I tamponi positivi selezionati per l’analisi in Emilia-Romagna appartengono ad altrettanti cittadini scelti a caso ma in modo proporzionale rispetto al numero di abitanti delle singole province, fra i positivi individuati nei giorni 4 e 5 febbraio
“Siamo di fronte a risultati rassicuranti: siamo in grado con assoluta certezza di identificare la variante inglese con i metodi diagnostici, abbiamo tutte le evidenze scientifiche che sia controllabile con gli anticorpi del vaccino- spiega il professor Sambri-, e non ci sono dati incontrovertibili sulla sua maggiore trasmissibilità, anche se per ora appare probabile. In totale accordo con i colleghi dell’Istituto zooprofilattico di Parma e il dottor Pongolini, tutti i nostri sforzi in questo tipo di indagini sono mirati alla ricerca di nuove eventuali varianti: solo così facendo potremo essere tempestivi e fare tutto il necessario per individuarne e contenerne la diffusione”.
“Questi numeri ci ricordano ancora una volta due cose- dichiara l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. La prima è che la lotta contro il Coronavirus non è ancora finita, e che è fondamentale quindi non abbassare la guardia e continuare a mantenere le norme di comportamento necessarie per la sicurezza di tutti, dal distanziamento alla mascherina, in attesa del completamento della campagna vaccinale già avviata, e che oggi è partita anche per i cittadini con 85 e più anni. La seconda è che la nostra sanità è composta di professionisti eccezionali, impegnati senza sosta negli ospedali come nei laboratori di ricerca per garantire la salute di tutti gli emiliano-romagnoli- conclude Donini-: è grazie a loro che stiamo individuando, tracciando e isolando la variante inglese e tutte le altre possibili, effettuando i test su chi rientra dai Paesi a rischio”.
Un secondo studio in atto
E intanto l’attività di prevenzione e isolamento delle possibili varianti da parte della sanità regionale ha segnato un altro passo in avanti: venerdì 12 febbraio è stata effettuata una seconda raccolta di campioni, un totale di 177 casi scelti in modo casuale su tutto il territorio, da Piacenza a Rimini. La prima analisi, quella molecolare, più rapida ma meno accurata, è già stata effettuata, e sono risultati positivi 85 casi. In attesa degli esami di sequenziamento del virus, applicando la stessa percentuale di conferma dei primi test che è stata dell’86% è possibile quindi stimare 73 campioni positivi alla variante inglese, che equivalgono al 41,3% del totale. Come per la precedente batteria di campioni, solo il sequenziamento del virus potrà indicare con certezza la diffusione della variante inglese.
Riccione, il punto vaccinazioni operativo dal 25 febbraio
(Rimini) Il punto vaccinazioni di Riccione al centro Perla Verde sarà attivo, stante alle indicazioni dell'Ausl Romagna, da giovedì 25 febbraio ed eseguirà, come da piano sanitario, 300 vaccini al giorno, al momento, per over 85. La sede è stata individuata dall'amministrazione comunale di Riccione che sta stipulando con la società Coop Alleanza 3.0, proprietà dei locali 'Perla Verde' (di via Berlinguer n. 3), un contratto di affitto. Per l'importo pari a 22.500 euro sarà utilizzato il il fondo per la zona rossa. L'ampiezza dei locali permettono importanti flussi d'utenza programmata anche in considerazione che la sede servirà un bacino più ampio del comune di Riccione, ma sarà l'hub per territori limitrofi. In questi giorni l'Ausl sta procedendo alla sistemazione dei locali (800 mq) che sono dotati di ampio parcheggio e serviti da trasporto pubblico. Per quanto riguarda il trasporto, il Comune di Riccione ricorda che per gli anziani non autosufficienti e per tutti gli over 65 c'è un sistema di trasporto sociale che il Comune eroga nell'abito del progetto distrettuale. Anche gli anziani (al momento over 85) e disabili che si vaccineranno se non hanno una rete familiare che li possa supportare possono fruire del servizio telefonando al 0541 - 4289901. Resta poi attivo il numero del Comune di Riccione per tutte le richieste di supporto inerenti alle problematiche Covid. Il numero per le emergenze Covid è 0541 608310 attivo dal lunedì al giovedì dalle 8.30 alle 10.30 con un operatore dedicato.
