A un anno dall'alluvione che nel 2023 si è abbattuta sulla Romagna, il Centro Studi di Confindustriae ha rilevato gli aggiornamenti nelle aziende associate danneggiate, per fare il punto su quanto è stato fatto e su quanto resta ancora da fare per riparare le ferite del tessuto produttivo locale.
“L’indagine è stata condotta nei primi dieci giorni di maggio tra le 58 attività colpite a vario livello dalle due ondate alluvionali di 12 mesi fa – spiega il presidente, Roberto Bozzi - a loro, in un primo momento abbiamo fornito sostegno tramite una rete di aiuto, mettendole in contatto con chi poteva fornire macchinari e spazi per tamponare l’emergenza, poi abbiamo voluto con un gesto concreto riconoscere uno sconto sulla quota associativa variabile tra il 65% e il 100%, per un totale di 363 mila euro. Oggi proseguiamo nell’attività di monitoraggio e affiancamento nella presentazione delle domande di ristoro”.

Ripartenza: l’86% delle aziende interpellate ha ripreso del tutto la propria attività, il 5% si attesta al 70%, un altro 5% è ripartito per metà, mentre il 3% è riuscito a riprendersi solo per un 20%. Per quanto riguarda gli assetti occupazionali, l’81% ha risposto che non prevede di attivare nei prossimi tre mesi la cassa integrazione.
È stato poi chiesto se e quali azioni sono state intraprese per la messa in sicurezza degli impianti e della struttura aziendale: un terzo ha risposto ha affermativamente, e gli interventi riguardano per lo più la ristrutturazione degli stabilimenti, il riposizionamento dei macchinari e server ai piani superiori, il trasferimento in altre sedi e l’adeguamento delle polizze assicurative.
C’è anche chi ha predisposto fossati per il raccoglimento dell’acqua piovana, o adeguato le fogne e il manto stradale, chi ha effettuato dei cambiamenti di tipo organizzativo, come la trasformazione dell’unità di crisi in una struttura organizzata permanente, o l’implementazione di organi interni per la valutazione dei rischi.

Interventi: Secondo le industrie danneggiate, ad oggi, gli interventi più stringenti da realizzare sono al primo posto la messa in sicurezza del territorio, le agevolazioni fiscali e gli interventi sulle infrastrutture.

Ristori: È stato chiesto se, in seguito all’alluvione, le aziende abbiano modificato i propri assetti assicurativi: il 58% ha risposto che l’attività era già coperta, il 35% ha comunque deciso di non modificare i propri contratti, e solo l’8% ha adeguato le coperture assicurative.
Quasi la metà delle imprese colpite (42,5%) non ha ricevuto alcun tipo di ristoro; chi li ha percepiti (da uno o più soggetti) è riuscito a coprire in media il 36% del danno subìto.
In questo secondo caso, il 35% dei rispondenti è stato rimborsato tramite i bandi dei due enti camerali con una percentuale sul danno pari al 10,8%, il 5% è stato rimborsato dalle assicurazioni con una percentuale sul danno pari all’89,5% e il 15% dal Governo, per lo più tramite Simest, con una percentuale sul danno pari al 55,3% (ammessa pluralità di risposte).

“Dando seguito a quanto fatto nell’immediato, quando abbiamo osservato un’incredibile ripartenza a pochi giorni dal disastro, i dati mostrano che le imprese hanno continuato per lo più ad aiutarsi da sole in questi dodici mesi, apportando miglioramenti sia a livello strutturale che organizzativo, per continuare a lavorare in sicurezza – conclude Bozzi – naturalmente lo spirito è ammirevole, ma da solo non può bastare: qualcosa è stato fatto, ma moltissimo ancora resta da fare, soprattutto intervenendo su tempistiche e lungaggini burocratiche”.

 

Al primo posto per la presentazione delle domande per il banbo regionale da 26 milioni per il commercio di vicinato e ambulante si posiziona il territorio riminese con 73 progetti (3,1 milioni di contributi  su una spesa complessiva di 7,99 milioni di euro); segue il bolognese con 70 iniziative (2,79 milioni di contributi su una spesa di 6,72 milioni), poi il modenese con 57 (2,26 milioni su 5,68 milioni di euro); il piacentino con 42 progetti (1,29 milioni di contributo su una spesa di 2,98 milioni); il ravennate con 38 iniziative (1,57 milioni di contributi per 3,52 milioni di spesa);  a seguire il reggiano con 34 (1,31 milioni di euro su una spesa di 3,07 milioni); il forlivese-cesenate con 33 (1,57 milioni su 3,53 milioni di euro); il parmense  con 33 progetti (contributi per 1,26 milioni di euro su una spesa complessiva di 3,3 milioni); il ferrarese con 20 (721mila euro di contributi su una spesa di 1,77).

