25_04_2012 | AEROPORTI, PIANO DI SALVATAGGIO: DA BOLOGNA IL CORSERA FIUTA IL VENTO DEL NO…NON SOLO PER FORLI’

Mercoledì, 25 Aprile 2012

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AEROPORTI, PIANO DI SALVATAGGIO: DA BOLOGNA IL CORSERA FIUTA IL VENTO DEL NO…NON SOLO PER FORLI’


Aeroporti, altra notizia da Bologna. A darla è il Corriere della Sera. Il quotidiano di via Solferino sostiene che “nel risiko delle fusioni Bologna abbandonerà al loro (triste) destino Rimini e Forlì. Una mossa nell’aria da tempo e che dovrebbe essere ufficializzata a inizio maggio. La scelta quindi non è ancora stata messa nero su bianco ma ormai il futuro degli scali romagnoli sembra sempre più segnato”.


Il condizionale per ora è ancora d’obbligo, ma non lo sarà più probabilmente già dal 2 di maggio. Secondo quanto riportato dal Corriere “il consiglio d’amministrazione del Marconi si è riunito lunedì e ha esaminato i dati di bilancio dell’anno passato e, soprattutto, la relazione dell’advisor sulla possibilità di creare un’unica società a due (a tre) degli scali regionali. A quanto pare lo studio che è stato presentato spiega che Sab, la società di gestione dello scalo bolognese, non avrebbe nessun vantaggio a farsi carico delle perdite del Ridolfi forlivese (circa un milione nei primi due mesi dell’anno) e del Fellini di Rimini che, comunque, non avrebbe inviato tutta la documentazione necessaria per la relazione”.


A esprimere un parere sul documento saranno nei prossimi giorni gli azionisti del Marconi: Camera di commercio (50,5%), Comune di Bologna (16,75), Provincia (10) e Regione Emilia-Romagna (8,8).


Per il 2 maggio è prevista l’assemblea dei soci. “All’ordine del giorno l’approvazione del bilancio 2011 e poi proprio la discussione sulla relazione che è stata presentata lunedì nel board di via del Triumvirato. Ma è assai difficile che i soci di Sab siano in grado di ribaltare il verdetto dello studio”.


Secondo le fonti del Corriere “il documento dell’advisor spiegherebbe con una mole enorme di dati tutti gli aspetti negativi di un’eventuale fusione degli scali regionali. Proprio per questo motivo, arrivati a questo punto, le quotazioni dell’integrazione tra Bologna e Forlì (ed eventualmente Rimini) sono in fortissimo ribasso. Il Fellini sconta un’eccessivo indebitamento mentre Forlì ha tutto contro. Nei primi due mesi dell’anno la perdita è stata di poco inferiore al milione, la proiezione su tutto l’anno si attesta su meno 4,2 milioni. L’anno scorso è andata anche peggio: perdita d’esercizio da 5,6 milioni coperta parzialmente con aumenti di capitali e quant’altro 3.985.320. E ad attenuare le sofferenze dello scalo non sarà nemmeno l’ultima ricapitalizzazione (al minimo legale) da 120.000 deliberata dai soci nell’ultima assemblea degli azionisti”.