neroRimini | Statale16, Arlotti: Ministero garantisce copertura finanziaria per opere compensative

 

Statale 16, l'iter per le opere compensative che saranno realizzate da Anas con i risparmi della terza corsia della A 14 procede senza intoppi. Almeno questo ha confermato ieri il sottosegretario alle Infrastrutture e trasporti Umberto Del Basso De Caro rispondendo al question time presentato dal deputato Pd riminese Tiziano Arlotti. A breve sarà garantita la copertura finanziaria degli interventi immediatamente cantierabili.


"La Struttura di vigilanza sulle concessionarie autostradali presso il ministero ha richiesto l'11 luglio alla società Autostrade per l’Italia l’invio del progetto definitivo completo di tutti gli elaborati, così da poter predisporre la relativa istruttoria e procedere all’approvazione entro il mese di settembre di quest'anno. Poiché l’intervento, di un valore pari a 23 milioni di euro, trova parziale copertura finanziaria nelle somme residue per il lotto 1A dell’ampliamento alla terza corsia dell’autostrada A14, l’importo residuo dell’intervento, pari a circa 17 milioni di euro, troverà copertura nelle somme residuali dei lavori in corso di ampliamento alla terza corsia, ovvero nelle somme previste alla voce altri investimenti della vigente Convenzione".


Il ministero ha quindi confermato che ci sono le condizioni per far partire gli interventi. Le opere in questione sono il percorso ciclopedonale a Covignano, degli attraversamenti ciclopedonali in corrispondenza delle vie Covignano, Pomposa e Coriano, delle rotatoria sulla ss72 e all’incrocio con via Montescudo e via Coriano a Rimini; della viabilità di collegamento via Venezia-Udine e via Berlinguer-Tavoleto a Riccione; e del percorso ciclopedonale di Scacciano e della viabilità di servizio di via dell’Autodromo a Misano.


Il progetto definitivo per la validazione tecnica consegnato ad Aspi, ha precisato il ministero, comportava una spesa complessiva di circa 21 milioni di euro, aggiornato a 23 milioni lordi a seguito di ulteriori approfondimenti sulla stima degli espropri. Il finanziamento delle opere di completamento sarà inserito nel quadro economico del lotto 1B in cui far convergere i risparmi di spesa del lotto stesso.

6bStabilimenti balneari e Bolkestein: le idee di Nomisma

 