"Crediamo giusto in questo momento particolare e, viste le difficoltà che ci sono state ieri all'avvio della campagna vaccinale, dare il nostro apporto come amministrazione - ha detto il sindaco di Riccione, Renata Tosi -. So bene che mettere da parte le polemiche quando si parla di Covid e di vaccini, di restrizioni e di sacrifici è una cosa difficile. Viene naturale protestare, a questo punto, però stavolta deve venire prima la collaborazione, la compostezza e la tenacia. C'è un momento in cui dobbiamo remare tutti dalla stessa parte, cioè quella del rispetto della salute e mettere a disposizione le proprie competenze per il bene comune. Che i vaccini funzionino è interesse della comunità di Riccione e di tutti in Romagna, per il turismo, per le famiglie e per il lavoro. Quindi abbiamo messo a disposizione le forze possibili che abbiamo, i mezzi per il trasporto e gli operatori per dei numeri per le emergenze attivate da Comune dando un apporto affinché questa campagna vaccinali ci porti verso la fine dell'emergenza"
Aggiornamento coronavirus: 80 positivi, 2 decessi
(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 238.074 casi di positività, 968 in più rispetto a ieri, su un totale di 34.678 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è scesa al 2,8%. Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, che in questa prima fase riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani, oltre che gli ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi, se di 80 o più anni. Il conteggio progressivo delle somministrazioni effettuate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid. Con la nuova versione aggiornata è possibile sapere anche quante sono le seconde dosi somministrate. Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 293.182 dosi, di cuioggi 3.152 oggi, sempre a quell’ora. Sul totale, 127.385 sono seconde dosi, cioè le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.
Per quanto riguarda le vaccinazioni degli over 85, le cui prenotazioni sono cominciate ieri, nella giornata di oggi, la prima dedicata a questa fascia di popolazione, ne verranno fatte complessivamente 4.105, così ripartite per ambito territoriale: Piacenza 250, Parma 120, Reggio 700, Modena 560, Bologna 744, Ferrara 288, Imola 89, Romagna 1.354 (di cui Rimini 450; Ravenna 450; Cesena 227; Forlì 227). Dal 1^ marzo sarà possibile effettuare la prenotazione per i nati tra il 1937 e il 1941 (compresi), quindi di coloro che hanno dagli 80 agli 84 anni. Più in generale, il ritmo di vaccinazione tiene conto delle forniture disponibili al momento e della necessità di mantenere le scorte necessarie alla seconda somministrazione da fare a tre settimane dalla prima, per completare l’immunizzazione e non vanificare tutto.
Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 420 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 276 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 374 sono stati individuati all’interno di focolai già noti. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 41,5 anni. Sui 420 asintomatici, 244 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 45 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 6 con gli screening sierologici, 4 tramite i test pre-ricovero. Per 121 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 250 nuovi casi; poi Modena (194), Rimini (80), Cesena (79), Reggio Emilia (78), Ravenna (67), Parma (58), Ferrara (56), Piacenza (44). Seguono quindi Imola (35) e Forlì (27). Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 21.004 tamponi molecolari, per un totale di 3.207.026. A questi si aggiungono anche 284 test sierologici e 13.674 tamponi rapidi. Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.449 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 190.855. I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 37.037 (-516 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 34.887 (-526), il 94,2% del totale dei casi attivi.
Purtroppo, si registrano 35 nuovi decessi: 12 in provincia di Bologna (8 uomini di 70, 71, 77, due di 81, uno di 87, 88 e 102 anni, e 4 donne di 68, 90 e due di 93 anni), 7 in provincia di Forlì-Cesena (4 donne di 72, 90, 93 e 95 anni e 3 uomini di 79, 80 e 87 anni),4 inprovincia di Modena (due uomini di 74 e 81 anni e 2 donne di 82 e 93 anni), 3 in provincia di Piacenza ( tre donne di 59, 83 e 88 anni), Reggio Emilia (due uomini di 79 e 81 anni e una donna di 99 anni) e Ferrara (due uomini di 77 e 82 anni e una donna di 93 anni), 2 in provincia di Rimini (un uomo di 90 anni e una donna di 97 anni) e 1 in quella di Parma ( un uomo di 81 anni). Nessun decesso nella provincia di Ravenna. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 10.182.
