Aeroporto, collegamenti dalla Germania per over 60
A partire dal 23 aprile al 11 giugno 2025, ogni mercoledì, il Tour Operator Mundo Reisen partirà con un programma di otto voli charter da Erfurt, Strasburgo, Paderborn-Lippstadt, Saarbrücken, Brema, Dortmund e Dresda. I voli saranno operati dalla compagnia Volotea con un Airbus 319. "È la prima volta che Mundo Reisen - T.O. specializzato in turismo senior che si rivolge a CRAL, associazioni varie, gruppi bancari, gruppi politici e lettori/abbonati di testate tedesche (come Dewezet) - inserisce la destinazione Emilia-Romagna nel suo catalogo. I suoi clienti sono per lo più persone over 60 di fascia medio/alta, in pensione, che viaggiano solo in aereo. Il pacchetto Rimini prevede Volo A/R, 7 notti in hotel 4 stelle e diverse escursioni guidate a Rimini, Santarcangelo, San Marino, Ravenna, Bologna, Mondaino, nonché nelle vicine Marche (Gradara, Urbino)2, spigano da Airiminum.
“Accogliamo con soddisfazione l’avvio di quest’importante operazione incoming dalla Germania, che insieme ai voli recentemente annunciati da Monaco di Universal Air, ci consente di aprire un mercato strategico per il territorio”, commenta Leonardo Corbucci, Amministratore delegato dell’Aeroporto di Rimini.
“Il turismo senior è un fenomeno consolidato in Europa - sottolinea l’Assessora Regionale al Turismo Roberta Frisoni - e siamo lieti di accogliere l’esordio commerciale in Emilia-Romagna di Mundo Reisen, tra i T.O. leader in questo segmento di mercato. Rimini e la Riviera romagnola con il suo entroterra, i suoi suggestivi borghi, l’enogastronomia tipica, il ballo liscio e le tante tradizioni, rappresentano la meta ideale per questa tipologia di turismo dalla Germania”, aggiunge Roberta Frisoni, Assessora a Turismo, Commercio, Sport della Regione Emilia-Romagna.
“Il piano di sviluppo del “Fellini” marcia spedito e aggiunge un altro, importante tassello, strategico per la promozione turistica del nostro territorio, grazie all’accordo con Mundo Reisen che prevede anche advertising della destinazione Rimini/Romagna su numerosi quotidiani tedeschi e altre importanti ed efficaci azioni. Secondo una stima del T.O. tedesco nelle 7 settimane il pacchetto dovrebbe portare in Romagna 1.260 arrivi e 8.820 presenze turistiche. L’auspicio da parte nostra è che tra i clienti di Mundo Reisen si creino tanti “repeaters”, conquistati dall’innato senso di ospitalità della nostra terra e dalla sua unicità”, si augura Emanuele Burioni, Direttore APT Servizi Emilia-Romagna.
“Questa notizia si aggiunge a quelle che, nelle ultime settimane, registrano il grande dinamismo e attivismo dell'aeroporto di Rimini, protagonista annunciato della stagione turistica 2025 per il territorio riminese. È evidente come l'anno in corso possa essere quello della svolta in tal senso: Aeroporto di Rimini, insieme alle Istituzioni regionali e comunali, ha messo in piedi un palinsesto che si arricchisce di voli e rotte senza soluzione di continuità e tutto ciò deve essere letta come una gigantesca occasione per il tessuto socioeconomico riminese di 'aggredire' il mercato internazionale in ogni suo aspetto o focus. In questo caso il turismo cosiddetto Golden Age. Benvenuti a Rimini", chiosa in finale il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad.
Sadegholvaad: l'attivismo dei cattolici arricchisce il Pd
"L'attivismo dei cattolici progressisti delle ultime settimane sta animando il dibattito all'interno del Partito Democratico. Un fatto positivo, un arricchimento di pensiero che non può suonare fastidioso per alcuno". Il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad interviene nel dibattito interno al suo partito e lo analizza a partiore dalla sua personale esperienza di militanza nella Margherita.
"Sono d'accordo che non serva al centrosinistra e in generale al Paese un 'partito dei cattolici'", esordisce. "Convengo sul fatto che serva un pensiero moderato e non conservatore, pur con le enormi difficoltà di un dibattito che in tutto il mondo sta premiando posizioni estreme. Credo che 'essere cattolici' nel Pd non debba aprire la strada a una corrente o a una richiesta di requilibrio di potere interno. La segreteria Schlein ha indubbiamente rilanciato il Partito democratico dal punto di vista elettorale, e merita il sostegno di tutti. Quello che posizioni moderate possono davvero apportare è uno stimolo di idee e un booster di concretezza con il dichiarato obiettivo di mettere al centro temi e cose che riguardano la vita di tutti, e non possono essere evitati per timidezza o qualsiasi spicciolo interesse interno".
Tuttavia, "su sicurezza e imprese noi del Pd dobbiamo essere proattivi e pragmatici. E comprensibili nella comunicazione. Alla parola 'riformismo', molto da adepti, preferisco praticità. Sull'economia non possiamo pensare di limitarci a qualche buona idea o a proposte tutte in aumento della spesa pubblica. Sulle imprese come valore di comunità, come motore di sviluppo, lavoro e innovazione, il PD ha le competenze e la credibilità per dire e soprattutto fare molto. Anche a contrasto del turbocapitalismo da legge della giungla che sta affascinando il centrodestra italiano e non solo. Ma bisogna cambiare approccio e guardare con meno diffidenza al privato. Lo stesso cambio di passo sulla sicurezza. Keir Starmer ha riportato il Labour Party al governo in Gran Bretagna grazie a un programma molto netto per il contrasto alla criminalità, anche in rapporto con l'immigrazione clandestina. Questo programma si intitola 'Take back our streets', riprendiamoci le nostre strade. Non so se quella sia una ricetta giusta per l'Italia, ma quello che so è che il programma di Starmer è quello e comprensibile da tutti. L'integrazione è un processo delicato, complesso ma necessario e la si può raggiungere solo nel rispetto delle regole che questo Paese (un Paese peraltro sensibile e sostanzialmente attento all'integrazione sociale attraverso il welfare) si è dato e che devono essere osservate da tutti, compreso chi ha scelto di viverci venendo magari provenendo da lontano".