Il turista che arriva sulla Riviera romagnola nei mesi estivi lo fa per andare in spiaggia. Sembra la scoperta dell’acqua calda ma è invece il punto di partenza delle conclusioni dello studio effettuato da Nomisma per conto delle Cooperative bagnini di Cervia e di Cesenatico.  Lo studio vuole essere un contributo al dibattito sulla direttiva Bolkestein sulle concessioni demaniali. Il governo italiano ha varato una proroga della situazione attuale fino al 2020, ed è quindi più che mai aperto il dibattito su come allinearsi all’Europa senza mandare in frantumi decenni di  tradizione balneare italiana e romagnola in particolare.
L’affermazione di Nomisma si spiega con il fatto che, nella realtà, lo sviluppo del dibattito sul modello di turismo balneare tende a non riconoscere la centralità della spiaggia: “Lo stabilimento balneare è percepito come un elemento marginale (o forse viene dato per scontato) del complesso meccanismo che porta all’elaborazione del prodotto soggiorno balneare. Il bagnino, in questo quadro, ha un ruolo passivo, sfrutta un bene pubblico, percepisce delle rendite elevate su un bene non suo, pagando somme esigue per la concessione del bene demaniale ed evadendo le imposte. Se questa immagine negativa degli operatori degli stabilimenti balneari è quasi caricaturale, gli stabilimenti stessi non hanno fatto molto per modificare questa percezione esterna negativa del proprio ruolo”.
Una premessa per arrivare ad affrontare i nodi in discussione. Primo fra tutti, le dimensioni di uno stabilimento balneare, che a Cervia e a Cesenatico, ma la situazione non cambia di molto nella situazione riminese, è attualmente di circa 35 metri. Si sente dire spesso che bisognerebbe arrivare a bagni di 300/400 metri, in modo da avere sulla spiaggia “discoteche, centri benessere, gallerie commerciali, ristoranti, con un potenziale sfruttamento di importanti economie di scala e di contenimento dei costi”. Osserva invece Nomisma: “Questo nuovo assetto comporterebbe molto probabilmente non solo un cambio negli operatori economici, ma anche, e soprattutto, la trasformazione radicale del tipo di soggiorno balneare rispetto all’attuale offerta”. E ancora: “Il modello che sembra prefigurarsi con l’introduzione delle modifiche nell’assetto gestionale della spiaggia conduce a una netta cesura rispetto all’attuale assetto socio-economico di una destinazione, con una marcata concentrazione delle imprese e una contestuale chiusura di otto, nove decimi degli stabilimenti esistenti”. Altra conseguenza: i bagnini da piccoli imprenditori diventerebbero dipendenti.
L’eventuale arrivo dei mega stabilimenti balneari che effetti produrrebbe sul modello attuale? Ne vengono indicati alcuni: nel nuovo assetto, la presenza dei turisti sarebbe concentrata sulla spiaggia per molte ore in più; quindi molte aree geografiche attualmente centrali (e le attività commerciali ivi presenti) perderebbero parte della propria attrattività; parimenti, è plausibile che si rafforzi il legame tra alberghi e stabilimenti, con i primi che partecipano (e prendono in affitto) alle concessioni demaniali.
Secondo Nomisma tutto ciò non servirebbe ad accrescere la competitività della Riviera romagnola rispetto a destinazioni che hanno avuto uno sviluppo turistico più recente (quali la Costa del Sol oppure i moderni insediamenti turistici sulle coste della Dalmazia e dell’Istria, della Turchia o dell’Egitto). Inoltre ci sarebbe un probabile aumento dei prezzi a carico degli utenti, per via del maggiore potere di mercato dei concessionari.
D’altra parte Nomisma osserva che le attuali piccole imprese balneari non possono fare investimenti sistemici, ed oggi non possono farli nemmeno gli enti pubblici per evidenti ragioni di bilancio.  Che fare allora? Lo studio indica alcuni punti per uscire dalle secche.

Competere fra sistemi
La competizione fra bagnini è attualmente sui vari servizi che uno offre (Giochi, attrezzature sportive, ecc.) e sul prezzo. Ma la competizione oggi avviene soprattutto fra sistemi: quindi è importante che nella località ci sia un sistema di salvataggio efficiente, un ospedale vicino, una viabilità adeguata, l’assenza di criminalità, e così via. “Assicurare una elevata qualificazione della località balneare significa fornire in modo adeguato questi beni pubblici, anche se questi ultimi beni non sempre sono prodotti dal settore pubblico (sebbene, storicamente, spesso questa è stata la scelta)”.

Uscire dal sommerso
E’ forse la ricetta che di primo acchito può risultare più indigesta agli operatori: “Un altro importante sforzo di modernizzazione del settore degli stabilimenti balneari passa attraverso l’uscita dal sommerso”. Eppure è l’unica strada praticabile perché altrimenti il fatturato ed il profitto dichiarato dall’impresa non consentirebbero investimenti significativi. Nella ricerca si cita la significativa esperienza di Passpartout, il sistema ideato a Cervia per consentire al cliente di acquistare dall’albergatore un voucher sui servizi di spiaggia che poi può spendere nel bagno che preferisce, seguendo amici, parenti, compagnie. Molti operatori non hanno aderito perché il sistema prevede una tracciabilità completa delle presenze.

Tecnologia e innovazione
Per centrare questi obiettivi non serve – dice Nomisma – passare alle grandi concessioni. “Il rischio è quello di ripetere gli stessi errori, evitando che pochi imprenditori privati forti riescano a controllare un mercato locale, come è avvenuto in passato nel caso delle public utilities”.