Si sono conclusi con un boom di domande i due bandi per innovare e riqualificare rispettivamente le imprese commerciali del territorio e dell'area del cratere del sisma: 600 quelle pervenute in soli due mesi per i due provvedimenti, con una richiesta di oltre 26 milioni di euro (26.741.795) di contributi, su una spesa complessiva di oltre 58 milioni di euro. Due bandi complementari, che riguardano le stesse tipologie di intervento, per rigenerare la rete commerciale delle città e dei paesi dell'Emilia-Romagna. E un pacchetto complessivo di risorse, messo a disposizione da viale Aldo Moro, di 15,8 milioni di euro - 10 milioni per il primo bando e 5,8 sul secondo - che potranno essere implementate in seguito all'istruttoria che definirà i progetti ammessi a contributo.

È stata pienamente colta la possibilità di riqualificare le imprese operanti nei settori del commercio, di vicinato e ambulante, del pubblico intrattenimento e dei pubblici esercizi, anche polifunzionali, per favorire la rigenerazione degli spazi e la realizzazione di investimentiCon l'obiettivo di introdurre nuovi servizi e processi di cambiamento e innovazione, necessari per affrontare la trasformazione dei mercati e le nuove tendenze nei comportamenti dei consumatori.

Per quanto riguarda lo sportello del bando "commercio e pubblici esercizi", in soli 60 giorni sono arrivate alla Regione 400 richieste di contributi per quasi 15,9 milioni di euro (15.896.513) e una spesa complessiva di 38 milioni 614mila euro. Il bando appena concluso a favore della riqualificazione del commercio nei Centri storici dei 15 comuni del cratere del sisma ha raccolto altri 200 progetti per una richiesta di contributi di ulteriori 10,8 milioni di euro, sui fondi del Commissario alla ricostruzione, e una spesa complessiva di oltre 19 milioni di euro (19.457.022,33).

Le imprese richiedenti potevano presentare proposte per l'allestimento, la riqualificazione, la ristrutturazione e l'ampliamento dei locali dove si svolgono le attività commerciali (per una parte dell'immobile non superiore al 25% del volume complessivo), ma anche per l'innovazione gestionale, il miglioramento o l'ampliamento dei sistemi di vendita e dei servizi offerti, con l'introduzione delle più avanzate tecnologie digitali e informatiche.

La maggior parte delle richieste sono state per progetti di riqualificazione e di innovazione gestionale, mentre nell'area del cratere il 43% per l'apertura di nuove attività.

  

Le imprese che hanno fatto domanda

> Bando imprese commerciali del territorio regionale - In testa alla richiesta di contributi le micro imprese65% del totale delle domande, per contributi richiesti pari a 9,57 milioni di euro, seguite dalle piccole imprese, il 29%, per contributi richiesti di 5,05 milioni di euro; le medie imprese, il 6%, con contributi richiesti pari a 1,2 milioni di euro.  

> Imprese del cratere - La maggioranza delle richieste, 78% del totale, riguarda anche in questo caso le micro imprese con una richiesta di contributi di 8,58 milioni di euro. Seguono le piccole imprese, 15,5%, con contributi per 1,48 milioni di euro, e le medie imprese, 2%, con una richiesta di 325.379 euro. In particolare, nel cratere hanno fatto domanda anche singoli professionisti o studi associati di diversi ordini professionali e associazioni ed enti no profit.

Circa il 30% delle aziende prevede progetti con incremento occupazionale 

Nelle aree alluvionate sono state 77 le aziende che hanno presentato domanda di contributi (3,35 milioni di euro richiesti per una spesa complessiva di 7,54 milioni).

In questo quadro le domande delle imprese al femminile rappresentano un quarto del totale, mentre quelle giovanili si attestano al 9%. In particolare, nell'area del cratere la presenza femminile sale al 41% e quella delle imprese giovanili al 15%.

