Lunedì, 21 Giugno 2021 09:38

21 giugno

Da tutta Italia per ballare a San Marino | Aggrediti dalla babygang | Profughi: bando deserto

(Rimini) "Abbiamo ascoltato con attenzione le accorate parole del Segretario provinciale del PD di Rimini, Filippo Sacchetti e condividiamo la sua preoccupazione". Così il gruppo 'Io sto con Emma' in una nota firmata da Antonio Augusto, Anna Baccarini, Tamara Balducci, Chiara Bellini, Vera Bessone, Loretta Biondi, Carla Bonvicini, Marina Cecchini, Cristina Corbelli, Andrea Felli, Federico Fidelibus, Sabrina Foschini, Pj Gambioli, Anna Giusto, Alessandra Gori, Angela Piegari, Donato Piegari, Loretta Pompili, Nadia Urbinati, Fiorella Zangari, Giovanna Zoffoli.

"Il PD riminese è chiamato a prendere una decisione molto importante e crediamo debba farlo nel rispetto delle regole che il Partito stesso si è dato. Nei giorni scorsi si è molto discusso della delibera della Commissione Nazionale di Garanzia del PD che ha accolto i ricorsi presentati da due iscritti, ma il dibattito si è incentrato soprattutto su un aspetto, quello legato all'allargamento o meno dell'Assemblea del PD di Rimini ad alcuni soggetti, questione che era oggetto in particolare di un ricorso, in ordine al quale la Commissiona Nazionale di Garanzia ha deciso che l'eventuale allargamento non era di competenza della Commissione Regionale e di quella Provinciale, bensì appunto dell'Assemblea medesima".

Non si è invece a loroavviso "prestata sufficiente attenzione ad un'altra cosa che la Commissione Nazionale di Garanzia ha precisato, in accoglimento dell'altro ricorso (che non riguardava la composizione dell'assemblea, bensì le primarie come metodo di selezione dei candidati sindaci in base allo Statuto del PD). Ebbene, a nostro avviso, alla vigilia dell'Assemblea del PD riminese è proprio a quel passaggio della delibera della Commissione Nazionale di Garanzia che occorre fare riferimento. Scrive l'Organo nazionale di garanzia del Partito, accogliendo il ricorso, che "in merito alle modalità di selezione per le cariche monocratiche istituzionali si fa espresso riferimento all'art. 24 dello Statuto Nazionale del PD". L'art. 24 dello Statuto Nazionale prevede al comma 1 che "i candidati alla carica di Sindaco e Presidente di Regione vengono scelti attraverso il ricorso alle primarie di coalizione", ma precisa anche le condizioni alle quali si può derogare al metodo "naturale" di selezione dei candidati".

Infatti, "sempre all'art. 24, il comma 4 afferma che è possibile utilizzare un diverso metodo a due condizioni (che devono coesistere): 1) che il diverso metodo sia "concordato con la coalizione" e 2) che il diverso metodo sia approvato "con il voto favorevole dei tre quinti dei componenti dell'Assemblea". Tornando al caso di Rimini è risaputo che nelle scorse settimane sia stato affidato dall'Assemblea un incarico ai Segretari Regionale, Provinciale e Comunale finalizzato a reperire un candidato diverso da Emma Petitti e Jamil Sadegholvaad su cui Partito e altre forze della coalizione potessero convergere. Non si dubita dell'impegno profuso dai Segretari, i quali non sono tuttavia riusciti ad individuare il famoso terzo nome".

In assenza di un candidato unico "è quindi necessario tornare a seguire le prescrizioni dello Statuto (come ci ricorda la Commissione Nazionale di Garanzia) e pertanto, per evitare le primarie, occorre verificare se ricorrano le condizioni dell'art. 24 comma 4 (accordo di coalizione e maggioranza dei 3/5 dell'Assemblea). E prima ancora che contarsi affannosamente in Assemblea per capire se e come possa essere raggiunta la soglia dei 3/5, basterà prendere atto che non esiste alcun accordo di coalizione su un metodo alternativo alle primarie".