Mettersi in rete
Se non vanno bene i bagni di grosse dimensioni, gli stabilimenti balneari possono e devono fare ciò che per certi servizi (il salvataggio) hanno da tempo cominciato: mettersi insieme per gestire servizi comuni da offrire ai turisti.  Devono mettersi insieme imprese “simili” per eliminare così la ritrosia delle piccole imprese a  compiere investimenti significativi, così come un bagno “grande” non avrà alcun interesse a fare investimenti sistemici, baderà solo ad allungare il tempo della concessione.

Aggregazioni dal basso
Per spingere gli stabilimenti ad aggregarsi per raggiungere dimensioni più congrue non servono regole e decisioni calate dall’alto ma va attuata una spinta dal basso.

Non c’è un modello unico
In definitiva non ci può essere un modello unico a cui gli stabilimenti devono adeguarsi. Secondo Nomisma i dati mostrano che anche nell’ambito di una situazione abbastanza omogenea come la Riviera romagnola, vi sono situazioni diverse per molti elementi: “la dimensione media delle concessioni, il grado di integrazione verticale tra albergo e stabilimento balneare, la presenza di una quota significativa di affitti di stabilimenti, ma anche la dotazione di servizi comuni ai vari bagni e la rappresentatività di una Cooperativa che offre servizi sistemici agli stabilimenti che caratterizzano la vacanza, influenzandone in modo significativo il livello qualitativo”.

 

 

Torna a Rimini nel giardino di palazzo Lettimi la rassegna teatrale e musicale Le città visibili a cura di Tamara Balducci e Linda Gennari. Sarà l'attore Ugo Dighero con il Mistero buffo di Dario Fo a tagliare il nastro della rassegna domani alle 21,30

Le città visibili locandina

Venerdì, 18 Luglio 2014 10:56

goran bregovic domani a verucchio

Taglio del nastro dai ritmi balcanici per la 30esima edizione del Verucchio Music Festival, per la direzione artistica di Ludovico Einaudi. Domani alle 21,30 sul Sagrato della Chiesa Collegiata il concerto di Goran Bregovic

rossoRimini | Polo benessere, "Coopsette inadempiente": il Comune ci mette di mezzo gli avvocati

 

"Indispensabile ricorrere ad uno specifico incarico legale". E' questa la conclusione a cui è arrivata a giunta del comune di Rimini, dopo aver studiato per diversi mesi il caso del Polo benessere. Gli approfondimenti hanno riguardato le eventuali responsabilità nell'attuazione (o meglio nella non attuazione) di Coopsette degli impegni assunti con il contratto di acquisto delle azioni di Rimini Terme. Il tutto è condito da "perizie tecnico/contabili, al fine di individuare, a fronte dell’evidente blocco dello sviluppo del progetto del Polo del Benessere, le soluzioni più idonee e il percorso più utile per il Comune di Rimini", spiegano da palazzo Garampi.
Uno studio complesso che non avrebbe potuto svolgere un ufficio comunale e che ha prodotto esito "valutazioni che conducono a ritenere che quanto finora fatto da Coopsette non possa essere considerato sufficiente per ritenere adempiuti gli obblighi di riqualificazione dell’area che la stessa si era assunta con la presentazione del piano industriale del “Polo del Benessere”".


La giunta per tutelare l'interesse pubblico ha quindi "dato mandato ai legali di avviare il procedimento di arbitrato perché venga accertato a carico di Coopsette il lamentato inadempimento e riconosciuto al Comune di Rimini il risarcimento dei relativi danni".