Bando area cratere sisma, la suddivisione per Province

La maggior parte delle domande riguarda il modenese, particolarmente colpito dal sisma del 2012, con 93 domande e richiesta di contributi per 4,41 milioni di euro su una spesa complessiva di 9,27milioni; seguito dal territorio ferrarese con 79 domande, contributi per 2,85 milioni e una spesa di 8,37 milioni di euro; dal reggiano con 23 domande, circa 774 mila euro richiesti per una spesa di 1,43 milioni di euro e infine dal territorio bolognese con 5 domande, 227.550 euro richiesti e 368.287 euro di spesa complessiva.

Sono stati 153.480 gli automezzi transitati "giornalmente" nei caselli autostradali Forlì, Cesena e Rimini nel 2023, di cui 123.191 leggeri e 30.289 pesanti (rispettivamente, +1,9%, +0,9% e +6,1%). Questo è uno dei numerosi dati diffusi questa mattina dalla Camera di commercio della Romagna, in occasione dell'incontro "Il governo delle infrastrutture per la Romagna", un'occasione di confronto con il Governo nazionale e regionale e con il territorio per approfondire le priorità infrastrutturali per la Romagna.

"L'Italia si trova in una posizione geografica strategica, al centro del Mediterraneo e l'Emilia-Romagna, fin dall'antichità area di snodo per la mobilità, oggi è una regione che si posiziona stabilmente ai primi posti a livello nazionale per crescita della ricchezza e che presenta quindi una grande capacità di moltiplicare gli effetti degli investimenti. In questo particolare quadro, l'analisi del principali indicatori di posizionamento della nostra Regione, come risultano dal Libro bianco sulle infrastrutture di Uniontrasporti e Unioncamere Emilia-Romagna, richiama la necessità di una analisi dei dati da cui partire per individuare correttamente le scelte su cui puntare. E questo vale in modo particolare per la Romagna che evidenzia un posizionamento dell'indicatore di sintesi delle tre province nella parte medio bassa della graduatoria, con indici da migliorare soprattutto per quanto riguarda il sistema ferroviario e quello della logistica", ha dichiarato Carlo Battistini, presidente della Camera di commercio della Romagna.

"Nell'ambito delle priorità infrastrutturali per la Romagna e, nello specifico, per le province di Forlì-Cesena e Rimini, per cui la Camera di commercio ha una strategia di supporto alla competitività del territorio, la visione è quella di area vasta Romagna e quindi non legata a particolarismo provinciale e locale, ma con interventi in collaborazione con gli enti pubblici di riferimento e con le associazioni di categoria. La collaborazione stretta ed una visione comune risultano infatti un elemento di forza e un motore imprescindibile. Con questo incontro abbiamo quindi voluto portare all'attenzione di Governo e Regione gli obiettivi strategici per il nostro territorio, primi fra tutti, il completamento del tratto da Ravenna a Mestre della E45 e il potenziamento della linea ferroviaria tra Bologna e Rimini, tramite la realizzazione di una linea di alta velocità. Oltre a questi obiettivi strategici, dopo gli eventi catastrofici che hanno colpito il territorio nell'anno in corso, è necessario inserire tra le priorità anche gli interventi di messa in sicurezza idrogeologica e quelli di messa in sicurezza dei collegamenti viari delle vallate e per i comuni collinari e montani e loro frazioni. La Camera di commercio partecipa alla discussione pubblica per l'infrastrutturazione strategica del territorio e per le imprese, con un approccio orientato alla analisi dei dati, con particolare riferimento alla partnership con APT per i flussi turistici. Promuove, inoltre, la cultura della sussidiarietà che introduce una dimensione di "responsabilità diffusa" nei confronti del bene comune. Un fattore di metodo determinante nella governance dell'infrastrutturazione in quanto mette al centro il dialogo costruttivo e trasparente tra comunità locali e amministrazioni centrali".