Alcune forze della coalizione auspicano la candidatura di Sadegholvaad, altre invocano le primarie tra Petitti e Sadegholvaad, altre ancora propongono un proprio candidato di bandiera "e ci sono alleati a cui starebbe bene tanto l'individuazione di un terzo nome quanto lo svolgimento di primarie tra Petitti e Sadegholvaad. In questa situazione ci pare del tutto evidente che un'eventuale decisione dell'Assemblea diversa dallo svolgimento delle primarie che designasse, con una forzatura, questo o quel candidato, costituirebbe una violazione dello Statuto Nazionale del PD, quello Statuto che solo qualche giorno fa la Commissione Nazionale di Garanzia del PD ci ha indicato come stella polare da seguire. Le conseguenze sarebbero facilmente immaginabili: in caso di violazione dello Statuto è previsto il commissariamento del Partito locale, commissariamento che con ogni probabilità qualcuno invocherà. Così come non potrebbero escludersi ulteriori ricorsi agli Organi di garanzia.

Per questo, "a meno che non si creino le condizioni per un accordo di coalizione su un terzo nome, a norma dello Statuto del PD le primarie tra Petitti e Sadegholvaad (ed eventualmente anche altri candidati proposti dalle forze della coalizione) non sono una opzione, ma un obbligo. La scelta a cui è chiamato il PD riminese è tra designare un candidato in aperta violazione dello Statuto del PD (così avvelenando ulteriormente il clima e favorendo la reiterazione di ricorsi e battaglie legali) e lo svolgimento delle primarie nel rispetto dello StatutoUn Partito che si definisce "Democratico" non può e non deve temere di chiamare la sua base ad esprimersi: uno degli argomenti usati contro le primarie è che sarebbero state divisive, mentre a noi pare sia stato molto più divisivo cercare in tutti i modi di evitarle. Non continuiamo a commettere lo stesso errore: confrontiamoci (anche duramente), ma poi, come prevede il nostro Statuto, votiamoCon l'impegno (come del resto avvenuto in passato, anche in questa città) che chiunque uscirà vincitore dalla primarie sarà il candidato di tutti".

(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 386.099 casi di positività, 71 in più rispetto a ieri, su un totale di 22.500 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dello 0,3%.

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, estesa anche agli under 40. In Emilia-Romagna, infatti, nei giorni scorsi si sono aperte, con finestre scaglionate, le prenotazioni per i ragazzi tra i 12 e i 19 anni, per i 30-39enni e per i 25-29enni. Da mercoledì, 16 giugno, agende aperte per i 20-24enni, con la possibilità di prenotarsi che resterà sempre aperta a partire dalla data di sblocco delle finestre, per consentire a tutti coloro che lo vorranno di ricevere il vaccino. Alle ore 14 sono state somministrate complessivamente 3.372.872 dosi; sul totale, 1.193.396 sono le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 29 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 28 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 37 sono stati individuati all’interno di focolai già noti. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 33,9 anni. Sui 29 asintomatici19 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing8 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, nessuno con gli screening sierologici1 tramite i test pre-ricovero. Per 1 caso è ancora in corso l’indagine epidemiologica. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con nuovi 16 casi, seguita da Parma (11) e Ravenna (10), Cesena (6); poi PiacenzaReggio Emilia e Forlì, tutte con 5 casi; quindi Modena, il Circondario Imolese, Rimini (con 4 casi ciascuna), e infine Ferrara (1). Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 8.506 tamponi molecolari, per un totale di 4.916.799. A questi si aggiungono anche 13.994 tamponi rapidi. Per quanto riguarda le persone complessivamente guaritesono 309 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 366.860. I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 5.994 (-244 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 5.708 (-227), il 95,2% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 6 nuovi decessi: uno in provincia di Piacenza (una donna di 96 anni), due in provincia di Modena (uomo di 83 anni e un ragazzo di 15 anni); uno nella provincia di Bologna (un uomo di 56 anni), uno nel ferrarese (un uomo di 88 anni), e uno nella provincia di Rimini (una donna di 87 anni). Nessun decesso in tutte le altre province. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 13.245.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 40 (-9 rispetto a ieri), 246 quelli negli altri reparti Covid (-8). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: nessuno a Piacenza (come ieri), 4 a Parma (-1), 4 a Reggio Emilia (numero invariato rispetto a ieri), 8 a Modena (-2), 15 a Bologna (-6), 1 a Imola (invariato), 2 a Ferrara (invariato), nessuno a Ravenna e Forlì (come ieri), 2 a Cesena (invariato) e 4 a Rimini (invariato).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: nessuno a Piacenza (come ieri), 5 a Parma (-1), 4 a Reggio Emilia (-1), 10 a Modena (-2), 22 a Bologna (-1), 1 a Imola (numero invariato rispetto a ieri), 2 a Ferrara (invariato), 1 a Ravenna (invariato), nessuno a Forlì (come ieri), 2 a Cesena (invariato) e 4 a Rimini (invariato).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 22.607 a Piacenza (+5 rispetto a ieri, di cui 1 sintomatico), 28.439 a Parma (+11, di cui nessuno sintomatico), 46.881 a Reggio Emilia (+5, di cui 4 sintomatici), 65.603 a Modena (+4, tutti con sintomi), 82.289 a Bologna (+16, di cui 14 sintomatici), 12.641 casi a Imola (+4, nessuno sintomatico), 23.168 a Ferrara (+1, sintomatico), 30.505 a Ravenna (+10, di cui 9 sintomatici), 17.064 a Forlì (+5, di cui 4 sintomatici), 19.667 a Cesena (+6, di cui 3 sintomatici) e 36.235 a Rimini (+4, di cui 2 sintomatici). 