Infine, è utile "non avere paura della decisione. Chi amministra, ad ogni livello territoriale, ogni giorno prende e sottoscrive decine di decisioni. promuove la partecipazione, si confronta, decide. Il suo ruolo è trovare sintesi e non mediare all'infinito, magari cercando di conciliare posizioni che non si potranno mai conciliare, con il risultato dell'immobilismo. E' l'onere e l'onore di governare, sapendo bene che l'errore è inevitabile ma altrettanto bene che il più grave degli errori è stare fermi per paura o quieto vivere. Il Pd nasce al Lingotto per questo: partecipazione e decisione. Significa non avere timore della leadership".
Elly Schlein "sicuramente apprezzerà il contributo che sta arrivando dai cattolici, dai moderati, dai riformisti, dal civismo. Diciamo, superando le categorie del lessicalmente corretto, da chi pragmaticamente è ancora convinto che sono le idee e la loro possibilità di essere concretizzate la ricetta magari antica ma vincente per connettersi alla comunità nazionale. E il coraggio. Famosa la frase di Frankie Delano Roosevelt, 'L'unica cosa di cui aver paura è la paura stessa'. Lezione anch'essa datata ma sempre attuale".
A Rimini si nasce
Il 2024 segna un importante segnale di ripresa demografica per il Comune di Rimini: un dato positivo, in controtendenza, delle nascite, con 917 nuovi arrivati, pari al +5,28% rispetto all’anno precedente, a cui si aggiunge la tendenza in continua crescita, anno dopo anno, dei nuclei famigliari con 68.978 famiglie, un aumento di 146 unità rispetto al 2023 e di 4.084 rispetto a dieci anni fa. Sono alcuni dei dati contenuti nella fotografia della città di Rimini scattata dal report annuale demografico elaborato dall’ufficio statistica del Comune di Rimini per l'anno 2024, che evidenzia una dinamica caratterizzata da segnali di ripresa, ma anche da alcune sfide come il progressivo invecchiamento della popolazione, in linea con il fenomeno di invecchiamento demografico che caratterizza l'intera popolazione italiana, un lieve calo dei residenti (-80 unità) rispetto all’anno precedente, la diminuzione dei matrimoni (-21) e del numero di cittadini stranieri (-55 unità).
Nel 2024, la popolazione residente di Rimini registra un lieve calo rispetto all’anno precedente, attestandosi a 150.343 abitanti, con segnali positivi come la ripresa delle nascite e la stabilità nei decessi, mentre se si allarga lo sguardo all’ultimo decennio, il numero di residenti è aumentato complessivamente di +2.656 unità. Il saldo migratorio 2024 rimane positivo (+554 unità), ma si riducono le nuove immigrazioni (-6,74%). Aumentano le famiglie e in particolare quelle unipersonali, mentre diminuiscono i matrimoni (-21) e il numero di cittadini stranieri (-55 unità). L’invecchiamento della popolazione prosegue: gli over 65 crescono (+566 unità), rappresentando il 25% dei residenti, mentre i giovani sotto i 14 anni calano (-482 unità). Rimini affronta un cambiamento demografico tra nuove sfide e segnali di resilienza.
«I dati statistici riferiti all’andamento demografico – sottolinea l’assessora con delega alla statistica Anna Montini - sono preziosi perché ci raccontano come sta cambiando la città anno dopo anno, anche rispetto al contesto nazionale, e sono uno strumento di lavoro fondamentale nell’attività di programmazione dell’amministrazione comunale. Sapere che la città registra, in controtendenza, un aumento delle nascite e che, nonostante il lieve calo di residenti del 2024, il numero di residenti negli ultimi dieci anni è aumentato complessivamente di 2.656 abitanti, è importante per chi amministra, così come rilevare che il saldo migratorio -differenza tra arrivi e partenze- è positivo e che sono in costante aumento le famiglie e fra queste i nuclei familiari monocomponente. Si tratta di fenomeni, come l’invecchiamento della popolazione che prosegue, che vanno interpretati e letti con molta attenzione, tra nuove sfide e segnali di ripresa”.
Calano lievemente i residenti e crescono gli over 65
Il 2024 segna un lieve calo della popolazione residente a Rimini, dopo due anni di crescita che avevano seguito il biennio 2020-2021 caratterizzato dalla pandemia. Nel 2024, i residenti sono 150.343, con una diminuzione di -80 unità rispetto all’anno precedente.
La popolazione residente si suddivide in 72.286 maschi, in crescita di +118 unità rispetto al 2023, e 78.057 femmine, che calano di -198 unità. Nell’ultimo decennio il numero di residenti è aumentato complessivamente di +2.656 unità, di cui di +1.660 unità maschi mentre il numero delle donne ha registrato un incremento più contenuto di +996 unità.
Si segnala che dal 2018, la popolazione riminese si mantiene stabilmente al di sopra della soglia delle 150.000 unità, raggiungendo il massimo storico nel 2019 con 150.755 residenti.
Tra le aree cittadine, l’ex quartiere 5 si conferma il più popolato con 33.017 residenti, mentre l’ex quartiere 4 segna il maggior incremento con +206 unità (totale di 25.736 residenti.
Per quanto riguarda le fasce d’età, la più numerosa è quella tra i 40 e i 64 anni, con 56.601 residenti (pari al 37,65% del totale). Gli over 65 ammontano a 37.924 unità, rappresentando il 25% della popolazione, con un incremento di +566 unità rispetto al 2023. I giovani fino ai 14 anni sono 17.173 unità (11,42% del totale) e mostrano un calo di -482 unità rispetto all'anno precedente.