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 175 (+3 rispetto a ieri), 1.975 quelli negli altri reparti Covid (+7). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 11 a Piacenza (-1), 9 a Parma (numero invariato rispetto a ieri), 17 a Reggio Emilia (numero invariato rispetto a ieri), 34 a Modena (+1), 52 a Bologna (+1), 11 a Imola (+1), 17 a Ferrara (invariato), 3 a Ravenna (invariato), 2 a Forlì (invariato), 4 a Cesena (+1) e 15 a Rimini (invariato).
Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 19.331 a Piacenza (+44 rispetto a ieri, di cui 9 sintomatici), 16.516 a Parma (+58, di cui 44 sintomatici), 30.873 a Reggio Emilia (+78, di cui 45 sintomatici), 41.770 a Modena (+194, di cui 134 sintomatici), 47.575 a Bologna (+250, di cui 136 sintomatici), 8.030 casi a Imola (+35 di cui 13 sintomatici), 13.928 a Ferrara (+56, di cui 20 sintomatici), 17.819 a Ravenna (+67, di cui 40 sintomatici), 9.087 a Forlì (+27, di cui 20 sintomatici), 10.638 a Cesena (+79, di cui 57 sintomatici) e 22.507 a Rimini (+80, di cui 30 sintomatici).
Al parco Murri un'isola dello sport
(Rimini) Il Parco Murri si prepara a diventare un'isola di sport tutto l'anno. Il Comune di Rimini ha scelto di candidare lo spazio verde davanti al mare di Bellariva per il bando "Sport nei parchi" organizzato da Sport e Salute Spa e Anci per promuovere la pratica sportiva all'aperto e coinvolgere le associazioni sportive dandogli la possibilità di svolgere le proprie attività nelle aree verdi pubbliche della città. Un obiettivo che sposa in pieno il percorso di trasformazione urbana intrapreso da Rimini e che soprattutto si integra con gli obiettivi di riqualificazione del Parco, pensato come un grande 'open space' a due passi dal mare, dove far sviluppare nuove funzioni tra sport, eventi e convivialità.
Il Comune ha candidato il progetto, della durata di un anno, alla seconda linea di intervento prevista dal bando ("identificazione di aree verdi nei parchi cittadini da destinare ad urban sport activity e weekend") che ha come obiettivo quello di promuovere l'attività sportiva nei parchi comunali e aree verdi già esistenti "incrementando la funzione sociale, educativa ed etica attraverso la creazione di isole di sport". L'isola di sport del Parco Murri – una zona di 500 mq lato sud del parco, pienamente accessibile e illuminata - sarà messa a disposizione di tre associazioni sportive o dilettantistiche del territorio, selezionate attraverso un avviso pubblico e corrispondendo loro un fondo di 24mila euro come contributo alle spese per la gestione, la manutenzione e il presidio dell'area. Le associazioni quindi per dodici mesi potranno condurre i loro corsi e le loro attività, a fronte dell'impegno di promuovere anche attività gratuite periodiche aperte ai non iscritti.
Questa "isola di sport" rappresenta un tassello del progetto di riqualificazione e trasformazione complessiva del Parco Murri. Solo poche settimane fa è stato completato il potenziamento dell'illuminazione dell'intera area, con la sostituzione dei corpi illuminanti con nuove lampade con tecnologia al led, più potenti ed efficienti dal punto di vista energetico. Con i comitati turistici, gli operatori e le associazioni attive della zona si sta invece progettando attività e azioni future, in particolare pensando alla prossima stagione estiva.
