Sport, per Rimini "un anno da record"
Il 2024 sarà un anno straordinario e di grande sport per la città di Rimini, con un calendario senza precedenti scandito da appuntamenti di caratura internazionale, in primis la 111a edizione del Tour de France 2024, con Rimini al centro della “Grand Depart” per lo storico arrivo della prima tappa della corsa ciclistica più seguita al mondo che arriverà dopo un percorso di 205 km da Firenze attraversando gli Appennini, passando per la Valmarecchia e San Marino, prima di raggiungere l’arrivo sulla costa riminese.
Anche i padiglioni della Fiera di Rimini si confermano centro pulsante degli eventi indoor con due grandi appuntamenti: i Campionati Europei di Ginnastica Artistica Maschile (24-28 aprile) con la partecipazione di 38 nazioni, 179 atleti senior, 137 atleti junior per un totale di 316 atleti e Femminile (2-5 maggio) con 37 nazioni, 156 atlete senior, 133 junior per un totale di 289 atlete totali, un'arena che potrà ospitare oltre 4.000 spettatori e 605 atleti che si sfideranno. A settembre sarà la volta dei mondiali di pattinaggio artistico a rotelle, che ha in Italia tra i più grandi campioni a livello mondiale della storia di questa disciplina, inseriti nel cartellone dei World Skate Games 2024 con eventi in quattro regioni.
Punte di diamante di un lungo elenco di eventi sportivi che ad oggi il Tavolo di programmazione degli eventi sportivi istituito dall’Assessorato quantifica in 87 appuntamenti per il 2024, confermando la vocazione allo sport della città anche grazie alla collaborazione con organizzazioni sportive, federazioni nazionali e società del territorio che rappresentano l’ossatura del movimento sportivo della città.
A fare il punto sugli eventi del 2024, la seduta della sesta Commissione Consiliare Permanente che si occupa di turismo e sport e che si è riunita oggi pomeriggio per la prima volta da quando è stata istituita in seguito alla revisione del regolamento sul funzionamento del consiglio comunale.
“Si è aperto per la città un anno da record, con una concentrazione tale di qualità e di quantità di eventi sportivi mai visti prima – sottolinea l’assessore allo Sport Moreno Maresi - come poche altre realtà in Italia possono vantare. Fra tante conferme e importanti novità, l’arrivo storico del Tour de France è per noi motivo di orgoglio e soddisfazione incredibile. Rimini, un po’ per Dna un po’ per la piattaforma di servizi turistici oltre che sportivi che sa offrire, costituisce un caso d’eccellenza di come il binomio eventi sportivi-territorio possa essere strategico per il territorio. Gli 87 eventi sportivi che ad oggi sono confermati sul nostro territorio quest’anno sono capaci di generare presenze importanti, con effetti positivi anche sotto il profilo della destagionalizzazione. Ciclismo, pattinaggio, ginnastica artistica, pallacanestro, danza, motociclismo, frisbee, corsa, auto d’epoca: tutti gli sport e le discipline sono presenti, comprese alcune particolarità come il tchouckball, con le sue 3500 presenze che a Rimini ogni anno trovano casa da venti anni. Un fermento che conferma l’attenzione per tutte le discipline, più e meno diffuse, dal valore sociale e di collante per la comunità - conclude l'assessore Maresi e che trova conferma anche nell’alto numero di patrocini – 94 - rilasciati dal Comune nel 2023 per gli eventi sportivi e che nei primi due mesi del 2024 sono già arrivati a quota 30”.
Agonismo e spettacolo, grandi campioni e grandi emozioni, sport di squadra e individuali, discipline maggiori e solo apparentemente minori, ma anche atleti e squadre, spettatori e accompagnatori, staff, giudici di gara; operatori dei media: numeri e presenze dal grande impatto economico diretto sul territorio.
Ad aprire il cartellone primaverile degli appuntamenti sportivi internazionali sarà il Paganello con una XXXIII edizione che si annuncia l’edizione più grande di sempre. Infatti, il Paganello 2024 ospita 142 squadre, con 2000 atleti partecipanti da tutto il mondo nel weekend in Pasqua, dal 30 marzo al 1 aprile 2024.
Compie 20 anni di sport a Rimini l’evento internazionale di Tchoukball più grande e divertente al mondo: torna la due giorni (10-12 maggio) il festival di 2 giorni aperto a tutti e composto da 5 tornei giocati sulla spiaggia di Viserba con 20 campi da gioco montati lungo 1 Km di spiaggia.
Sempre a maggio torna Rimini Wellness in programma come di consueto per il ponte della Festa della Repubblica (30 maggio-2 giugno) in contemporanea con il suo fuorisalone RiminiWellness Off. Alla fine di giugno è atteso Ginnastica in festa Summer edition con i suoi 25mila partecipanti per un evento lungo dieci giorni in collaborazione con la Federazione Ginnastica d’Italia (FGI), si prosegue con luglio e l’arrivo di Sportdance, il più importante Festival Europeo di Danza Sportiva organizzato da FIDS, che si terrà presso i padiglioni di Rimini Fiera.
Riflettori anche sui motori: dalla grande novità dei Campionati Mondiali di FormulaE (13/14 aprile) al motomondiale con il Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini che accenderanno il Misano World Circuit (6/8 settembre), passando per la Transitalia Marathon (20/22 settembre).
