Giovedì, 29 Settembre 2022 13:09

Fornitura gas, comune Rimini vince al Tar

(Rimini) Con sentenza del 21 settembre scorso, pubblicata lunedì 26 settembre, il TAR Emilia-Romagna ha rigettato il ricorso proposto dal distributore del gas "2i Rete Gas s.p.a." contro la cosiddetta "clausola sociale estensiva" introdotta a settembre 2021 dal Comune di Rimini - in qualità di stazione appaltante per la gara gas dell'A.Te.M. (Ambito Territoriale Minimo) Rimini (formato da 43 comuni delle tre province di Rimini, Forlì-Cesena e Pesaro-Urbino) - nel bando della relativa gara, attualmente in corso, al fine della maggior tutela possibile dei 127 lavoratori dipendenti dei 4 gestori uscenti che operano nel medesimo Atem.

La clausola in questione prevede, da parte del nuovo gestore che vincerà la gara in corso - accanto all'obbligo di assunzione del personale dei gestori uscenti, già stabilito dalla "normativa gas" (che nel caso specifico dell'Atem Rimini comporta l'assunzione di tutti gli attuali n.127 dipendenti in questione) - anche l'applicazione delle disposizioni dell'art.2112 c.c. in materia di "trasferimento d'azienda" (che di fatto implicano il mantenimento, da parte dei dipendenti, anche presso il nuovo gestore, delle "prerogative" giuridiche ed economiche precedentemente godute presso i gestori uscenti), "in quanto compatibile con le disposizioni specifiche del settore del gas", ovvero "se e nella misura in cui" tali disposizioni siano compatibili con quelle specifiche settoriali del gas.

Il giudice amministrativo di primo grado - pur non entrando nel merito della "compatibilità" in questione, che ha riconosciuto competere, in caso di controversia, al giudice ordinario - ha però confermato la correttezza della clausola inserita dal Comune, proprio per la sua formulazione "dubitativa" ("si applica l'art.2112 c.c. in quanto compatibile con il D.M.21.04.2011."), che, in quanto tale, "non determina in capo agli aspiranti concorrenti una modifica delle clausole del confronto competitivo tale da precludere la predisposizione di un'offerta appropriata e avveduta".

Giovedì, 29 Settembre 2022 12:59

Rotatoria Bigno, i lavori a inizio anno

(Rimini) Rotatoria Bigno, la Giunta approva il progetto esecutivo per la realizzazione di un’opera defintita "strategica per migliorare la viabilità di via Tripoli e del centro storico". Si parte con i lavori a inizio el prossimo anno, per una durata stimata in sei mesi. Costo complessivo pari a  600 mila euro.

Lungo la via Flaminia, l'incrocio con le vie IX Febbraio, Sardegna e Circonvallazione Meridionale, davanti allo storico bar pizzeria, è uno dei punti nevralgici della viabilità cittadina, zona che per la sua posizione riveste un ruolo fondamentale nel collegamento nord-sud della città e con connotazione fortemente urbanizzata, tra l'altro all’altezza del palazzetto dello sport Flaminio. Scopo del progetto appena approvato dalla giunta è la modifica alla viabilità attuale, necessaria per perseguire la fluidificazione del traffico e sua razionalizzazione sia nel sito di costruzione della rotatoria sia più a nord in corrispondenza di viale Tripoli e via della Fiera.

Il progetto esecutivo, cosa già nota, prevede la realizzazione di una rotatoria e contestuale modifica dei sensi di marcia. Si aggiungono interventi secondari in prossimità dell’intersezione Viale Tripoli/Via Flaminia e Via della Fiera/Via Circonvallazione Meridionale, a circa 200 metri dall’intervento principale, di modifica delle attuali geometrie stradali. Il sito dell’intervento principale è regolato attualmente da uno svincolo a raso dove è presente un’area verde di forma triangolare al centro dello svincolo che funge da spartitraffico e nel quale insiste inoltre un attraversamento ciclo-pedonale. Attualmente l’intersezione non permette l’immissione del traffico da via Flaminia a via Circonvallazione Meridionale e le stesse sono caratterizzate da sensi unici di marcia.