Tra i principali dati 2023 diffusi sui flussi che attraversano la Romagna, con variazioni, laddove possibile, di medio periodo (2023-2018) risultano anche: 25.024.612 autoveicoli usciti ai caselli autostradali complessivi della Romagna (+0,5%); 19.880 automezzi transitati "giornalmente" sulla SS3bis/E45 (postazione situata tra Borello e Mercato Saraceno), di cui 16.915 leggeri e 2.965 pesanti (rispettivamente, -1,3%, -0,4% e -6,1%); 205.205 passeggeri arrivati (+34,7% sul 2022) e 205.297 passeggeri partiti (+34,3% annuo) negli/dagli aeroporti di Forlì e Rimini; 1.702 aerei arrivati (+26,4% sul 2022) e 1.700 aerei partiti (+26,3% annuo) negli/dagli aeroporti di Forlì e Rimini; 25.503.131 tonnellate di merci movimentate nel porto di Ravenna, di cui 22.108.488 "IN" e 3.394.643 "OUT" (rispettivamente, -4,4%, -3,1% e -12,1%); 6.347.233 arrivi e 26.618.524 presenze nelle strutture alberghiere e complementari della Romagna (nell'ordine, -0,9% e -6,1%); 61.535 arrivi e 575.036 presenze negli alloggi privati non imprenditoriali (Airbnb compresi) della Romagna (nell'ordine, +84,9% e +12,1%); 10.436 milioni di euro di beni importati e 13.308 milioni di euro di beni esportati nell'area Romagna (rispettivamente, +42,4% e +24,7%).

In merito al traffico ferroviario, nel corso del 2022  36.157 sono stati passeggeri saliti nelle stazioni interne dell'Emilia-Romagna sulla linea ferroviaria Bologna – Ancona, 5.789 passeggeri sulla linea Rimini – Ferrara (via Ravenna), 4.444 sulla linea Bologna – Rimini (via Ravenna), per un carico passeggeri che nelle stazioni capoluogo della Romagna (Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini) si attesta mediamente a 11,4 mila al giorno (rilevazione svolta tra novembre e dicembre 2022 nei giorni lavorativi).

 Questa mattina il presidente  Battistini ha aperto i lavori con un intervento in cui ha sottolineato l'importanza delle infrastrutture, un asset che incide in modo diretto su sviluppo, competitività, attrattività, inclusione e coesione del territorio, delle imprese e delle persone. Sono poi intervenuti, Paola Garrone, docente di economia industriale al Politecnico di Milano e Giovanni Mulazzani, ricercatore in diritto amministrativo dell'Università di Bologna, che hanno presentato "Sussidiarietà e... governo delle infrastrutture", il Rapporto della Fondazione per la Sussidiarietà.

Emanuele Burioni, direttore APT Emilia-Romagna nel suo intervento ha illustrato il gemello digitale sui dati dell'industria del turismo il cui monitoraggio, permette di indirizzare le priorità anche infrastrutturali ed è un valore chiave per lo sviluppo e la sostenibilità a lungo termine, in collaborazione con la Camera di commercio della Romagna.

Giuseppe Fabbri, Managing Director Sampierana spa - CNH Industrial e Riccardo Mantovani, Group Chief HR Officer Sag Group, hanno portato la voce delle imprese affrontando il tema della logistica e delle infrastrutture per la competitività e sottolineando le criticità specifiche dei territori collinari.

L'assessore al Turismo, trasporti, infrastrutture e commercio, Regione Emilia-Romagna, Andrea Corsini, ha ribadito la collaborazione effettiva della Regione con il Governo per la messa a terra delle opere, anche intervenendo a supporto della progettazione e ha ricordato gli importanti interventi del Prit.

Ha concluso l'incontro Galeazzo Bignami, viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti, annunciando che il Governo ha inserito nel contratto di programma con Anas la progettazione della tratta tra Ravenna e Mestre della E45 e ha finanziato con 3,6 miliardi la prima tratta dell'Alta Velocità della dorsale adriatica tra Bologna e Rimini. Inoltre, ha anche comunicato che è in dirittura d'arrivo la definizione della Zona Logistica Semplificata per l'Emilia-Romagna.

 

Con 1.481.114.745 euro di valore aggiunto generato dal turismo, Rimini è il primo comune d’Italia per creazione di ricchezza. È quanto emerge dallo studio di Sociometrica sull’impatto della spesa turistica sull’economia del territorio, pubblicato oggi dal Sole 24 Ore. Lo studio si basa sull’elaborazione dei dati Istat riferiti al 2023, unito alle stime delle presenze turistiche e al ‘conto satellite del turismo’, ovvero quelle voci dell’insieme della spesa turistica che caratterizzano il soggiorno e che vanno dal costo del pernottamento alle spese di agenzia, dai trasporti e noleggi, servizi ospitali e culturali di vario tipo, servizi legati alle attrazioni, guide.