Tanti tra la primavera e l’estate anche i tornei di calcio promossi dalle realtà sportive del territorio, così come gli appuntamenti con la vela e i diversi appuntamenti dedicati a chi ama il basket nei playground presenti in città, a partire dal Rimini Beach Court che vedrà tornare accanto al Belvedere di Piazzale Kennedy importanti appuntamenti dedicati alla palla a spicchi
Non sono eventi sportivi in senso stretto, ma eventi legati a doppio filo con lo sport quelli che sono stati ricordati durante la seduta della commissione: dall’esposizione della Coppa Davis in città nell’ambito di Rimini Wellness nella sede della fiera, preceduta dall’esposizione anche all’interno del Teatro Amintore Galli offrendo a tutta la città la possibilità di ammirare questo trofeo, all’apertura del calciomercato nella sede del Grand Hotel di Rimini, fino all’academy degli allenatori di calcio Coach Experience che si terrà in giugno alla fiera con oltre mille partecipanti.
Santa Giustina, la variante contestata
Commercio urbano, arriva la legge a sostegno delle piccole attività
Imprenditori e amministratori hanno partecipato insieme in gran numero al convegno “La città che cambia. Il commercio al centro dell’economia urbana - La nuova Legge regionale e i contributi per le imprese” organizzato da Confcommercio della provincia di Rimini e CAT Confcommercio Rimini con il patrocinio di Regione e Provincia, per entrare nei dettagli della nuova Legge della Regione Emilia Romagna sullo sviluppo dell’economia urbana. Auditorium “Campana” gremito per ascoltare come il nuovo dispositivo regionale impatterà sulle città e sui borghi del territorio per valorizzare i luoghi e sviluppare l’economia locale legata alle piccole e micro imprese nel segno di quella sinergia pubblico-privato alla base della Legge.
“Sono in arrivo sostegni importanti per le imprese del commercio di prossimità e per i pubblici esercizi che comprendono anche le discoteche – sottolinea nei suoi saluti agli intervenuti il presidente di Confcommercio della provincia di Rimini, Gianni Indino –. Ma questa nuova legge non va vista solamente come contenitore di aiuti a fondo perduto, bensì come grande opportunità di rigenerazione e riqualificazione del territorio, unendo in progettualità sinergiche la parte pubblica a quella privata del tessuto economico cittadino. Si tratta di un nuovo modo di approcciare allo sviluppo delle nostre realtà, della nostra comunità, con tanti attori che insieme contribuiranno alla riqualificazione e alla valorizzazione del contesto in cui vivono e operano portando benefici a tutti. Non ultimo il ruolo delle associazioni, sempre più fondamentali come collettori tra piccole imprese e amministrazioni, sia in ausilio agli imprenditori, sia come collaborazione per il pubblico nella definizione degli obiettivi strategici e nella realizzazione degli interventi”.
A spiegare nei dettagli il provvedimento regionale è stato l’assessore al Commercio e al Turismo, Andrea Corsini: “Abbiamo voluto mettere mano alla Legge 41 del 1998, che è stata importantissima nel sostegno alle piccole imprese e di cui per questo abbiamo confermato alcuni ambiti, ma che andava rinnovata per stare al passo con i grandi cambiamenti avvenuti in questi anni. L’obiettivo di questa nuova Legge sull’economia urbana, votata all’unanimità, è aprire una fase nuova sostenendo l’ossatura della nostra economia che è formata dalle piccole e micro imprese, evidenziando anche il loro grande valore per la comunità. Lo faremo attraverso i bandi, il primo dei quali di 18 milioni di Euro uscirà a giorni e andrà a co-finanziare gli investimenti delle imprese di commercio e pubblici esercizi che da anni ormai stanno vivendo oggettive difficoltà. Sosterremo vari ambiti, dalle opere murarie agli impianti, dalle attrezzature agli arredi. Successivamente, attraverso i decreti attuativi, prima dell’estate arriveremo a delineare concretamente quelli che abbiamo chiamato “hub urbani” e “hub di prossimità”, ovvero luoghi decisi dai Comuni d’intesa con le associazioni di categoria, nei centri storici o anche nelle periferie, che presenteranno progetti di riqualificazione e rigenerazione urbana migliorando aspetti come accessibilità, mobilità, parcheggi. La Regione sosterrà questi progetti che andranno presentati in forma aggregata, non solo al momento della progettualità, ma anche nello sviluppo con un ulteriore bando da 40 milioni di euro su tre anni. Si aprirà così una fase nuova per le nostre città. Non pretendiamo che questa Legge da sola sia risolutiva di dinamiche sociali e cambiamenti più grandi di noi, ma si prefigge di sostenere le piccole imprese dando loro una mano a stare sul mercato con idee nuove e incentivi economici importanti e mirati”.
“Come Provincia di Rimini siamo orgogliosi che la Regione abbia presentato qui questa nuova Legge – ha detto la consigliera provinciale Alice Parma -. Una Legge che guarda ai bisogni attuali delle nostre città, dei nostri borghi, ovvero dei nostri centri commerciali naturali che sono anche i luoghi abituali d’incontro delle persone, delle famiglie. La nostra economia è basata sulle micro e piccole imprese, che rendono vie e piazze cuori pulsanti della comunità e il legislatore ha voluto agire su fattori importanti come accessibilità, inclusione, sostenibilità ambientale, attivando un circolo virtuoso che porta occupazione e vivibilità. È arrivato il momento giusto per ripensare al commercio che ha bisogno, lo dicono i numeri, di una modifica sostanziale. Insieme il pubblico, le associazioni e gli imprenditori hanno ora la possibilità di dare impulso a questo sviluppo”.