Venerdì, 18 Giugno 2021 16:23

Cattolica festeggia 750 anni

(Rimini) È un appassionato viaggio nell'identità quello che l'Amministrazione Comunale ha voluto intraprendere nell'anno del 750esimo anniversario della nascita di Cattolica. Non solo una navigazione celebrativa, ma una festosa traversata “di formazione” alla luce della storia della città, dalla sua fondazione a oggi.

A segnare la cronologia di questo viaggio tre sono i segmenti principali: il Medioevo e le origini del borgo che trovò nella sua relazione con la via Flaminia una delle radici dello sviluppo e della vocazione all'accoglienza; l'età moderna tra XVI e XVII secolo e, infine, il costante legame con il mare della città fino al Novecento. Il calendario di incontri, eventi, spettacoli in programma sarà affiancato da una sezione dedicata alle mostre.

Apre il programma delle celebrazioni il festival del giallo, MystFestdal 21 al 28 giugno, seguito da una serie di incontri, conferenze e spettacoli che ci accompagneranno lungo l’estate, fino all’ultimo appuntamento l’8 settembre. Un’estate animata anche da spettacoli a sorpresa lungo le vie della città e visite guidate settimanali. Una proposta ricca e variegata, nei contenuti e nei linguaggi, che offrirà tanti e diversi stimoli per una rilettura della storia con occhi contemporanei, nel tentativo di raccontare Cattolica nel passato e nel futuro.

Al timone del serrato lavoro organizzativo un comitato costituito ad hoc che ha operato a fianco dell'Amministrazione Comunale, Assessorato alla Cultura e al Turismo, in dialogo e scambio costante con Istituti e Dipartimenti Universitari.

Anche il logo creato per l’occasione dal grafico Alessandro Baronciani è un importante regalo per la città.  A sigillare la ricorrenza sarà prodotto un fascicoletto contenente la stampa del documento di costituzione della città.

 

(Rimini) "Chi ha sempre voluto, in diversi ambiti pubblici, perseguire il progresso sociale ed economico del territorio riminese, cercando di coniugare la buona amministrazione con l'azione di governo locale del centrosinistra, non può che rimanere assai preoccupato per l'andamento della discussione apertasi nel Pd di Rimini sulla scelta del proprio candidato a sindaco nelle prossime elezioni amministrative di ottobre". Esordisce così la nota firmata da Tiziano Arlotti, Marco Bruscolini, Nando Fabbri, Giovanna Filippini, Sergio Gambini, Lino Gobbi, Elisa Marchioni, Nando Piccari, Terzo Pierani, Massimo Pironi, Roberto Piva, Stefano Vitali e Donatella Turci.

"Una preoccupazione che ha superato il limite dopo il ricorso alle carte bollate registratosi negli ultimi giorni", sottolineano. "Si sta alimentando un clima che mina irresponsabilmente la capacità di affrontare, con unità politica e programmatica, l'impegnativa sfida elettorale e che soprattutto, nel far ciò, sembra voler mettere in secondo piano o addirittura tacere, come se fosse cosa ordinaria, il gran lavoro che il sindaco Gnassi e la sua Giunta hanno compiuto in questi anni nel far diventare Rimini una della città più vive e moderne del Paese".

