GIORNALAIO 15.10.2013

Martedì, 15 Ottobre 2013

giornalaioAeroporto, Vitali e Gnassi indagati per le lettere di patronage. Spiagge, Gorini smonta la strategia del governo. Pd, ilCarlino intervista Emma Petitti

 

Aeroporto. "Stefano Vitali, presidente della Provincia, e il sindaco di Rimini Andrea Gnassi iscritti nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta su Aeradria, la società che gestisce l’aeroporto Federico Fellini. Il nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Rimini, coordinato dal sostituto procuratore Gemma Gualdi, sta indagando su alcuni crediti scaturiti dalle promesse di finanziamento ottenute dagli enti pubblici soci di Aeradria. Ossia “lettere di patronage” sulla base delle quali Aeradria avrebbe ottenuto negli anni, si parla dal 2009 al 2013, delle anticipazioni dalle banche. Falso in bilancio e ricorso fraudolento al credito, le ipotesi di reato annotate sul fascicolo in Procura su Aeradria", LaVocediRomagna (p.1). I due sono stati in prima fila ieri anche in occasione del discorso del vescovo ai politici e alle autorità civili, divenuto momento tradizionale nella ricorrenza del santo patrono Gaudenzo, (p.3).
"Le lettere di patronage oggetto dell’inchiesta sono quelle rilasciate dai soci pubblici della vecchia gestione Aeradria (in primis la Provincia e il Comune di Rimini), per favorire la concessione del credito da parte di Banca Carim e Unicredit. L’ultima delibera è del 2008 e riguarda un finanziamento di 2,7 mln di euro rilasciati da Carim con un mutuo. In questi casi, i soci (tra cui la Provincia, maggior azionista con il 38%) si prestano a rilasciare una cosiddetta lettera di “patronage debole”. Non si tratta di una fidejussione, ma una lettera di garanzia. Aeradria però non riesce a rimborsare le rate del mutuo e Carim chiede i soldi (appunto) ai soci pubblici firmatari delle lettere di patronage. L’altra operazione è del 2011 e riguarda un prestito a 18 mesi rilasciato da Unicredit per 3 milioni di euro. Anche qui vengono rilasciate lettere di patronage dai soci pubblici, su cui ora Guardia di Finanza e Procura accendono i riflettori", NuovoQuotidiano (p.5).
Gli indagati si difendono sulle pagine de ilRestodelCarlino (p.3). "«Non sappiamo ancora nulla, ufficialmente. Ma se è vero che siamo indagati affronteremo l’inchiesta serenamente, a testa alta — dichiarano all’unisono — Perché noi abbiamo fatto solo il bene dell’aeroporto». «Ci sono atti pubblici che parlano da soli — aggiunge Gnassi — tutto quello che abbiamo fatto, l’abbiamo fatto per salvare un’infrastruttura senza la quale l’economia e il turismo avrebbero avuto un colpo mortale. E fa rabbia e stupisce apprendere di essere indagati da voci incondizionate e dalla stampa». Il presidente della Provincia rincara la dose. «Che ora indaghino su me e Gnassi, lo dico sinceramente, non mi sorprende affatto. E’ ormai da febbraio che si rincorrono queste voci, che in certi ambienti si tirano in ballo i nostri nomi nell’inchiesta su Aeradria. Non è un caso, temo: certe notizie sembrano essere messe in circolazione ad arte, per fare pressione sulla vicenda Aeradria». Vitali non esita a definire questa «un’anomalia tutta del territorio riminese»". Mentre una cordata americana sarebbe interessata allo scalo. "PROPRIO in queste settimane si sono delineate importanti scenari per il ‘Fellini’. Sono almeno una decina le cordate di imprenditori e i fondi finanziari che si sono ‘affacciati’, per chiedere informazioni sulla società in quanto interessate ad acquistarne il pacchetto di maggioranza. Non siamo più, come in passato, ai semplici contatti. Ci sono infatti, sul tavolo dei vertici di Aeradria, almeno tre diverse proposte di acquisto, ufficializzate nero su bianco. Le offerte economiche vanno ancora definite, perché il prezzo di Aeradria potrà essere stabilito solo quando (e se, a questo punto) verrà approvato il concordato. LA STIMA del prezzo di Aeradria, fatta da alcuni esperti di settore, valutava in almeno 30 milioni di euro il valore della società. E’ un valore che non considera però le passività e la difficilissima situazione economica e finanziaria che Aeradria sta vivendo. Insomma, il prezzo reale è molto inferiore. Anche per questo diverse cordate (anche internazionali) hanno messo gli occhi sulla società di gestione del ‘Fellini’. La più concreta, tra le varie offerte, è quella avanzata da una cordata americana di imprenditori che operano nel settore aeronautico".