Il progetto che prenderà il via a inizio anno prevede la realizzazione di una rotatoria in tale intersezione avente l'isola centrale di forma elissoidale, che meglio si adatta all’attuale conformazione dell’incrocio. La rotatoria è costituita da una corona centrale sormontabile di larghezza 1.6 m, aiuola insormontabile interna ad ellisse con asse maggiore di circa 26.50 m ed asse minore di 15.90 m, e corona rotatoria con corsia di circa 7,8 m. La sistemazione dell’incrocio è completata da nuove aiuole spartitraffico per canalizzare i flussi di ingresso e uscita, cercando inoltre di indurre dei rallentamenti e al contempo garantendo la fluidità del traffico. La continuità della attuale pista ciclabile sulla Via Flaminia lato mare, sarà garantita in quanto verrà modificato il tracciato solo in corrispondenza dell’attraversamento di viale IX Febbraio aumentandone la sicurezza. I principali vantaggi che possono conseguirsi con la risoluzione a rotatoria di un incrocio: aumento della sicurezza, facilitazione delle svolte e riduzione globale dei tempi di attesa, possibilità di inversione di marcia senza manovre pericolose e riduzione dell’inquinamento.

“Si tratta di un intervento molto importante per la viabilità di tutto il quadrante del centro storico – commenta l’assessore ai lavori pubblici Mattia Morolli – consentendo, oltre alla fluidificazione e la messa in sicurezza della circolazione stradale, anche la possibilità di interconnettere tutti i bracci di viabilità. Un intervento non solo di ricucitura urbana, ma anche dei servizi. A partire dalla fluidificazione della circolazione in via Tripoli in quanto la rotatoria permetterà l’accesso in un asse parallelo, passando accanto allo stadio e arrivando a sfondare la via Ugo Bassi, dove è prevista la realizzazione di una nuova rotatoria nell’area della nuova ex questura. Tutta la giunta da tempo ha convenuto sulla centralità della rotatoria, anche a seguito degli incontri con residenti e operatori economici, e sulla necessità di avviare i lavori il prima possibile. Insieme al lavoro di valorizzazione che l’Amministrazione comunale sta completando nel Borgo di San Giovanni che si sviluppa lungo via XX Settembre e alla riqualificazione dell’Arco d’Augusto, con questo intervento avremo un quadrante urbano riqualificato e connesso”.

(Rimini) "Desidero esprimere il ringraziamento, a nome di tutta la comunità riminese, nei confronti del Questore, Rosanna Lavezzaro, e dei Carabinieri di Rimini per l'attività di investigazione e di contrasto condotta durante l'intera estate 2022 e che ha portato in questi giorni all'emanazione di 22 fogli di via nei confronti di altrettanti neo maggiorenni, protagonisti nei mesi scorsi tra Rimini e Riccione di scorribande legate al fenomeno delle cosiddette 'baby gang'. Lo stesso ringraziamento va esteso a tutte le forze dell'ordine e al Prefetto, Giuseppe Forlenza". Così il sindaco di Rimini camil Sadegholvaad commenta quello che potrebbe sembrare l'ultimo atto dopo un'estate di controlli serrati delle forze dell'ordine, in particolare alle stazioni di Riccione e Rimini, che ha portato a indentificare decine di ragazzi e a individuare in maniera tempestiva gli affiliati alle baby gang che minacciavano sin dalla primavera sui social di mettere a ferro e fuoco la Perla Verde, emblematica capitale delle vacanze italiane, come tra l'altro erano riusciti a fare lo scorso anno.

In pratica, ventidue tra i teppisti più violenti identificati quest’estate proprio in queste ultime ore si stanno vedendo recapitare un foglio di via da parte della questura. Non potranno mettere piede nella provincia di Rimini per un periodo che va dai due anni fino ad un massimo di tre anni. "Nonostante sia un dato già sottolineato dalle cronache nazionali di ogni città metropolitana o luogo di vacanza del Paese, scenario purtroppo ricorrente da oltre un anno a questa parte, mi colpisce ogni volta un aspetto del problema, confermato dai 22 provvedimenti del Questore di Rimini: i destinatari dei daspo sono in larga maggioranza giovani italiani di seconda generazione, provenienti dall'Emilia e da alcune province della Lombardia".

Si tratta "di elementi appunto già noti e sui quali si è già scatenata una dialettica politica anche molto vivace all'indomani degli episodi più clamorosi o cruenti. Ma al di là di tutto, è inutile nascondersi che dietro a questi episodi in cui il vandalismo gratuito si mischia a rapine, furti, bullismo verso coetanei ci sia una evidente questione legata all'integrazione. L'aspetto sociale del disagio è certamente connesso a problematiche di precarietà, emarginazione anche urbana, difficoltà economiche delle famiglie, alimentate ancora di più materialmente e psicologicamente dalle limitazioni fisiche della pandemia, ma questa non può essere una spiegazione né soprattutto una giustificazione per l'illegalità e una vera e propria microcriminalità. Su questo bisogna essere molto netti: non c'è giustificazione sociologica a questo fenomeno, che è europeo, mondiale".