E nella classifica dei 100 comuni d'Italia per ricchezza creata dal turismo, Rimini svetta al primo posto, con un valore percentuale rispetto al totale del valore aggiunto del turismo italiano che corrisponde all’1,56% della ricchezza generata, seguita dalle venete Cavallino-Treporti (con 1,381 miliardi e ,47%), al terzo posto Bibione (San Michele al Tagliamento) con 1,323 miliardi e 1,26%, Jesolo (1,179 miliardi e 1,05%), Caorle (986.259.791), Lignano Sabbiadoro (882.412529), Lazise (834.146.349), per poi tornare in Romagna  con l’ottava in classifica Cesenatico (768.416.328), Riccione (756.797.747) e, al decimo posto, Cervia (742.370.475).

Guardando la classifica dei primi trenta comuni emerge come il mare e i laghi battano la montagna non solo come attrattività, ma anche come valore aggiunto che produce in quel luogo l’economia del turismo: bisogna arrivare al 19esimo posto per vedere la prima località montana, Livigno.

Una fotografia che conferma l’importanza di più fattori come la raggiungibilità, i collegamenti con le grandi città e con le grandi arterie del turismo internazionale, le infrastrutture, la dimensione della piattaforma dell’ospitalità. Fattori sui quali Rimini ancora una volta mantiene la leadership nel panorama del turismo balneare nazionale per quanto riguarda la capacità di alimentare direttamente e indirettamente l'economia dell'ospitalità e, di conseguenza, l’economia locale in cui gli ospiti soggiornano.

Con l’allestimento del cantiere, è ufficialmente partito l’intervento di restauro del tempietto di Sant’Antonio da Padova in piazza Tre Martiri, uno dei simboli identificativi della città.
Risalente alla prima metà del ‘500 e oggetto nel corso degli anni di vari interventi di manutenzione, ristrutturazione e restauro, il tempietto sarà oggetti di lavori che interesseranno sia la parte esterna, sia la parte interna, oltre alle parti impiantistiche.
L’esterno sarà restaurato grazie ad un consolidamento e una pulitura complessiva della Pietra d’Istria e della pietra di San Marino; anche la copertura sarà revisionata e restaurata così infissi, fregi e parti metalliche. Internamente si interverrà nelle parti in pietra e nella volta intonacate, gli affreschi interni, la scultura lignea e l’adeguamento degli impianti. Il progetto di restauro è stato elaborato a seguito di accurate indagini stratigrafiche e diagnostiche con termocamera, oltre a rilievi attraverso 3D con laser scanner.
I lavori, affidati alla ditta ETRA specializzata in restauro di beni storici e tutelati, dureranno sei mesi e saranno svolti seguendo un dettagliato cronoprogramma sotto la direzione dei tecnici del Comune e con la supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, che ha approvato l’intervento.
L’opera sarà realizzata grazie al sostegno dell’imprenditore riminese Bonfiglio Mariotti, che finanzierà l’intervento attraverso il contributo Art Bonus per un investimento complessivo di 200mila euro.
“Il Tempietto di Sant’Antonio è un luogo a me caro, così come è caro a tantissimi riminesi che come me hanno ricordi e legami con quello che è un simbolo della storia e della cultura della città - sottolinea l’imprenditore Bonfiglio Mariottipresidente e proprietario insieme alla famiglia dell’azienda informatica Bluenext, presente in tutta Italia e con la sede centrale a Rimini – Da qui la scelta di dare il nostro contributo per restituire alla comunità un gioiello monumentale e dimostrare come l’imprenditoria possa essere di supporto alla crescita e allo sviluppo culturale del territorio”.   

I dati turistici (Istat) nei 12 mesi del 2023 hanno visto il Comune di Rimini accumulare 1.833.977 arrivi (+10,8% rispetto all’anno precedente) e 6.749.523 pernottamenti (+4%).  "Andando a guardare nel dettaglio la fotografia del 2023, ci siamo lasciati alle spalle un ottimo anno soprattutto grazie al ritorno dei turisti stranieri. Percentuali ragguardevoli di turismo estero che, se spalmate su tutti i dodici mesi del 2023, si assestano sul 34% dei pernottamenti complessivi e sul 28,6% degli arrivi totali", spiega il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad, reduce da un incontro con il giornalista di Forbes Polonia Jan Bolanowski, in questi giorni a Rimini alla scoperta della città. 