"Stiamo lavorando per far sì che il Parco Murri diventi un punto di riferimento per l'intera zona mare di Rimini sud – commentano gli assessori alla gestione del Territorio Roberta Frisoni e ai lavori pubblici Jamil Sadegholvaad – Dopo essere intervenuti sull'illuminazione, indispensabile per innalzare la sicurezza del Parco, ora agiamo sulle nuove funzioni partendo dallo sport. Partiamo con questa soluzione temporanea che accompagna la trasformazione urbana, rispondendo ad un duplice obiettivo: da una parte contribuiamo ad animare il parco garantendo un presidio di costante, coerentemente con la filosofia delle isole fitness che saranno presenti lungo il parco del Mare, dall'altra dare un'opportunità in più alle associazioni sportive del territorio, particolarmente colpite dallo stop alle attività imposto dalla pandemia".
Coalizione di centro sinistra, Gianfreda: unanimità per il no alle primarie
(Rimini) Il Partito Democratico, la Rete delle liste civiche (Patto civico, Rimini attiva, Rimini futura, ex-Obiettivo civico), Italia viva, +Europa, Europa verde, ER coraggiosa, PSI, Volt e "altre forze in procinto di entrare, sono pronti ad affrontare insieme un percorso unitario verso il rinnovo della prossima amministrazione comunale di Rimini.
Sappiamo di essere investiti di una responsabilità grande per il territorio e che avrà come sempre ricadute anche sulla provincia". Lo converma il portavoce delle liste civiche dell'attuale maggioranza in consiglio comunale a Rimini. "Il primo punto dell'incontro è stato sul merito: identità, obiettivi, visione, valori della coalizione. La rivoluzione in atto nella città sul fronte della rigenerazione urbana, della cultura e della sostenibilità come asset identitari e di sviluppo e lavoro è la condizione imprescindibile per affrontare il futuro con solide e concrete prospettive. Entro il 2023 Rimini sarà la città sul Mediterraneo più moderna, innovativa e ambiziosa. Un valore imprescindibile di comunità e di prospettiva".
La sicurezza sanitaria "prima di tutto, ed economica di conseguenza. La sicurezza sociale che passa da una nuova dimensione della cura, dell'attenzione alla persona e ai suoi bisogni", precisa Gianfreda. "Una città operosa che trova nell'iniziativa economica dei tanti piccoli imprenditori che lavorano uno snodo vivace di iniziative che dal campo turistico a quello culturale alimentano l'impresa dentro un nuovo patto pubblico-privato fondato sulla partecipazione dei cittadini allo sviluppo comune. Un patto che si fonda anche su un'amministrazione pubblica snella, veloce, più capace di abbattere i muri e creare condizioni giuste per favorire gli interventi". La "grande" occasione per realizzare progetti "starà anche nel finalizzare interventi coerenti agli obiettivi del recovery plan, la vera opportunità di investimento per innovare il nostro paese. Transizione energetica, digitalizzazione, sistemi educativi, cittadinanza attiva, mobilità sostenibile. Rimini sempre più verde, che rigenera spazi e crea nuove occasioni urbane di socialità, con nuovi protagonisti che in questi anni si sono misurati con i cambiamenti in nuovi processi sociali rinnovati rispetto alle prassi e alle abitudini conosciute".
La visione della città "sarà concretizzata in obiettivi di programma che la coalizione di centro-sinistra presenterà alla città, concordandoli con il candidato sindaco". Riguardo appunto al candidato sindaco le forze politiche presenti si sono espresse unitariamente su tre punti: "no alle primarie, in un momento di grave difficoltà sanitaria, economica e sociale come questo auspichiamo di procedere responsabilmente uniti; la scelta del candidato/a dovrà essere condivisa e confrontata al tavolo della coalizione; il perimetro entro cui individuare il candidato/a sia all'interno dei processi reali della città. Il profilo giusto quindi dovrà essere di un candidato che sappia rappresentare al meglio le priorità e i bisogni della nostra comunità. Conosciuto e connesso al tessuto economico e sociale del territorio".