L’indice di vecchiaia conferma il progressivo invecchiamento della popolazione: a Rimini, ci sono 221 over 65 ogni 100 giovani sotto i 14 anni. Questo dato è in linea con il fenomeno di invecchiamento demografico che caratterizza l'intera popolazione italiana.
Natalità in ripresa: 917 le nascite, +5,28% rispetto all’anno precedente
Il 2024 segna un importante dato positivo per il Comune di Rimini: una ripresa delle nascite, con 917 nuovi arrivati, in aumento di 46 unità (+5,28%) rispetto all’anno precedente. Si tratta di un'inversione di tendenza rispetto al 2023, anno in cui, con 871 nascite, era stato raggiunto il livello più basso mai registrato nella serie storica demografica riminese. Questo risultato è in controtendenza rispetto al fenomeno generalizzato denominato dall’Istat come "inverno demografico”.
Le nascite sono così suddivise: 477 maschietti (fiocchi azzurri, +28 rispetto al 2023) e 440 femminucce (fiocchi rosa, +18 rispetto al 2023).
Stabili i decessi, dopo gli anni difficili del Covid si normalizza la curva della mortalità
Nel 2024 si conferma la “normalizzazione” della curva dei decessi, dopo i picchi anomali registrati durante gli anni della pandemia da Covid-19. I decessi totali ammontano a 1.603, con un leggero incremento di 10 unità rispetto al 2023. Di questi, 879 decessi riguardano donne (+49 rispetto all’anno precedente) e 724 uomini (-39).
Questi numeri sono in linea con l’andamento della mortalità rilevato nel 2019, anno in cui si registrarono 1.596 decessi, e risultano inferiori di 132 unità rispetto alla media quinquennale 2019-2023. Per mettere i dati in prospettiva, ricordiamo che nel 2020, durante la fase critica della pandemia, i decessi furono 1.951, per poi diminuire a 1.714 nel 2021 e a 1.784 nel 2022.
L’89% dei decessi avviene tra gli over 70, e la fascia d’età più colpita è quella tra 80 e 89 anni, che da sola rappresenta il 39% dei decessi totali (624 unità).
Continua il trend di crescita dei nuclei familiari
Il numero dei nuclei familiari continua a crescere: al 31 dicembre 2024 si contano 68.978 famiglie, con un aumento di 146 unità rispetto al 2023 e di 4.084 rispetto a dieci anni fa.
Le famiglie composte da cittadini italiani aumentano leggermente, passando da 58.228 a 58.262 (+34), così come quelle con cittadinanza mista (italiana e straniera), che raggiungono quota 3.865 (+188). Al contrario, diminuiscono le famiglie composte esclusivamente da cittadini stranieri, che si attestano a 6.851 unità (-76).
La tipologia più comune è quella dei nuclei unipersonali: 26.701 famiglie, pari al 38,71% del totale. Questo dato segna un incremento di 12 unità rispetto al 2023 e una crescita significativa (+12,90%) rispetto a dieci anni fa. In altre parole, 4 nuclei su 10 sono composti da persone che vivono da sole. Sono presenti anche 1.121 nuclei familiari con 6 o più componenti, pari al 1,63% del totale.
Saldo migratorio: la differenza fra arrivi e partenze in positivo
Nel 2024, il flusso migratorio verso il Comune di Rimini subisce una battuta d’arresto. Le nuove iscrizioni si riducono da 4.733 nel 2023 a 4.414 nel 2024, segnando un calo di -319 unità (-6,74%). Allo stesso tempo, diminuisce leggermente anche il numero di emigranti, che passa da 3.916 a 3.860 unità (-56, pari al -1,43%).
Questa diminuzione segue la ripresa post-pandemica del 2023, caratterizzata da un incremento dei flussi migratori internazionali, dovuto in parte alla crisi ucraina e ai fattori di attrattività socio-economica del territorio. Nonostante il calo, il dato relativo alle immigrazioni nell’anno appena trascorso si mantiene in linea e leggermente al di sopra della media degli ultimi dieci anni, pari a 4.241 nuovi arrivi.
Il saldo migratorio netto (differenza tra immigrati ed emigrati) si conferma positivo, attestandosi a +554 unità, ma registra un calo di -263 unità rispetto al 2023. Questo saldo, pur contribuendo positivamente alla dinamica demografica, non è sufficiente a compensare il saldo naturale negativo (differenza tra nascite e decessi), che rimane pari a -686 unità. È tuttavia importante notare che il saldo naturale del 2024 mostra un miglioramento rispetto al dato del 2023, quando era pari a -722 unità.
I flussi migratori: calano i nuovi arrivi dall’Italia
Nel 2024 si registra un calo dei nuovi arrivi a Rimini sia da parte di cittadini italiani che stranieri. Gli italiani che hanno preso residenza a Rimini sono 2.485, con una diminuzione di -229 unità rispetto al 2023. Gli stranieri in arrivo si attestano a 1.929, in calo di -84 unità rispetto all'anno precedente. Tra i cittadini italiani, 112 persone rientrano dall’estero per stabilirsi nuovamente a Rimini, segnando un aumento di +19 unità rispetto al 2023, di cui 26 provenienti dalla Repubblica di San Marino.
Il flusso immigratorio dall’estero cresce, passando da 1.388 a 1.498 unità con 1.276 arrivi (+38) da paesi extra-UE. Tuttavia, la maggior parte degli immigrati proviene da altri comuni italiani, rappresentando circa 2 immigrati su 3. Tra questi, si contano 953 arrivi (-195) dalla Provincia di Rimini e 607 dal resto della Regione Emilia-Romagna.
