27_04_2012 | HOLDING AEROPORTI, LOMBARDI (PDL): “REGIONE GUIDATA DA LOGICHE DI MAGGIORANZA NON DANNEGGI IL FELLINI. NON INFONDATA IPOTESI PRIVATIZZAZIONE”

Venerdì, 27 Aprile 2012

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HOLDING AEROPORTI, LOMBARDI: “REGIONE GUIDATA DA LOGICHE DI MAGGIORANZA NON DANNEGGI IL FELLINI. NON INFONDATA IPOTESI PRIVATIZZAZIONE”


Quando nel mese di maggio 2011 in fretta e furia e con evidenti forzature, la Giunta Regionale improvvisamente propose la legge regionale 4 per il riassetto degli aeroporti di Rimini e Forlì, ebbi modo di dire sulla stampa e nelle sedi istituzionali che nella migliore delle ipotesi l’assessore Peri proponeva una cosa inutile e nella peggiore delle ipotesi una cosa dannosa”. Così il consigliere regionale del Pdl Marco Lombardi entra nella questione aeroporti.


A giorni sarà presentata l’indagine commissionata dalla Regione alla Sab sulle effettive possibilità per il Marconi di salvare Ridolfi e Fellini, si parla del 2 di maggio come giorno del giudizio. Sembra da indiscrezioni che la Sab stia valutando estremamente oneroso caricarsi dei problemi (bilanci in rosso) dei due scali romagnoli. Sembra che matrimonio non si farà né a tre né a due, come anche si è prospettato nelle scorse settimane.


“Spero – dice Lombardi – che l’indagine commissionata dimostri che si trattava di un provvedimento inutile così almeno eviteremo il danno per l’aeroporto di Rimini. Ormai è noto a tutti che l’aeroporto di Forlì è nato come una ripicca di Bologna verso Rimini al tempo dei primi voli russi e della Rayanair. Questa ripicca, avallata all’epoca dalla Regione, non ha distrutto Rimini che viceversa ha saputo riorganizzarsi, mentre ha creato un problema su Forlì sotto forma di legittime aspettative dei cittadini utenti, dei lavoratori coinvolti e di copertura di un bilancio costantemente in perdita”.
I tempi sono cambiati, fa notare Lombardi e impongono “meno considerazioni politiche e più attenzione ai conti”. Non come la Regione Emilia Romagna rea, secondo il consigliere di “improvvisazione”.


“In termini numerici, l’utenza della nostra regione sia in entrata che in uscita, quanto a voli, potrebbe essere tranquillamente assorbita dal solo aeroporto di Bologna che non è certo al limite, ma la particolarità della nostra riviera, quanto a traffico legato al turismo balneare, al congressuale e al fieristico, richiede la presenza a Rimini di un aeroporto efficiente e ben collegato con il mondo”, sottolinea Lombardi.
“Il nostro sistema locale, al netto degli investimenti strutturali è riuscito a creare le condizioni economiche perché l’aeroporto si mantenga, ed una prospettiva di privatizzazione da noi non sembra un’ipotesi infondata”, fa poi notare. “Certo che se la giunta Regionale per tener conto esclusivamente di equilibri interni alla sua maggioranza, invece di sostenere lo sviluppo del nostro aeroporto, continuasse a perseguire strategie contrarie al nostro territorio, rischierebbe non più di farci un dispetto, ma di mettere in crisi un modello turistico che si basa, oltre che sulla spiaggia, anche su investimenti (fiera e Palacongressi) per oltre 300 milioni di euro, 100 dei quali ancora da pagare con una attività che senza aeroporto andrebbe certamente in crisi”.