Gianfreda precisa che "sarà rispettata in ogni caso l'autonomia delle singole forze del tavolo del centrosinistra, nel contributo per la ricerca di una soluzione unitaria, che saranno portate all'attenzione della coalizione. Decidere insieme vuol dire sedersi attorno ad un tavolo, ritrovarsi di fronte a possibili scenari e ricondurre la scelta al profilo giusto per condividere un programma di forte innovazione, proseguire il cambiamento, dare seguito ai processi sociali di innovazione in corso".
Rimini 2024, domani al via il percorso per la candidatura a capitale della cultura
(Rimini) Comincia il percorso verso la candidatura di Rimini quale capitale italiana della cultura 2024. In considerazione delle necessarie attenzioni e precauzioni richieste dall'attuale situazione sanitaria, per sancire il via simbolico di questo ambizioso progetto si è scelto di rinunciare ad un incontro pubblico, così come originariamente previsto e comunicato, rimandando ad un secondo momento quando le condizioni lo permetteranno con maggiore sicurezza.
La macchina organizzativa si è comunque già messa in moto: il lancio della candidatura sarà quindi presentato domani, mercoledì 17 febbraio, in un appuntamento riservato ai soli organi di informazione. La conferenza stampa è convocata per le ore 12, negli spazi del Teatro Galli, e vedrà la partecipazione del sindaco di Rimini Andrea Gnassi, dell'assessore alla Cultura Giampiero Piscaglia, dell'assessore alla cultura della Regione Emilia Romagna Mauro Felicori, della vicepresidente della Provincia di Rimini Alice Parma, del Vescovo di Rimini Francesco Lambiasi. Interverranno inoltre due rappresentanti dei Sigismondo d'oro riminesi, Piero Meldini (Sigismondo d'oro 2005, che interverrà con un contributo video) e uno dei tanti volontari dell'Associazione Mare di Libri (Sigismondo d'oro 2016). A moderare la conferenza stampa sarà il giornalista caporedattore del Tgr Rai Giorgio Tonelli, il primo a lanciare l'iniziativa di Rimini capitale della cultura 2024.
Turismo nella pandemia, a Riccione il calo più contenuto
(Rimini) La pandemia in atto determina dati negativi per il movimento turistico nel 2020, rispetto al 2019, nell'area Romagna – Forlì-Cesena e Rimini; decreti restrittivi sui movimenti delle persone, riduzione della capacità di spesa degli italiani e diminuzione degli spostamenti per timore del contagio, le cause principali che hanno determinato il decremento di arrivi e presenze. In fortissima diminuzione, soprattutto, il turismo proveniente dall'estero. Tutti i mesi, eccetto gennaio e febbraio, vedono risultati negativi, anche se agosto e settembre, e in parte luglio, riescono a contenere le perdite.
I dati provvisori relativi al movimento turistico nell'anno 2020, per l'area Romagna – Forlì-Cesena e Rimini, rilevano una forte diminuzione annua degli arrivi (2.719.756 unità) del 44,9% e delle presenze (12.253.505 unità) del 43,5%: la clientela straniera è quella che ne risente maggiormente, facendo segnare un -67,3% negli arrivi e un -67,9% nelle presenze, mentre risulta più ridotto il calo del turismo nazionale (-39,3% di arrivi, -36,4% di presenze).