Per Sadegholvaad, "si può, anzi si devono pretendere percorsi, legislativi (ius scholae), occupazionali, di protezione sociale (welfare) e di qualità urbana (fratture urbane, quartieri ghetto), più rapidi e inclusivi ma il tema della responsabilità individuale e famigliare e della stessa condivisione dei doveri che porta con sé la residenza in questo Stato e in questa Nazione non può essere messo in un cantone o in secondo piano. Per indole non mi piacciono le bandierine ideologiche. Ho una vita mia personale, come dimostra costantemente anche il nome 'strano' che porto con orgoglio, che sta tutta dentro un percorso di relazioni quotidiane tra persone, lingue, religioni, culture di diverse parti del mondo. Questi percorsi non diventano discese nel nome di uno slogan ma vanno costruiti faticosamente una pietra dopo l'altra. Ma queste pietre non devono metterle altri. Il primo sforzo è di coscienza individuale".

conclude il sindaco, "non si può sociologizzare ogni volta i problemi. Se si vive in Italia, tanto più in regioni ricche e dal welfare soddisfacente come la Lombardia o l'Emilia Romagna, si condividono valori e regole di civile coesistenza, di rispetto, di osservanza delle leggi che non possono essere derogate o giustificate nel nome di qualsiasi altra cosa. Ci sono luoghi, spazi, occasioni per risolvere le criticità, arrivando anche a forze di protesta pacifica e democratica che possono essere fatte proprie dalle forze politiche, civiche e sociali. Ma mettere a ferro e fuoco le città, picchiare, vandalizzare non ha alcuna giustificazione né a monte né a valle. Vale per gli italiani di prima, seconda, terza, quarta generazione. Senza se e ma e senza giustificazioni di nessun tipo".

Giovedì, 29 Settembre 2022 11:07

29 settembre

Vescovo ad interim | Sanità in consiglio comunale | Foglio di via per le baby gang

(Rimini) Dedicato alla sanità il consiglio comnale di martedì sera. L’assemblea degli eletti ha ospitato, tra gli altri, alcuni ospiti esterni, da Francesca Raggi, direttrice del presidio ospedaliero di Rimini, a Tiziana Perin, direttrice del Pronto Soccorso, dal presidente dell’ordine dei medici Maurizio Grossi all’assessore della sanità Raffaele Donini.  Tra tutti il più atteso è stato l’intervento del direttore dell’Asl Romagna Tiziano Carradori. 

A tema, in particolare, le liste di attesa per gli eami e le visite specialistiche e la carenza di organico che ha caratterizzato il funzionamento del pronto soccorso quest’estate. Per Carradori si tratta di un questione di cattiva programmazione. “E’ impensabile che qualcuno si sottragga alla responsabilità del fatto di aver deciso di programmare le professioni sanitarie non in funzione dei bisogni da servire ma dei quattrini che si volevano spendere”, ha detto Carradori in uno dei passaggi più interessanti del suo intervento. Carradori ha anche fatto notare come la qualità della sanità regionale si elevata e non abbia nulla da invidiare a quella dei paesi europei più avanzati, sottolineando come in Italia la spesa procapite per la sanità sia molto più bassa che in questi Paesi.

A riprova del fatto, Carradori cita un numero in particolare, quello della scarsa migrazione ospedaliera dei romagnoli. “Su 100 persone per cui sono richieste cure ospedaliere in questa provincia, 93 scelgono di restare e solo due preferiscono emigrare”.  L’azienda sanitaria è chiamata “a non sprecare i soldi che la collettività mi rende disponibili, ma alla politica spetta il compito di rendere disponibili i soldi necessari per fornire i servizi alle persone. Il perpetuarsi di un sottofinanziamento determinerà l’uscita verso sistemi alternativi che non tutti possono permettersi”.

Tra gli interventi dei consiglieri comunali, quello di Gloria Lisi, per dieci anni assessore alle politiche sanitarie della città. “Mi chiedo se sia ancora sostenibile che uno strumento che dovrebbe servire a salvare vite sia ancora considerato la porta d'accesso per un Ospedale, per avere cure mediche. Sappiamo che un'alta percentuale degli accessi è codice bianco o verde, e quindi una buona percentuale è data come accessi impropri e pertanto mi chiedo se non sia da prendere in considerazione un vero cambiamento di rotta del nostro sistema”, ha commentato Gloria Lisi.