Tra le nazioni di provenienza, l’Ucraina si conferma al primo posto con 180 arrivi, nonostante il calo di -106 unità rispetto al 2023, seguono gli arrivi di cittadini albanesi (166 unità, -3)
Le 3.860 emigrazioni totali registrano un lieve incremento di +43 unità per i cittadini italiani, che raggiungono 2.482 partenze. Tra gli stranieri emigrati, si osservano 244 partenze (-46) di cittadini rumeni e 177 (-3) ucraini. La fascia d’età più coinvolta nei movimenti migratori è quella dei 30-34 anni, che rappresenta il 13,68% del totale delle partenze (528 persone) e il 13,86% degli arrivi (612 persone).
I cittadini stranieri il 13% della popolazione complessiva
Al 31 dicembre 2024, i residenti stranieri a Rimini sono 19.593, in diminuzione di 55 unità rispetto all’anno precedente. Gli stranieri costituiscono il 13,00% della popolazione totale della città, con un rapporto di 2 stranieri ogni 15 residenti totali. Le donne rappresentano la maggioranza della popolazione straniera, con 10.844 unità rispetto agli 8.749 uomini.
Nel corso del 2024 si sono registrate 163 nascite da genitori con cittadinanza straniera (-4 rispetto al 2023), pari al 17,78% del totale delle nascite in città (circa 2 su 10).
Calano i matrimoni celebrati a Rimini
Il numero dei matrimoni celebrati a Rimini (con sposi sia residenti che non residenti) è in calo rispetto al 2023, con 395 riti (-21). Di questi, 263 sono matrimoni civili (-28) e 132 sono matrimoni religiosi, in leggero aumento (+7).
L’età media degli sposi è di 39,52 anni per le donne e 43,17 anni per gli uomini. Inoltre, sono state registrate 17 nuove unioni civili nel 2024.
Cala il numero degli ultracentenari
Diminuisce il numero degli ultracentenari residenti nella popolazione riminese: al 31 dicembre 2024, se ne contano 56, rispetto ai 65 del 2023. Di questi, 44 sono donne e 12 uomini. La persona più longeva è una donna di 107 anni.
Aurora e Leonardo i nomi più gettonati del 2024
Tra le nuove nascite femminili, il nome più scelto è Aurora, mentre per i maschietti prevale il nome Leon
Cantieri e Pnrr, il punto della situazione con l'assessora Ridolfi
Addio a Mario Guaraldi, il pioniere dell’editoria indipendente che ha segnato la cultura italiana
Rimini e il mondo della cultura piangono oggi la scomparsa di Mario Guaraldi. Nato a Rimini il 26 settembre 1941, Guaraldi ha rappresentato una voce indipendente e coraggiosa, capace di sfidare le convenzioni e di illuminare i margini della cultura ufficiale con opere e autori dimenticati o ignorati.
Un uomo di passione e di tenacia, Mario Guaraldi ha iniziato il suo percorso editoriale giovanissimo, a soli 18 anni, pubblicando un’opera dedicata alla Resistenza. Da allora non ha mai smesso di innovare e di lottare per un’editoria democratica e accessibile, fondando la sua casa editrice nel 1971. La Guaraldi ha introdotto nel panorama culturale italiano testi di sociologia, antropologia, pedagogia e psicoanalisi, contribuendo a diffondere le scienze umane in un contesto ancora dominato dallo storicismo. Tra le sue pubblicazioni si ricordano opere di Tullio De Mauro, Furio Colombo, Pierre Bourdieu e Sandor Ferenczi, frutto di traduzioni rigorose e di una visione editoriale innovativa.
Il suo impegno non si è limitato alla carta stampata: Guaraldi ha esplorato il mondo del digitale, sperimentando già negli anni Novanta tecniche di print on demand e di editoria online, precorrendo i tempi con una visione che ha ispirato generazioni di editori.
Mario Guaraldi non è stato solo un editore, ma anche docente, giornalista, impresario teatrale e polemista. Una personalità brillante e complessa, a volte ruvida e scomoda, ma sempre guidata da un’intelligenza acuta e da una profonda passione per la libertà intellettuale.
Solo pochi giorni fa, il 21 dicembre, Mario Guaraldi ha ricevuto il Sigismondo d’Oro 2024, un riconoscimento che la comunità riminese gli ha voluto tributare per il suo contributo straordinario alla cultura e alla memoria storica della città.
Le parole del sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, sintetizzano il sentimento collettivo di cordoglio e gratitudine: “Mario Guaraldi e Rimini si sono voluti bene. Al dolore struggente di ogni addio corrisponde la dolce malinconia del tanto tempo passato insieme”.
Anche il senatore del Movimento 5 Stelle Marco Croatti ha voluto ricordare Guaraldi con profonda commozione: “Editore visionario e docente universitario appassionato, ha dedicato la sua vita alla promozione del sapere, della lettura e dell’editoria come strumenti di crescita collettiva. La sua scomparsa rappresenta una perdita incolmabile per tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di collaborare con lui”.
Alla sua famiglia, vanno le più sentite condoglianze.
Guaraldi e Maccolini, ecco il Sigismondo d'oro
E’ stato assegnato all’Istituto Maccolini, la storica residenza per anziani nel cuore della città che da 124 anni opera al servizio degli altri e alla cura delle persone più fragili, e a Mario Guaraldi, pioniere dell’editoria, il 'Sigismondo d'Oro' 2024, il riconoscimento civico attribuito ai riminesi che abbiano onorato, con la propria attività, la città di Rimini
Come ormai tradizione, la consegna del riconoscimento è stata preceduta dal saluto di fine anno del Sindaco, Jamil Sadegholvaad.
Al termine dell’intervento di saluto di fine anno, la vicesindaca Chiara Bellini ha preso la parola per dare lettura della biografia e della motivazione del Sigismondo d’oro conferito a Mario Guaraldi e ricevuto da Maria Perchiazzi Guaraldi che ha fatto le veci del marito.