I firmatari parlano di "dieci anni straordinari che hanno visto, pur fra difficoltà non piccole, per ultima quella pandemica, la comunità riminese muovere ulteriori passi in avanti sul fronte della qualità urbana, della sostenibilità ambientale, della ricchezza culturale, e più in generale della qualità della vita. Non si può non partire, dunque, quando si ragiona di come e di chi deve prendere in mano il patrimonio che il sindaco uscente consegna al suo successore, dal lavoro svolto e da chi ha la conoscenza, la competenza, l'esperienza, le qualità morali per assolvere all'impegnativo compito di proseguire sulla strada tracciata, tanto apprezzata in questi anni dai cittadini".

A maggior ragione" in un momento così denso di passaggi cruciali per le città e per il Paese che ruota attorno all'importante Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Piano che chiama in causa l'azione primaria delle comunità locali proprio sulle sei "missioni strategiche" che esso disegna e che è giusto ancora una volta sottolineare per non perdere l'orizzonte delle sfide aperte: Digitalizzazione e Innovazione; Rivoluzione verde; Mobilità sostenibile, Istruzione e Ricerca; Coesione e inclusione; Salute".

Per questi "semplici motivi i sottoscritti firmatari, appartenenti alla significativa esperienza di governo del centrosinistra riminese, auspicano che nella direzione comunale del Pd di sabato prossimo esca una proposta nominativa, chiara e motivata, da offrire a tutta la coalizione - e che dalla stessa sia apprezzata - per poi mettersi subito all'opera facendo crescere, innovandola, la irrinunciabile tradizione di buon governo locale".

 

Venerdì, 18 Giugno 2021 15:42

Industrie Valentini, asta entro settembre

(Rimini) Al tavolo sulla crisi delle Industrie Valentini convocato dalla Regione per oggi, l'azienda "ha dichiarato di aver presentato un concordato liquidatorio allegando l’offerta del gruppo Marinelli, che conferma l’impegno a rilevare il ramo produttivo dell’azienda (macchine, impianti, lavoratori). A breve il Commissario giudiziale dovrebbe predisporre il bando d’asta", spiega Renzo Crociati della Fillea Cgil. "L’unica disponibilità conosciuta è quella del gruppo Marinelli, ma ci potrebbero essere altri imprenditori interessati a partecipare al bando. L’indicazione del Tribunale è che entro il 30 settembre 2021 venga aggiudicato il ramo produttivo dell’azienda al miglior offerente. Tutto il personale del ramo produttivo interessato, attualmente 120 lavoratori, troverebbero occupazione nella nuova azienda".

(Rimini)  Tracciato oggi un solo nuovo caso di positività al coronavirus nel riminese, si tratta di una donna, sintomatica. Si possono stimare in circa 16 le guarigioni. Oggi non sono stati comunicati decessi. Dall’inizio dell’epidemia in Emilia-Romagna si sono registrati 386.028 casi di positività, 89 in più rispetto a ieri, su un totale di 16.809 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dello 0,5%.