“Le problematiche delle ore di attesa del nostro PS di questa estate sono dovute naturalmente al fatto che abbiamo una chiara vocazione turistica e durante il periodo estivo la nostra città deve rispondere nei servizi con il corpo di una metropoli”. La proposta di Lisi, in merito alle case della salute di cui la comunità riminese si sta dotando per rispondere alle esigenze di sicurezza sanitaria nate anche dopo l’esperienza del covid, è che il comune di Rimini, nelle figura del sindaco responsabile della sicurezza sanitariadella sua comunità, si adoperi perché inizino a funzionare nel migliore dei modi. 

(Rimini) Papa Francesco ha confermato la sua fiducia al vescovo di Rimini Francesco Lambiasi, chiedendogli di rimanere in carica fino a quando non arriverà un sostituto. Raggiunta la soglia dei 75 anni, l'età "pensionabile" peri vescovi, Lambiasi ha scritto al Pontefice per rassegnare le sue dimissioni. La risposta di papa Francesco è stata per molti sorprendente. Le dimissioni sono state accettate, ma a Lambiasi è stato contestualmente confermato il suo servizio pastorale fino all’arrivo del successore.

Come anticipato dal settimanale cattolico riminese “ilPonte”, la Nunziatura Apostolica ha inviato una prima risposta a mons. Lambiasi, nella quale, mentre vengono accolte le “dimissioni” del Vescovo, viene contemporaneamente confermata la fiducia al pastore della Chiesa riminese. “Il Santo Padre ha accettato con la formula nunc pro tunc («ora per allora»)”. Lo ha scritto in una lettera il Nunzio Apostolico in Italia, mons. Emil Paul Tscherrig. “Pertanto è desiderio del Pontefice che Lei possa rimanere alla guida della Sede di cui è Ordinario fino alla nomina del successore”. La rinuncia quindi è stata accettata, ma il servizio pastorale è confermato: il Vescovo Francesco rimane alla guida pastorale della Diocesi fino all’arrivo del successore.

Da parte sua il Vescovo prega e si impegna, con la grazia di Gesù risorto, vivo e operante in mezzo a noi, e con la generosa cooperazione dell’intero presbiterio e di tutto il popolo di Dio, a fare in modo che il cammino della Diocesi non rallenti, ma si intensifichi, perché il nuovo pastore possa trovare una Chiesa che non solo non sarà andata in automatico, ma avrà accelerato il passo verso la meta di ieri, di oggi, di sempre: quella di una comunità cristiana, che non si stanca di annunciare e di attendere la venuta del Signore Gesù per la vita del mondo.

Mercoledì, 28 Settembre 2022 17:05

28 settembre

Blitz all’ex questura | Hotel, multe e chiusure | Fratelli d’Italia commenta la vittoria

Martedì, 27 Settembre 2022 13:42

27 settembre

Sei riminesi a Roma | Hotel sfruttatore | Novità in diocesi

Martedì, 27 Settembre 2022 09:19

Cultura, torna la Settimana biblica

(Rimini) L'appuntamento annuale della Settimana Biblica, giunta alla XXIV edizione, rappresenta per tutta la comunità diocesana riminese (e in particolare catechisti, operatori pastorali, ministri istituiti) la ripresa della vita pastorale dopo i mesi estivi. In questi 24 anni, attraverso le conferenze serali e gli atelier laboratoriali, ha fatto nascere in tante persone la curiosità, l'attenzione e l'amore per i testi biblici aiutando così le comunità della chiesa locale a crescere nella familiarità e nella preghiera con la Scrittura. L'edizione di quest'anno (26-29 settembre 2022, in Sala Manzoni, via IV Novembre, Rimini, alle ore 21), in sintonia con il percorso sinodale della Chiesa Italiana, è intitolata "Leggere i segni dei tempi. Dalla Sapienza di Qohelet alla sapienza di Gesù", e intende in prima battuta proporre la riscoperta di un libro antico, il Qohelet, poco conosciuto dai cristiani, ma che contiene domande molto attuali circa il senso della vita e della morte, dell'amore e del dolore, della ricchezza e del piacere; quindi dagli interessanti punti di contatto tra la sapienza di Qohelet e quella di Gesù, offrire alcuni criteri per leggere e affrontare le domande del nostro tempo con la sapienza evangelica. 

Le conclusioni saranno a cura del Vescovo di Rimini, mons. Francesco Lambiasi. "Si intende riscoprire il libro del Qohelet per apprendere l'arte di vivere senza disperazione e senza illusioni, colmando ogni istante di senso ... vedere come Gesù si sia confrontato con le stesse domande ..." spiega don Gabriele Gozzi, responsabile del Servizio di Apostolato Biblico per la Diocesi di Rimini. Il taglio che il Servizio di Apostolato Biblico diocesano che organizza la Settimana ha inteso dare a questo importante appuntamento sarà meno esegetico-ermeneutico e più pastorale rispetto ad alcune stagioni passate.