Dopo il discorso di ringraziamento di Maria Perchiazzi Guaraldi, la presidente del consiglio comunale Giulia Corazzi ha introdotto la seconda assegnazione del riconoscimento, leggendo la lunga storia biografica dell’Istituto Maccolini nato il 15 ottobre 1900 grazie alla Signorina Anna Maccolini che decise di dedicare la sua vita alle “povere vecchie abbandonate”. Terminata la lettura, la Superiora Provinciale d’Italia delle Suore di Carità di Maria Bambina, Suor Caterina Bonalda, ha ricevuto l’onorificenza e ha preso la parola per il suo discorso di ringraziamento.
Di seguito l’intervento del Sindaco e, al termine, le motivazioni dell’onorificenza:
L’intervento del Sindaco di Rimini:
Buonasera a tutti e benvenuti.
Credo sia doveroso da parte di tutti noi rivolgere subito un ringraziamento alle nostre concittadine, ai nostri concittadini, alle associazioni a cui, da 30 anni a questa parte, la nostra comunità riconosce attraverso il conferimento del Sigismondo d'Oro un premio alla carriera. Ma non solo.
Nell'atto di giunta che, il 10 ottobre 1994, lo istituì è scritto che il Sigismondo d’Oro viene attribuito ogni anno, come ‘segno di gratitudine e stima’, a quei riminesi che ‘abbiano onorato con la propria attività la Città di Rimini’. I primi furono Claudio Maria Celli e Pietro Arpesella. Prima di arrivare a Mario Guaraldi e all’Istituto Maccolini, che celebriamo questa sera, se ne sono succeduti altri 61. Donne, uomini, ragazze e ragazzi, associazioni, che in qualche modo, e in maniera differente, hanno raccontato la Storia a partire dal cuore. Il cuore di Rimini. Quel cuore grandissimo, enorme, generoso, che - quasi per pudore dei sentimenti - resta sempre un po’ indietro e di lato nelle foto della Rimini dalle mille luci e dalle altrettante contraddizioni. Raccontava Tonino Guerra che il giorno in cui tornò a casa dalla guerra, una guerra in cui prima lo avevano dato per disperso e poi per morto in Germania, incontrò il padre sulla porta. L’anziano, nascondendosi il viso nel bavero della giacca per non fare vedere le lacrime, gli disse solo: ‘In tavola c’è qualcosa da mangiare’. Nient’altro, senza un abbraccio o una parola memorabile. Ma dietro quella frase così semplice e così lontana da ogni comprensibile slancio verbale di commozione, c’è quel mondo schivo ma dal cuore colossale della Rimini che è, e non solo appare.
Vi invito a sfogliare l’album di famiglia del Sigismondo d’Oro. Troverete persone dall’esistenza e dal percorso professionale tanto differente perché non c’è un modo solo per fare bene e per fare il bene. Storie di vittorie fantastiche e di lavoro oscuro, di grandi ribalte e di direzioni solitarie e contrarie. Episodi commoventi e qualcuno buffo: il premio che scivola dalle mani di un emozionato Guido Nozzoli, il ringraziamento infinito di Liliano Faenza, Eron che delega a ricevere il riconoscimento al venditore ambulante Mamadouk.
Tanti aneddoti, molte più emozioni. Ma da questa galleria di volti e racconti riminesi così disomogenei, quella che emerge unitaria è una lezione: scegliamo ogni giorno chi vogliamo essere.
Se fosse possibile riascoltare in rapida sequenza gli interventi dei Sigismondo d’Oro nell’arco dei trent’anni colpirebbe come ognuno di sé sottolinei ciò che c’è ancora da fare. Quasi che il riconoscimento assegnato dalla propria città sia una promessa di futuro, che prescinde dall’età anagrafica, piuttosto che un premio alla carriera, a un grande avvenire che è già dietro alle spalle. Una prospettiva e non una conclusione insomma.
Se ci pensiamo bene, è l’invito spontaneo a non fermarsi mai, a non considerare il traguardo il compimento, la vittoria, la perfezione. Semmai è il cammino quello che conta; quel tragitto che passa anche da soste improvvise, errori di percorso, cambi repentini di direzione. Sbagli. Occasioni perdute. E di occasioni perdute si discute anche a Rimini. Quello che poteva essere e non è stato. Quello che manca. È il pendolo che oscilla per ogni provincia d’Italia: da una parte lamentato complesso di inferiorità e dall’altra certezza di superiorità assoluta.
Julio Velasco, allenatore della squadra italiana di volley femminile, prima della finale olimpica di pochi mesi fa, spiegava ai giornalisti: la medaglia d’oro che manca? Basta! Non si deve guardare sempre a quello che manca. È una cultura, l’erba del vicino è sempre più verde, è una filosofia di vita che non va’.
La Rimini che esattamente 30 anni fa salutava i primi Sigismondo d’Oro era molto diversa da quella di oggi. Non solo nei luoghi trasformati o rigenerati. Allora, lo ricorderete, si era a un bivio. Abbiamo scelto una strada precisa che ha cambiato in silenzio anche la percezione di noi che sin lì avevamo offerto al mondo. Un’industria primaria come il turismo, prettamente stagionale, è stata virata a comparto a lavorazione permanente.
L’abbiamo chiamata destagionalizzazione e oggi vale circa un terzo del bilancio turistico annuale di Rimini, oltre 2 milioni di pernottamenti in mesi che valevano zero o quasi in termini di ospitalità.
Legittimo ragionare di quello che non c’è, la discussione e il confronto di idee sono il sale. Ma non sarebbe più utile considerare le mancanze come nuove tappe di un cammino che prosegue, piuttosto che la prova provata che non siamo nessuno e che il meglio è irrimediabilmente confinato nel passato?
