giornalaio, 4 agosto 2014

Lunedì, 04 Agosto 2014

giornalaioPantani è stato ucciso? L'indagine riparte da Rimini. Fiumi di droga per lo sballo del sabato sera

 

Pantani è stato ucciso. Questo dimostrerebbero i documenti contenuti nel fascicolo che attende sul tavolo dal rientro dalle ferie, a settembre, il procuratore di Rimini Paolo Giovagnoli e il pm che si occuperà del caso. Lo ha fatto arrivare Antonio De Rensis, il legale della madre del Pirata che da sempre ipotizza l'omicidio (ilCarlino). "Uno degli aspetti messi in luce dall’esposto riguarda anche i tabulati ricavati dai cellulari degli spacciatori che fornivano la cocaina a Pantani: un traffico molto fitto tra le 13 e le 20 del 14 febbraio 2004, quando il campione era già morto, ma il corpo non era ancora stato scoperto" (ilCarlino).
I dubbi dell'amico. A non credere alla versione ufficiale dei fatti è anche l'amico riminese di Marco Pantani, l'ex ciclista Maurizio Semprini. Tutto iniziò nel 1999 a Madonna di Campiglio, quando al campione fu trovato l'ematocrito al 52%. "Lì ha capito che volevano farlo fuori", racconta Semprini. "Perché era un personaggio scomodo, perché attirava troppa gente, più della nazionale di calcio, dava fastidio a troppi, ad un mondo di interessi più grandi di lui" (ilCarlino).
Sei volte oltre la dose letale. Tanta cocaina trovò nel corpo del Pirata, Giuseppe Fortuni, lo specialista a cui fu affidata l'autopsia. Il professore esclude però sia l'intento suicida, sia l'omicidio, ovvero l'ipotesi caldeggiata dalla famiglia (Corriere). Ma per il perito della famiglia, Francesco Avato, Marco fu costretto a bere cocaina (Corriere).


(S)ballo del sabato sera. In 15mila in fiera a Rimini per il deejay Hardwell. In diversi ne hanno approfittato per fare commercio, di stupefacenti. I carabinieri ne hanno sequestrato un chilo. Hanno arrestato tre persone e ne hanno denunciate sette (ilCarlino).


Un tesoro sprecato.Secondo l'esperto di marketing turistico Alfredo Monterumisi la Romagna pur avendo grandi potenzialità sotto il profilo del turismo enogastronomico non riesce ad intercettarne i flussi perché "continua ad offrire un balneare non rinnovato, ci si affida ai parchi divertimento che si possono realizzare ovunque, allo sballo tipo discoteca, e si trascurano le unicità che offre il territorio" (LaVoce).