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Dreamini:"Gnassi? Solo effimero e arredo urbano"

Venerdì, 04 Settembre 2015

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Dreamini:"Gnassi? Solo effimeroe arredo urbano"

 

Prima dell’estate, dopo aver accantonato il progetto di una propria lista civica, Dreamini ha dato vita ad un tavolo al quale siedono esponenti di tutte le forze politiche di centrodestra e di alcune liste civiche. Una intenzione di metodo che al momento sembra essere l’unica novità di questo avvicinamento alle prossime elezioni; e secondo il quale, approfittando dei tempi non ancora maturi per l’annuncio dei candidati, i diversi soggetti si misurano nell’elaborazione di un progetto comune. “In effetti – afferma Sacchini - anche a noi non risultano altri tavoli, ci fossero stati avrei chiesto di essere invitato. In questi mesi abbiamo lavorato ad una elaborazione culturale e programmatica seria, plausibile, che potesse imporsi da sola per la forza dei suoi argomenti. E credo che la plausibilità sia data da una proposta di governo della città che parta da un presupposto culturale. Al centro della nostra proposta programmatica ci sono le dismissioni delle società partecipate, a partire da Fiera e Palacongressi. In questa epoca di risorse pubbliche calanti, le privatizzazioni permetterebbero di avere i capitali da investire nelle grandi opere di cui Rimini ha bisogno e che Gnassi non fa perché si limita all’effimero e all’arredo urbano, tranne un progetto che io ho definito il “pacco” del mare”, del tutto ipotetico perché mancano appunto le risorse” (Sacchini si riferisce al progetto del parco del mare).

 

Quindi secondo lei ci sono le condizioni per creare una coalizione competitiva a quella imperniata sul Pd?

“Le condizioni potrebbero esserci, anche se in questo momento tutto appare ancora troppo fluido e frastagliato. Non solo l’area di centro destra è divisa, nello stesso Pd vediamo che c’è chi lavora per sostituire Gnassi, a parte il fatto che in questo mese di settembre dovrebbero arrivare le decisioni della Procura di Rimini sul caso Aeradria (ci sarà il rinvio a giudizio?) e del Tar sull’aggiudicazione dell’aeroporto ad Airiminum. In questo contesto, con molte variabili in movimento, come si fa ad anticipare una discesa in campo? Meglio lavorare sotto traccia, alla base, approfondendo i temi, allacciando nuovi rapporti, consolidando quelli esistenti”.

 

Provi comunque a rispondere alle domande che Inter-Vista ha deciso di fare a quanti si pongono l’esigenza di un’alternativa al Pd nel governo della città. Qual è il punto in cui l’amministrazione è vulnerabile? E, soprattutto, c’è questo punto?

“Ritengo di sì e, checché se ne dica in città, perché so che lo si dice, questo punto è l’immobilismo. Ripeto: Gnassi sta facendo solo effimero e arredo urbano”.

 

Sta facendo anche le fogne, problema storico di Rimini.

“Un momento: le fogne sono un programma a lunga scadenza che si concluderà solo nel 2020. E non so in quell’anno cosa resterà del turismo di Rimini. Aprioristicamente sono state scartate proposte che avrebbero implicato meno tempo. E poi le fogne non le paga Gnassi, le pagano i cittadini con l’aumento delle bollette”.

 

Quindi giudizio negativo senza appello.

“Dico solo che l’amministrazione Gnassi non ha inciso sul nodo strutturale che è quello delle partecipate: non lo dico io, lo dice il governo Renzi. Solo con la vendita di queste partecipazioni si possono reperire le risorse per far uscire la città dall’immobilismo”.

 

E cioè? Per fare quali opere?

“Questo non è il momento per dirlo. Lo dirà il candidato sindaco quando scenderà in campo. Posso solo assicurare che si tratterà di una proposta che, come si usa dire, buca lo schermo, in modo formale e sostanziale”.

 

Ma siete sicuri che il vostro giudizio sull’immobilismo sia quello della città?

“Sappiamo bene che c’è gente che dice che finalmente abbiamo un sindaco che fa qualcosa. Ma il presunto fare qualcosa di Gnassi rivelerà d’essere un bluff quando faremo le nostre proposte”.

 

Che farà il candidato sindaco. Quindi un’idea ce l’avete di chi possa essere? O no?

“Dovrà essere un uomo nuovo, che certamente non ha mai appartenuto alla vecchia nomenclatura politica. Quindi non un politico, un uomo della società civile, ma con una sottolineatura: che pur non avendo ricoperto incarichi politici, abbia però esperienza della cosa pubblica, dei meccanismi che la governano. Per capirci: un esempio è il sindaco di Bellaria Enzo Ceccarelli, che era stato presidente di Verdeblu, la società pubblico privata per la promozione turistica”.

 

E se il candidato, in forza dei numeri, lo volesse esprimere la Lega?

“Con la Lega sono in corso da tempo rapporti informali. Si sta lavorando insieme e c’è concordanza sul fatto che insieme si deve trovare insieme un candidato vincente. La caratteristica principale è che deve essere vincente, non importa quale casacca politica indossi o non indossi”.

 

Siete consapevoli che senza un accordo fra le varie anime del centro destra all’eventuale ballottaggio ci va il candidato grillino?

“Ne siamo perfettamente consapevoli. Devo comunque dire che in questo momento le premesse per un accordo unitario ci sono tutti. Vedremo cosa ci riserverà il mese di settembre”.

 

Ma se al ballottaggio dovesse appunto arrivare un grillino, che fate, vi astenete, o prendete comunque l’occasione per dare la spallata al potere Pd?

“Ho sempre detto che il nostro tavolo è aperto a chiunque fosse disposto a condividere la nostra impostazione culturale e programmatica: Gnassi compreso! Quindi, di fronte a un candidato grillino che sottoscrivesse i nostri punti irrinunciabili, perché no? Però questo è un parere personale. Del resto, noi non abbiamo mai demonizzato né intendiamo demonizzare nessuno.”

 

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