C’è un mondo in cambiamento frenetico che ci restituisce nella stessa misura nuove opportunità e inediti problemi. La contraddizione è la cifra moderna: crediamo a tutto ma non abbiamo fiducia in niente. E sono contraddittorie anche le città in cui viviamo: la Rimini prima nel Paese per presenze turistiche, capitale indiscussa dell’ospitalità, convive con la città che, proprio in virtù della sua eccezionale attrattività dovuta a bellezza, storia e servizi, vuole 134 mensilità di stipendio medio per l’acquisto di un bilocale. Una incoerenza in cui si dibattono tante città, ad ogni latitudine. È evidente come questa discrasia rischi di modificare la forma e l’identità stessa delle città, gentrificandole e ‘periferizzando’ intere fasce di popolazione dalle ridotte possibilità economiche.
Davanti a temi come questo che facciamo? Restiamo immobili a rimpiangere il passato? No. Cerchiamo di governare il cambiamento, continuando a cambiare progressivamente noi stessi. La chiave è la concretezza, perché è la concretezza a mettersi al servizio della società, al contrario dell’ideologia. La pianificazione strategica ci consente di programmare di qui ai prossimi 3 anni molti degli interventi che completeranno la trasformazione di Rimini da città balneare a capitale permanente dell’ospitalità.
L’obiettivo non si misura solo in termini di consolidamento delle posizioni di mercato o di benessere diffuso. Un turismo sempre più orientato a esaudire una domanda annuale porta con sé la riorganizzazione gestionale delle strutture ricettive che a sua volta produce effetti positivi sull’assorbimento della precarizzazione e della stagionalità dell’occupazione.
Ed è evidente poi come una maggiore sicurezza economica dei lavoratori sia condizione fondamentale per costruire progetti di vita più solidi e duraturi, qui in città.
Vogliamo che i giovani, le famiglie, i figli, magari dopo aver fatto esperienze di studio e di lavoro all’estero, restino e vivano a Rimini.
Vogliamo che l’Università, con i suoi studenti provenienti da tutti i Continenti, sia un corpo incluso e non estraneo alla nostra comunità.
La casa è un elemento centrale di questi desideri. Non ci sono soluzioni definitive e uniche: di fatto, in completa assenza di un programma straordinario governativo di costruzione di nuova edilizia popolare, ogni città affronta l’emergenza abitativa autonomamente.
Il Comune di Rimini, oltre ai progetti già in corso e quelli avanzati per un finanziamento statale, è disposto a percorrere ogni forma amministrativa, anche sperimentale, per aggredire il problema.
Oggi e nei prossimi anni dobbiamo cercare di tenere ambo i lembi della coperta, la città dei residenti e quella degli ospiti possono e devono stare nella stessa visione.
Sul turismo le preoccupazioni in prospettiva sono reali: i dati attuali dell’economia italiana indicano una paurosa stagnazione di produttività industriale e retribuzioni. Secondo gli ultimi dati Eurostat, il reddito familiare lordo disponibile in Italia è diminuito nel 2023 portandosi al 94 per cento del valore del 2008, contro una media europea a 111,1 per cento, fatto appunto 100 il livello del 2008.
Siamo più poveri rispetto a 15 anni fa e quando i tuoi soldi ‘pesano’ meno e si devono confrontare con inflazione e aumento dei costi dell’energia riduci e tagli i consumi. E la vacanza è un bene di consumo. Rimini chiuderà il 2024 turistico con una crescita intorno al 4 per cento di arrivi e pernottamenti: un risultato positivo dovuto al crescente richiamo della città nei confronti dei mercati esteri.
Nel breve e medio periodo questa prospettiva non cambierà: difficoltà del turismo italiano e incremento di quello straniero. Con la qualità dei servizi, dell’accessibilità, dell’esperienza complessiva ‘vacanza’ possiamo garantirci un futuro solido, in un panorama nazionale probabilmente più complesso. Anche in questo caso l’obiettivo chiama la collaborazione più estesa tra istituzioni e operatori turistici. Nessuno si salva da solo.
Vedete? Siamo qui stasera ancora una volta a parlare di presente e futuro di Rimini. Sapendo di avere dalla nostra parte una grande storia comune, di sofferenza e riscatto, di gloria e dolore.
Il Sigismondo d’Oro è questo, da trent’anni. E lo è adesso, davanti alla doppia, incredibile, vicenda umana e professionale dentro la città, dell’Istituto Maccolini e di Mario Guaraldi.
La storia di un istituto religioso che, da 124 anni, accoglie, accudisce, protegge, cura i nostri anziani. La fede che si fa pratica quotidiana di altruismo, dedizione, competenza a supporto dei più fragili, un patrimonio che la comunità non può disperdere. Il percorso di Mario Guaraldi è completamente differente, in apparenza. Salutiamo Mario che ci sta guardando e gli diciamo ‘grazie’. Grazie per la sua autonomia intellettuale, grazie per avere aiutato l’industria culturale italiana a migliorare e crescere partendo da una posizione indipendente e non dall’establishment. E grazie per non avere mai derogato un attimo dalla necessità della critica, anche dura, anche scorbutica, ma sempre curiosa, informata, stimolante. La crescita di una città o di una società passa da un confronto libero di idee e il rifiuto, la censura, in qualsiasi ambito sono forme violente di una intolleranza che non ha cittadinanza a Rimini.
Voglio ringraziare il consiglio comunale, le istituzioni, i lavoratori, gli imprenditori, le famiglie, i giovani, tutti i riminesi che hanno consentito alla città di non fermarsi e continuare a essere ‘l’imperfetta meraviglia’ di sempre.
Ringrazio le forze dell’ordine, per il lavoro che svolgono a servizio di tutto il territorio.
Ringrazio tutte le autorità civiche e religiose per avere operato anche nel 2024 affinché non venisse mai meno il senso di comunità.
