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Aeroporto, si parte "Siamo strumento del territorio"

Giovedì, 14 Aprile 2016

Aeroporto, adesso si comincia a fare sul serio. Il presidente di Airiminum 2014, Laura Fincato, e Leonardo Corbucci, amministratore delegato e socio di riferimento, hanno presentato al mattino alla stampa e nel pomeriggio alle autorità cittadine e ai principali stakeholder dell’aeroporto, il piano di rilancio dell’aeroporto. Adesso che le turbolenze e gli inciampi sono terminati (“Se Enac avesse perso al Consiglio di Stato, adesso l’aeroporto sarebbe chiuso”, ha detto Corbucci), si può guardare al futuro e mettere mano al Masterplan e al contratto di programma, procedura che si spera di concludere entro diciotto mesi. Ma non è che si partirà a fine 2017, molto lavoro è già stato avviato, altro sarà adesso messo in cantiere, in modo da arrivare alla summer season 2017 con le carte in regola, cioè con un aeroporto che comincia a funzionare. Già nel 2016 si conta di avere un 25 per cento di passeggeri in più. Cosa significhi “funzionare” Corbucci lo ha detto e ridetto molte volte: economicità della gestione e sviluppo del traffico. I due pilastri si tengono insieme e si alimentano reciprocamente, a vantaggio del territorio, parola che è entrata stabilmente nel vocabolario di Airiminum. A questo scopo Corbucci ha parlato di consolidamento del mercato di riferimento, di un maggior radicamento dei rapporti con il territorio attraverso un’azione di networking e dell’avvio di relazioni strategiche con primarie compagnie di linea per lo sviluppo di rotte regolari e consolidate.

Deve pertanto cambiare il modello di business su cui finora si è retto il “Fellini”: prevalenza dell’incoming turistico, solo o quasi voli charter, 72 per cento del traffico proveniente dalla Russia, funzionamento solo nei tre mesi estivi, anzi per essere più precisi in quindici/sedici giorni, di solito al sabato dalle 17 alle 21. Deve soprattutto cambiare quel meccanismo che vedeva la filiera dell’aeroporto (società di gestione, tour operator, compagnia, “incomisti” - chi porta i passeggeri dallo scalo all’hotel -, albergatori) che non guadagnava in modo uguale: la società pubblica di gestione ci rimetteva e solo gli altri attori godevano dei vantaggi. La musica deve cambiare, siamo in una situazione di mercato in cui il monopolista (la società di gestione) chiederà che ci siano “regole condivise”. In parole povere, la ricchezza prodotta dall’aeroporto deve essere ripartita in modo più equo, non c’è più la “mano pubblica” che spende i soldi di tutti e non si preoccupa del rientro. È probabile che tale linea, peraltro applicata in altri scali, possa provocare qualche resistenza e difesa dello status quo, ma Corbucci si è mostrato molto determinato ad arrivare a tale cambiamento.

In ogni caso l’aeroporto gestito da Airiminum non si limiterà a fare incoming turistico, ma si dedicherà a sviluppare l’outgoing e soprattutto l’incoming fieristico e congressuale. Corbucci è stato esplicito: c’è una fiera che funziona, che produce due milioni di visitatori all’anno ed è gestita “dal miglior manager esistente su piazza”, quindi bisogna far arrivare questi visitatori in aereo. Se ciò non accadesse, Corbucci la considererà una pesante sconfitta, ma lui si dice sicuro che almeno il 5 per cento di quei due milioni è raggiungibile e ciò potrà avere degli effetti immediati sul traffico passeggeri.

Anche i rapporti con la Russia saranno incrementati, sia per favorire l’incoming sia per avviare una linea outgoing verso la Federazione. Obiettivi che devono tenere conto di un quadro complicato, nel quale un elemento importante è che per i russi l’Italia in questo momento è cara. Tuttavia ci sono le condizioni per intercettare una parte di quel traffico che non si indirizzerà più verso quei paesi a rischio terrorismo. Fermo restando che Airiminum cercherà sempre più di allargare i propri orizzonti, sia in Europa che nei paesi dell’estremo oriente.

La sottolineatura emersa è inoltre un più stretto ed organico rapporto con il territorio e con le sue esigenze di promozione turistica. Airiminum non fa il mestiere dell’assessore regionale al turismo, ma si considera uno strumento a disposizione del territorio. A questo proposito, è stata annunciata una importante novità. Sarà costituito uno strumento, con fondi esclusivamente privati (operatori economici interessati allo sviluppo dell’indotto che l’aeroporto produce) che si affiancherà ad Airiminum e alle politiche promozionali degli enti pubblici per portare passeggeri e turisti a Rimini. Corbucci non è entrato nei dettagli, ma si tratta di una novità del panorama italiano. “Siamo l’unico aeroporto internazionale gestito interamente da privati. Siamo gli unici che potranno trattare con le compagnie low cost senza incorrere nei divieti e nelle sanzioni dell’Unione europea”.

Non sono mancate, senza far nomi, le frecciate a chi ancora oggi promette compensi per far arrivare i turisti su un altro scalo, salvo poi trasportarli con le navette negli alberghi di Rimini.

Si è parlato anche dei rapporti con Bologna. Corbucci ha detto che prima poi “saremo obbligati a collaborare. Fare il contrario andrebbe contro i nostri stessi interessi”. Ha inoltre aggiunto che questa collaborazione “è sollecitata dalle istituzioni regionali e da quelle aeroportuali”. La prospettiva è quella di un network commerciale che sviluppi le opportune sinergie.

Ed infine il punto sulle nuove rotte in fase di implementazione che collegheranno Rimini con Olbia, San Pietroburgo, Krasnodar, Ekaterinburg e Samara in Russia, Berlino, Düsseldorf, Norimberga, Karlsruhe e Stoccarda in Germania, Amsterdam in Olanda, Minsk in Bielorussia, Praga in Repubblica Ceca, Bruxelles in Belgio, Helsinki in Finlandia, Lussemburgo, Zurigo in Svizzera e, per i Paesi Baltici, Riga in Lettonia e Tallinn in Estonia.

I nuovi collegamenti andranno ad aggiungersi, tutti entro il 31 dicembre 2016, a quelli già attivi verso Catania, Mosca (Domodedovo e Sheremetyevo) e Tirana.

Per il periodo di settembre e ottobre 2016 ci saranno inoltre voli charter outgoing con destinazione Palma di Maiorca, Rodi, Ibiza, Kos ed Heraklion.


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