Marco Leoni, presidente della società di ricerca e consulenza nel settore distributivo Iscom Group, ha mostrato alcuni esempi di provvedimenti simili sul territorio italiano, andando nello specifico dei vari casi regionali. “Gli Hub saranno caratterizzati da una pluralità di funzioni e soggetti rispetto ai quali le attività commerciali fungono da motore per accrescerne attrattività, rigenerare il tessuto urbano, garantire integrazione e valorizzazione delle risorse presenti sul territorio per rispondere alle esigenze quotidiane delle persone. In più, non viene dimenticato il ruolo fondamentale della formazione, in particolare sulla transizione verde e digitale. La creazione di questi nuovi spazi di vita e di servizi permetterà di rispondere ai bisogni del cittadino mettendo al centro il ruolo proattivo della comunità. Tutti insieme ci rimboccheremo le maniche per non disperdere gli importanti obiettivi fissati dal legislatore, che ha compreso come pubblici esercizi e attività commerciali di prossimità possano fungere da propulsore per la rigenerazione dei territori”.
Sicurezza sul lavoro, l'osservatorio della Cgil
Salute e sicurezza sul lavoro: a gennaio 2024 già un morto sul lavoro in Emilia-Romagna. Lo ricorda la Cgil, pubblicando il rapporto dell'osservatorio regionale permanente. La denuncia d’infortunio con esito mortale arriva da Parma. Si tratta di un lavoratore migrante, che lavorava nel settore del terziario. Nel 2023 le denunce erano state 2 nel solo mese di gennaio.
In particolare, nel territorio riminese, si riscontra un aumento del 15,1% degli infortuni sul lavoro, con 305 denunce; un aumento superiore a quello regionale.Per quanto riguarda le malattie professionali il dato di gennaio 2024, rispetto allo stesso mese del 2023, conta già 23 denunce. Si tratta in questo caso di un significativo aumento del 91,7%; un dato che, per trovare conferma nelle sue tendenze, andrà confrontato con il suo andamento nel corso del 2024. In ogni caso si sta riscontrando un aumento di denunce di malattie professionali, stando all’attività del patronato INCA CGIL Rimini.
A gennaio 2024 il 37,4% delle denunce di infortunio in provincia di Rimini ha riguardato donne (+1,2% rispetto allo stesso periodo del 2023). In generale la fascia di età dove si è concentrata la maggior parte degli infortuni è stata quella 41-65 anni. Raddoppia nello stesso periodo la quantità di infortuni che riguarda gli ultra 65enni (da 5 a 10). Il settore che in provincia di Rimini conta il maggior numero di infortuni è quello delle costruzioni (8,3% sul totale). Continuano ad essere numerosi (ed in aumento) gli infortuni nei settori della sanità e del sociale: 16 (erano 12 a gennaio 2023).
Vale sempre la pena ricordare che, in tema di infortuni mortali, dal 2002 al 2023 in provincia di Rimini hanno perso la vita per causa di lavoro 108 persone.
La situazione regionale: 5.169 infortuni denunciati a gennaio 2024 (+6,2% rispetto ai 4.866 dello stesso periodo 2023);
1 denuncia d’infortunio con esito mortale a gennaio 2024 (nel 2023 sono state 2 nello stesso periodo);
513 malattie professionali denunciate a gennaio 2024 (+17,9% rispetto alle 435 dello stesso periodo del 2023).
Analizzando i settori dove sono avvenuti gli infortuni in Emilia-Romagna, essi sono: industria e servizi (4.078), agricoltura (204), attività per conto dello Stato (887). A gennaio 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023 aumentano significativamente gli infortuni denunciati nei settori: industria alimentare (+3,4%), metalmeccanica (+3,8%), costruzioni (+4,6%), commercio (+5,6%), trasporto e logistica (+6,4%), sanità ed assistenza sociale (+6,4%. Questi settori che hanno visto un incremento di denunce d’infortunio anche su tutto il 2023, insieme a quello di alloggio e ristorazione che, per le dinamiche stagionali, a gennaio 2024 ha visto “solo” un incremento di denunce del 2,6% rispetto allo stesso periodo del 2023 (totale 2023 su 2022: +4,9%).
Per quanto riguarda gli infortuni denunciati e gli infortuni con esito mortale risulta rilevante il numero di denunce in cui non è possibile determinare il settore di appartenenza. Va inoltre evidenziato che i dati INAIL non consentono l’imputazione degli infortuni e delle malattie professionali ad eventuali attività in appalto. Non è dunque possibile rilevare quanto percepito nell’attività sindacale quotidiana; vale a dire che nella filiera di appalti e subappalti appaiono più frequenti gli infortuni e le malattie professionali. Dato l’aumento di criticità lavorative legate agli appalti, si tratta di elementi che meriterebbero attenzione.
Regione in missione a Bruxelles
La delegazione dell'Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, guidata dalla presidente Emma Petitti e composta dai membri dell'Ufficio di Presidenza - i vicepresidenti Silvia Zamboni e Fabio Rainieri, il consigliere questore Gianfranco Tagliaferri, la consigliera segretaria Lia Montalti -, dal presidente della commissione Territorio, ambiente, mobilità Stefano Caliandro e dai vicepresidenti di commissione Luca Sabattini (Bilancio, affari generali e istituzionali), Gabriele Delmonte (Politiche economiche), Daniele Marchetti (Politiche per la salute e politiche Sociali) e Stefania Bondavalli (Cultura, scuola, formazione, lavoro, sport e legalità), ha concluso una missione di due giorni a Bruxelles che si è svolta dal 4 al 6 marzo.