In questo quadro, "il turismo dalla Polonia occupa addirittura il secondo posto fra i mercati stranieri dopo il mercato tedesco registrando un incremento del +42,3% degli arrivi rispetto all’anno precedente e un +45,7% delle presenze. (Nel 2022 quello polacco era il terzo mercato, dopo Germania e Svizzera)".

Le presenze del mercato tedesco (che si conferma il primo mercato estero con 449.486 pernottamenti, +1,8% rispetto all’anno precedente), della Polonia (che nel 2023 diventa il secondo mercato con 197.469 pernottamenti, +45,7% rispetto al 2022 e + 41,8 rispetto al 2019 e con 45.594 arrivi, +42,3% rispetto all’anno precedente e + 48,8% rispetto al 2019, ultimo anno pre pandemia), della Svizzera e Liechtenstein (terzo mercato estero che chiude l’anno con 188.786 pernottamenti -4,5%), della Francia (quarto mercato estero per il comune capoluogo con 132001 pernottamenti, +8,4% sul 2022), la crescita costante del mercato della Romania (quinto mercato con 131.521 presenze con +17,5% rispetto al 2022) e la crescita dell’Austria con 75.830 presenze (+14,3%) di poco sopra al nuovo mercato della Repubblica Ceca con 72.159 (+52,5%), sono tutti segnali importanti che sottolineano come i nostri mercati storici non rinuncino alle vacanze a Rimini e i nuovi mercati consentono di recuperare l’orizzonte pre pandemico nonostante l’azzeramento del turismo dalla Russia.

"Sono numeri che rafforzano la linea scelta da questa Amministrazione per la crescita infrastrutturale del turismo di Rimini: puntare sull’internazionalizzazione. L’investimento sull’aeroporto per Rimini è l’architrave di ogni discorso futuro e l’obiettivo per i prossimi 3 anni, in parallelo ai programmi di sviluppo dello scalo presentati dalla società di gestione, sia quello di incrementare ulteriormente i pernottamenti esteri".

Nel 2024, che si è aperto con tre mesi "che registrano ottime performance dal punto di vista delle presenze turistiche con un trend di crescita del 12% su arrivi e presenze rispetto ai primi tre mesi dell’anno precedente, ospiteremo eventi di richiamo mondiale a partire dalla storica tappa di arrivo del Tour de France. Presenteremo una città accogliente, piena di servizi e sempre più nuova, riqualificata e dunque attrattiva per il viaggiatore nazionale e internazionale davanti ai tantissimi ospiti, tanti dalla Francia, che la seguiranno dal vivo così come ai milioni di spettatori di 200 Paesi nel mondo".

elezioni Europee, il sidnaco di Rimini Jamil Sadeghoolvaad punta i riflettori sui temi crucuali per la riviera. "Mi piacerebbe che, nell'ambito del centrosinistra, il dibattito sulle prossime regionali restasse ben fermo sui programmi e dunque sulle cose da fare di qui ai prossimi 5 anni, avendo in eredità il lavoro prezioso e positivo fatto dall'amministrazione Bonaccini", spiega. "Certamente la sanità al primo posto ma non vorrei che fossero dimenticati i temi della logistica e della burocrazia. Logistica non è solo questione di mobilità ma di reti infrastrutturali regionali (penso agli aeroporti e alle fiere). Burocrazia è anche questione di pragmatismo visto che, sulle colonie marine ad esempio, l'intera costa romagnola da decenni non va oltre a semplici stop and go. Non sempre dovuti, per essere estremamente chiari, a titubanze dei privati o ad arroccamenti dei Comuni".
Poi un commento sui risultati della giunta uscente. "Non è una banalità né un eccesso di ingenuità affermare dunque che, almeno per quanto riguarda un centrosinistra che ha dalla sua i risultati ottenuti da Stefano Bonaccini, si debba partire dai programmi. Perché poi è dai programmi, e quindi dalla visione complessiva di che futuro si vuole dare all'Emilia Romagna, che discendono i profili. Infine chiudo con un pensiero: la Regione è più forte se il suo Comune capoluogo innesca con tutte le province un lavoro sinergico, sincero, aperto, non saltuario e concreto sulle questioni strategiche. Parafrasando quello che ha detto pochi giorni fa Confindustria, bisogna cominciare a ragionare non solo di Città Romagna ma di Città Emilia Romagna".