Venerdì, 18 Luglio 2014 10:27

giornalaio, 18 luglio 2014

giornalaioAeroporto, Enac approva masterplan da 109mln. Aeradria e Rdr, il tribunale rinvia i sequestri. Privatizzare fiera e palas? Rinaldis sta con Cagnoni. Via mercato e parcheggio da piazza Malatesta

 

Aeroporto. Oggi a Roma l'apertura delle buste con le offerte per la gestione del Fellini. Quattro quelle arrivate all'Enac, portano i nomi di "Robert Halcombe, l’imprenditore americano che ha già fatto l’offerta per l’aeroporto di Forlì, i russi di Novaport, il colosso che detiene partecipazioni in sette scali dell’ex Unione sovietica, la società Air Rimini 2014 formata da imprenditori riminesi e operatori in campo aeroportuale, e infine il Consorzio per lo sviluppo dell’aeroporto, la cordata formata da ABN a&b network con operatori italiani e stranieri" (ilCarlino).
Chi è Roman Trotsenko. Miliardario russo a capo di Novaport, vanta quote in sette aeroporti russi su cui sta investendo milioni di euro in riqualificazione. E' interessato a una finestra in Italia e Rimini fa al caso suo, visto che la granparte dei russi passano già da qui. Lui ne promette al Fellini minimo 2,4 milioni entro il 2017 e investimenti per 40 milioni, oltre al mantenimento in servizio di tutti i dipendenti. E' l'unico, sembra, vero competitor di Halcombe nella sfida per Miramare. Ha aperto una società italiana a Rimini lo scorso 12 giugno, capitale da 120milioni, il minimo per partecipare alla gara. Amministratore unico è il riminese Andrea del Vecchio (ilCarlino).
Il processo. Rinviate le udienze per i sequestri nei fallimenti di Aeradria e RdR resevation. Se ne riparlerà il 28 luglio e il 24 settembre. Alcuni avvocati hanno messo in discussione l'attendibilità della testimonianza di Massimo Vannucci (ilCarlino).
Enac approva il masterplan da 109milioni. In attesa di capire come finirà il bando per la gestione, l'ente dell'aviazione ha approvato il piano di sviluppo del Fellini, tra gli altri. La lista degli interventi era stata presentata dalla vecchia gestione nel 2010. Dentro lavori alle piste per il passaggio di categoria, lo spostamento del distributore, nuovi hangar, dogana per il traffico merci di San Marino, la "valorizzazione delle aree lungo la Statale per un totale di circa 15mila quadrati in cui potrebbero sorgere - sempre stando al piano di sviluppo da oltre 100 milioni che ha avuto l’approvazione - degli spazi che potrebbero riguardare anche direzionale e commerciale" (Corriere).


Chi sta con re Lorenzo. Nella partita della privatizzazione, oppure no, di fiera e palas il presidente degli albergatori riminesi, Patrizia Rinaldis, sta con Cagnoni, ovvero ha assunto una posizione critica rispetto all'ipotesi che sulla scorta del presidente della fiera definisce una svendita. "Perché un soggetto esterno dovrebbe investire in una infrastruttura qui a Rimini sapendo che per farla funzionare dovrà sempre combattere aspramente contro competitori ben più avvantaggiati di noi? Forse allora i più interessanti acquirenti potrebbero essere quelli disposti a comprare la Fiera, al solo scopo di spolparla", ha detto Rinaldis (ilCarlino, Corriere).
Intanto ieri è stato firmato un patto di ferro tra la Fiera di Rimini e la manifestazione dedicata al settore dell’arte bianca, Ab Tech Expo, programmata dal 17 al 21 gennaio 2015, in concomitanza con Sigep (Corriere).


Fogne, il 17 settembre il depuratore sarà sdoppiato. Lo ha annunciato il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, ieri in una lettera inviata agli organi di stampa a 25 anni dal dramma delle mucillagini (Corriere, LaVoce).


Piazza Malatesta, piazza della cultura. Via auto e mercato. Per ora c'è solo uno studio di fattibilità, approvato dalla giunta a fine giugno, nell'ambito del progetto Nuove piazze (2,2 milioni). In pratica: con la riconsegna alla città del teatro Galli, "la piazza viene pedonalizzata e il parcheggio eliminato. Il mercato si sposta. Cinta muraria del Castello e antico fossato, evidenziati e recuperati. Al fine di garantire rappresentazioni teatrali e musicali fra Galli e Castel Sismondo, si propone di attrezzare l’area anche con tribune" (Corriere). Il mercato andrà o in piazza Gramsci, dove ce ne è già una parte, o lungo i bastioni. Non sarà facile spostarlo.