I consiglieri si sono confrontati con alcuni degli interlocutori chiave della Regione a Bruxelles nell'ambito di un programma di incontri promosso dall'Assemblea legislativa, con il supporto della Delegazione presso l'UE della Regione Emilia-Romagna. Duplice l'obiettivo: da un lato, approfondire le priorità dell'agenda politica europea di maggiore rilevanza per il territorio, dall'altro, presentare e promuovere il lavoro svolto in Emilia-Romagna per cogliere le opportunità europee. Il contesto in cui si è inserita la missione istituzionale, a pochi mesi dalle elezioni europee, è quello di un'UE che si appresta a chiudere una legislatura caratterizzata dalla necessità di far fronte a sfide senza precedenti, fra cui Brexit, pandemia, guerra in Ucraina e poi in Medioriente, crisi climatica ed energetica.
"È fondamentale che le amministrazioni locali, a tutti i livelli, si confrontino periodicamente con i propri rappresentanti in sede UE per poter rispondere al meglio alle richieste delle comunità, che possono percepire l'Unione europea come distante dalle questioni quotidiane. Una distanza fittizia, se si pensa anche solo all'impatto che i fondi dell'Unione europea hanno sui territori e quindi sulla vita dei cittadini. La collaborazione fra istituzioni locali, regionali, nazionali ed europee, pertanto, è la chiave per vincere le nuove sfide e costruire un futuro in cui la transizione ecologica e la trasformazione digitale siano il volano per una ripresa economica inclusiva, che garantisca lavoro di qualità e coesione sociale. Il raggiungimento di questi obiettivi, peraltro, è possibile solo se vi è il coinvolgimento del territorio e delle associazioni e portando l'Europa più vicina ai cittadini" ha sottolineato la presidente Emma Petitti.
A metà del percorso di Next Generation EU e nel pieno della programmazione europea 2021-2027, PNRR italiano, politica di coesione, politica agricola comune, sfide energetiche e climatiche sono stati al centro degli scambi con i rappresentanti delle Istituzioni europee e italiane a Bruxelles. A tal fine, il programma della missione ha previsto incontri con il segretario generale del Parlamento europeo, gli europarlamentari della circoscrizione nord-est, i rappresentanti permanenti di Camera e Senato a Bruxelles, la Task Force Recovery della Commissione Europea, le due Direzioni generali per la coesione e il clima sempre della Commissione Europea e la Rappresentanza permanente d'Italia presso l'UE.
Capitale della cultura, l'"orgoglio romagnolo" in sala Spadolini
“Prima di tutto grazie, a tutti coloro che in vari modi hanno contribuito a questo percorso che oggi ha vissuto un momento emozionante e intenso con la presentazione del dossier di candidatura di Rimini capitale italiana della cultura 2026 alla giuria. Siamo orgogliosi: del lavoro fatto, dell’idea di futuro che abbiamo proposto, fortemente incardinata sul protagonismo delle nuove generazioni. Orgogliosi di aver presentato una Romagna unita, oltre la forma e la facciata. Un territorio capace di valorizzare i propri campanili superandoli allo stesso tempo attraverso un progetto comune. Un territorio eterogeneo ma con una unica forte identità culturale. A prescindere dall’esito della selezione, questo percorso conferma le grandi potenzialità e capacità della Romagna di guardare al futuro insieme”.
Così il sindaco Jamil Sadegholvaad a chiusura della giornata che ha visto Rimini e la Romagna protagoniste alla Sala Spadolini del Ministero della Cultura, sede delle audizioni che da ieri ha visto le dieci città finalista esporre i propri programmi, idee e azioni.
Alle 11.30 è iniziata l’audizione di Rimini, con le parole del sindaco Sadegholvaad. “Grazie alla commissione per questa opportunità, offerta a Rimini e alla Romagna intera. Corriamo sotto le insegne di un motto: Vieni Oltre. A Rimini il desiderio di conoscenza, la curiosità verso gli altri ci fa ogni volta alzare i piedi per guardare cosa c’è oltre il limite del presente. Una storia importante e anticonformista quella di Rimini, dove la dialettica tra contraddizioni, vere o apparenti, e tra gli stessi stereotipi ha alimentato il terreno di una perenne spinta verso il futuro. Il dossier di candidatura ne è perfetta impronta digitale. Questa candidatura è un atto collettivo di volontà e ragione, di sinergia strategica tra territori amministrativamente anche differenti, che sanno essere uniti non solo nel momento del bisogno ma nel quotidiano impegno a favore delle proprie Comunità. Lo dico con orgoglio infinito e, forse, con una punta di immodestia ma la Romagna da sempre contribuisce e contribuirà da protagonista alla crescita di questo Paese”.