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, estesa anche agli under 40. In Emilia-Romagna, infatti, nei giorni scorsi si sono aperte, con finestre scaglionate, le prenotazioni per i ragazzi tra i 12 e i 19 anni, per i 30-39enni e per i 25-29enni. Da ieri agende aperte per i 20-24enni, con la possibilità di prenotarsi che resterà sempre aperta a partire dalla data di sblocco delle finestre, per consentire a tutti coloro che lo vorranno di ricevere il vaccino. Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 3.328.236 dosi; sul totale, 1.168.676 sono le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 29 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 38 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 51 sono stati individuati all’interno di focolai già noti. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 33,5 anni. Sui 29 asintomatici16 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing8 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 1 con gli screening sierologici3 tramite i test pre-ricovero. Per 1 caso è ancora in corso l’indagine epidemiologica. La situazione dei contagi nelle province vede Modena con 23 nuovi casi, seguita da Bologna (14), Cesena (13), Parma (12) e Ravenna (11). Poi Ferrara e Reggio Emilia (entrambe con 4 nuovi positivi), Piacenza (3), Forlì e il Circondario Imolese (entrambe 2); infine Rimini (1). Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 8.102 tamponi molecolari, per un totale di 4.908.293. A questi si aggiungono anche 8.707 tamponi rapidi. Per quanto riguarda le persone complessivamente guaritesono 519 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 366.551. I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 6.238 (-431 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 5.935 (-414), il 95,1% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano un nuovo decesso, a Parma: si tratta di una donna di 77 anni. Nessun decesso in tutte le altre province. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 13.239.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 51 (-5 rispetto a ieri), 269 quelli negli altri reparti Covid (-10). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: nessuno a Piacenza (come ieri), 5 a Parma (invariato), 4 a Reggio Emilia (invariato), 10 a Modena (invariato), 21 a Bologna (-1), 1 a Imola (invariato rispetto a ieri), 2 a Ferrara (invariato), nessuno a Ravenna (-1), nessuno a Forlì (come ieri), 2 a Cesena (invariato) e 4 a Rimini (invariato).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 23.602 a Piacenza (+3, di cui 2 sintomatici), 28.428 a Parma (+12, di cui 2 sintomatici),46.876 a Reggio Emilia (+4, di cui 3 sintomatici), 65.599 a Modena (+23, di cui 18 sintomatici), 82.273 a Bologna (+14, di cui 12 sintomatici), 12.637 casi a Imola (+2, di cui nessun sintomatico), 23.167 a Ferrara (+4, tutti sintomatici), 30.495 a Ravenna (+11, di cui 9 sintomatici),17.059 a Forlì (+2, di cui 1 sintomatico), 19.661 a Cesena (+13, di cui 8 sintomatici) e 36.231 a Rimini (+1, sintomatico).

(Rimini)  “Nella notte tra giovedì 10 e venerdì 11 siamo stati svegliati di soprassalto da un angelo della Cdo che facendo un sopralluogo, essendo scattato l'allarme di Tiraferri, aveva notato che era divampato un incendio all'interno del capannone e si è preoccupato di svegliarci suonando e urlando. Fortuna che lui sapeva che sopra al capannone ci fosse un appartamento abitato!". Inizia così il racconto di una famiglia che abitava in un appartamento ricavato nel capannone dell'area artigianale di Viserba. Qualche sera fa il capannone è andato distrutto dalle fiamme. Nell’appartamento abitavamo due madri con i loro figli più la nipote di una delle due: due adulti e tre minorenni. "Quando ci siamo svegliati avevamo già il fumo in casa e affacciandoci alla finestra ci siamo rese conto che la luce arancione proveniva da un incendio".

"Il vigilante ci ha urlato di uscire subito in quanto le fiamme erano già alte. Tirati giù i bambini dal letto in mutande e noi in pigiama, siamo corse fuori e ci siamo
allontanate in macchina dalle fiamme che avevano avvolto la prima metà del capannone. Una volta allontanati con i bambini in lacrime, ci siamo accorte di avere lasciato in casa il cane ed il gatto e Maria e Feliciana sono tornate per riprenderli ma non era più possibile entrare. Io sono rimasta in macchina con i bambini e ho allertato subito il mio compagno".

Arrivati i primi camion dei vigili del fuoco, "sono entrati a salvare il cane mentre il gatto è scappato. Da quel momento altri 6 mezzi sono arrivati per domare l'incendio che aveva preso l'altra metà del capannone, facendo crollare un tetto a pochi metri dai vigili del fuoco. Dopo qualche ora è arrivato anche il mezzo speciale per spegnere gli aerei. Guardavamo allibite le fiamme indomabili, ringraziando il Dio e quella guardia giurata che è stato il nostro angelo. Sul posto arrivarono i carabinieri e la polizia che iniziarono ad interrogare noi ed i Tiraferri".

"Intorno alle 6 chiedo al mio compagno , di portare via i bambini da lì, di fargli fare colazione e di farli dormire un po’. Ci informarono che era stata attivata l'emergenza abitativa e avremmo dovuto aspettare il tecnico del Comune che sarebbe arrivato in mattinata per trovarci una sistemazione. Nelle ore successive abbiamo atteso che il fuoco venisse domato, verso le 10 riuscimmo ad entrare insieme a 2 vigili del fuoco ed in 5 minuti abbiamo preparato il minimo indispensabile. É stato un film! Si sentivano i vigili di sotto che urlavano tra di loro, i muri erano crepati e scottavano, ci saranno stati 200 gradi, dal tetto entrava acqua ed abbiamo visto che le
fiamme entrate da lucernaio avevano inghiottito un bagno. C’era puzza! Una gran puzza di bruciato".