 
Spiagge. "E’ l’avvocato Enrico Gorini a smontare l’ipotesi di sdemanalizzazione su cui sta lavorando il tavolo coordinato dal sottosegretario Pier Paolo Baretta secondo lo schema di “sdemanializzazione dell’area costruita e sua vendita a un prezzo amministrato all’attuale concessionario e assegnazione automatica agli attuali concessionari della fascia lettini (sulla base di un progetto), senza alcuna contropartita economica, se non il normale canone concessorio”. “Per entrambe le situazioni il ricorso al bando pubblico e alla ‘trasparenza comunitaria’ avverrebbe solo in caso di ‘graziosa rinuncia’ dell’attuale concessionario”, chiosa", LaVoce (p.3). "“La sdemanializzazione - sostiene Gorini - potrebbe configurarsi o come declassamento a patrimonio ‘disponibile’ o come declassamento a patrimonio ‘indisponibile’ della Regione. Nel primo caso (ammesso che sia prospettabile), l’effetto sarebbe equivalente ad una ‘privatizzazione’, e allora il ‘prezzo politico’ non avrebbe alcun senso (e sarebbe contrario alle norme comunitarie che vietano gli ‘aiuti alle imprese’ se non con deroghe espressamente valutate). Nel secondo caso (declassamento a patrimonio indisponibile), con il cambio di parole (‘patrimonio indisponibile’ anziché ‘demanio’) si pretenderebbe un allentamento dei principi comunitari di libera concorrenza, che non ha nulla a che fare con il regime giuridico formale della proprietà. In altri termini: perché mai la direttiva Bolkestein dovrebbe consentire in via di ‘patrimonio’ ciò che non consente in via di ‘demanio’?”".
Tuttavia, la proposta del governo "«è indubbiamente migliore delle precedenti avanzate. Ma è bene che il governo venga direttamente, e presto, a Bruxelles, e incontri la Commissione Ue in modo da definire insieme tutte le soluzioni possibili avendo come priorità la tutela del lavoro dei balneari e dei diritti degli operatori che hanno lavorato bene». Lo afferma la parlamentare europea Pdl Lara Comi", ilCarlino (p.8).


"Delfinario, si affilano le unghie. I legali che difendono l’amministratore delegato e la società, rispettivamente gli avvocati Piero Ippoliti e Massimo Bacillieri, dopo il no ricevuto dal Tribunale del Riesame, non si sono scoraggiati e hanno già depositato il ricorso contro il sequestro preventivo dei delfini anche al grado successivo, in Cassazione. Ma, al di là del risultato che emergerà, la parte più interessante - secondo i legali - arriverà dopo, in sede processuale. I legali, infatti, hanno affidato a un medico-veterinario, luminare nel settore, una superconsulenza sulla struttura e sulle condizioni medico-sanitarie in cui venivano tenuti i quattro tursiopi. Consulenza che, annunciano gli avvocati, riserverà particolari sorprese", LaVoce (p.17).


Pd a congresso. "SI ‘SMARCA’ da Magrini. E lancia siluri ai renziani, che l’accusano di aver gestito il partito in maniera fallimentare. Alla vigilia del congresso del Pd riminese Emma Petitti ribatte alle accuse e rivendica: non siamo io e Melucci i burattinai del partito… Le pesa il fatto che siate ‘additati’, lei e il suo compagno Bernabè, come la nuova coppia regina del partito? E quanto conta ancora, a suo dire, Maurizio Melucci nel Pd riminese? «Argomenti da corridoio, è l’idea malsana che un partito sia in mano a qualcuno. Siamo una squadra, in cui ci confrontiamo ogni volta attraverso solo le nostre idee. Non siamo né io né Maurizio a decidere per il partito»", ilCarlino (p.9).