Lo sguardo verso le nuove generazioni incarnato negli occhi e nelle parole di Diletta Casali, volto del video realizzato e presentato a sintesi di questo percorso iniziato mesi fa. “Sono onorata ed emozionata – ha esordito Diletta Casali – Noi giovani amiamo Rimini perché ci permette di creare solide radici e di sviluppare la consapevolezza che sarà sempre punto di riferimento e una casa. Rimini è letteralmente e metaforicamente un mare dove ognuno può trovare il suo posto, in cui si creano infinite reti di relazioni vere. Rimini per noi è un luogo di incontri con i riminesi di una volta, con chi siamo noi oggi e con chi vorremmo essere in futuro. Noi vogliamo essere accompagnati, ed è ciò che si propone questo progetto, ma anche liberi di esprimerci, di essere noi i protagonisti della nostra città. A partire da questa tappa ha un lungo percorso alle spalle e tanto ne ha ancora davanti. Con questa candidatura vorremmo che la nostra voce fosse ascoltata, per costruire il nostro futuro qui e ora. I giorni scorsi abbiamo presentato un questionario in collaborazione con l’università rivolto agli under 30. La prima domanda era se si era conoscenza della candidatura e del dossier di Rimini. Il 90% ha risposto sì. Quel sì è la nostra voglia di rispondere alle sfide che la città e il futuro ci propone. Diciamo Vieni Oltre”.
E’ stata poi la volta delle due direttrici artistiche di candidatura, Francesca Bertoglio e Cristina Carlini. “L’amore che ha Diletta per la sua città l’abbiamo incontrato continuamente – Francesca Bertoglio - ed è un amore ricambiato. Lo abbiamo incontrato nei giorni di percorso partecipato che abbiamo condotto con centinaia di persone di ogni età, professione, estrazione sociale. E i giovani? Mai incontrati così tanti giovani innamorati della loro città in maniera così potente, consapevoli magari di dover fare una ‘volo’ fuori, ma con la consapevolezza e con il desiderio di tornare. Questo è stato un percorso partecipato, Rimini è allenata al percorso partecipativo, ne fa un modello da 15 anni. Rimini è una città che ha un immaginario potentissimo, giovane, dinamico e creativo. Pupi Avati che parla di habitat. Siamo davvero di fronte ad una forza creativa che ha nel Dna, come essere generativi ed ispirazionali. Vieni oltre non avere paura, mescolati con la nostra capacità di creare, creiamo insieme nuovi immaginari. Mettiamo a disposizione questa energia giovane, abbiamo un territorio che ha eccellenze. I giovani che vogliono tornare in questa città, ai giovani che vogliono essere protagonisti: a loro diamo le redini”.
“Rimini capitale vuole essere laboratorio di sperimentazione, dove le nuove generazioni della Romagna e di tutta Italia saranno invitate a sperimentare e innovare – ha sottolineato Cristina Carlini - Parleremo di un grattacielo dove convivono 18 differenti nazionalità, di una costa italiana del 2126 che affronta un innalzamento della temperatura di 3 gradi, raccoglieremo VHS e vecchi filmini da chiunque li abbia nel mondo per creare una grande opera collettiva, racconteremo la storia e il futuro di una spiaggia e dei corpi che l’hanno abitata, canteremo e balleremo passando dall’italodisco al liscio e poi ai ritmi e alle contaminazioni contemporanee. Useremo la tecnologia per esplorare la casa di un chirurgo dell’antichità, porteremo gli artisti dentro le aziende per cambiare punto di vista sul lavoro, apriremo cantieri creativi e nuove filiere per moltiplicare la scintilla produttiva legata alla cultura, legheremo la Provincia e la Romagna con nuovi cammini, catene di luce e opere di street art. Sono progetti coraggiosi, dove abbiamo scelto di correre rischi e affrontare temi difficili e questioni non risolte. Tutto ciò è possibile perché Rimini da 15 anni ha costruito percorsi partecipativi e di coprogettazione con centinaia di cittadini, che hanno consegnato alla politica delle linee strategiche che affrontavano i problemi e rispondevano a necessità reali”.
“Curiosità, accoglienza e capacità di andare incontro all’altro sono le caratteristiche che da 45 anni distinguono il Meeting – sottolinea Emmanuele Forlani per il Meeting di Rimini – ed è anche l’occasione che dimostra come essere luogo di incontro e di vacanza non significhi assenza di proposta culturale, ma, al contrario, pienezza di contenuti. Per queste ragioni sosteniamo appieno e convintamente questo progetto”.
“Ci sono tre ragioni per cui la Regione Emilia Romagna sostiene questo progetto – spiega l’assessore Mauro Felicori - La prima è che è una candidatura generosa: Rimini subito dopo l’alluvione di maggio ha scelto e chiesto di allargare la proposta alla Romagna. La seconda è che è una candidatura sostenibile: pragmaticamente, non solo la Regione sarà impegnata finanziariamente a sostegno della capitale, ma tutte le nostre compagnie, il sistema museale e dello spettacolo lavoreranno per il programma culturale. La terza è che è una candidatura ambiziosa: c’è chi si candida per una medaglia, per avere un voto in pagella, Rimini si candida perché è una città che ha una vocazione globale”. Un intervento, chiuso sulle note emozionanti di Romagna Mia nella versione di Federico Mecozzi.
Nella seconda parte dell’audizione le domande dei commissari, con gli interventi anche del sindaco di Ravenna De Pascale in rappresentanza delle amministrazioni della Romagna che hanno sottoscritto il progetto di capitale, tutti presenti in sala: il sindaco di Faenza Massimo Isola, il sindaco di Lugo Davide Ranalli e gli assessori alla Cultura di Cesena e di Forlì Carlo Verona e Valerio Melandri, che si sono uniti al sindaco Sadegholvaad e a Diletta per l’appello finale, nel segno di una Romagna che unita insegue un sogno.