"Poi è arrivato il tecnico del Comune che ci ha comunicato che il nostro appartamento non sarebbe stato più abitabile. in quanto inagibile. Allertati i servizi sociali, ci siamo sentite dire che il Comune non gestiva questo tipo di emergenza e non aveva alloggi. Esasperate dietro alla provocazione di accamparci in tenda davanti al Comune, il tecnico tramite i servizi sociali ci informò che l'unico aiuto poteva essere economico di 300 euro da ritirare entro mezz'ora alla Caritas ma dovevamo cercarci da sole un alloggio. Allibite dalle risposte, abbandonate, completamente in stato di shock Maria andava alla Caritas, io sono risalita nell'appartamento con 3 vigili del fuoco e 4 di Tiraferri a prendere altro. Ma non ero lucida e non ho preso molto, abbiamo riempito dei sacchi della spazzatura e due scatole che avevano i Tiraferri nel furgone, la prima cosa che ho preso sono state le tazze della colazione dei bambini, ne erano affezionati, qualche vestito per tutti, qualcosa da mangiare". 

I giorni a seguire, "dopo vari crolli psicologici, ci siamo rese conto di non avere avuto nessun tipo di assistenza sanitaria, al che Domenica intorno alle 21 ci siamo recate all'ospedale di Rimini e siamo uscite non prima delle 00.30 dopo 3 ore e mezza nelle quali sono stati visitati solo i bambini. Non abbiamo aspettato ancora in quanto i bambini dovevano dormire! Lunedì mattina indignate dalla non curanza ci siamo recate nella sede dei servizi sociali in via Ducale per capire chi avesse gestito l'emergenza e perché siamo state trattate con tale indifferenza, Non un controllo sanitario, ne un alloggio o appoggio momentaneo, quando abbiamo appreso dal giornale che l'altra famiglia è stata accolta dalla protezione civile, con sacchi a pelo, alimenti e vestiti".

Dopo una "lunga attesa ed insistenza siamo riuscite ad avere un colloquio con il vice sindaco Lisi Gloria che dopo 5 ore di attesa ci ha ribadito che a Rimini ci sono 1.500 case non abitate che i proprietari non voglio dare in affitto nemmeno all’ente comunale. Loro possono aiutarci solo con contributo economico perché gli alloggi non li hanno e nemmeno case di emergenza. Quindi dobbiamo trovarcelo da sole! Siamo ancora alla ricerca di una abitazione e ci chiediamo se il contributo del comune potrà mai coprire il costo di un affitto in alta stagione a Rimini, per cui cerchiamo tramite i cittadini di trovare un affitto annuale, pagando come abbiamo sempre fatto per ritrovare stabilità ed equilibrio che quella notte ci ha segnato per sempre”.

A rendere nota la lettera delle donne è il consigliere comunale di Rinascita Civica Mario Erbetta, che al proposito questa sera presenterà un'interrogazione al sindaco Andrea Gnassi per chiedere maggiori informazioni su quali "provvedimenti urgenti" intende prendere il Comune per aiutare queste ragazze madri e i lori figli minorenni. sul perché non siapossibile concedergli un'abitazione tra quelle di emergenza abitativa, sul perché non sia possibile in via provvisoria farle alloggiare in un'appartamento Acer sfitto per ristrutturazione o altro, su quanto durerà nel tempo il contributo economico e a quanto ammonterà.

 

(Rimini) “Dobbiamo fare i conti con un’altra decisione che non ci vede del tutto favorevoli". Il presidente di Federmoda della provincia di Rimini, Giammaria Zanzini si riferisce all’avvio dei saldi estivi "presto, prestissimo, il 3 luglio prossimo". Se "da una parte siamo contenti che quasi tutte le regioni abbiano deciso di far partire i saldi lo stesso giorno, evitando così l’antipatico nomadismo per lo shopping, dall’altra valutiamo questa data non consona ai reali bisogni delle nostre attività. Vendere merce scontata in piena stagione, e il 3 luglio non si può certo definire fine stagione soprattutto in una città turistica come la nostra, non aiuta le imprese che stanno ancora pesantemente facendo i conti con la mancanza di liquidità dopo i mesi di chiusura imposti dalla pandemia".