Per la Murri è eterno stop. La parabola discendente della colonia, dai rallegramenti per la conquista dei soldi del piano città (statali) per la riqualificazione dell'area alla messa in liquidazione dell'impresa appaltatrice, Valdadige. "Non saremo noi a completare l'opera", dice Valdadige. "Non ci hanno detto nulla", dice l'assessore ai lavori pubblici Biagini (Corriere).


Tari, code e caos agli uffici di via Ducale. Raddoppiano gli uomini, si attivano infoline e si mettono a lavoro eliminacode per venire incontro agli utenti che denunciano errori nelle bollette, soprattutto in merito al calcolo della cifra (Nuovo Quotidiano).


Asl Romagna, i riminesi che si giocano la dirigenza sono: Mirco Tamagnini per le attività socio-sanitarie, Paola Lombardini per la gestione dei beni e servizi, Wilma Muccioli per gli affari generali, Saverio Lovecchio per i servizi territoriali (Corriere).


Petitti e Arlotti difendono la Camera di commercio. Hanno proposto al ministro Madia, che sembra abbia accolto bene, di arrivare gradualmente, in tre anni, al taglio del 50 per cento dei diritti camerali (LaVoce).

tortora-scuroRimini | Cà Baldacci, principio d'incendio al biodigestore

 

Rifiuti e fabbricati non sono stati toccati dal principio d’incendio a uno dei nastri trasportatori del biodigestore di Ca'Baldacci, assicura Hera. "Non si sono dunque verificate emissioni anomale dal processo di trattamento rifiuti", sottolinea quindi il gestore dell'impianto, "e l'attività già ripresa regolarmente".


Il fatto si è verificato attorno alle 14 ed è rimasto circoscritto. "L’evento è stato gestito e risolto con tempestività dagli operatori addetti e dai vigili del fuoco. Si è trattato di un episodio di modesta entità, ed il fumo che si è generato è riconducibile al principio di incendio che ha interessato i materiali costituenti il nastro trasportatore. I fabbricati ed i rifiuti presenti in impianto nelle diverse fasi di lavorazione non sono stati interessati dall’evento e, conseguentemente non si sono verificate emissioni anomale dal processo di trattamento rifiuti".

1Rimini | Aeroporto, nonostante il crac Aeradria Enac programma 109mln di euro di investimenti sul Fellini

 

Centonove euro da spendere entro il 2025. Questo prevede per l'aeroporto Fellini l’Enac (ente nazionale per l’aviazione civile). Lo scalo di Miramare risulta infatti tra quelli inseriti dall'ente nella lettera inviata il 1 luglio 2014con il dettaglio dei Piani di sviluppo aeroportuali, masterplan, all’Autorità di regolazione dei trasporti. In pratica, l'Enac ha fissato nero su bianco interventi e i costi previsti per ogni singolo aeroporto. Tra questi il Fellini, nonostante non sia ancora completa la procedura per il riaffidamento della gestione, con il bando chiuso lunedì, le buste delle quattro offerte che verranno aperte domani alle 10 e le diverse settimane, c'è chi parla anche di tre mesi, che la commissione si prenderà di tempo per esaminarle.

 

Sul fronte, invece, del crac di Aeradria e delle società satellite, è notizia di oggi il rinvio a Bologna dell'udienza sui sequestri chiesti dai curatori fallimentari sia di Aeradria sia della controlllata Riviera di Rimini promotion. I rinvii sono, rispettivamente, al 28 luglio e al 24 settembre.