Capitale della cultura, stamattina l'audizione a Roma
Era l’aprile dello scorso anno quando il Teatro Galli ospitava la prima iniziativa pubblica di presentazione alla città di un progetto tanto ambizioso quanto stimolante: la candidatura di Rimini a capitale italiana della cultura 2026. In quell’occasione, a condividere il palco con i rappresentanti del Comitato promotore, c’era anche Allegra, una giovane volontaria di Mare di Libri. Sono seguiti dieci mesi segnati da incontri, confronti, iniziative ed eventi, in un intenso percorso che ha portato a immaginare e disegnare la Rimini del futuro e poi ad aprire lo sguardo a tutta la Romagna, in un abbraccio suggellato il 27 settembre nella cerimonia di invio del dossier di candidatura. A ‘cliccare’ furono Giulia e Viola, altre due giovanissime volontarie della storica rassegna di libri per ragazzi.
Il frutto di questo lavoro di rete arriva ora a Roma, per il momento più significativo e atteso di questa avventura: lunedì 4 e martedì 5 marzo alla Sala Spadolini del Ministero della Cultura, si svolgeranno infatti le audizioni delle dieci candidate a capitale italiana della Cultura 2026, ultimo atto prima della designazione ufficiale prevista per la fine di marzo.
Il progetto di Rimini sarà presentato nella giornata di martedì, alle ore 11.30, con diretta streaming sul canale Youtube del Ministero (www.youtube.com/@MiC_Italia). Ogni città avrà a disposizione 30 minuti per presentare la propria candidatura, seguiti da ulteriori 30 minuti dedicati alle domande della Commissione. Nel corso dell’audizione per Rimini prenderanno parola il sindaco Jamil Sadegholvaad, le due direttrici di candidatura Francesca Bertoglio e Cristina Carlini e l’assessore regionale alla Cultura Mauro Felicori. Tra gli interventi anche quello di Emmanuele Forlani, direttore della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli. A raccogliere il testimone che è stato di Allegra prima e di Giulia e Viola poi sarà invece Diletta, altra giovanissima riminese coinvolta nei percorsi della compagnia di Teatro Patalò, a testimoniare uno dei punti cardine su cui poggia il dossier: una visione di futuro sostenibile positiva, in cui i primi attori sono i giovani e giovanissimi.
La delegazione riminese e romagnola a Roma sarà nutrita. All’audizione infatti parteciperanno i rappresentanti dei comuni romagnoli che hanno sottoscritto alla candidatura, cioè il sindaco di Ravenna Michele de Pascale, il sindaco di Faenza Massimo Isola, il sindaco di Lugo Davide Ranalli e gli assessori alla Cultura di Cesena e di Forlì Carlo Verona e Valerio Melandri. Hanno confermato la presenza anche diversi esponenti delle realtà che animano la vita economica, culturale e artistica territorio, tra le quali la Diocesi di Rimini, Italian Exhibition Group, Festival Mare di Libri, Santarcangelo dei Teatri, la compagnia Motus, Cartoon Club, MEI Meeting delle Etichette Indipendenti, Accademia Perduta, Cinema Fulgor, Movimento Centrale e altri ancora.
La proclamazione della Capitale italiana della Cultura decisa dalla giuria presieduta da dal giornalista e scrittore Davide Maria Desario si terrà entro il 29 marzo. La città vincitrice sarà assegnataria di un contributo finanziario di un milione di euro per contribuire alla concretizzazione degli obiettivi delineati nel progetto di candidatura.
Il calendario delle audizioni. Lunedì 4 marzo: 9.00 – 10.00 Agnone (nome progetto “Agnone 2026: Fuoco, dentro. Margine al centro”). 10.15-11.15 Alba (“Vivere è cominciare. Langhe e Roero, un’altra storia”). 11.30-12.30 Gaeta (“Blu, il Clima della Cultura”). 14.00-15.00 L’Aquila (“L’Aquila Città Multiverso”). 15.15-16.15 Latina, (“Latina bonum facere”).
Martedì 5 marzo: 9.00-10.00 Lucera (“Lucera 2026: Crocevia di Popoli e Culture”). 10.15-11.15 Maratea (“Maratea 2026. Il futuro parte da un viaggio millenario”). 11.30-12.30 Rimini (“Vieni oltre. Il futuro qui e ora”). 14.00-15.00 Treviso (“I Sensi della Cultura”). 15.15-16.15 Unione dei Comuni Valdichiana Senese (“Valdichiana 2026, seme d’Italia”).
“Ci apprestiamo a vivere la fase più emozionante di questo ormai lungo percorso, presentando al Paese cos’è Rimini oggi e quale strada ha scelto per il suo domani – commenta il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad – Ci presenteremo a Roma con la consapevolezza di aver lavorato non solo per vederci riconosciuto un titolo che crediamo la città si meriti, ma nella prospettiva di aver messo dei semi per far crescere la Rimini del futuro. Una città che vuole farsi conoscere per la sua storia e per il suo saper anticipare i tempi, che fa della curiosità e dell’apertura da sempre i suoi tratti distintivi, sintetizzati in quel claim poco ortodosso che abbiamo scelto, ‘Vieni oltre’, essenza di un territorio che guarda sempre avanti e che nel farlo non lascia indietro nessuno. Ci presenteremo come Rimini e Romagna, insieme e per questo ringrazio ancora una volta la Regione e le Amministrazioni che hanno fatto propria questa candidatura. Confidiamo che il confronto rimanga sul merito e dunque sulle proposte culturali, senza che intervengano intromissioni di alcun tipo. Siamo istituzioni di questo Paese e, fino a prova contraria, dobbiamo non tenere conto delle voci e degli endorsement espliciti e 'pesanti' che negli ultimi mesi e anche nelle ultime settimane si sono sommati nei confronti di candidate 'favorite a priori'”.