"Abbiamo già subito un forte calo dei consumi dettato oltre che dalle chiusure, anche dalla poca capacità di spesa degli avventori, per non parlare del combinato disposto di smart working e chiusura di bar e ristoranti che per lungo tempo ha di fatto svuotato le strade cittadine. Se si vuole affossare definitivamente il commercio, quella dei saldi anticipati è la strada giusta. Sarebbe invece più consono alle reali necessità posticiparli a fine luglio o ad agosto, facendogli acquisire un valore maggiore. Quest’anno poi vi è anche un problema pratico: la merce nei negozi è arrivata tardi e anche la primavera meteorologica ha tardato ad arrivare, per cui le vendite finora si sono limitate molto e fare scattare subito i saldi significa perdere buona parte della marginalità per il commerciante al dettaglio". 

In questo contesto "vanno a nozze multinazionali del fast-fashion e grandi brand che possono avere marginalità più ampie nei loro outlet fisici e negli store on-line, che attualmente non hanno regole. Questo, purtroppo, è il far-west della moda che si è creato. A noi non resta che appellarci ai nostri clienti, ai nostri turisti, affinché premino gli sforzi di chi ogni giorno tira su la serranda della sua piccola attività di vicinato, che sta in piedi con difficoltà ma non smette mai di creare luce e appeal per la città, oltre che posti di lavoro e ricchezza per tutta la comunità”.

(Rimini) Più l’obiettivo dell'immunizzazione di tutta la popolazione si fa vicino, più la Regione rafforza l'impegno nella campagna vaccinale: per la fine dell’estate si raggiungerà con ragionevole certezza la soglia del 70% di cittadini a cui è stata inoculata almeno la prima dose, vale a dire la ‘protezione di comunità’ indicata come obiettivo anche dal Governo. A dirlo, oggi in video conferenza stampa, è l’assessore regionale alla Salute, Raffaele Donini, che ha fatto il punto sulla campagna vaccinale in Emilia-Romagna, che con oltre 3,3 milioni di somministrazioni effettuate e 1,15 milioni di cittadini completamente immunizzati con anche il richiamo, si può considerare ampiamente oltre il giro di boa.

A oggi sono oltre 2,2 milioni gli emiliano-romagnoli che hanno ricevuto almeno la prima dose, vale a dire il 55,1% della popolazione target, e altri 500mila hanno già un appuntamento fissato entro la fine del mese di agosto.Inoltre, altre 200mila vaccinazioni circa sono in programma nei 22 hub aziendali al momento operativi da Piacenza e Rimini, e a queste si devono poi aggiungere quelle, non ancora quantificabili, che saranno effettuate dai medici di famiglia e da altri professionisti nell’ambito della cosiddetta vaccinazione ‘integrata’.Numeri che permettono di raggiunge il risultato minimo di 2,8 milioni di cittadini protetti almeno dalla prima dose, e avvicinano in maniera concreta l’obiettivo di superare i 3 milioni, che significherebbe l’80% degli aventi diritto.

E per garantire tutte queste somministrazioni nei tempi più rapidi possibili, la Regione ha coinvolto anche le farmacie, già protagoniste delle campagne di screening epidemiologico con i tamponi rapidi. L'accordo tra l’assessorato alle Politiche per la salute e le associazioni di categoria più rappresentative dei farmacisti è alle battute finali, e permetterà a tutti i cittadini di godere della possibilità di vaccinarsi in quelli che sono i presidi sanitari più numerosi e capillari sul territorio.

“Oggi è un giorno di svolta nella nostra campagna vaccinale: chiunque ne abbia fatto richiesta ha ottenuto data, luogo e ora della somministrazione- ha detto l’assessore Donini-. Nelle ultime due settimane abbiamo avviato a batteria tutte le prenotazioni per tutte le fasce di età, in maniera scaglionata per non intasare un sistema informatico che ha retto molto bene. Abbiamo dato la priorità alla popolazione in età scolastica, cioè i 12-19enni- prosegue-, per completare il ciclo di immunizzazione prima dell’inizio della scuola e rafforzare la sicurezza nelle aule e tra i banchi dopo aver vaccinato la maggior parte del personale”.

