25_04_2012 | 25 APRILE, LE CERIMONIE UFFICIALI A RIMINI. GNASSI: “FUORI DALLA CRISI COI VALORI DELLA LIBERAZIONE”. LA MUNICIPALE RIMUOVE STRICIONE FASCISTA

Mercoledì, 25 Aprile 2012

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25 APRILE, LE CERIMONIE UFFICIALI A RIMINI. GNASSI: “FUORI DALLA CRISI COI VALORI DELLA LIBERAZIONE”. LA MUNICIPALE RIMUOVE STRICIONE FASCISTA


Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi sceglie le parole dell’intellettuale triestino Claudio Magris per l’incipit del suo discorso in occasione del 67esimo anniversario della Liberazione. “Parlare di Memoria non vuol dire far riferimento al passato ma al senso forte della vita odierna”, attacca Gnassi nell’orazione a conclusione delle celebrazioni ufficiali.


Il via al classico tour con corone d’alloro ai luoghi della memoria è partito stamani alle 10 dal parco Cervi, davanti al Monumento alla Resistenza, per poi muovere verso la piazza dedicata ai tre Martiri riminesi depositando corone d’alloro al Cippo all’Arco d’Augusto, in piazza Tre Martiri, in via Cairoli e in piazza Ferrari. In processione dietro al sindaco tanti riminesi, autorità, Forze armate, delegazioni partigiane, combattentistiche e d’Arma, politiche, sindacali e studentesche questa mattina a Rimini.


Il sindaco la scelta di usare le parole dello studioso triestino. “Il passato – dice – esiste solo per le cose materiali che contano poco, che scadono, che si consumano. I valori, le persone, i sentimenti importanti, quelli che ci hanno fatto essere così come siamo, (sia come individui sia come comunità aggiungo io), non sono collocabili nel passato perché, essendo fatti costitutivi di tutti noi, vivono con noi nel presente”.


Gnassi cita i tre martiri, Adelio Pagliarani, Luigi Nicolò, Mario Capelli, prima di ricordare lo scorso 21 agosto quando, in occasione del suo discorso sulla sussidiarietà nella formazione della Repubblica italiana al Meeting per l’amicizia fra i popoli, visitò la città. Perla di “emozione provata lo scorso anno, quando il Presidente della Repubblica Napolitano, accettando l’invito che a nome della città gli ho rivolto, ha voluto condividere con noi Riminesi l’omaggio e la gratitudine nei confronti dei nostri Tre Martiri”.


La libertà, dice Gnassi, è “così forte e radicata nel nostro Paese, nella nostra città e nelle nostre coscienze che non è scalfibile dallo sgangherato tentativo di qualche giovanotto che, avendo poco da dare e poco da dire, sia per il presente sia per il futuro del nostro Paese, si avventura in improbabili riletture dell’esperienza della Resistenza tentando di tenere viva una polemica sul passato del nostro Paese che non ha ne fondamento ne prospettiva”.


Fa riferimento probabilmente a quanto accaduto stamani verso le 6, quando una pattuglia della municipale in servizio ha provveduto a rimuovere uno striscione lungo circa 25 metri affisso sulla condotta idraulica che affianca sul fiume Marecchia la statale 16 che riportava la scritta “25 Aprile lutto nazionale” a cui faceva seguito la scritta FN (Forza nuova) e la croce celtica. Oltre alla rimozione e sequestro dello striscione è stata inviata la notizia di reato all’Autorità giudiziaria per apologia del fascismo.


Parla di crisi economica come acqua di coltura della xenofobia. “A Rimini – conclude il sindaco – ci sono le risorse umane, culturali, del lavoro ed imprenditoriali per superare anche questa difficile prova. I valori che hanno portato alla liberazione e alla ricostruzione di questa città dopo i bombardamenti dell’ultima guerra sono quelli giusti (non quelli convenienti) che ci devono guidare anche nella nuova direzione di marcia”.
Subito dopo l’orazione di Gnassi quella di Sante Rodriguez dell’Anpi di Rimini.