Concessioni balneari, l'Antitrust boccia ricorso contro Rimini, ma avvisa: spiagge all'asta "entro fine 2024"
Si conclude con l'archiviazione da parte dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato la procedura aperta presso la stessa Autorità in relazione a una segnalazione avvenuta nelle scorse settimane circa possibili profili anticoconcorrenziali derivanti in ordine alla questione delle concessioni balnerari marittime. Il Comune di Rimini, così come altri Comuni della costa romagnola e non solo, era stato chiamato a presentare memoria circa il succitato argomento, derivato dall'approvazione delle linee di indirizzo per le evidenze pubbliche relative alle concessioni demaniali marittime, avvenuta da parte della Giunta lo scorso dicembre.
Ora scrive l'Agcm di aver esaminato la segnalazione sulla Deliberazione della Giunta e di averne disposto l’archiviazione, "tenuto conto della decisione del Comune di voler adeguare le proprie procedure per l’affidamento delle concessioni demaniali marittime con finalità turistico ricreative ai principi di trasparenza, imparzialità, rispetto della par condicio e tutela della concorrenza derivanti dalla disciplina e dalla giurisprudenza nazionale e unitaria".
Con l'archiviazione della segnalazione, l'antitrust "ha confermato la sostanziale bontà dell'impianto dell'atto comunale con il quale si è dato mandato agli uffici di predisporre le procedure di evidenza pubblica per l’assegnazione delle concessioni nel 2024. L’avvio del procedimento consente all’Amministrazione comunale di differire la data di scadenza delle concessioni attualmente in essere per il tempo necessario all’indizione delle gare, avvalendosi dell’anno di slittamento 'per oggettive difficoltà' previsto dalla legge 118/2022 (il cosiddetto decreto concorrenza Draghi), così come anche concordato con la Regione e gli altri Comuni della costa dell'Emilia Romagna. Le linee di indirizzo sono state il frutto di un corposo lavoro portato avanti durante il corso del 2023 da un tavolo tecnico amministrativo, costituito ad hoc e composto da dirigenti e personale degli uffici comunali, affiancati da un pool di esperti del settore e legali costituzionalisti, al fine di definire un provvedimento il più possibile coerente con le indicazioni provenienti dalle norme comunitarie e dalla giurisprudenza", spiegano dal Comune
L'Autorità garante, però, ha anche rivolto alcune osservazioni all'amministrazione, "che saranno tenute nella debita considerazione nelle attività svolte", precisano da palazzo Garampi.
La prima riguarda la durata delle concessioni. Il decreto Draghi citato, "circoscrive la possibilità di differire la durata delle concessioni a ipotesi del tutto eccezionali connesse a particolari circostanze che impediscono la conclusione di una specifica procedura selettiva. Trattandosi di una norma derogatoria, il comma 3 dell’art. 3 non può che essere interpretato restrittivamente. Affinché la norma possa trovare applicazione, dunque, è necessario che la procedura selettiva sia stata avviata e che sussistano ragioni oggettive che impediscono la conclusione della procedura legate all’espletamento della procedura stessa. Solo in presenza di tali circostanze è legittimo ritenere che il termine di scadenza delle concessioni possa essere differito per il tempo strettamente necessario alla conclusione della procedura. Ne deriva che tale disposizione non può essere posta a fondamento di una proroga generalizzata di
tutte le concessioni in essere in uno specifico Comune, vieppiù in assenza dell’avvio di alcuna procedura selettiva".
La seconda riguarada i criteri che il Comune di Rimini ha individuato per i bandi. L’Autorità ritiene condivisibile l’impostazione di seguire i criteri indicati all’articolo 4 del decreto Draghi, "fermo restando che, pur in assenza di una normativa interna di riordino della materia, i principi che devono ispirare lo svolgimento delle gare e i criteri da utilizzare nella predisposizione dei bandi di gara sono stati puntualmente indicati dall’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato nel 2021". Al riguardo, inoltre, "si ritiene opportuno ricordare al Comune le restrizioni di natura
concorrenziale che possono derivare dal requisito di partecipazione inerente alla capacità tecnica e professionale, laddove tale criterio non preveda la possibilità che l’esperienza e la
professionalità in questione siano state maturate dall’operatore anche nello svolgimento di attività extra-concessione. Il requisito relativo all’attività pregressa nell’ambito della gestione di attività oggetto di concessione o analoghe attività di gestione di beni pubblici, infatti, puòessere considerato ingiustificatamente restrittivo e privo dei connotati di necessità e proporzionalità, in quanto preclusivo della possibilità di partecipazione alla procedura di nuovi entranti e idoneo a integrare una preferenza in favore di operatori già attivi nel mercato".