“Siamo molto vicini all’obiettivo nazionale di raggiungere come minimo il 70% della popolazione, cioè 2,8 milioni di emiliano-romagnoli con almeno la prima dose, una quota che ci assicura la protezione di comunità, ma ci siamo dati un obiettivo di valore ancora più significativo, quell’80% che significa oltre 3 milioni di cittadini, - continua Donini-. Vogliamo arrivare a questo risultato il prima possibile, compatibilmente con le dosi che riceveremo, anche grazie all’aiuto dei professionisti della sanità con cui le persone hanno un rapporto più di fiducia, i medici di famiglia e presto anche i farmacisti che potranno sicuramente aiutarci nel recuperare molte persone che ancora non hanno deciso di vaccinarsi”.

“Siamo la prima Regione in Italia nel rapporto tra dosi consegnate e somministrate- conclude l’assessore-, e vogliamo accelerare ancora”.

Prima dose, ciclo completo e prenotazioni: i numeri della campagna vaccinale. A questa mattina, a fronte di una popolazione target di vaccinabili pari a 3.616.759 persone, in Emilia-Romagna sono 2.214.676 i cittadini che hanno ricevuto almeno una dose, vale a dire il 55,1% del totale, e 1.140.051 quelli che invece hanno completato il ciclo vaccinale, cioè il 28,4%. Con più di 3,3 milioni di dosi somministrate su 3,6 milioni di dosi ricevute, l’Emilia-Romagna è al momento la prima regione in Italia nel rapporto tra somministrazioni e consegne, pari al 91%.

La prima dose di vaccino è stata somministrata al 100% degli over 90, al 95,8% della fascia 80-89, l’88,6% dei 70-79enni e l’81,7% di chi ha tra i 60 e i 69 anni. Scendendo con l’età, si passa al 67,3% di prima dose ricevuta dei 50-59enni, al 39% di chi ha tra i 40 e i 49 anni, al 26,7% della fascia 30-39, al 22,6% dei 20-29enni e infine l’8,7% degli under20. Va ricordato che le fasce al di sotto dei 49 anni sono quelle che hanno visto aprire per ultime le finestre di prenotazione, come previsto dal piano nazionale, e che tutti coloro che si vogliono vaccinare hanno una data fissata.

Per quanto riguarda invece l’immunizzazione completa, l’hanno raggiunta il 97,1% degli over 90, il 91,3% di chi ha tra gli 80 e gli 89 anni, il 39,9% dei 70-79enni, il 41,1% della fascia 60-69, il 21,2% dei 50-59, il 15,8% dei 40-49enni, il 14,6% di chi ha tra 30-39 anni, il 13,1% degli under30 e l’1,3% degli under 20.

La suddivisione tra diverse tipologie di vaccino vede 2.320.711 somministrazioni effettuate con Pfizer-Biontech, con 831.394 cicli completati, 322.134 con Moderna (117.421 cicli completi), 572.878 con Astrazeneca (120.047 cicli completi) e 82.594 con il vaccino monodose Janssen.

Per le somministrazioni sui territori, sono complessivamente 219.155 a Piacenza, 332.867 a Parma, 389.721 a Reggio Emilia, 494.716 a Modena, 653.913 a Bologna, 98.622 a Imola, 288.458 a Ferrara e 820.866 nelle province di competenza dell’Asl Romagna, cioè Forlì-CesenaRavenna e Rimini.

Le persone che hanno già ricevuto l’appuntamento ma sono ancora in attesa della prima dose sono praticamente mezzo milione (499.925 per la precisione), concentrati principalmente nelle fasce di età 40-49 (più di 151mila) e 30-39 (oltre 117mila).

L’andamento epidemiologico. La situazione epidemiologica a oggi conferma in Emilia-Romagna un andamento favorevole di bassa circolazione del virus e alleggerimento significativo dei reparti: l’incidenza del Covid è di 17 casi ogni 100mila abitanti, mentre l’indice di saturazione dei reparti è del 4,1% per i posti ordinari e del 6,7% per le terapie intensive

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