neroGentile Direttore,

di questi giorni, esattamente 25 anni fa, la riviera adriatica, e quella di Rimini in particolare, perdeva l’innocenza. Se in precedenza ogni cambio di ciclo turistico era stato voluto e governato in una logica di progresso (dal 1843 della fondazione del primo stabilimento balneare, agli anni Trenta con il funzionamento ‘a regime’ delle colonie, al dopoguerra con la trasformazione economico/sociale di Rimini in località del turismo di massa), in quella metà del luglio 1989 il mare ‘pietrificato’ dalle alghe segnò la traumatica fine di una solida storia per precipitarci tutti in un vero e proprio dramma. Al di là dei numeri, comunque eloquenti (tra il 1988 e il 1990 la percentuale del turismo estero sul territorio riminese passò dal 30 al 19 per cento), rimane ancora oggi fortissima nella gente di Rimini la sensazione di incredulità, sgomento, incertezza, paura, provata in quei giorni. Quella volta, nella confusione a cui contribuirono anche le contraddittorie soluzioni al problema che venivano da ogni dove, il sistema locale reagì più o meno compatto, puntando a un nuovo, forzato cambio di ciclo: la destagionalizzazione, vale a dire la realizzazione delle infrastrutture in grado di superare la storica barriera temporale del balneare estivo, e la notte, ovvero la spinta verso i luoghi del divertimento ai limiti della trasgressione. Uno scarto obbligatorio, per certi versi anche vantaggioso (almeno per tamponare sul breve e medio periodo l’emorragia di numeri e d’immagine), ma tutto sommato una soluzione parziale perché in qualche modo svicolava dal problema principale: la salute del mare. Quello che si è ripresentato intatto tre anni fa e che ha imposto nei fatti un altro salto di ciclo, innescato da una crisi economica senza precedenti recenti e l’adeguamento obbligatorio alle normative UE. La reazione del tessuto comunitario è stata però diversa: questa volta la decisione immediata è stata quella di tornare a guardare al mare, nostra principale ricchezza, cercando di risolvere alla radice il problema della sua salvaguardia. Questo motiva l’investimento di 150 milioni di euro, che farà di Rimini la prima località italiana ad altissimo flusso turistico a dotarsi di un sistema idrico e fognario all’altezza della vocazione balneare di questa città; un programma integrato di qualificazione infrastrutturale già in corso, unico per dimensioni e spesa nel Paese, che nel giro di un quinquennio ci permetterà di tornare a non voltare le spalle al mare, a non rifugiarci in diversivi pur interessanti, a tornare a combinare hardware (infrastrutture) e software (patrimonio immateriale) senza privilegiare l’uno per supplire alla debolezza dell’altro. Da città sul mare a città di mare.


Gentile Direttore,
non sfuggo alla leggenda tutta riminese che vuole, per scaramanzia, non si debba rievocare l’estate del 1989. Ma mi permetta questa volta di guardare al nostro Adriatico con una speranza in più e un timore in meno; tanto più quando- è notizia di oggi- viene confermata per il 17 settembre la fine dei lavori per il raddoppio del depuratore e per l’inizio dello stesso mese l’avvio dell’attività della ‘talpa’ meccanica che scaverà il sottosuolo di Rimini per creare la nuova condotta per le acque reflue. Parti di un Piano di Salvaguardia della Balneazione in avviata attuazione (siamo al 30% della realizzazione totale del PSBO) che porta con sé un anche piccolo compito in più: farci dimenticare quel luglio di 25 anni fa.
Andrea Gnassi

tortora-scuroRimini | Fogne, il 17 settembre completo il raddoppio del depuratore

 

Il 17 settembre arriveranno al termine i lavori per il raddoppio del depuratore e partiranno quelli per la realizzazione di una condotta per le acque reflue che sarà scavata nel sottosuolo riminese con una talpa meccanica, un tubone che sembra a tratti simile a quello proposto tempo fa dall'architetto Marco Benedettini. La notizia è di oggi viene confermata dal sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, attraverso una lettera alla stampa locale.


Si tratta, spiega il sindaco, di "parti di un Piano di salvaguardia della balneazione in avviata attuazione (siamo al 30% della realizzazione totale del Psbo) che porta con sé un anche piccolo compito in più: farci dimenticare quel luglio di 25 anni fa". Al resto della missiva sono, infatti, affidate riflessioni su come Rimini ha affrontato la questione della balneazione da 25 anni a questa parte, ovvero a partire dal trauma delle mucillagini.