La terza osservazione riguarda le tempistiche dei bandi, ritenute "vaghe". "L’Autorità ha rilevato una certa vaghezza nella delibera in esame, anche alla luce delle informazioni fornite dal Comune in risposta a una richiesta di informazioni. Ferma restando la necessità di attendere l’approvazione del Piano dell’Arenile, infatti, non risultano ancora essere stati predisposti i bandi di gara e non viene fornita alcuna tempistica in merito alle procedure per le quali il Comune intende procedere ai sensi dell’art. 18 del Regolamento per l’esecuzione del Codice della Navigazione (approvato con D.P.R. 15 febbraio 1952, n. 328), per le quali il Comune stesso afferma di non doversi attendere l’adozione del Piano dell’Arenile, non essendo le relative aree “impattate” dal predetto Piano". Per questo, l’Autorità "ritiene necessario sollecitare il Comune affinché tutte le procedure selettive per l’assegnazione delle nuove concessioni siano svolte quanto prima e che l’assegnazione avvenga non oltre il 31 dicembre 2024, informando tempestivamente l’Autorità in merito agli sviluppi delle attività propedeutiche all’espletamento delle procedure in questione".
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Minori stranieri, per Open Polis a Rimini superano il 15 per cento
In Italia sono presenti circa 1,3 milioni di minori stranieri, vale a dire residenti con meno di 18 anni senza cittadinanza italiana. Si tratta in pratica di minori italiani figli di immigrati o di minori stranieri non accompagnati. In oltre 3 casi su 4 questi minori sono nati in Italia. Nel 2022 in Italia viveva oltre un milione di minori con cittadinanza non italiana, pari al 11,4% dei residenti con meno di 18 anni. In Emilia Romagna, rappresentano oltre il 15% dei minori. A Rimini, la percentuale di residenti stranieri tra 0 e 17 anni è dipoco superiore, con il 15,7%.
"Il focus realizzato da Openpolis poggia su un assunto: la scuola come chiave della cittadinanza, come elemento indispensabile, seppur non unico, per dare all’individuo gli strumenti utili a integrarsi e contribuire quindi a costruire una comunità aperta e consapevole. Ogni qualvolta ci si ritrova ad affrontare il tema delle seconde generazioni e di come accompagnare la reale integrazione di questa fetta così importante del nostro futuro, doverosamente dobbiamo partire dal ruolo centrale della scuola, nella consapevolezza che è tra i banchi che si gettano le basi per un’inclusione che sia realmente tale e che non sia solo sulla carta. Un percorso di maturazione di conoscenze e di relazione che inizia già dall’asilo e dalla scuola dell’infanzia, quando si muovono i primi passi verso l’altro, si sviluppa curiosità e si incontrano le differenze: era così in passato, lo è ancor di più oggi, in virtù di sezioni e classi sempre più ‘internazionali’ e multiculturali. Sono principi indiscutibili, lontani da essere frasi fatte. E il mio vissuto personale, comune a migliaia di persone, lo sta a dimostrare". Commenta il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad.
"Io sono italiano, nato in Italia, mia madre è riminese. Il ‘cognome strano’ è il mio biglietto da visita, che testimonia la mia 'altra metà' persiana di cui sono orgoglioso. Nessuno in questi anni, pur se non sono mancate le battute, mi hai mai discriminato. E se ciò è accaduto è grazie anche al percorso di integrazione realizzato attraverso la scuola, dall’asilo delle suore dell'Immacolata a Miramare fino al liceo Serpieri. Si cresce insieme, si matura insieme. Ecco perché occorre investire, una volta di più, nella scuola. Come Amministrazione lo stiamo facendo coi fatti, dalla gratuità e agevolazioni per gli asili nido a favore di tutti i bimbi, riminesi e non, alla realizzazione di nuovi poli scolastici diffusi. Il Paese a mio modo di vedere lo deve fare anche attraverso lo Ius Scholae, riconoscendo cioè la cittadinanza italiana ai bambini figli di extracomunitari che abbiano frequentato almeno un ciclo scolastico in Italia. Questo significherebbe attribuire alla scuola la priorità che merita nella formazione della cittadinanza e scommettere davvero sul futuro delle nostre comunità, solidali e integrate. L’alternativa è fare finta che il problema non esista mentre di fatto il problema c’è e ci sta deflagrando tra le mani. E mi pare che fino ad oggi purtoppo si sia scelta questa strada".
Innovazione e sostenibilità, Key energy da oggi in fiera
Key Energy al via da oggi in fiera a Rimini. Il salone di Ieg dedicato alle fonti rinnovabili sarà inaugurato dal ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. Attesi 800 brand espositori, oltre il 30% in più rispetto al 2023, di cui circa il 35% dall’estero. Sono oltre 500 gli alberghi aperti a Rimini. "Key 2024 rafforza la propria vocazione internazionale ampliando il numero di Paesi presenti e coinvolgendo tutti quelli che dimostrano una forte domanda di tecnologie e soluzioni innovative per la transizione energetica", ribadiscono da Ieg.
La fiera cresce con 4 padiglioni operativi in più rispetto al 2024. Nella rinnovata cupola Lorenzo Cagnoni previsti percorsi tematici che consentiranno agli espositori, alle start-up e pmi presenti in fiera di mostrare prodotti, soluzioni e tecnologie all’avanguardia, fare networking, scambiare idee e intercettare nuove opportunità di business. Saranno inoltre assegnati per la prima volta i premi Start-Up Innovativa e Lorenzo Cagnoni per l’innovazione.
Il programma dei conegni parte oggi con il Key energy summit: la presentazione dello studio di Althesys ’Il governo del sistema, la chiave per la transizione. Una strategia coordinata per rinnovabili, storage e reti per decarbonizzare l’Italia’. Sarà presente il ministro Pichetto Fratin.