Ricordo a nome di tutta Rimini le persone e i cari che ci hanno lasciato durante l’arco dell’anno. Non li dimentichiamo. Continuiamo a tenerli in quella parte del nostro cuore, e del grande cuore di Rimini, che a volte ci commuove improvvisamente. Come quel padre, tanti anni fa, che accolse il proprio figlio, creduto morto, dicendogli solamente ‘In tavola c’è qualcosa da mangiare’. Anche questi siamo noi, anche questa è Rimini.
Grazie e buone feste.
Sigismondo d’oro 2024: le motivazioni del conferimento dell’onorificenza
Mario Guaraldi
Per avere rappresentato, in oltre cinquant’anni di attività, una figura pionieristica nel panorama dell’editoria italiana indipendente, valorizzando autori e tematiche alternative che sono state di enorme stimolo per la crescita culturale del Paese;
Per non avere mai perduto la fiducia nella necessità della voce critica, laica e non condiscendente al potere, considerata elemento imprescindibile nell’economia di un dibattito culturale e sociale improntato al confronto libero e democratico delle idee;
Per avere valorizzato uomini e fatti della storia e della cronaca di Rimini attraverso inedite e sofisticate pubblicazioni, capaci di inserire l’opera nel migliore contesto critico per una lettura che andasse oltre il presente.
Istituto Maccolini
Per avere costantemente rappresentato, nei suoi centoventiquattro anni di storia riminese, quel modello di carità e assistenza che, alimentato dalla fede, offre quotidiano aiuto e sostegno alle persone più deboli e fragili;
Per non avere mai mancato al proprio ruolo di punto di riferimento concreto nella difficoltà più estrema, soprattutto nei momenti in cui la storia, a Rimini e nel mondo, si tramutava in tragedia, dolore, dramma, sofferenza collettiva;
Per avere mantenuto e valorizzato la straordinaria eredità materiale e morale di Anna Maccolini, vera benefattrice della nostra città, con il continuo aggiornarsi, rinnovarsi e ampliarsi dell’Istituto che dimostra come la solidarietà e l’altruismo siano ancora oggi il fondamento della comunità riminese.
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Valentina Ridolfi entra in giunta
Valentina Ridolfi, la coordinatrice del Piano strategico, prende il porsto di Roberta Frisoni nella giunta comunale di Rimini. Sarà Assessora all'urbanistica, con deleghe che vanno dla damanio ai progetti europei, prassando per il pnrr. La dlega alla mobilità, invece, andrà all'assessore Mattia Morolli.
“Ho proposto a Valentina Ridolfi di assumere l'incarico di assessore comunale, ricevendo il suo assenso. E' una bella notizia non tanto e non solo per questa Giunta e Amministrazione comunale ma per tutti coloro i quali si riconoscono nel progetto di una città fortemente innovativa e orientata verso il cambiamento sostenibile, così come viene avanti dal momento in cui si pose metaforicamente la prima pietra del Piano Strategico. Valentina Ridolfi è stata ed è il cuore stesso di questa grande 'avventura di comunità' cominciata ormai 15 anni fa e che ha prima convinto della necessità e poi concretizzato in opere e fatti la medesima tensione alla modernizzazione di Rimini", spiega il sindaco Jamil Sadegholvaad.
"La conoscenza tecnica e nei dettagli dei dossier e di tanti progetti fondamentali riguardanti lo sviluppo di Rimini e da lei già affrontati con il Piano Strategico, la professionalità, la capacità di individuare nella collegialità e nella trasversalità dell'approccio la chiave per aprire la porta dei risultati, le relazioni tessute con una buona parte della rappresentanza sociale, culturale, economica locale e provinciale, fanno di Valentina la persona più indicata per raccogliere il lavoro e 'l'eredità' di Roberta Frisoni. Ridolfi assumerà il compito di coordinare in qualità di assessora la pianificazione e la gestione del territorio del Comune di Rimini, focalizzando in particolare gli obiettivi sul nuovo PUG, sulla necessità di avviare organizzativamente quell'attività di partecipazione che sottende lo stesso Piano Urbanistico Generale e sui progetti di rigenerazione soprattutto in fascia turistica".
Valentina Ridolfi entrerà formalmente in carica a gennaio 2025, una volta espletata tutta la procedura necessaria, a partire entro la fine dell'anno dalla remissione del mandato da amministratore in IEG.
Qualità della vita, Rimini prima per presenze turistiche
La Provincia di Rimini guadagna nove posizioni, rispetto al 2023, nella classifica sulla qualità di vita del Sole 24 Ore. Di seguito la dichiarazione del presidente della Provincia Jamil Sadegholvaad:
“A un mese dalla pubblicazione dell’approfondimento sulla qualità della vita di Italia Oggi che poneva la provincia di Rimini in calo rispetto all’anno precedente, l’edizione odierna de ‘Il Sole 24 Ore’ rovescia la situazione, in un’alternanza ormai consueta, segnalando nella 35esima edizione della sua annuale inchiesta una crescita complessiva del territorio che da 51esima sale al 42esimo posto, con un salto quindi di nove posizioni. Una crescita che, soffermandoci sui numeri, abbraccia tutta la Romagna, con la Provincia di Forlì-Cesena che scala la graduatoria risalendo di 27 posizioni e Ravenna che ne guadagna sette: un elemento questo che, a prescindere dal ‘gioco’ delle classifiche e dei primati, è comunque l’ennesimo e netto segnale di una terra come la Romagna che ha saputo rialzare la testa dopo le difficili prove a cui è stata sottoposta nei mesi scorsi e negli ultimi anni (il Covid che ha colpito in maniera pesantissima l'industria turistica).