I relatori delle quattro serate sono nomi noti nel cammino catechetico-formativo concreto delle comunità. Donatella Scaiola, biblista, professoressa alla Facoltà di Missiologia della Pontificia Università Urbaniana, collabora alla Rivista Parole di Vita (di cui è stata anche direttrice) e scrive articoli molto apprezzati per La Rivista del Clero; Marcello Neri, teologo e professore universitario statale; Luca Mazzinghi, presbitero della diocesi di Firenze, priore di Bivigliano, biblista e profondo conoscitore dei libri sapienziali; Ludwig Monti, insegnante di religione e biblista che collabora alle riviste «Parola», «Spirito e Vita», «Ricerche storico bibliche», «Rivista Biblica», «Rivista del Clero» e «Rivista Liturgica».

Oltre alle conferenze serali, la Settimana Biblica è caratterizzata da due atelier, in cui si offrono esperienze di pastorale biblica (Atelier poeticoBibliodramma,) e si consegnano alcuni strumenti per approfondirne i presupposti teorici e riproporle nei propri ambiti di servizio. Bibliodramma, ossia una metodologia attiva che favorisce l'incontro profondo tra la Parola di Dio e la vita concreta di ogni persona. Già diversi di voi si sono accostati a questa proposta, ricavandone grande beneficio personale e per il proprio servizio. Perché non proporlo ad altri o intraprenderlo in prima persona, se non l'abbiamo mai fatto. Atelier Poetico, una novità dell'ultima edizione, che abbiamo voluto riproporre anche quest'anno. Ascoltando le risonanze poetiche di Ardea Montebelli ci si interrogherà insieme sull'attuale condizione umana, sulla capacità di accettare i limiti nostri e altrui, sulla disponibilità a lasciarci sedurre da Dio. Impariamo come il linguaggio poetico può aiutarci a cogliere gli insegnamenti profondi del testo biblico.

Anche quest'anno, le 4 conferenze serali saranno "in presenza", proprio per favorire l'incontro tra le persone e il senso di comunità diocesana. Saranno comunque trasmesse in differita nei giorni successivi su IcaroTv e caricate sul canale Youtube Icaroplay in modo da essere sempre "recuperabili" per occasioni formative. Dal momento che la Sala Manzoni, dopo i lavori di adeguamento alle norme di sicurezza, ha una capienza di 300 posti è raccomandabile prenotare la propria presenza alle diverse serate. La prenotazione si effettua presso l'Ufficio Catechistico (0541.1835105) o inviando una mail a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Martedì, 27 Settembre 2022 09:17

Novità in diocesi

(Rimini) Il vescovo Francesco ha disposto laòcune nomine e avvicendamenti negli incarichi pastorali. "Alla riconoscenza per il servizio finora svolto dai sacerdoti, si aggiunge la gratitudine per la ulteriore disponibilità offerta. Affidiamo loro e le comunità alle quali si inseriranno, alla materna protezione di Maria, madre dei sacerdoti", commenta il vicario generale, don Maurizio Fabbri.

Don Alberto Pronti, finora inserito nella comunità presbiterale di Coriano, viene nominato vicario parrocchiale presso la parrocchia di "Sant'Antonio da Padova" in Rivazzurra, inserendosi nella fraternità sacerdotale della Zona di Bellariva-Rivazzurra-Miramare e coltivando in particolare la collaborazione pastorale con la parrocchia di Bellariva. L'ingresso avverrà Sabato 1 Ottobre alle ore 18,00 presso la chiesa di Rivazzurra.

Don Alessandro Pironi, è stato nominato vicario parrocchiale presso la parrocchia "San Paterniano" di Villa Verucchio, dove seguirà in modo particolare la pastorale giovanile parrocchiale in collaborazione con la Zona Pastorale. L'ingresso avverrà Sabato 15 ottobre alle  17.

Don Angelo Rubaconti, continuerà la sua permanenza presso il Santuario della Madonna di Saiano in fraternità con don Osvaldo Caldari, prendendosi cura anche dell'assistenza spirituale degli ospiti dell'Hospice di Savignano.

Don Sylvester Obumneme, sacerdote della Nigeria, presente in diocesi per alcuni anni di servizio pastorale, continuerà ad esercitare il suo ministero presso la Comunità sacerdotale di Bellaria.

Don Jean Claude Manariyo, sacerdote del Burundi, presente in diocesi per alcuni anni di servizio pastorale, eserciterà il suo ministero presso la parrocchia "San Martino" di Riccione, dove curerà anche l'assistenza spirituale presso l'Ospedale "Ceccarini".

 

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