"Secondo l'Organizzazione Mondiale del Turismo, a causa della pandemia da Covid-19, nel 2020 il settore ha perso, a livello globale, 1.300 miliardi di dollari e, rispetto al 2019, il 74% degli arrivi internazionali. Dati questi che fanno dello scorso anno il peggiore nella storia del "turismo moderno". Un anno anche che rappresenta un vero e proprio "punto di caduta" perché interrompe una crescita che durava da decenni, se si eccettua il rallentamento dovuto alla crisi globale del 2008-2009 – dichiara Alberto Zambianchi, presidente della Camera di commercio della Romagna -. Anche i dati dei nostri territori fanno registrare forti diminuzioni negli "arrivi" e nelle "presenze", con ricadute molto pesanti sugli operatori del settore, sulle filiere a monte e a valle e su gran parte dell'economia territoriale. Per favorire la ripresa occorre ridare impulso alla realizzazione delle infrastrutture materiali e immateriali di supporto, a partire da quelle che migliorano la capacità di apertura e scambio e, di fatto, rendono più competitivi e attrattivi i nostri territori. Va anche, poi, ricordato che la scorsa estate, appena gli effetti della pandemia hanno iniziato a rallentare, i turisti italiani sono tornati a premiare le nostre località con una crescita sensibile di arrivi, che ha rappresentato un segnale particolarmente incoraggiante. Ovviamente la capacità di risposta contingente non basta. Il "rilancio", che dobbiamo essere in grado di innescare e di consolidare, passa attraverso ogni forma di innovazione e, soprattutto, passa attraverso forti iniziative di valorizzazione del Made in Italy. Aggiungo che tutto il settore turistico deve potersi giovare delle nostre specializzazioni strategiche, a partire dalle filiere più collegate e tradizionali, che rappresentano uno degli assi portanti del nostro mix economico. Detto con parole semplici e chiare, occorrono nuovi investimenti e nuove politiche di utilizzo dei Fondi Europei, che sono funzionali ad una visione sinergica. Penso, per esempio, a una "Ristorazione" e a un'"Industria dell'Alimentazione" che siano concretamente integrabili con "Cultura" e "Sostenibilità ambientale".
Movimento turistico in provincia di Rimini. I dati provvisori relativi al movimento turistico nell'anno 2020, per la provincia di Rimini, rilevano una forte diminuzione annua degli arrivi (2.052.571 unità) del 45,9% e delle presenze (9.030.695 unità) del 44,4%: la clientela straniera è quella che ne risente maggiormente, facendo segnare un -66,7% negli arrivi e un -67,3% nelle presenze, mentre risulta più ridotto il calo del turismo nazionale (-40,3% di arrivi, -37,2% di presenze).
Eccetto gennaio e febbraio, dove gli effetti della pandemia non si erano ancora manifestati, tutti i mesi registrano risultati negativi; nel periodo estivo si riscontrano le perdite minori, con agosto che fa segnare "solo" un -5,8% degli arrivi e un -16,0% delle presenze, settembre che chiude con un -27,8% di arrivi e -28,3% di presenze e luglio con un -25,0% negli arrivi e un -40,1% nelle presenze.
Presenze in calo, ovviamente, in tutti i comuni. Riguardo alle località balneari: -47,7% a Rimini, -37,5% a Riccione, -45,3% a Bellaria-Igea Marina, -45,1% a Cattolica e -41,4% a Misano Adriatico. In diminuzione anche le presenze nei comuni cosiddetti collinari (-39,9%) e negli altri comuni (località dell'Appennino comprese, -35,1%).
Cl, messa con il vescovo Lambiasi a San Giuseppe al Porto
(Rimini) Rimini si unisce alle centinaia di città che, in Italia e nel mondo, ricorderanno anche quest'anno l'anniversario della morte di don Luigi Giussani (22 febbraio 2005) e del riconoscimento pontificio della Fraternità di Comunione e Liberazione (11 febbraio 1982). Per l'occasione, a Rimini, la comunità di Cl si ritroverà presso la Chiesa di San Giuseppe al Porto, nel rispetto delle vigenti disposizioni anti Covid, il 22 febbraio alle ore 19,30, per la celebrazione della Santa Messa presieduta da Sua Eccellenza Reverendissima, il Vescovo di Rimini Francesco Lambiasi. La comunità cittadina è invitata a partecipare.
La celebrazione, come nel resto del mondo, sarà accompagnata da un'unica comune intenzione di preghiera: "Nelle difficili circostanze che siamo chiamati a condividere con i fratelli tutti, chiediamo al Signore una coscienza vigile e grata del dono ricevuto nell'incontro con il carisma di don Giussani per servire sempre meglio la Chiesa, nel riconoscimento che ogni istante che passa è abitato da Cristo presente, perciò non c'è niente di inutile e tutto è segno di una indistruttibile positività".