Negli eventi calamitosi di maggio 2023, Rimini ha avuto conseguenze più contenute rispetto al resto del territorio romagnolo. Ciononostante il forte maltempo ha creato criticità significative, in particolare in alcune zone interne della città. "A un anno dall’alluvione sono diversi gli interventi per garantire il ripristino e la fruizione del territorio. Alcuni di essi sono già stati eseguiti, altri sono in corso di realizzazione o programmati al fine di dare continuità agli investimenti, che in questi anni sono stati destinati al territorio. Una progettazione che ha riguardato soprattutto i quartieri a monte della statale 16", spiegano dal comune di Rimini. 
Complessivamente sono stati sei gli interventi di messa in sicurezza per il ripristino di viabilità e infrastrutture stradali nel Comune di Rimini. "Azioni individuate lo scorso novembre, a seguito della ricognizione dei danni provocati dagli eventi alluvionali di maggio 2023, richiesti per il sostegno economico e finanziati con oltre 2 milioni di euro, con un'ordinanza del commissario straordinario per l’emergenza Figliuolo". 
L’intervento più sostanzioso interesserà via Marignano, nella zona di Sant’Aquilina, area che per conformazione storicamente presenta vulnerabilità, acutizzate dopo gli eventi dell’alluvione. A giugno è prevista l’approvazione del progetto esecutivo, con inizio lavori entro settembre 2024. Il costo complessivo - già approvato per un milione di euro - attualmente è in attesa di una nuova ordinanza del Commissario Straordinario, per un incremento della spesa, stimata 300 mila euro.
Per quanto riguarda la messa in sicurezza degli attraversamenti in via Consorziale, via del Poggio, via Buonanotte, la stima della riqualificazione è di 110 mila euro. Anche in questo caso, dopo il progetto di fattibilità già approvato lo scorso marzo, è in corso di redazione il progetto esecutivo, con inizio dei lavori entro settembre.
Sono già stati eseguite e completate prima di Pasqua le opere di ripristino e messa in sicurezza di Via San Paolo. Un progetto che era stato approvato a dicembre scorso, che ha avuto un costo complessivo di 350 mila euro.
Stessa cosa per la riqualificazione e la messa in sicurezza di Via Tavernelle. Un intervento da 280 mila euro, il cui progetto era stato approvato alla fine del 2023 e terminato lo scorso mese di aprile.
Sono entrati adesso nella fase conclusiva invece i lavori che riguardano il ripristino e la sicurezza dei percorsi ciclo-pedonali all'interno del parco XXV Aprile che saranno completati entro il mese di maggio. In questo caso il ruolo di stazione appaltante per l'esecuzione dei lavori è stato affidato alla società Anthea, con un costo complessivo di 200 mila euro.
È stato dedicato alla riqualificazione dei percorsi pedonali presenti lungo le banchine del porto Canale, l’ultimo dei sei interventi, finanziati dal Commissario Straordinario. Un intervento, iniziato a febbraio e concluso a marzo scorso, finanziato per 90 mila euro. Il progetto in particolare si è concentrato al parziale ripristino e riparazione degli elementi della pavimentazione, danneggiata a seguito della tracimazione del Fiume Marecchia. L’intervento era finalizzato a ripristinare le condizioni minime di sicurezza di un'infrastruttura che viene utilizzata anche come percorso pedonale e ciclabile, essendo integrata alla viabilità cittadina.

Dopo la sentenza del consiglio di stato, che ha riportato la scadenza delle cocnessioni balneari italiane al 31 dicembre 2023, dal comune di Rimini si tornano a ribadire due cocnetti. Primo, gli uffici sono al lavoro per portare a compimento con successo i bandi entro fine 2024 (decreto Draghi). Secondo: il governo in tutta questa vicenda continua a rimanere immobile.

“Non è che il tempo stia per scadere: è già scaduto", ribadisce il sindaco Jamil Sadegholvaad. "Difficile trovare gli aggettivi per quello che non sta facendo il governo sul tema delle spiagge, lasciando soli al loro destino Comuni e Regioni. E’ capitato raramente nella storia della nostra Repubblica di vedere uno scaricabarile istituzionale così palese, così esibito. E tutto questo, non è un’ipotesi ma una quasi certezza, per ‘svalicare’ le elezioni Europee, mettendo quindi avanti un interesse di partito o di coalizione a quello del Paese. La confusione che già regna sovrana, tra gli Enti locali e tra gli imprenditori turistici, è destinata inevitabilmente ad aumentare nei prossimi mesi, alimentando il rischio di un danno internazionale d’immagine per l’intera filiera turistica nazionale. Altro che ‘Open to Meraviglia’, qui si gioca a ‘Open to Baratro’, nell’indifferenza sublimata nel silenzio di chi, per calcolo, preferisce ‘stare nel capanno’ come si dice dalle nostre parti”.