Volendo dunque cogliere i trend e i conseguenti spunti di riflessione che emergono dall’analisi, non si può non partire dal dato che per la prima pone la provincia di Rimini al primo posto per presenze turistiche (17.035 per kmq, elaborati su dati Istat 2023), davanti a Venezia, Napoli, Milano e Roma. La conferma di come il comparto turistico rappresenti il traino per l’economia di un territorio, che mantiene una certa vivacità nel tessuto imprenditoriale (17° per nuove iscrizioni, 26° per startup innovative), in un quadro complessivo di crescita generale della performance (la provincia sale di 27 posizioni nella sezione affari e lavoro).
La fotografia della situazione nei 27 Comuni della provincia conferma la vocazione al risparmio del territorio (22esimo posto nell’indicatore dei depositi bancari delle famiglie consumatrici) così come pone all’attenzione due temi che rappresentano la sfida e la priorità degli anni a venire, a partire dal peso dei canoni d’affitto per le abitazioni sul reddito medio pro-capite (102°, con una incidenza del 46%) e dal costo per l’acquisto degli immobili (103°), in particolare nelle aree di pregio, che rientra anche nel complessivo alto tasso di inflazione generale: tutti indicatori che se da una parte danno conto di come il territorio resti fortemente attrattivo, dall’altro pone davanti ad una riflessione rispetto alla necessità di perseguire nella politica di azioni del sostegno all’abitare e, allo stesso tempo, incentivare soluzioni normative di respiro regionale e nazionale per invertire un trend che tocca da vicino tutte le città metropolitane e, in particolare, quelle a più alta vocazione turistica e in generale di benessere.
Sul fronte del benessere di vita, la provincia di Rimini è tra quelle che garantisce la più alta speranza di vita alla nascita (terza in Italia, con una media di 84.6 anni), ma peggiora il tasso di fecondità (84esima), mentre sono buone le performance rispetto al sistema sanitario, sia per il numero di medici specialisti presenti in tutto il territorio provinciale, sia per la bassa emigrazione ospedaliera (cioè la tendenza a spostarsi fuori per le cure), che vede Rimini tra le più virtuose (13) in un quadro emiliano-romagnolo positivo (Ravenna terza, Forlì-Cesena quarta, Bologna quinta). Su questo fronte vale la pensa sottolineare i miglioramenti anche statistici, visto che sino a non molto tempo fa in questi specifici indicatori il territorio riminese era molto più indietro in graduatoria.
Resta alta la pagella dell’ecosistema urbano (confermando il 13esimo posto assoluto), l’offerta del trasporto pubblico (13°), l’attenzione al rinnovabile con alta densità di impianti fotovoltaici (8°) e una forte tendenza alle riqualificazioni energetiche (6°).
Infine, una piacevole e ormai consolidata conferma: il podio (in crescita dal terzo al secondo posto) nella classifica ‘cultura e tempo libero’, in cui a fare da traino non è (o meglio non è solo) la quantità di servizi a disposizione, anche dei turisti, come palestre e piscine e l’offerta, articolata, diffusa e di alta qualità di spettacoli (5°), ma è la risposta del pubblico (terzo posto per media di spettatori), a indicare una realtà provinciale viva e soprattutto partecipe. Di queste classifiche, dunque, diamo il giusto peso ai fisiologici up e down e invece cogliamo stimoli, difetti e spunti per continuare a crescere.
[Lettere] Sadegholvaad: così affrontiamo la crisi tedesca
Caro Direttore,
le notizie che provengono dall'economia tedesca, in piena recessione e con una conclamata crisi industriale che ha colpito in particolare il settore dell'automotive, pongono più di una domanda all'Europa circa le sue prospettive di futuro immediato.
Dentro a questi dubbi stanno anche le preoccupazioni dell'intero settore turistico italiano, che storicamente beneficia in maniera robusta dei flussi turistici provenienti dalla Germania. Si pensi solo alla Riviera romagnola: dal dopoguerra in poi, il mercato germanofono è costantemente stato il primo per arrivi e pernottamenti nel segmento estero. Per Rimini capoluogo in particolare si parla di 450mila presenze nell'anno 2023, in aumento addirittura rispetto al 2019, ultimo anno pre pandemico, quando furono poco più di 400mila. Sottolineo come, nei primi 8 mesi dell'anno in corso , per quanto riguarda il mercato tedesco in Romagna, i dati turistici abbiano fatto segnare un +9,5% di arrivi e un +10,4% di pernottamenti, sullo stesso periodo dell’anno precedente.
Numeri importanti e portanti per la nostra economia che potrebbero subire potenzialmente un rallentamento nel 2025 a causa della crisi economica interna della germania. Abbiamo visto anche in Italia come il combinato disposto tra incremento dei prezzi e stagnaione economica abbia portato gli italiani a contrarre numero e periodi del fare vacanza.
Credo però che come riviera di Rimini e come Romagna, proprio davanti a un problema, abbiamo tutte le carte per bypassarne i possibili effetti negativi. Innanzitutto sono già state annunciate alcune iniziative sulla mobilità- il collegamento giornaliero ferroviario fra Monaco di Baviera e la Riviera Romagnola di ferrovie tedesche DB ed austriache ÖBB- che renderanno puntuale, quotidiano e conveniente il collegamento tra Germania e il nostro territorio. Quindi, in un contesto del genere, trovano giusta e ampia motivazione le azioni promozionali messe in atto da APT su quel mercato. E' chiaro che, insieme al comparto privato, si deve lavorare nella direzione di massimizzare al massimo una delle storiche e principali caratteristiche della vacanza in Romagna: il rapporto tra qualità offerta e prezzo proposto, particolarmente attrattiva per un turismo sostanzialmente 'di prossimità' come quello tedesco. Dobbiamo essere veloci, creativi nel esaltare queste nostre caratteristiche di fondo. In pochi al mondo riescono a proporre luoghi, servizi, opportunità di divertimento e cultura come la Romagna a prezzi estremamente competitivi.
Jamil Sadegholvaad