Turismo, il crollo dei russi vale 70milioni di pil

Sabato, 27 Aprile 2024

Il primo trimestre del 2019 fu da record per il turismo russo a Rimini, con numeri che lo posizionarono in cima alla componente estera. Si parla di 7.445 arrivi e  24.029 pernottamenti. Le cose sono diverse nel primo trimestre del 2024: 779 arrivi e 3025 pernottamenti, con un calo medio che sfiora il 90 per cento. "Spesso si sottovaluta la capacità di adattamento e reazione della nostra Riviera a eventi imponderabili o traumatici. L'esempio più conosciuto: la re invenzione del modello turistico dopo la drammatica estate delle mucillagini nel 1989 attraverso il processo di destagionalizzazione, fatto di fiere, congressi, servizi e locali sempre meno dipendenti dalla stagionalità estiva", commenta il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad. 

La perdita economica è pesante. "Nel silenzio, quanto avvenuto con il turismo russo pre e post pandemia e soprattutto pre e post guerra in Ucraina, equivale a un piccolo 1989. Pensiamoci bene, a fine 2019 quel mercato valeva 544mila pernottamenti per la provincia di Rimini, secondo solo ai tedeschi (786mila). Nel 2023 quel dato si fermava a 43mila pernottamenti scarsi. Meno 500mila presenza, in soldoni oltre 70 milioni di euro in meno di PIL che ricade sull'area riminese. Finchè perdurerà la situazione di tensione internazionale, per l'Italia e per l'Europa non ci si discosterà da questo sostanziale azzeramento del turismo russo", sottolinea Sadeghilvaad. 

"Ma, dicevo prima, la capacità unica di reagire. Proprio i dati del primo trimestre 2024, per quanto parzialissimi, ci consegnano una crescita complessiva del segmento estero complessivo: + 12,5 per cento sul 2019 per pernottamenti e + 8,8 per cento per arrivi. La 'botta' del mercato russo è stata assorbita incrementando i numeri di quasi tutti gli altri mercati internazionali. Qualche esempio: la Germania passa dai 3.332 arrivi dell'ultimo anno pre pandemico ai 4.602 di quest'anno, l'Austria da 568 a 1.106, la Francia da 1.372 a 1.886, la Spagna da 1.227 a 1.685, Svizzera e Lichtestein da 1.159 a 2.041 e così via. Alla fine, il lavoro di rafforzamento dei mercati tradizionali e quello di ingresso nei nuovi mercati (i Paesi Baltici, la stessa riscoperta del turismo del Regno Unito) stanno 'assorbendo' quello che altrimenti sarebbe stato un gigantesco problema. Nel silenzio, appunto, stiamo reagendo, non abbandonandoci al fatalismo", conclude il sindaco.