Poi l'appello ai parlamentari di maggioranza eletti a Rimini e in Romagna. “Mettete da parte i calcoli di strategia elettorale e pensate al bene delle nostre imprese e del nostro sistema turistico. Il tempo per i tatticismi è finito”.

Sul profilo tecnico, l'assessora al demanio Roberta Frisoni. “L’immobilismo del Governo sulla partita dei balneari, il non esprimersi, è di per sé una scelta. Il governo ha scelto di lasciare gli enti locali a doversi muovere in autonomia senza un quadro normativo certo da usare come bussola, senza avere una cornice all’interno della quale muoversi, aprendo inevitabilmente la possibilità a ricorsi e contenziosi. Il governo ha scelto coscientemente di generare aspettative tra gli imprenditori balneari, che ora sono comprensibilmente in confusione. La sentenza del Consiglio di Stato non ci sorprende, ribadisce di fatto quello che già espresso in passato con altre pronunce. E sulla base di queste direttive il Comune di Rimini si è mosso, in coerenza con quanto disposto e avvalendosi del contributo di specifiche consulenze tecniche, e dunque avviando il percorso per la procedura di gara per l’assegnazioni delle concessioni attraverso l’approvazione di un atto di indirizzo costruito al termine di un corposo lavoro durato mesi".

E' stato fatto, "così come hanno fatto altri Comuni italiani, nella completa solitudine, cercando il più possibile di essere coerenti con le norme comunitarie e la giurisprudenza. Tentando cioè di fare quello che avrebbe dovuto fare il governo: dare un ordine a questo passaggio delicato che coinvolge tutti gli arenili italiani, a tutela di un settore strategico del nostro paese come il turismo, delle comunità che su questo settore poggiano buona parte della economia e delle loro prospettive di sviluppo, comunità fatte di imprese, di lavoratori che nella stagione turistica accolgono negli hotel, nei ristoranti, sulle spiagge milioni di turisti attratti dagli eccellenti servizi che siano in grado di offrire. Un lavoro che va avanti in combinato disposto con il nuovo piano dell’arenile, che al netto degli aspetti eventualmente da migliorare sulla base delle osservazioni pervenute, rappresenta uno strumento che riteniamo possa consentirci di cogliere la procedura di riassegnazione delle concessioni come un momento in cui dare ulteriore innovazione e qualità alla nostra spiaggia senza snaturare quello che ci ha caratterizzato, ovvero la presenza diffusa di una molteplicità di concessioni affidate a diversi imprenditori, oggi spesso a gestione familiare”.

Basta proroghe, subito le gare. Il Consiglio di Stato ha confermato la scadenza delle concessioni demaniali balneari al 31 dicembre del 2023. L'effetto immediato della sentenza è che le le amministrazioni sono ora obbligate a disapplicare le eventuali deroghe al 31 dicembre del 2024, previste dal decreto Draghi. Richiamandosi, inoltre, "ai principi della Corte di Giustizia Ue" il consiglio di Stato chiede di dare "immediatamente corso alla procedura di gara per assegnare la concessione in un contesto realmente concorrenziale".

La decisione del consiglio di Stato, sentenza 03940/2024, pubblicata ieri ma definita già il 12 marzo, in relazione al ricorso di uno stablimento balneare di Rapallo, considera "scarsa" la risorsa spiaggia, contrariamente a quanto sostenuto dal governo. Se la risorsa fosse stata considerata non scarsa, secondo la direttiva bolkestein, si sarebbero potute evitare le aste per le concessioni esistenti, e applicare la procedura solo a tratti di costa liberi. Non è così e i giudici richiamando i principi della Corte di Giustizia Ue, 20 aprile 2023, e la giurisprudenza europea precedente impongono di "dare immediatamente corso alla procedura di gara per assegnare la concessione in un contesto realmente concorrenziale" disapplicando le deroghe al 31 dicembre scorso.
 
 
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